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Tentativi con pastelli e penna al tratto



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 11/01/2015, 0:46 
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Iscritto il: 31/12/2009, 1:47
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Nome: Martino Salvetti
ciao a tutti, dopo aver visto i vostri interventi e aver ammirato le opere raffigurate, vere e proprie creazioni artistiche delle quali mi complimento, mi è venuta voglia di condividere con voi i miei tentativi (i risultati per ora ancora sono ancora scarsi e forse indegni di comparire in questa sede) con il disegno. Utilizzo soprattutto i pastelli, prevalentemente su carta ruvida, e a volte applico la tecnica del pastello acquarellato. Spesso rifinisco o esegue dei dettagli con dei tratto-pen di misure diverse.

La voglia di disegnare insetti è nata una decina di anni fa, quasi per scherzo, non avendo a disposizione mezzi per effettuare fotografie dignitose al microscopio binoculare, poi mi è rimasta e saltuariamente mi capita di disegnare qualche specie che mi piace particolarmente (anche perchè nel frattempo le mie doti di fotografo al binoculare non sono epr niente migliorate). Per me è un passatempo rilassante senza pretese artistiche, quindi perdonerete le numerose imperfezioni, ma desiderando migliorare, sono ben accetti consigli e critiche.

Il primo disegno raffigura un un Emittero Pentatomidae xerotermofilo: lo Stagonomus amoenus.

Il secondo disegno è invece un Meloidae, di cui non riesco a ricordare il nome, trovato nel gruppo delle Grigne.
Avendo fotografato i disegni (al momento non ho lo scanner), ci sono delle brutte ombre.
Spero che vi piacciano, nel caso ne inserirò altri.

:hi:


Copia di stagonomus.jpg

Copia di Meloide.jpg

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MessaggioInviato: 11/01/2015, 7:49 
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Nome: Maurizio Gigli
Mi ricordano le illustrazioni di alcuni testi del '700 - '800.

Il Meloidae sembrerebbe essere un Hycleus polymorphus (Pallas, 1771)

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 12/01/2015, 16:22 
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Iscritto il: 31/12/2009, 1:47
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Nome: Martino Salvetti
ciao, posso chiederti perchè? :?

per me è già un complimento....(a meno che quelle illustrazioni non fossero delle ciofeche :lol: :lol: ) :hp:

in realtà prendo come modelli, per tecnica (presumo) e stile generale, le tavole di Pesarini, con le quali ha realizzato le guide del museo di Milano ai cerambicidi, lamellicorni e carabidi.
Mi piacerebbe sentirlo per farmi dare suggerimenti, ma non mi risuta sia sui forum.

In tal senso forse capisco il tuo commento, probabilmente erano delle tavole con le quali si sopperiva alla mancanza di possibilità di fotografare gli esemplari, e ne realizzavano tante per illustrare le pubblicazioni, tralasciando magari qualche particolare. Ho in mente quelle di Griffini dei "Coleotteri d'Italia" che mi piacciono un sacco.

tieni conto che la realizzazione di una di queste tavole mi prende dalle 3 alle 4, massimo 6-8 ore, non di più, quindi sono ben lontano dagli intenti delle opere d'arte di certi disegni che ci sono in questa sezione.
Semplicemente anche volendo non riuscirei a dedicare tutto quel tempo (parlano anche di 1000 ore per realizzare un disegno),anche perchè NON HO tutto quel tempo, dovendo dedicarne anche alla preparazione, studio ecc., e poi molto sinceramente non ne sarei capace.
Il mio intento vuole essere documentaristico, un po' più di un semplice schizzo, ma ben lungi dalla perfezione, e semplicemente risponde a una volgia di disegnare e divertirmi, sperando di fare qualcosa di dignitoso.
Se dovessi sclerare per tutte quelle ore non mi divertirei più, spero invece che i disegni facciano un po' di piacere anche voi,
comunque ne posterò altre per vedere un po' i commenti.


ti ringrazio per la determinazione, se riesco a trovare l'esemplare in questi giorni, lo fotografo e lo posto

:birra:


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 17:34 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
marsal ha scritto:
In tal senso forse capisco il tuo commento, probabilmente erano delle tavole con le quali si sopperiva alla mancanza di possibilità di fotografare gli esemplari, e ne realizzavano tante per illustrare le pubblicazioni, tralasciando magari qualche particolare. Ho in mente quelle di Griffini dei "Coleotteri d'Italia" che mi piacciono un sacco.

Si, proprio in quel senso.
Erano disegni che non badavano tanto alla perfezione della riproduzione, e che spesso avevano proporzioni diverse rispetto a quelle reali, ma che riprendevano i tratti essenziali che gli autori ritenevano utili a identificare la specie (quelle tavole poi avevano anche il problema che, contenendo numerosi soggetti in uno spazio limitato, li ritraevano di dimensioni molto piccole, spesso in scala 1:1 o poco più, con ulteriori difficoltà di realizzazione, visto che a quei tempi non credo proprio che ci fosse la possibilità di fare un disegno di grandi dimensioni e poi ridurlo in fase di impaginazione o stampa). Per farti un esempio, l'immagine del tuo Meloidae ha qualcosa di "strano" che deriva forse dalla linea del corpo, dal protorace, non so di preciso, che lo rende diverso dal reale, ma permette comunque di identificare abbastanza facilmente la specie. Insomma è un disegno che nella sua essenzialità permette l'identificazione, senza voler ritrarre nei minimi particolari il soggetto. I lavori di alcuni artisti del disegno entomologico, di cui qualcuno anche sul Forum, sono una cosa diversa, a volte indistinguibili da una foto, ma credo che richiedano un impegno, sia per lo studio delle tecniche che per i tempi di realizzazione, molto più grande. Poi, non prenderlo come un giudizio, visto che io nel disegnare sono un vero disastro, a prescindere dal tempo che potrei impiegarci.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 12/01/2015, 17:51 
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Nome: Alessio Morelli
Ah, ma era un disegno! Avevo visto l'ultimo disegno di sfuggita tra gli argomenti attivi e credevo fosse una foto :26 .

Hai fatto bene a postarli, non sono affatto indegni, anzi! Molto belli, specialmente il primo.
Io personalmente mi felicito e mi stupisco sempre quando vengo a scoprire che molti entomologi, anche di una certa fama, si divertono a disegnare oltre che a scrivere. E' un avvenimento che non so perché mi suscita curiosità, e nello stesso tempo mi fa pensare a quanto siano adatti, più di chiunque altro, a rappresentare, in ambito artistico, tali soggetti.

Ma veniamo ai commenti.
Non posso fare a meno di separare i disegni in due categorie ben distinte, a prescindere dalla tecnica di esecuzione. La prima che denota, da parte tua, una conoscenza straordinaria del soggetto, e dove vengono enfatizzati sia i caratteri fondamentali che tutti gli altri, la seconda (consentimelo) dove il soggetto è rappresentato un po' a "grandi linee".
L'annotazione che mi verrebbe da fare sul meloide (l'unica), se mi posso permettere (e che non avrei fatto se l'altro disegno non fosse stato fatto così bene :mrgreen: ), riguarda alcuni caratteri, a mio parere fondamentali, che mancherebbero, ovvero: distinzione in dimensione tra scapo e pedicello (molto bene invece il numero degli antennomeri), distinzione abbastanza netta tra testa e pronoto (il "collo" stretto tipico della famiglia) e l'eteromeria dei tarsi (i meloidi hanno una formula tarsale di 5-5-4).

Sul primo non aggiungo nulla, sia perché conosco poco gli eterotteri, sia perché si vede lontano un miglio che non ha nulla che non va :o . Molto bella e interessante pure la tecnica di rappresentazione.


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 17:53 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
marsal ha scritto:
tieni conto che la realizzazione di una di queste tavole mi prende dalle 3 alle 4,

Io invece 3-4 ore ce le impiego per scrivere un messaggio sul Forum :lol1: :sick:


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MessaggioInviato: 13/01/2015, 16:11 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Se mi posso permettere una correzione: ho notato che nel meloide le macchie rosse sono delineate con un tratto scuro. credo che sarebbe meglio eliminarlo e lasciare solo il colore rosso, come nell'"originale". Per il resto, fatta eccezione per difetti nel soggetto (già citati da Alessio), i riflessi sulle elitre non sono niente male :)

_________________
La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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MessaggioInviato: 15/01/2015, 13:01 
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Località: Bellano (LC)
Nome: Martino Salvetti
Grazie Maurizio, Alessio e Marco. i vostri giudizi si vede che sono sinceri, e devo dire che mi spronano a proseguire su questa strada, tentando di migliorare. Ad esempio non ho ancora capito se sia meglio il foglio lucido o ruvido; il primo disegno, quello dello Stagonomus, è stato realizzato su foglio lucido, di spessore quasi incosistente, e questo ha i suoi limiti. Solitamente invece uso fogli ruvidi, un po' perchè mi sembrano più resistenti (ma quello è solo una questione di grammatura), un po' perchè si prestano all'acquarello, e a volte mi capita di mischiare pastello/acquarello o acquarellare i pastelli. Non ho mai realizzato disegni solo ad acquarello, mi spaventa un po'. Ho in mente i disegni ad acquerello di Servadei che erano magnifici.
Ho da postare uno scarabeidae coprofilo, realizzato esclusivamente a matita, che mi sembra venuto bene, e altre due tavole di pentatomoidea che sto finendo di realizzare; a breve li posterò entrambi, così mi farete sapere.

garzie ancora :hi:


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MessaggioInviato: 15/01/2015, 16:50 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Se per lucido intendi "liscio e sottile" dobbiamo prima fare delle distinzioni. Un conto è la carta da lucido, (semi-) trasparente, e un altro la carta da disegno (quella che interessa a noi), che può essere a grana e grammatura variabile, completamente bianca e opaca. Entrambe sono adatte al disegno, ma la prima, essendo normalmente utilizzata per il ricalco, è più indicata per il disegno grafico, ad esempio al tratto (ma non penso che intendevi quella).
La carta da disegno può essere a grana liscia, satinata, semiruvida, o ruvida (salto il discorso della grammatura perché penso che lo conosciamo bene).

Detto questo, e senza dilungarmi troppo sull'argomento (perché in verità ci sarebbe da scrivere pagine intere :mrgreen: ), arrivo al dunque.
Per la tecnica dell'acquerello e di tutte quelle tecniche che necessitano di un mezzo acquoso o liquido per essere eseguite, è preferibile scegliere carte ruvide (nel senso largo del termine), mai lisce, con una grammatura consistente (per evitare che queste si pieghino). Nel nostro caso, quindi per quanto riguarda le illustrazioni naturalistiche, sarà meglio limitarci a grane fini, non troppo grosse, per avere nello stesso tempo un buon grado di tenuta del colore e un limitato fastidio (dovuto alla ruvidità) per quando andremo ad aggiungere i dettagli.
La carta, che deve possedere un buon rapporto in percentuale tra fibre di cotone e collanti, ha un ruolo fondamentale nella realizzazione del dipinto. Così come i colori che devono essere di buona qualità.
Il colore deve potersi stendere bene sul foglio, in maniera uniforme e, per farlo, non deve asciugarsi troppo velocemente.

Il pastello si accosta molto bene all'acquerello, che sia questo bagnato o steso da asciutto sopra l'acquerello, quindi a te libera scelta ;) .


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MessaggioInviato: 11/02/2015, 13:59 
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Iscritto il: 31/12/2009, 1:47
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Località: Bellano (LC)
Nome: Martino Salvetti
scusa, ero un po' che non bazzicavo il forum.

molte grazie per i consigli!!


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