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Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=59&t=583 |
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Autore: | Velvet Ant [ 25/03/2009, 17:05 ] |
Oggetto del messaggio: | Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più famosi naturalisti del Cinquecento. Iniziò a 77 anni la pubblicazione della sua colossale opera, proseguita postuma. L'entomologia è trattata soprattutto in "De animalibus insectis libri septem, cum singulorum iconibus ad vivum expressis", Bononiae, apud Ioan. Bapt. Bellagambam, 1602, in folio, pp. 6+768+22. Quest'opera da inizio ad un nuovo periodo di ricerche in campo entomologico. ILLUSTRAZIONE: 740 figure silografate sparse nel testo. E' il primo libro stampato dedicato agli invertebrati in cui sono descritti e riprodotti anche vermi, molluschi e stelle di mare. L'opera è arricchita da un prezioso indice poliglotta. |
Autore: | Eopteryx [ 25/03/2009, 20:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
Marcello sei troppo forte! E io che volevo postare la stessa cosa... Queste illustrazioni hanno un'importanza enorme perchè, in quel periodo a cavallo tra 500 e 600, si torna ai grandi trattati zoologici (Aldovrandi scriverà sia di "insetti" sensu aristotelico, sia un trattato di ornitologia, più se non dico scemenze una serie di trattazioni che sono le lezioni raccolte in seguito dai suoi studenti) e soprattutto alle descrizioni (e ai disegni) di "prima mano" cioè a partire da osservazioni dirette, e tanto sarà dovuto proprio alla "recente" invenzione della stampa... |
Autore: | Loriscola [ 25/03/2009, 22:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
Grande Marcello !! ![]() Non avevo mai visto questa magnifica opera di Aldrovandi...che modestia a parte...era un bolognese !! ![]() Veramente spettacolare, visto il periodo. Loris |
Autore: | Hemerobius [ 25/03/2009, 22:34 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
La summa entomologica di Aldrovandi è il primo trattato moderno di entomologia ... per un caso. Infatti l'inglese THOMAS MOFFETT, MOUFET, o MUFFET, (1553-1604) scrisse nel 1590 un trattato simile (non discuto se più o meno bello), ma ebbe problemi di edizione e la sua opera uscì solo postuma nel 1634: Cita: Lee, S. 1894. Moffett, Moufet, or Muffet, Thomas. In: Lee, S. (ed.) Dictionary of National Biography. Vol. XXXVIII. Milman-More. MacMillan and Co. New York Smith Elder & Co. London, pp. 101-103. Two professional works by Moffett appeared posthumously. He had completed in 1590 a valuable work on the natural history of insects, partly compiled from the writings of Edward Wotton and Conrad Gesner, and from papers left to him by his friend Penny. He obtained permission to print it at the Hague on 24 May 1590, and wrote an elaborate dedication to the queen, but delays followed. Laurence Scholz of Frankfort is said to have roughly edited the manuscript in 1598. When James ascended the English throne, Moffett readdressed the dedication to him. At Moffett's death the manuscript, still unprinted, came into the hands of Darnell, his apothecary, … Dalle pagine di Aldrovandi postate da Marcello si può notare un'altra caratteristica dell'epoca, il colore era aggiunto dopo la stampa da acquarellatori specializzati. Sul sito della biblioteca di Gottinga trovate una edizione posteriore dell'opera in bianco e nero (non è scaricabile in pdf, sembra che finalmente a Gottinga si siano resi conto che il loro sistema di download era pessimo e lo riattiveranno solo in aprile, speriamo bene). Sicuramente non era l'edizione ad essere in bianco e nero, come non lo era quella del 1602, ma erano i singoli volumi ad essere dipinti o meno. Il prezzo, naturalmente, era enormemente diverso. Inserisco due pagine di esempio. Questa seconda pagina l'ho scelta apposta perché raffigura tra le cavallette un formicaleone. Questa figura avrà una storia successiva che, appena avrò un momento di tempo, vi racconterò. Di Ulisse Aldrovandi in rete vi sono però anche i suoi acquarelli originali che sono serviti sia per le incisioni che per le successive acquarellature. Li trovate con qualche difficoltà in un sito dell'Università di Bologna. Entrate, selezionate le "Tavole 007 Animali" e cercate la tavola 93. Io per intanto ve ne metto una riproduzione: Il formicaleone adulto è chiamato Locusta cognata, la larva Ricino congener ![]() Ciao Roberto ![]() |
Autore: | Loriscola [ 25/03/2009, 22:46 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
C'è anche il Lucanus minimus...presumo un Dorcus. Quindi esisteva già una rozza nomenclatura composta da genere e specie....solo che non era "istituzionalizzata" ?? Ci vorranno quasi 200 anni per arrivare a Linneo.... |
Autore: | Eopteryx [ 25/03/2009, 23:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Aldrovandi U., 1602. De animalibus insectis libri septem... |
Loriscola ha scritto: Quindi esisteva già una rozza nomenclatura composta da genere e specie....solo che non era "istituzionalizzata" ?? Ci vorranno quasi 200 anni per arrivare a Linneo.... Un pò meno di duecento anni... la prima edizione del Systema Naturae è del 1735, le opere principali di Aldovrandi sono il De Animalibus del 1602 e Ornithologia del 1599. Il problema della nomenclatura viene fuori proprio in quegli anni, e soprattutto in Botanica, vuoi per le applicazioni pratiche che la Botanica aveva rispetto alla Zoologia, vuoi perchè si conosceva una moltitudine di piante e i Botanici avevano più "necessità" di una classificazione. Inizia l'uso pertanto di una nomenclatura polinomia, con un nome che individua l'organismo e uno o una serie di aggettivi che lo caratterizzano. Aldovrandi adotterà una nomenclatura binomiale, ma ad es John Ray userà sia la binomiale che la trinomiale, e qualcunaltro arriverà addirittura ad una nomenclatura pentanomia. Sempre nello stesso periodo si cercherà di abbandonare l'idea classificatoria aristotelica per creare delle categorie "sistematiche" dove riunire insieme oggetti simili, in raggruppamenti "naturalmente" coerenti (ad es. Tounefort propone l'idea di genere). Poi arrivò Linneo... E, sebbene un tale Adanson proponeva, negli stessi anni di Linneo (tanto che a lui Linneo dedicò il genere Adansonia cioè il baobab), un sistema di classificazione ben più "naturale" di quello linneano, lo schema adottato nel Systema Naturae riscosse maggior successo e si impose nella scena scientifica. Un pò come nell'evoluzione biologica, anche in quella culturale non sempre le scelte fatte sono le "migliori possibili".... A presto |
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