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Moffett T.,1634 Insectorum sive minimorum animalium theatrum



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MessaggioInviato: 26/03/2009, 14:33 
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Hemerobius ha scritto:
La summa entomologica di Aldrovandi è il primo trattato moderno di entomologia ... per un caso. Infatti l'inglese THOMAS MOFFETT, MOUFET, o MUFFET, (1553-1604) scrisse nel 1590 un trattato simile (non discuto se più o meno bello), ma ebbe problemi di edizione e la sua opera uscì solo postuma nel 1634:

Cita:
Lee, S. 1894. Moffett, Moufet, or Muffet, Thomas. In: Lee, S. (ed.) Dictionary of National Biography. Vol. XXXVIII. Milman-More. MacMillan and Co. New York Smith Elder & Co. London, pp. 101-103.
Two professional works by Moffett appeared posthumously. He had completed in 1590 a valuable work on the natural history of insects, partly compiled from the writings of Edward Wotton and Conrad Gesner, and from papers left to him by his friend Penny. He obtained permission to print it at the Hague on 24 May 1590, and wrote an elaborate dedication to the queen, but delays followed. Laurence Scholz of Frankfort is said to have roughly edited the manuscript in 1598. When James ascended the English throne, Moffett readdressed the dedication to him. At Moffett's death the manuscript, still unprinted, came into the hands of Darnell, his apothecary, …


Incuriosito, sono andato a cercare nel web una copia di quest'opera del Moffett, trovandola nel sito SICD Universités de Strasbourg - Patrimoine numérisé.

La copia non è colorata, ma alcuni disegni sono comunque assai pregevoli e realizzati con un tratto che definirei "moderno"
Vi propongo qui alcune pagine scelte, contenenti questi disegni.

Trovate altre informazioni bio-bibliografiche su T. Moffett e su quest'opera, in questa pagina in inglese di Wikipedia.



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Cliccare sull'immagine per accedere all'opera digitalizzata



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Uno sguardo d'insieme ad alcune pagine del trattato



Alcune pagine selezionate



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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 26/03/2009, 20:24 
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Insectorum sive minimorum animalium...ah, il latinorum.
Bellissimo, non sapevo esistesse un'opera simile. Grazie per l'istruzione, grande regalo
Ciao
Augusto

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Augusto (aug)
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MessaggioInviato: 26/03/2009, 21:49 
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La versione on-line indicata da Marcello è sicuramente di altissima qualità, un altra copia c'è presso la biblioteca di Gottinga GDZ, che al momento non consente il download in formato pdf.

Roberto :to:

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MessaggioInviato: 24/06/2009, 0:04 
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Mi sono dimenticato un'aggiunta:

come giustamente faceva notare Roberto qui, l'opera di Moufet è in realtà precendete, di stesura, non di pubblicazione, a quella di U.Aldovrandi. C'è però da dire a onore di cronaca che l'apporto di Aldovrandi all'entomologia fu ben maggiore: Moufet infatti "cosparse il tutto di sciocchezze riguardo ad animali già descritti correttamente da Aristotele, come scorpioni con le ali e bruchi considerati insetti atteri"*

* - E.Capanna - Il Tempo e la Verità - 2006

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MessaggioInviato: 27/06/2009, 13:53 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Eopteryx ha scritto:
C'è però da dire a onore di cronaca che l'apporto di Aldovrandi all'entomologia fu ben maggiore: Moufet infatti "cosparse il tutto di sciocchezze riguardo ad animali già descritti correttamente da Aristotele, come scorpioni con le ali e bruchi considerati insetti atteri"*

* - E.Capanna - Il Tempo e la Verità - 2006

Mi pare ci sia un po' di sciovinismo nelle affermazioni di Capanna, lo stesso grande Linneo poneva ancora "Scorpio" tra gli insetti con le ali (se non ricordo male tra gli Emitteri) nella sua prima edizione del Systema naturae. Non mi sembra quindi che l'influenza di Aldrovandi sia di molto maggiore (se è stata maggiore) a quella di Moufet. E poi questa pagina dello studioso bolognese non raffigura proprio (al numero 4) lo scorpione con le ali?

Pagine da Aldrovandi_1602_DeAnimalibusInsectis_fromAlmaMater.jpg




Roberto :to:

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MessaggioInviato: 27/06/2009, 14:31 
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Bè lo scorpione con le ali... esiste! Ovvero (prima che mi prendiate per pazzo) intendo i maschi dei Panorpidi ed eventualmente anche i Nepidi.
Può essere possibile che qualcuno di questi autori abbia interpretato iconograficamente "alla lettera" qualche segnalazione fatta da altri, che alla vista di uno degli insetti succitati lo abbia rapidamente e approsimativamente descritto come uno scorpione alato.
Ricordo che Plinio, per l'appunto, cita uno scorpione alato nella sua Naturalis Historia. Mi sembra abbastanza verosimile che autori successivi si siano basati, con tanto di disegno, su segnalazioni simili (come spesso accadeva e ancora accade ai giorni nostri). Mi sembra un ipotesi realistica, del resto Aldrovandi conosceva bene i Panorpidi ed i Nepidi, perciò attribuirei il tutto ad una tale citazione bibliografica.
Che può essere poi uno scorpione con le ali? Non dimentichiamo che all'epoca i draghi erano considerati animali reali (non per niente Aldrovandi scrisse una "Serpentum et draconum historiae").

Ciao


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MessaggioInviato: 27/06/2009, 15:04 
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Dilar mi hai tolto le parole di bocca :lol: Pensavo proprio ai draghi di Aldovrandi !

E' evidente che l'affermazione ("patriottica") di Capanna va intesa relativamente al contesto storico di cui stiamo parlando. Se pensiamo ai bruchi di farfalla però, Aristotele già li chiamava diversamente (kampe), rispetto a tutti gli altri "vermi" (skolex). Se realmente Moufet li considerava insetti atteri mi sembra un gran passo indietro.

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MessaggioInviato: 27/06/2009, 16:46 
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Cosa volete a me non piacciono i "patrioti".
Moufet conosceva naturalmente la metamorfosi dei bruchi, così come Aristotile. All'epoca era tra l'altro ben diffuso l'allevamento del baco da seta (vedi pagina di Moufet sottostante). Semplicemente ha classificato i bruchi in una categoria diversa dalle farfalle. Non ho voglia di leggermi il latino di Moufet, quindi parlo solo per deduzione, ma non mi pare sorprendente che in quel periodo storico e culturale il bruco potesse essere considerato cosa diversa dall'adulto.
Aldrovandi e Moufet furono due compilatori. Aldrovandi raccolse anche un po' di insetti (cosa notevole per l'epoca), non sappiamo Moufet. Comunque (ripeto superficialmente, senza aver letto le due opere, ma solo sfogliate), conoscendo anche le citazioni posteriori, mi pare che entrambi abbiano costruito un robusto piedestallo con tutte le conoscenze allora note su cui si sono inserite le nuove ricerche del XVII e XVIII secolo. Non mi sembra invece che l'innovazione e la qualità di Aldrovandi sovrasti quella dell'inglese, nè che l'opera dell'Aldrovandi abbia avuto più influenza sulla scienza entomologica, né infine che il bolognese sia esente da sciocchezze.

Ciao Roberto :to:


PS: lo scorpione alato deriva dall'opera di Gesner "De scorpio", entrambi (se non erro) hanno infatti raffigurato correttamente le panorpe e non avrebbero mai confuso uno scorpione con una panorpa (così come Linneo, figuriamoci).


normal_00201.jpg


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MessaggioInviato: 27/06/2009, 17:38 
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Ma infatti sarà solo nel secolo successivo che in Biologia molti degli "assunti" inizieranno ad essere messi in discussione (il titolo "La Verità e il Tempo" si riferisce proprio all''opera di W.Harvey che inizierà a demolire l'impianto galenico in anatomia/medicina agli inizi del 600).
In ultima difesa di Aldovrandi lasciami dire che un pò di altre cose le ha fatte, dalla botanica (Orto Botanico di Bologna) alla fisiologia...

A presto

PS: concordo sul fatto che bisognerebbe leggersi le loro opere

PPS: concordo ancora di più sul non avere voglia di tradursi il latino :lol:

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MessaggioInviato: 19/10/2009, 16:48 
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Nome: Danio Miserocchi
Che bella idea! Certo, fa uno strano effetto anche vedere disegnate tante specie allora ben più comuni di oggi...un viaggio nel tempo!

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Sulle grandi ali colorate
di bellissime farfalle, volerò.
Seguendo le formiche
in fila indiana marcerò,
poi ruberò il violino alla cicala e suonerò
e chi mi ascolterà canterà con me!

A. Celentano


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