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Lethocerus patruelis (Stal, 1854) (Belostomatidae) in Italia



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 18/03/2009, 17:27 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
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Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
In CKmap è segnalata per la prima volta in Italia la presenza di Lethocerus patruelis (Stal, 1854) [Heteroptera, Belostomatidae]. Nell'opera è riportata un unica segnalazione per l'Abruzzo in provincia di Pescara.

Vi sono stati ulteriori ritrovamenti di questa specie?
In Italia è alloctono o, nonostante le più che cospicue dimensioni, è passato totalmente inosservato? (o vi sono altre spiegazioni?)

Da un pò di tempo mi sono sorti questi quesiti; spero che gli eterotterologi del forum mi aiutino a trovargli una risposta.

Ciao

Davide


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MessaggioInviato: 18/03/2009, 17:56 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
Messaggi: 4890
Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Io non sapevo neanche cosa fosse il Lethocerus....ma dopo aver riscontrato che si tratta del grosso "cimicione" acquatico, posso solo dirti che ad Entomodena di un paio di anni fa, parlando di vari ritrovamenti esotici, venne fuori tra una Phoracanta ed una Anoplophora...anche questa bestiola...e mi rivelarono proprio di averla rinvenuta in Abruzzo.

Purtroppo non ricordo assolutamente che fosse il mio interlocutore :cry:

Su zipcode viene citata in Europa, solo per la Romania....

Loris

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Loris


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MessaggioInviato: 19/03/2009, 22:18 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:36
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Nome: Attilio Carapezza
Mi sono noti tre o quattro reperti della fascia adriatica fra Abruzzo e Puglie, tutti relativamente recenti, al massimo una decina d'anni fa. La questione se si tratti di singoli esemplari provenienti in volo dai Balcani (sono ottimi volatori!) o individui di popolazioni stabilmente insediate sul territorio italiano è tuttora irrisolta. Che io sappia, tutti gli esemplari raccolti sinora sono infatti soltanto adulti attratti dalla luce.


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MessaggioInviato: 20/03/2009, 19:52 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:34
Messaggi: 894
Località: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
Hai perfettamente ragione Attilio, anch'io ho visto del materiale proveniente dalle Puglie e catturato sotto i lampioni. Sono propenso a credere che si tratti di individui che attraversano il tratto di mare tra l'Italia e l'Albania (dove la specie è presente al lago di Scutari) a bordo delle navi, a loro volta illuminate. Infatti, durante la traversata, vidi io stesso molti insetti sotto le lampade della nave in alto mare, al punto che dovetti mettere - come località di ritrovameento il... traghetto stesso :?

_________________
Link: https://www.ndsu.edu/pubweb/~rider/Pentatomoidea/Researchers/Dioli_Paride.htm
Papers in PDF format: https://www.researchgate.net/profile/Paride_Dioli/?ev=hdr_xprf/


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MessaggioInviato: 20/03/2009, 23:08 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Grazie!
Avevo letto che sono potenti volatori e della loro forte attrazione per le luci (in America sono anche noti con l'infelice nome di "electric light bugs"), per cui l'ipotesi di Paride mi sembra convincente.
Però già la località riportata in CKmap non è costiera. Mi sa che occorrono ulteriori ricerche...


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MessaggioInviato: 20/03/2009, 23:33 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:15
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Località: Vigevano PV
Nome: Danilo Mario Piccolino
:) Ringrazio il buon Davide e tutti i convenuti nella discussione....questo era uno dei miei quesiti irrisolti.
Mi sono tolto anch'io un peso ! :hp:

:hi:

_________________
Danilo


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MessaggioInviato: 21/03/2009, 9:25 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
Messaggi: 5642
Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Ma una foto od un disegno della bestiola qualcuno ce l'ha ?

il curiosissimo Roberto :to:

_________________
verum stabile cetera fumus


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MessaggioInviato: 21/03/2009, 11:15 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Queste sono le uniche foto decenti trovate nel web, tutto sommato è un belostomatide "classico":

http://www2.nrm.se/en/het_nrm/p/lethoce ... uelis.html (foto del Tipo)

http://www.koleopterologie.de/heteropte ... idert.html

Rientra a buon diritto tra i più grandi insetti d'Europa ed è un temibile predatore acquatico.

Ciao!


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MessaggioInviato: 21/03/2009, 11:57 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:36
Messaggi: 780
Nome: Attilio Carapezza
Caro Roberto, sono lieto di soddisfare la tua curiosità con due esemplari pugliesi che rappresentano gli estremi dimensionali della specie. Mi sono sembrate illuminanti le parole di Paride sulle rotte migratorie di questi agili bestioni; le luci delle navi che continuamente collegano le due sponde del basso Adriatico costituiscono una vera e propria autostrada mobile per il passaggio di specie. Ultima considerazione: soltanto quando saranno raccolte delle larve, potremo considerare che il Lethocerus si è stabilmente insediato sul territorio italiano.


lethocerus.jpg

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MessaggioInviato: 21/03/2009, 20:07 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
eremicus ha scritto:
Ultima considerazione: soltanto quando saranno raccolte delle larve, potremo considerare che il Lethocerus si è stabilmente insediato sul territorio italiano.


Ovviamente!

Sono sicuro che questa interessante questione avrà fatto venire in mente a Roberto una nostra vecchia conoscenza, anch'essa buona volatrice e amante delle luci... ;)


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MessaggioInviato: 29/03/2009, 9:56 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:36
Messaggi: 780
Nome: Attilio Carapezza
Ritorno sull'argomento del Lethocerus perché ho ricevuto la seguente segnalazione bibliografica:

Convertini S., 2008. Occasionali catture di Lethocerus niloticus Stal (Belostomatidae) in Puglia. Foglie, 17 del 10/10/2008.

Per quanti tentativi abbia fatto, però, non sono riuscito a trovare il lavoro né il periodico su cui è pubblicato. Mi rivolgo agli amici del Forum nella speranza che qualcuno sia in grado di aiutarmi a rintracciarlo.
Nota: L. niloticus è un sinonimo di L. patruelis.


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MessaggioInviato: 07/12/2009, 4:11 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:34
Messaggi: 894
Località: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
L'articolo citato (Convertini S., 2008 Foglie, n° 17 ) non credo che costituisca pubblicazione scientifica. Questo poster, invece, pubblicato negli atti del XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona 15-18 Giugno 2009, costituisce (assieme al dato della check-map) elemento probante. Ecco cosa dice:

OCCASIONALI CATTURE DI LETHOCERUS NILOTICUS STÅL
(HEMIPTERA, BELOSTOMATIDAE) IN PUGLIA.

S. Convertini
Dipartimento di Biologia e Chimica Agro-Forestale ed Ambientale DiBCA
Sez. Entomologia e Zoologia. Università degli Studi di Bari.
E-mail: stefano.convertini@libero.it

Nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo catturato in Puglia diversi esemplari di
Lethocerus niloticus Stål (Hemiptera, Belostomatidae).
Grazie all’ultima cattura è stato possibile allevare l’eterottero in un acquario,
documentando alcune fasi della sua vita.
Il L. niloticus è stato alimentato utilizzando Gambusia sp. e Carassius auratus immessi
nell’acquario mano a mano che venivano predati.
All’interno del genere Lethocerus, la specie niloticus è facilmente riconoscibile per il
largo e robustissimo corpo appiattito, che può essere lungo fino a 8 cm, con zampe
anteriori raptatorie e posteriori natatorie. L’addome presenta un’appendice respiratoria
caudale retrattile. Le antenne sono corte, di forma irregolare e con processi laterali sul
secondo, terzo e quarto segmento; a riposo sono tenute nascoste in scanalature sotto gli
occhi. L’unghia del pretarso, poco arcuata e priva di processi, aggiunge un elemento in
più che permette di distinguere il genere Lethocerus dai vicini generi Belostoma e
Adebus,
La femmina depone 3-4 volte all’anno, circa 160 uova per ovatura, abbandonando i
germi alla superficie dell’acqua o sulle piante acquatiche.
Sebbene i Lethocerus siano degli abili nuotatori, cacciano mettendosi in agguato
sott’acqua, aggrappati alla vegetazione spontanea o ad altri supporti, nell’attesa di
ghermire una preda che passi loro abbastanza vicina.
Il Lethocerus, si nutre di vari organismi acquatici, ed è capace di catturare anche prede
di dimensioni maggiori della sua di duo o tre volte.
Tale abilità, risiede nella forza e nell’aggressività di questa cimice, ma anche nell’effetto
paralizzante derivante dalla tossina iniettata con la saliva.
Durante i tre mesi di vita in cattività, il nostro esemplare ha catturato e si è nutrito di
decine di pesci mostrandosi molto attivo ed aggressivo. Ha smesso di nutrirsi, solo pochi
giorni prima di morire.
Fino ad ora in Puglia, sono stati catturati solo maschi. L’eventuale presenza di femmine
sarebbe preoccupante, vista la prolificità e l’attitudine predatoria della specie.
L’acclimatazione di questo grosso Eterottero all’interno di parchi ed oasi naturali,
sarebbe assai preoccupante per la minaccia portata alle specie endemiche, come il rospo
smeraldino (Bufo viridis) ed alle Gambusia, agenti di controllo biologico classico.



...si osservi il curioso concetto che l'Autore ha di "endemismo" :lol1: e la disinvoltura (per non dire altro) con cui i referi del Congresso Italiano di Entomologia hanno accettato questo scritto, senza neppure verificare la correttezza nomenclatoriale, desumibile da una qualsiasi pubblicazione aggiornata, compresi l'arcinoto http://www.faunaeur.org e la Check-map.


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MessaggioInviato: 30/12/2009, 19:11 
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14
Messaggi: 1393
Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
Ciao mi accordo nel ringraziare per aver chiarito anche a me il dubbio. Il "Belostoma" e' per me un mito fin da piccolo e vederne una specie citata dalla CKmap per il territorio italiano mi aveva colpito!
Concordo con i commenti (o meglio i no comment) sulla definizione di endemica affibbiata alla Gambusia!
Un saluto

_________________
AleP


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MessaggioInviato: 30/12/2009, 20:17 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8155
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Dioli ha scritto:
L’acclimatazione di questo grosso Eterottero all’interno di parchi ed oasi naturali,
sarebbe assai preoccupante per la minaccia portata alle specie endemiche, come il rospo
smeraldino (Bufo viridis), ed alle Gambusia, agenti di controllo biologico classico.[/i][/size]


...si osservi il curioso concetto che l'Autore ha di "endemismo" :lol1: e la disinvoltura (per non dire altro) con cui i referi del Congresso Italiano di Entomologia hanno accettato questo scritto, senza neppure verificare la correttezza nomenclatoriale, desumibile da una qualsiasi pubblicazione aggiornata, compresi l'arcinoto http://www.faunaeur.org e la Check-map.


Magari si è solo dimenticato una virgola, che avrebbe cambiato il senso della frase, limitando il concetto di endemismo al Bufo viridis.....

_________________
Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 1:02 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:34
Messaggi: 894
Località: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
Maurizio Bollino ha scritto:
Dioli ha scritto:
L’acclimatazione di questo grosso Eterottero all’interno di parchi ed oasi naturali,
sarebbe assai preoccupante per la minaccia portata alle specie endemiche, come il rospo
smeraldino (Bufo viridis), ed alle Gambusia, agenti di controllo biologico classico.[/i][/size]


...si osservi il curioso concetto che l'Autore ha di "endemismo" :lol1: e la disinvoltura (per non dire altro) con cui i referi del Congresso Italiano di Entomologia hanno accettato questo scritto, senza neppure verificare la correttezza nomenclatoriale, desumibile da una qualsiasi pubblicazione aggiornata, compresi l'arcinoto http://www.faunaeur.org e la Check-map.


Magari si è solo dimenticato una virgola, che avrebbe cambiato il senso della frase, limitando il concetto di endemismo al Bufo viridis.....



... di fronte all'affermazione che al Bufo viridis si debba applicare il concetto di "endemismo" resto basito. Magari ho perso qualche passaggio relativo a recenti studi sugli anfibi italiani, e chiedo venia in anticipo, ma i miei testi (compresa Faunaeur.org) accreditano per questa specie una distribuzione dalla Svezia al N-Africa con una espansione impressionante verso oriente.

_________________
Link: https://www.ndsu.edu/pubweb/~rider/Pentatomoidea/Researchers/Dioli_Paride.htm
Papers in PDF format: https://www.researchgate.net/profile/Paride_Dioli/?ev=hdr_xprf/


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