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elleelle
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Inviato: 05/01/2013, 17:05 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4942
Nome: luigi lenzini
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La pianta dovrebbe essere un perastro e il diametro maggiore era oltre 10mm. Capnodis sp.?  luigi
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Julodis
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Inviato: 05/01/2013, 17:19 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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gio
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Inviato: 05/01/2013, 17:24 |
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Iscritto il: 10/04/2012, 21:45 Messaggi: 873 Località: Lugano (Ti/CH)
Nome: Mattia Bianchini
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Per quello che ne so io, il Capnodis (credo tenebrionis) attacca solo la parte del tronco interrata e le radici di maggior diametro. Gli adulti invece erodono il picciolo delle foglie provocando delle defogliazioni, possono anche nutrirsi di gemme e compiere decorticazioni sui rametti ancora teneri o debolmente lignificati. 
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elleelle
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Inviato: 05/01/2013, 21:10 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4942
Nome: luigi lenzini
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Interessante! Non sapevo neppure che esistesse. Vedo che è un bel bestione; più o meno come la Calcophora massiliensis. In effetti, ero andato per esclusione, ma quei fori non mi convincevano. Troppo piatti "a mandorla" per essere di Capnodis. Magari, prima o poi becco l'adulto .....  luigi
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f.izzillo
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Inviato: 05/01/2013, 21:55 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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elleelle ha scritto: Interessante! Non sapevo neppure che esistesse. Vedo che è un bel bestione; più o meno come la Calcophora massiliensis. In effetti, ero andato per esclusione, ma quei fori non mi convincevano. Troppo piatti "a mandorla" per essere di Capnodis. Magari, prima o poi becco l'adulto .....  luigi La C. fabricii è nota di Tolfa (Gobbi). Devi cercarla a fine giugno (a Tolfa) sul tronco delle piante ospiti (esclusivamente peri e perastri superiori ai 30 anni di età) nelle ore più calde e nel primo pomeriggio.
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 05/01/2013, 23:27 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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f.izzillo ha scritto: La C. fabricii è nota di Tolfa (Gobbi). Devi cercarla a fine giugno (a Tolfa) sul tronco delle piante ospiti (esclusivamente peri e perastri superiori ai 30 anni di età) nelle ore più calde e nel primo pomeriggio. Tutti i peri selvatici di Tolfa, prima o poi, devono fare i conti con questa bestia. Se ci fai caso ci sono zone in cui tutti i vecchi peri hanno i tronchi sforacchiati. Benchè lì sia così comune, non è per niente facile trovare gli adulti in attività. Bisogna capitare proprio all'ora giusta, in cui stanno sul tronco o sui grossi rami, perchè una volta sulla chioma, è difficile vederle. In realtà io a Tolfa ho trovato questa specie solo spaccando il legno in questo periodo (svernano da adulte in celletta), e l'unico adulto in attività l'ho preso mentre volava attraverso la strada a fine luglio di tanti anni fa a Serrone.
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f.izzillo
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Inviato: 05/01/2013, 23:58 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Julodis ha scritto: f.izzillo ha scritto: La C. fabricii è nota di Tolfa (Gobbi). Devi cercarla a fine giugno (a Tolfa) sul tronco delle piante ospiti (esclusivamente peri e perastri superiori ai 30 anni di età) nelle ore più calde e nel primo pomeriggio. Tutti i peri selvatici di Tolfa, prima o poi, devono fare i conti con questa bestia. Se ci fai caso ci sono zone in cui tutti i vecchi peri hanno i tronchi sforacchiati. Benchè lì sia così comune, non è per niente facile trovare gli adulti in attività. Bisogna capitare proprio all'ora giusta, in cui stanno sul tronco o sui grossi rami, perchè una volta sulla chioma, è difficile vederle. In realtà io a Tolfa ho trovato questa specie solo spaccando il legno in questo periodo (svernano da adulte in celletta), e l'unico adulto in attività l'ho preso mentre volava attraverso la strada a fine luglio di tanti anni fa a Serrone. Io invece, posso dire di essermi tolto lo "sfizio" con questa specie. Ne ho poco meno di una cinquantina di esemplari presi (tutti a vista) sia in Grecia che in Italia, certamente più in Italia fra Campania e Basilicata.
_________________ Francesco Izzillo
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elleelle
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Inviato: 06/01/2013, 12:31 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4942
Nome: luigi lenzini
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Mi piacerebbe aprire una discussione sull'area di Tolfa (compresa l'area a bassa quota che da S. Severa sale verso le colline). La mia sensazione è che ci siano molte specie quasi assenti altrove, e presenti in gran numero. Eventualmente, si potrebbe spostare il discorso in un'altra sezione. I motivi per cui si è creata o mantenuta questa situazione potrebbero essere vari; provo a buttarne giù qualcuno. Il clima è mite; in inverno le cime delle colline sono fredde, ma le valli sono riparate dai venti del nord e raramente il terreno gela. C'è abbondanza di acqua. Il terreno argilloso non l'assorbe, ma la convoglia in tanti ruscelletti che scendono a valle creando una fitta rete che varia il paesaggio. Non ci sono molte colture agricole, ma soprattutto boschi e pascoli, quindi, presumibilmente si spargono poche sostanze chimiche. L'area non è un parco naturale e ci viene praticata regolarmente la caccia al cinghiale; questo tiene basso il numero dei cinghiali, e infatti il terreno è integro, poco smosso, così che rettili e insetti hanno buone probabilità di cavarsela. Gran parte dei terreni sono comunali e di libero accesso; quindi, a parità di presenze, è più facile ispezionare il territorio e trovare i soggetti, se ci sono. Possono essere motivazioni condivisibili? Ce ne sono altre?  luigi

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f.izzillo
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Inviato: 06/01/2013, 12:51 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Be' si nel senso che l'ambiente a Tolfa è rimasto sostanzialmente integro. Questa situazione è comprensiva del fatto che a Tolfa si è preservato un'ambiente ricco di una grande varietà di essenze vegetali. Molti degli alberi di Tolfa (penso ad alcune roverelle) hanno età non inferiore a 300/350 anni e forse più. Comunque su Tolfa è stato scritto praticamente tutto (vedi i lavori di Tassi e Gobbi in particolare). In ogni caso "i romani" ti possono dire sicuramente di più.
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 06/01/2013, 13:58 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Le cose essenziali le avete già dette. Aggiungiamo che presenta un gran numero di microclimi diversi, che a brevissima distanza si trovano la macchia mediterranea e la faggeta (e tutti gli ambienti intermedi), che probabilmente è da sempre poco abitata, che geologicamente è l'area vulcanica la cui attività è cessata più anticamente nel Lazio (quindi ha subito meno sconvolgimenti per cause naturali degli altri complessi vulcanici in tempi recenti).
Non a caso è stata molto studiata, come già accennato da Francesco.
C'è però da dire una cosa: ha una diversità biologica molto alta, ma molte delle specie di insetti che vi vivono non sono affatto facili da trovare! Ad esempio, è citata anche l'Anthaxia midas oberthuri, ma in questa località non sono mai riuscito a trovarne una. Come pure Dicerca berolinensis, Perotis unicolor unicolor lugubris lugubris e altre specie che trovo abbastanza regolarmente in altre zone, sono presenti anche qui, ma non le ho mai viste (della berolinensis solo dei pezzi estratti dal legno).
Insomma, è un ambiente molto bello, vario e ricco di specie, ma dove la ricerca spesso non è facile (però c'è di buono che altrettanto spesso trovi roba che non ti aspettavi).
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f.izzillo
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Inviato: 06/01/2013, 14:01 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Julodis ha scritto: Le cose essenziali le avete già dette. Aggiungiamo che presenta un gran numero di microclimi diversi, che a brevissima distanza si trovano la macchia mediterranea e la faggeta (e tutti gli ambienti intermedi), che probabilmente è da sempre poco abitata, che geologicamente è l'area vulcanica la cui attività è cessata più anticamente nel Lazio (quindi ha subito meno sconvolgimenti per cause naturali degli altri complessi vulcanici in tempi recenti).
Non a caso è stata molto studiata, come già accennato da Francesco.
C'è però da dire una cosa: ha una diversità biologica molto alta, ma molte delle specie di insetti che vi vivono non sono affatto facili da trovare! Ad esempio, è citata anche l'Anthaxia midas oberthuri, ma in questa località non sono mai riuscito a trovarne una. Come pure Dicerca berolinensis, Perotis unicolor unicolor e altre specie che trovo abbastanza regolarmente in altre zone, sono presenti anche qui, ma non le ho mai viste (della berolinensis solo dei pezzi estratti dal legno).
Insomma, è un ambiente molto bello, vario e ricco di specie, ma dove la ricerca spesso non è facile (però c'è di buono che altrettanto spesso trovi roba che non ti aspettavi). Lapsus: lugubris lugubris... e aggiungerei tra le specie mitiche di Tolfa, la A. degener quattuor... e la E. quercus
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 06/01/2013, 14:07 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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E' vero, intendevo lugubris lugubris. Magari ci fosse anche la unicolor a Tolfa! Correggo il mio intervento precedente. La A. degener e la E. quercus c'è da dire che sono quasi introvabili ovunque in Italia, anche se probabilmente più diffuse di quanto si pensi.
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zerun59
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Inviato: 06/01/2013, 18:13 |
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Iscritto il: 09/02/2010, 19:31 Messaggi: 434
Nome: Zerun Zerunian
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Devo dire che ho preso alcuni esemplari di C. fabricii vicino casa mia ad Assisi (PG) seguendo le "dritte" che mi aveva dato Mr. Anthaxia (alias D. Baiocchi): avendo visto dei bei buchi in alcuni peri, ho controllato i tronchi nel tardo pomeriggio ed ho trovato gli adulti prima dell'accoppiamento. Ne ho presi solo 5 o 6, poi li ho lasciati perdere. Ciao, Zerun.
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f.izzillo
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Inviato: 06/01/2013, 18:23 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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zerun59 ha scritto: Devo dire che ho preso alcuni esemplari di C. fabricii vicino casa mia ad Assisi (PG) seguendo le "dritte" che mi aveva dato Mr. Anthaxia (alias D. Baiocchi): avendo visto dei bei buchi in alcuni peri, ho controllato i tronchi nel tardo pomeriggio ed ho trovato gli adulti prima dell'accoppiamento. Ne ho presi solo 5 o 6, poi li ho lasciati perdere. Ciao, Zerun. Bene, verso nord (principalmente ma non solo) è sempre più difficile incontrare questo bell'insetto perchè stanno via via scomparendo i vecchi peri.
_________________ Francesco Izzillo
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