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MARIO LUNA
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Inviato: 02/06/2014, 6:46 |
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Iscritto il: 23/07/2011, 16:51 Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
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Non era mio desiderio postare questa foto, scattata proprio ieri per campionare in annate successive la presenza della specie nel territorio laziale, in seguito fornirò tutti i dati con più esattezza dei siti di ritrovamento. Sto preparando un lavoro appunto su l'espansione della stessa nell'Appennino Centrale, . Per quanto riguarda i primi ritrovamenti dell'Acmaeodera tassii per l'Umbria mi è stato comunicato anche se, dopo un percorso lungo e estenuante da parte dell'A.R.D.E., che il lavoro finalmente sta per essere stampato. (Speriamo, sono più di tre anni) !!!
Mario
Ultima modifica di MARIO LUNA il 02/06/2014, 7:23, modificato 1 volta in totale.
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Julodis
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Inviato: 02/06/2014, 7:17 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Era inevitabile che prima o poi venisse trovata anche nella parte interna del Lazio. Questa specie sta sicuramente espandendo il suo areale. Come e perchè non so se lo sapremo mai. Può essere che stia gradualmente risalendo dall'Italia meridionale (ricordiamo che le specie affini sono proprie dei Balcani e del Mediterraneo orientale, fino in Iran), in seguito ad un cambiamento climatico o comunque ambientale. Può essere che sia stata casualmente importata nell'Appennino Umbro-Marchigiano, e poi da lì si stia gradualmente espandendo verso Sud (quindi presto la cominceremo a vedere anche di Lazio meridionale ed Abruzzo). Può essere che ci sia sempre stata in queste zone, ma talmente sporadica da non essere mai stata trovata da generazioni di entomologi ed ora sia diventata più comune, tanto da essere trovata anche in numero ed a più riprese. Per ora, non saprei dire quale di queste ipotesi sia più probabile, ma considerata la successione dei ritrovamenti (in ordine cronologico, prima Puglia, Basilicata e Calabria, poi Sicilia, ed ultimamente Marche, Umbria, Campania, se non ricordo male, ed ora Lazio settentrionale), sarei più per la terza ipotesi, o una combinazione della seconda e della terza.
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MARIO LUNA
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Inviato: 02/06/2014, 7:53 |
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Iscritto il: 23/07/2011, 16:51 Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
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Grazie Maurizio per le considerazioni, sicuramente o per l'approfondimento delle ricerche specifiche sulla specie, conoscendo un po' più anche le abitudini della stessa, si vengono a trovare areali nuovi, posso anche dire che la probabile presenza non sia solo recente, ma chissà, si conoscevano solo dati dell'Appennino Meridionale e per scontato non si cercava con interesse specifico dato la scontata non presenza in altri areali e quindi passava per lo più dei casi inosservata? Indubbiamente, è anche vero che sicuramente è un Coleottero capace di espandersi, e certamente quanto prima la si rinverrà su tutta la catena Appenninica Centrale e Meridionale. Mario
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Julodis
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Inviato: 02/06/2014, 8:18 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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E' un insetto abbastanza vistoso ed inconfondibile. Per cui, se si fosse trovato con relativa facilità, molto difficilmente sarebbe passato inosservato a generazioni di entomologi. Considera che il Lazio, a differenza dell'Umbria, che come ho già detto, fino a pochi anni fa era quasi sconosciuta sotto questo aspetto, è la regione entomologicamente meglio conosciuta d'Italia, per cui le uniche specie sfuggite alle ricerche nel corso degli anni, in particolare dalla fine dell'800 in poi, sono quelle particolarmente difficili da incontrare (quindi non floricole, ma acrodendriche o a comportamento molto particolare, ma non è questo il caso) e quelle che hanno raggiunto la regione di recente, o hanno subito un notevole incremento della popolazione. Anche le Marche erano poco esplorate fino a qualche anno fa, e non a caso anche da lì stanno uscendo fuori varie cose nuove, quasi come dall'Umbria. In parte è vero pure per la Campania, o meglio, per alcune zone della Campania.
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