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Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=73&t=26284 |
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Autore: | Goliathus [ 01/09/2011, 3:43 ] |
Oggetto del messaggio: | Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Preso al volo mentre volava nei pressi delle dune in ambiente di macchia mediterranea, adiacente alla pineta... ![]() Lunghezza: 14 mm |
Autore: | Acmaeodera [ 01/09/2011, 6:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coroebus fasciatus? - Buprestidae |
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Autore: | Julodis [ 01/09/2011, 7:17 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Ciao Luca. Una bella specie che attacca varie specie di quercia, provocando la morte dei rami (ogni larva uccide un singolo ramo). Nel Lazio è specie molto diffusa soprattutto in pianura, lungo il litorale, ma si spinge fin sui 1000 m di quota sui versanti più caldi delle montagne. L'adulto non è facile da trovare, perchè di solito se ne sta tra il fogliame degli alberi, in alto. Ogni tanto capita di trovarne uno in volo oppure caduto a terra. In compenso è facilissimo ottenerli prelevando i rami attaccati. |
Autore: | StagBeetle [ 01/09/2011, 9:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Come si riconoscono i rametti attaccati?... ![]() |
Autore: | cosmln [ 01/09/2011, 9:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
StagBeetle ha scritto: Come si riconoscono i rametti attaccati?... ![]() +1 |
Autore: | Isotomus [ 01/09/2011, 10:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Rami morti con foglie morte (gialle) in una pianta viva |
Autore: | Andricus [ 01/09/2011, 11:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Se ricordo bene Maurizio mi aveva detto che i rami attaccati sono completamente secchi e presentano una ricrescita di foglie alla base, quasi a formare un manicotto. |
Autore: | Julodis [ 02/09/2011, 7:50 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Andricus ha scritto: Se ricordo bene Maurizio mi aveva detto che i rami attaccati sono completamente secchi e presentano una ricrescita di foglie alla base, quasi a formare un manicotto. In linea di massima Marco si ricordava bene. Bisogna fare solo un'ulteriore distinzione. Sulle caducifoglie, come per esempio sono la maggior parte delle querce, il ramo attaccato inizia a seccare d'inverno, o al massimo proprio all'inizio della primavera, quando la pianta non ha foglie, e quando comincia a metterle si individua facilmente proprio perchè si vede il ramo secco tra tutti quelli che hanno già le foglie, ed alla base di questo ramo ci sono tanti giovani germogli verdi che spuntano proprio a formare una specie di manicotto, o ciuffo verde, facilmente visibile. Sulle specie sempreverdi, come Quercus ilex, la morte del ramo, pur avvenendo nello stesso periodo, si verifica quando ha comunque le foglie. Queste seccano lentamente durante l'inverno e, in primavera, oltre al "manicotto verde" di prima, si vede subito l'attacco perchè il ramo con tutte le foglie secche è molto visibile sulla piantaper il resto verde. Una cosa simile si verifica su una quercia caducifoglia ma che, a differenza delle altre nostre specie, mantiene le foglie anche per tutto il periodo invernale, ma secche, Quercus pubescens (roverella). In inverno è quasi impossibile riconoscere gli attacchi, ma in primavera è facile, perchè si copre tutta di verde e perde le foglie secche dell'anno precedente, meno che sui rami attaccati, che mantengono le foglie secche e mostrano il solito ciuffo di germogli alla base. Tra l'altro, spesso le foglie dei germogli nuovi alla base del ramo attaccato spuntano un po' prima che nel resto della pianta, quindi può capitare di trovare roverelle che, ad inizio primavera, hanno perso quasi tutte le foglie secche, perchè i germogli stanno cominciando a risvegliarsi, ma ancora non sono evidenti, mentre quelli alla base del ramo attaccato sono già abbastanza sviluppati e sul ramo stesso ci sono ancora le foglie secche. Verso maggio (il periodo esatto dipende da altitudine ed esposizione) sfarfallano gli adulti, che sono attivi fin verso i primi di agosto, ma difficili da trovare, come ho detto. La metamorfosi da pupa ad adulto avviene circa un mesetto prima, o anche meno, per cui prendendo i rami ad inizio primavera, appena spuntano le foglie nuove, dentro ci sono le larve mature o quasi mature in celletta, ed a volte già le pupe. Prendendole verso fine aprile, inizio maggio, si possono trovare già gli adulti, magari immaturi. Se si cerca questa specie è praticamente inutile prendere i rami più vecchi (nelle specie che mantengono le foglie si riconoscono subito perchè sono spogli, nelle altre comunque non c'è più il manicotto di germogli, perchè sono già cresciuti l'anno o gli anni precedenti), perchè il Coraebus è già uscito l'anno precedente o prima. L'uccisone del ramo è conseguenza di una galleria subcorticale ad anello che interrompe il passaggio della linfa e che la larva scava prima di farsi la celletta pupale, probabilmente proprio per evitare che la reazione della pianta possa danneggiare la pupa. Invece mentre la larva cresce la galleria è prevalentemente longitudinale (l'uovo singolo viene deposto presso l'estremità distale del ramo e la larva scende verso la base), e non interrompe il passaggio della linfa, consentendo al ramo di rimanere vivo. I rami vecchi ospitano però spesso una discreta entomofauna xilofaga secondaria: Cerambycidae, Buprestidae, Scolytidae, ecc. con eventuali predatori, come i Cleridae. |
Autore: | Mimmo011 [ 02/09/2011, 10:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
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Autore: | Goliathus [ 02/09/2011, 19:40 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Coraebus fasciatus (Villers, 1789) - Buprestidae |
Grazie Maurizio della conferma e delle informazioni! ![]() L'anno scorso ricordo di averne trovato un esemplare su una foglia di rovo, probabilmente caduto dalle querce sovrastanti a fine Agosto, nel Frusinate a circa 200 m d'altitudine (quest'ultima quindi poco influente essendo prossima al livello del mare, come nel caso di questo esemplare); sarà stato un individuo tardivo? |
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