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Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=73&t=47917 |
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Autore: | Julodis [ 28/09/2013, 18:23 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia La seconda vive esattamente come la prima. In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica. Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale. Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna. Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio. |
Autore: | AleP [ 28/09/2013, 21:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
Julodis ha scritto: Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia La seconda vive esattamente come la prima. In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica. Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale. Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna. Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio. Maurizio, volevo ricordare che recentemente ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt, v viewtopic.php?f=73&t=45382&hilit=Palmar). Si tratta quindi di un dato interessante? |
Autore: | f.izzillo [ 28/09/2013, 22:11 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
AleP ha scritto: Julodis ha scritto: Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia La seconda vive esattamente come la prima. In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica. Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale. Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna. Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio. Maurizio, volevo ricordare che recentemente ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt, v viewtopic.php?f=73&t=45382&hilit=Palmar). Si tratta quindi di un dato interessante? Più che interessante...direi altimetrico! ![]() |
Autore: | Julodis [ 28/09/2013, 23:23 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
AleP ha scritto: ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt, Non più di tanto. Mi riferivo comunque a quanto osservato nell'Italia peninsulare. |
Autore: | MARIO LUNA [ 29/09/2013, 9:40 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
Grazie a tutti per gli interventi. Personalmente al difuori di piccole diversità a carico delle maculazioni bluastre delle elitre, irrilevanti e modeste differenze di grandezza che comunque rientrano nei valori della forma tipica, non ho notato nessun particolare che le renda diverse. Comparando gli edeago di alcuni maschi non si riscontrano differenze apprezzabili. Gli attacchi ai Juniperus oxycedrus, sicuramente sono anche correlati alle condizioni climatiche, in particolare quando si hanno stagioni molto siccitose, i juniperus (oxycedrus e communis) montani, vengono a soffrirne, e di conseguenza vulnerabili all’attacco dei parassiti in genere. Come evidenzia anche Maurizio, sembra per il momento un po’ anomalo che, la fascia collinare e bassa montagna con la presenza delle stesse essenze ospiti della sp. non sia ancora stata colonizzata, considerazione riscontrata anche per il territorio Umbro, nei siti interessati da escursioni entomologiche. Forse da attribuire alla miglior salute degli stessi juniperus? ![]() ![]() Mario |
Autore: | Julodis [ 29/09/2013, 10:17 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Buprestidae |
MARIO LUNA ha scritto: sembra per il momento un po’ anomalo che, la fascia collinare e bassa montagna con la presenza delle stesse essenze ospiti della sp. non sia ancora stata colonizzata, considerazione riscontrata anche per il territorio Umbro, nei siti interessati da escursioni entomologiche. Forse da attribuire alla miglior salute degli stessi juniperus? Esattamente quel che penso. Comunque non credo che la fascia intermedia non sia stata colonizzata. Probabilmente ci sono anche lì, ma sono molto meno frequenti, e considerando che noi ne vediamo solo una minima parte, questo potrebbe spiegare l'apparente lacuna. |
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