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Julodis lucasi Saunders, 1871 - Buprestidae http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=73&t=53781 |
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Autore: | Julodis [ 25/05/2014, 8:30 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Julodis lucasi Saunders, 1871 - Buprestidae |
Guido Sabatinelli ha scritto: Io ho insistito dicendo che sono un allievo del Prof. Maurizio Gigli che mi ha insegnato che gli Julodis li debbo cercare nei cespuglietti e specialmente nelle piante di giuggiolo, che se non ti graffi non puoi prenderli... (li mortc....) Ma quando mai! ![]() In allevamento si sono tranquillamente mangiati di tutto (compreso l'oleandro, che benchè notoriamente tossico, è una delle loro piante preferite), eccetto l'orniello (Fraxinus ornus), che proprio non gli piace. Spesso si concentrano su piante coltivate, sia da frutto, che d'altro genere. Sono ben noti, ad esempio, casi di danni arrecati a piantagioni di eucalipto in Israele, ma vi sono anche altre citazioni sparse qua e là. Personalmente ho constatato, parecchi anni fa, la presenza di un gran numero di Julodis marmottani, sull'Anti Atlante, Sud Marocco, su mandorli coltivati, esattamente come facevano quelli nelle tue foto (dove si vede che stanno su mandorli, e non albicocchi). Comunque, possono fare lo stesso lavoro anche su altre piante da frutto, ma le loro piante preferite, tra quelle selvatiche, per questa specie restano senza dubbio i giuggioli e Rhus tripartita (parlo sempre di Julodis lucasi). Guido Sabatinelli ha scritto: Ho anche notato una femmina che deponeva sul tronco a 2 metri di altezza. Tutto il resto quadra, ma a questo non ci credo neanche se mi mandi una foto della femmina con l'ovopositore piantato nel tronco! Non depongono sulle piante, ma nel terreno, perforandolo con l'ovopositore profondamente modificato (sembra una trivella). Non sono in grado di forare la corteccia, e l'ovopositore è troppo spesso (a sezione circolare) per infilarsi sotto le cortecce o nelle fessure del legno, a differenza della maggior parte delle altre specie di Buprestidi, che hanno l'ovopositore piatto e depongono sulle piante. Probabilmente quella femmina stava facendo qualche altra cosa. Oppure era completamente impazzita. Le larve terricole e radicivore spiegano probabilmente perchè gli Julodis, dove ci sono, si trovano spesso in numero (sapendo come cercarli). La femmina depone parecchie uova piuttosto grandi, che nelle giuste condizioni fisico-chimiche del terreno schiudono praticamente tutte. In tutti gli stadi c'è una elevata mortalità, anche in quello adulto, in cui, se sono abbastanza al sicuro dalla predazione degli altri invertebrati, data la dimensione e la durezza dei tegumenti (a parte alcuni ragni che li catturano tranquillamente), sono vittime di uccelli, rettili e piccoli mammiferi, ma se l'area presenta le condizioni adatte, le larve possono stare un po' ovunque nel suolo, a patto che ci sia qualche radice. Non hanno il problema delle larve xilofaghe, che devono svilupparsi solo nelle parti delle piante giuste, nelle condizioni adatte alla specie, e che quindi hanno risorse limitate a disposizione. Queste qui, se capita qualche anno con le condizioni adatte (Più che altro di umidità del terreno) raggiungono numeri notevoli. In pratica, fanno più o meno come molti Melolonthidi, Rutelidi o Glaphyridi con le larve radicicole ad esigenze simili (quelle degli Julodis hanno solo una più netta preferenza per i terreni aridi). Molte delle specie di Julodis che ho potuto vedere personalmente in Natura, le ho trovate in numero, magari solo in un posto e/o solo in un'occasione. Raramente mi è capitato di trovare esemplari isolati (ed in genere è succeso quando la stagione era appena all'inizio, o ormai finita). Guido Sabatinelli ha scritto: Sembravano alberi di Natale con tutti quei iulodi luccuicanti appesi alle foglie e ai rami. Un spettacolo. ![]() Quando capita di vedere tutti questi cosi penzolanti dai rami, è veramente uno spettacolo insolito, difficile da dimenticare. Vedrai che ora comincerai a vederli un po' ovunque (dove ci stanno, ovviamente). Qualche forma di onopordi potresti trovarla anche vicino casa, e potrebbe essere interessante. |
Autore: | Creedence [ 25/05/2014, 9:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Julodis lucasi Saunders, 1871 - Buprestidae |
Guido Sabatinelli ha scritto: un contadino che in dialetto tunisino mi ha detto: "cumpa', ma che sta' a fa'? cerchi i Kamfus immezzo a'e spine?". Potenza della globalizzazione. Pensa che c'è qualcuno qui da noi che teme che in Italia si parlerà solo arabo, ed invece sono i tunisini a parlare romanesco... |
Autore: | Guido Sabatinelli [ 25/05/2014, 12:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Julodis lucasi Saunders, 1871 - Buprestidae |
Maurizio hai visto come nella seconda foto si vedono bene i danni al fogliame fatti da questi "gioielli della natura"? Il sistema più efficace per lottare contro questi "devastatori" è la lotta biologica (raccolta a mano) fatta da entomologi.... Per quanto riguarda la ovodeposizione sul tronco, io ho visto un esemplare con un ovodepositore piantato nella corteccia del tronco ad altezza dei miei occhi. Ma forse era un maschio? Tanto mi sbaglio su tutto ![]() |
Autore: | Julodis [ 25/05/2014, 15:34 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Julodis lucasi Saunders, 1871 - Buprestidae |
Guido Sabatinelli ha scritto: Per quanto riguarda la ovodeposizione sul tronco, io ho visto un esemplare con un ovodepositore piantato nella corteccia del tronco ad altezza dei miei occhi. Ma forse era un maschio? Tanto mi sbaglio su tutto ![]() Ti ricordi se era fatto più o meno così? L'edeago invece è abbastanza normale, più o meno come in quasi tutti i Buprestidi. Comunque, se mi dici di averlo visto, ci credo, ma non credo che stesse deponendo. Sarebbe strano come vedere una Melolontha deporre le uova su un ramo. Tra l'altro, le larve non sono strutturate per scavare gallerie nel legno. |
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