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Acmaeodera (Acmaeotethya) crinita crinita Gory, 1840 Dettagli della specie

30.VI.1993 - GRECIA - EE, Etolia Akarnania, Kasporah


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 2:12 
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Nome: Maurizio Gigli
Acmaeodera (Acmaeotethya) crinita crinita Spinola, 1838

Questa specie, nella forma nominale diffusa dall'Italia alla Turchia, è molto comune nei Balcani, in particolare in Grecia, come pure lo è, in Nord Africa e Penisola Iberica, la sottospecie melanosoma Lucas, 1844.

In Italia apparentemente molto rara, nota per sporadici ritrovamenti in Calabria, Basilicata, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia. La specie è probabilmente più diffusa e verosimilimente dovrebbe vivere almeno in tutta l'Italia peninsulare. Della pianta ospite non si sa nulla di certo, ma individui della sottospecie melanosoma mi sono sfarfallati da rami di leccio del Marocco. Probabilmente anche crinita crinita vive sulla stessa pianta e su altre del genere Quercus.

L'esemplare in foto non è italiano, ma è stato catturato in Grecia, Etolia Akarnania, Kasporah, 30.VI.1993, M.Gigli legit
lunghezza 8 mm

Acmaeodera_crinita_Grecia.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/02/2010, 10:18 
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Ciao Maurizio,

a me invece sono sfarfallati 5 expl. da rami di Paliurus spina-christi, che avevo raccolti perche'
attaccati da un grosso cerambice, poi rivelatosi Purpuricenus khaeleri, sempre nella zona di Trieste (Medeazza).
La crinita la raccolgo quasi sempre su rami di Paliurus, dove si appoggia e scompare sotto i pezzi di corteccia sollevati,
con un avelocita' che ha dell' incredibile per questa piccola Acmaeodera. L' ho comunque osservata piu' volte, con
lo stesso comportamento verso i rami deperenti o scortecciati di Prunus mahaleb, ma da questo non sono mai riuscito
ad allevarla, pur avendo campionato piu' volte per la Candens.

Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 10:25 
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Nome: Maurizio Gigli
Ciao Franco. Grazie per l'informazione. Questo dimostra che probabilmente anche questa specie, come buona parte delle Acmaeodera, è polifaga. Dal Paliurus mi è sempre uscito poco o niente, a parte i soliti Cerambycidae (Purpuricenus kaheleri, Niphona picticornis e qualche altra specie). Forse qualche Anthaxia umbellatarum, specie estremamente polifaga, ma mai niente di particolare. Infatti sono diversi anni che non ne raccolgo più, ma visto quel che mi dici farò qualche altro tentativo. Non si sa mai. Non le hai mai trovate sui fiori? Anche questa è una specie molto floricola (sulle solite Asteraceae gialle).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/02/2010, 10:38 
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No , sui fiori ci va, dalle nostre parti lo ho viste solo sul papavero rosso, e mi sembra anche su asteracee gialle, ma in minor numero.Il problema per questa specie, almeno dalle mie parti e' la sua stagionalita', certi anni ne vedi parecchie, altri neanche una, l' altr'anno per esempio non l'ho presa, pur essendoci andato per tre domeniche consecutive. Ma sono fluttuazioni normali
nelle popolazioni animali, bisogna sempre essere fortunati ed imbattersi in un bello sfarfallamento. Non l'ho mai presa coi piattini, forse perche' ho utilizzato solo il colore giallo.

Ciao Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 11:16 
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Nome: Francesco Izzillo
Credo che per il sud Italia sia l' Acmaeodera più rara. In molti anni ne ho presa solo qualcuna sulle rive del Sarmento e a Policoro (dove però c'era qualche speranza in più di trovarla).

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 28/02/2018, 19:15 
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Nome: Maurizio Gigli
Avendola rifotografata per altri motivi, metto una foto venuta meglio dello stesso esemplare.

Acmaeodera_crinita_Grecia_Kasporah_30-VI-1993_M_Gigli_9mm_grey.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 28/02/2018, 23:14 
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Piccolo contributo: come dice Maurizio in Grecia è comune, ma come dice Franco Sandel relativamente all'Italia NE, non sempre abbondante. Non è specie spiccatamente floricola, statisticamente sui fiori ne ho prese od osservate molto poche rispetto a quelle contestualmente presenti sul legname a terra, dove in Grecia convive abitualmente con A. ottomana e A. saxicola.

Personalmente l'ho quasi sempre raccolta od osservata sulle ramaglie di Quercus coccifera tagliate ed abbandonate al suolo a chiudere i varchi nella vegetazione, come d'uso in Grecia, per limitare la libertà di movimento degli ovini. Questi accumuli di rami sono una vera manna per chi cerca Coleotteri xilofagi, ci trovi un sacco di specie diverse secondo le essenze, e ci trovi pure i predatori come i Cleridi.

Ad esempio, associato proprio ad Acmaeodera crinita e ad A. saxicola, ho raccolto ripetutamente su rami di Q. coccifera vari esemplari di Tillus pallidipennis (teste Izzillo, che ne ha presi diversi anche lui), che non è specie facilissima. Poi Flabellotilloidaea palaestina (credo nuova per l'Europa), il solito Opilo taeniatus, ecc..

Interessante pure che la presunta sottospecie perrinella di Cipro è tanto polifaga da attaccare pure le gimnosperme; ne ho due esemplari allevati da Colonnelli da rametti di Pinus brutia.

Ad ogni modo, quando vedi in collezione serie consistenti delle varie presunte "sottospecie" di questa Acmaeodera (basta peraltro mettere vicine una "crinita" di Grecia e una di Spagna o marocco), ti viene più di un dubbio; personalmente tendo a credere si tratti di un bel complesso di sibling.

Ciao, A. :hi:


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MessaggioInviato: 01/03/2018, 0:00 
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Nome: Francesco Izzillo
Clickie ha scritto:
Piccolo contributo: come dice Maurizio in Grecia è comune, ma come dice Franco Sandel relativamente all'Italia NE, non sempre abbondante. Non è specie spiccatamente floricola, statisticamente sui fiori ne ho prese od osservate molto poche rispetto a quelle contestualmente presenti sul legname a terra, dove in Grecia convive abitualmente con A. ottomana e A. saxicola.

Personalmente l'ho quasi sempre raccolta od osservata sulle ramaglie di Quercus coccifera tagliate ed abbandonate al suolo a chiudere i varchi nella vegetazione, come d'uso in Grecia, per limitare la libertà di movimento degli ovini. Questi accumuli di rami sono una vera manna per chi cerca Coleotteri xilofagi, ci trovi un sacco di specie diverse secondo le essenze, e ci trovi pure i predatori come i Cleridi.

Ad esempio, associato proprio ad Acmaeodera crinita e ad A. saxicola, ho raccolto ripetutamente su rami di Q. coccifera vari esemplari di Tillus pallidipennis (teste Izzillo, che ne ha presi diversi anche lui), che non è specie facilissima. Poi Flabellotilloidaea palaestina (credo nuova per l'Europa), il solito Opilo taeniatus, ecc..

Interessante pure che la presunta sottospecie perrinella di Cipro è tanto polifaga da attaccare pure le gimnosperme; ne ho due esemplari allevati da Colonnelli da rametti di Pinus brutia.

Ad ogni modo, quando vedi in collezione serie consistenti delle varie presunte "sottospecie" di questa Acmaeodera (basta peraltro mettere vicine una "crinita" di Grecia e una di Spagna o marocco), ti viene più di un dubbio; personalmente tendo a credere si tratti di un bel complesso di sibling.

Ciao, A. :hi:

Tutto vero anche se debbo dire di averne prese tante sui fiori in Grecia e tutte sui fiori in Italia (Asteracee liguliflore) (questione di orario? :roll: ).

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 01/03/2018, 0:40 
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Nome: Andrea Liberto
Questione di orario, senz'altro. Come noto sono specializzato in Buprestidi "notturni". 8-)

Cioè, li becco quando voialtre allodole ronfate già. Magari battendo i rami di pero su cui con fatica ne avevate catturati tre o quattro (Agrilus graecus a Mega Spileo….), mentre ombrellando la sera c'era da gettarli via.

Questo il bello delle campagne di raccolta: esplorare l'intero spettro.
E questo il bellissimo delle "missioni" congiunte "allodole-gufi".

Se si va per prendere, amalgamare gufi e allodole è cosa buona e giusta. Le specie raddoppiano, per non parlare delle serie.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 01/03/2018, 7:55 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Quasi certamente è una questione di orario. Io, che spesso rientro dalle mie escursioni entomologiche più o meno all'ora alla quale tu ti alzi, nei viaggi in Grecia di diversi anni fa ne ho trovate tantissime sui fiori, e se ben ricordo, non solo sulle varie composite gialle, ma anche sui fiori blu di cicoria (che andandoci a stagione avanzata, diventano una componente importante dei "fiori da buprestidi").
Fatte le dovute differenze a seconda del clima del posto, i buprestidi floricoli frequentano i fiori soprattutto tra le 10.00 e le 12.00, anche se alcuni ci si trovano fin dal mattino presto (alcune specie, come ben sai, ci restano anche la notte, soprattutto nascoste dentro le infiorescenze delle ombrellifere). Alcune specie prolungano l'attività fin verso le 14.00 o le 15.00, ma in numero ridotto di esemplari, e qualcuna si rifà viva nel pomeriggio, superate le ore più torride, trascorse probabilmente in mezzo al fogliame, al fresco.
Ovvio che, girando soprattutto nel pomeriggio e all'imbrunire, ti sei dovuto inventare dei sistemi alternativi di ricerca, che possono anche portare a ritrovamenti insoliti ed interessanti. (sistemi che altri usano solo quando non hanno alternative, con minor costanza)

Clickie ha scritto:
Questo il bello delle campagne di raccolta: esplorare l'intero spettro.
E questo il bellissimo delle "missioni" congiunte "allodole-gufi".

Se si va per prendere, amalgamare gufi e allodole è cosa buona e giusta. Le specie raddoppiano, per non parlare delle serie.

Il problema è che questo sistema funziona bene se si ha un punto fisso dove tornare (ovvero, se si rimane per più giorni in uno stesso posto), ma se, come spesso capita, ci si sposta quasi ogni giorno, è un problema, perché "le allodole" tendono ad uscire molto presto al mattino, percorrere parte del tragitto previsto per trovarsi nei posti "buoni" all'ora giusta, ovvero gran parte della mattinata fino a poco dopo l'ora di pranzo, percorrere un altro tratto nel pomeriggio, magari con brevi tappe qua e là quando si incontrano posti interessanti, arrivare a destinazione verso sera o tardo pomeriggio, quel tanto che basta per trovare un alloggio, cenare da qualche parte e dormire come sassi fino al mattino seguente (tentativi di caccia al lume si esauriscono di solito in tempi brevissimi causa sonno incombente). Tempi che mal si conciliano con quelli dei "gufi", per cui, o si programma un viaggio con soste di vari giorni in ogni posto, o bisogna fare viaggi paralleli (ti ricordi quando siamo stati in Tunisia, anni fa?) :hi:

A proposito, ci sei domani?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2018, 16:15 
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Julodis ha scritto:
Quasi certamente è una questione di orario. Io, che spesso rientro dalle mie escursioni entomologiche più o meno all'ora alla quale tu ti alzi, nei viaggi in Grecia di diversi anni fa ne ho trovate tantissime sui fiori, e se ben ricordo, non solo sulle varie composite gialle, ma anche sui fiori blu di cicoria (che andandoci a stagione avanzata, diventano una componente importante dei "fiori da buprestidi").
Fatte le dovute differenze a seconda del clima del posto, i buprestidi floricoli frequentano i fiori soprattutto tra le 10.00 e le 12.00, anche se alcuni ci si trovano fin dal mattino presto (alcune specie, come ben sai, ci restano anche la notte, soprattutto nascoste dentro le infiorescenze delle ombrellifere). Alcune specie prolungano l'attività fin verso le 14.00 o le 15.00, ma in numero ridotto di esemplari, e qualcuna si rifà viva nel pomeriggio, superate le ore più torride, trascorse probabilmente in mezzo al fogliame, al fresco.
Ovvio che, girando soprattutto nel pomeriggio e all'imbrunire, ti sei dovuto inventare dei sistemi alternativi di ricerca, che possono anche portare a ritrovamenti insoliti ed interessanti. (sistemi che altri usano solo quando non hanno alternative, con minor costanza)

Clickie ha scritto:
Questo il bello delle campagne di raccolta: esplorare l'intero spettro.
E questo il bellissimo delle "missioni" congiunte "allodole-gufi".

Se si va per prendere, amalgamare gufi e allodole è cosa buona e giusta. Le specie raddoppiano, per non parlare delle serie.

Il problema è che questo sistema funziona bene se si ha un punto fisso dove tornare (ovvero, se si rimane per più giorni in uno stesso posto), ma se, come spesso capita, ci si sposta quasi ogni giorno, è un problema, perché "le allodole" tendono ad uscire molto presto al mattino, percorrere parte del tragitto previsto per trovarsi nei posti "buoni" all'ora giusta, ovvero gran parte della mattinata fino a poco dopo l'ora di pranzo, percorrere un altro tratto nel pomeriggio, magari con brevi tappe qua e là quando si incontrano posti interessanti, arrivare a destinazione verso sera o tardo pomeriggio, quel tanto che basta per trovare un alloggio, cenare da qualche parte e dormire come sassi fino al mattino seguente (tentativi di caccia al lume si esauriscono di solito in tempi brevissimi causa sonno incombente). Tempi che mal si conciliano con quelli dei "gufi", per cui, o si programma un viaggio con soste di vari giorni in ogni posto, o bisogna fare viaggi paralleli (ti ricordi quando siamo stati in Tunisia, anni fa?) :hi:

A proposito, ci sei domani?

Ma perché viaggi paralleli, con Andrea mi sono trovato una meraviglia: uscivo prima (non all'alba perché è comunque inutile) e quando arrivava Andrea mi ero già fatto una idea di come andavano le cose in un tal posto e/o in tale giorno. Inoltre, tranne qualche tappa di passaggio, non restavamo mai solo un giorno in una località. L'unica accortezza è quella di avere due auto. :hi:

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Francesco Izzillo


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Nome: Andrea Liberto
A proposito, ci sei domani?

Purtroppo no, Maurizio. La campagna elettorale mi ha risucchiato, pur senza contare gli scontri in piazza a Milano (gli "antagonisti" che si oppongono alla polizia con i canotti gonfiabili…. ma ti pare possibile ? ), o quel tale che a Macerata ha espresso (a colpi di pistola) il suo protostorico dissenso sul fatto che la specie umana è una sola; ed i tanti episodi consimili.

Si va da esilarante a tragico, e le giornate sono alquanto effervescenti per noi giornalai che rincorriamo i "social", su cui ormai si sviluppa come muffa la falsa informazione.

Mi fermo sabato e domenica, fuori tempo per il vostro progettato magnòn; Prevedo spiaggiamento e boccheggiamento sul divano, dopo undici giorni consecutivi.

Spero non accorrano volontari a bagnarmi, tra neve e pioggia sono già sufficientemente idratato.

Ci vedremo settimana prossima, intanto cerca gli Sparedrus…. A presto, A.

P.S.: divertentissima la nostra Tunisia, solo un po' di corsa….


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