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Acmaeoderella (Acmaeoderella) discoida (Fabricius, 1787) Dettagli della specie

1.VI.1982 - ITALIA - Lazio - RM, Maccarese


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MessaggioInviato: 08/03/2010, 10:14 
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Acmaeoderella (Acmaeoderella) discoida (Fabricius, 1787)

Normalmente conosciuta come A. discoidea (che mi pare comunque più corretto), è una Specie largamente diffusa nell'area mediterranea. Segnalata di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, tutto il Nord-Africa, Israele e Siria.
Le popolazioni Nordafricane presentano un aspetto piuttosto diverso da quelle europee (poi ne metterò una foto).

Per l'Italia è principalmente meridionale e delle isole maggiori, diffusa soprattutto lungo le coste, dove spesso è molto comune. Risale fino all'Abruzzo sul lato adriatico, e fino alla Toscana su quello tirrenico. Non mi risulta segnalata per l'Umbria e, molto più stranamente, per la Campania, dove presumo che comunque ci sia (sicuramente Francesco aggiungerà qualche dato per questa regione).

Le larve attaccano i Cirsium e altre piante di generi vicini (cardi, tanto per intenderci). Gli adulti frequentano varie specie di fiori.

Si distingue facilmente dalle altre Acmaeoderella italiane, ed in particolare da virgulata, che è simile come aspetto generale, per il pronoto con irregolari solchi longitudinali (in foto non si vedono bene, ma i peli ne seguono l'andamento).

Lazio, Roma, Maccarese, 1.VI.1982, M. Gigli legit
5 mm

Acmaeoderella_discoidea_Maccarese_1-VI-1982.jpg


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Scusa Maurizio,
mi spieghi la storia di Acmaeodera discoidea diventata discoida ?
La solita idiozia americana ?
E' vero che Fabricius (1787: 184) la descrisse come Buprestis "discoida", ma si tratta di un evidente errore (un probabile errore tipografico) come risulta chiaro in pubblicazioni successive dello stesso Fabricius. Vedi per esempio "Index alphabeticus in J. C. Entomologiam Systematicam" del 1796 scaricabile da Internet Archive in cui il nome è riportato correttamente come "Buprestis discoidea".
Oltre tutto, mi risulta che la specie sia stata sempre chiamata "discoidea", mentre "discoida" non è mai stato usato dopo il 1899 e, comunque, rientra nei casi previsti dal codice alla voce "incorrect original spelling not in prevailing usage". Voi buprestidari dovreste smettere di accettare supinamente qualsiasi idiota str...ta dell'americano di turno e fate sentire la vostra voce :gun: e fatemi il favore, eliminate "Acmaeodera discoida" e ripristinate A. discoidea" nel titolo della discussione.
Haug !! :x

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CONCORDO! Non la chiamo discoida neppure sotto tortura!

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MessaggioInviato: 08/03/2010, 12:39 
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Prevedevo questa reazione. Non piace nemmeno a me, ma mi adeguo ai cataloghi attuali.

Trovo il primo cambiamento in discoida nel catalogo della fauna paleartica di Lobl & Smetana, ma senza alcuna motivazione. Da notare che la parte riguardante gli Acmaeoderini è stata curata da Volkovitsh, quindi non l'ultimo venuto. Non essendo motivato il cambiamento, presumo venga ripreso da qualche altro lavoro precedente.

Non so esattamente dove e quando sia stato fatto il cambiamento (o meglio, il ritorno al nome originale, anche se errato), ma qui (http://www.fond4beetles.com/Buprestidae/Newsletter/ICZN2100.pdf) c'è una opinione dell'ICZN del 2005 in cui si indica chiaramente Acmaeoderella discoida.

Viene poi indicata sempre come discoida sia nel catalogo mondiale di Bellamy, sia, vedo ora, in Faunaeur

Tra l'altro, c'è anche da notare che L'Acmaeodera pilosellae pilosellae Bonelli, 1812 si chiama così solo perché il primo nome Acmaeodera discoidea Olivier, 1790 era caduto in omonimia con la discoidea di Fabricius, 1787 (ovviamente erano entrambe state descritte come Buprestis).

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MessaggioInviato: 08/03/2010, 12:47 
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ciao ragazzi, sono gomphus... in trasferta
Isotomus ha scritto:
... Voi buprestidari dovreste smettere di accettare supinamente qualsiasi idiota str...ta dell'americano di turno e fate sentire la vostra voce :gun: e fatemi il favore, eliminate "Acmaeodera discoida" e ripristinate A. discoidea" nel titolo della discussione.
Haug !! :x

concordo... e lo stesso vale per la Trachypteris picta decostigma e le altre piacevolezze dello stesso genere; il codice dice espressamente che se una grafia susseguente scorretta o un'emendazione che era ingiustificata sono in uso prevalente e attribuiti all'autore e data della descrizione originali, sono ritenuti (e non "andrebbero" ritenuti) essere rispettivamente una grafia originale corretta o un'emendazione giustificata

e quindi trovo che sia ora di finirla che noialtri subiamo passivamente c***ate di questo genere e cominciamo a richiedere che questi signori, se proprio non vogliono utilizzare un minimo di buonsenso, perlomeno si leggano il codice di nomenclatura e vi si adeguino

:cap: maurizio

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Non solo concordo ma aggiungo che personalmente continuo ad usare quello che Isotomus chiama "buonsenso", nonchè considerazioni e osservazioni personali in natura, anche per altre questioni; mi spiego: continuo a ritenere A. lucens e A. candens buone specie distinte e lo stesso dicasi per A.quadrifasciata e A.prunneri (tanto per fare degli esempi) per non parlare di amenità tipo decostigma...

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Julodis ha scritto:
...Tra l'altro, c'è anche da notare che L'Acmaeodera pilosellae pilosellae Bonelli, 1812 si chiama così solo perché il primo nome Acmaeodera discoidea Olivier, 1790 era caduto in omonimia con la discoidea di Fabricius, 1787 (ovviamente erano entrambe state descritte come Buprestis).


Questo passaggio mi pare meriti una riflessione ulteriore.
Se si accettasse, per la specie di Fabricius del 1787, il nome "discoida", si dovrebbe, come conseguenza logica, ripristinare "discoidea" di Olivier, 1790, in quanto verrebbe a cadere l'omonimia.
E dunque quella che oggi chiamiamo Acmaeodera pilosellae tornerebbe a chiamarsi Acmaodera discoidea (Olivier, 1790), da non confondersi con Acmaoderella discoida (Fabricius, 1787).
Che ca..os :? :shock:

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Il documento dell'ICNZ è interessante. Bellamy e Volkovitsh avevano sottoposto una richiesta alla commissione indicando il nome discoidea. In sede di deliberazione è stato Alonso-Zarazaga a pretendere che fosse utilizzato discoida. Adesso c'è una deliberazione della Commissione, non buccia di giogga, e la specie si chiama discoida non c'è nulla da fare. O meglio servirebbe un'altro quesito alla commissione (e secondo me ce ne sarebbe lo spazio), perché non la fate? Chiedete che la specie torni a chiamarsi discoidea per i motivi che avete detto, compreso quello di non fare entrare nei casini pilosellae.

Ciao Roberto :to:

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Una considerazione ed una domanda sul brano del documento ICZN che allego
ICZN.jpg


Se non erro, le decisioni del Comitato partono da una richiesta di uno o più specialisti (nella fattispecie Bellamy e Volkovitsh). Alonso-Zarazaga ha dichiarato che entrambi i nomi (discoida e discoidea) sono in uso, ma, da quel che dite voi, invece, solo discoidea lo era in modo prevalente. Quindi la decisione del Comitato è stata influenzata (soprattutto se la votazione procede in ordine alfabetico, per cui la sua dichiarazione pre-voto potrebbe aver indotto gli altri votanti ad adeguarsi) da una affermazione quanto meno poco precisa di Alonso-Zarazaga : se solo avessero verificato la percentuale di citazioni per l'uno e l'altro nome, la decisione sarebbe stata diversa, credo.
Avverso questo tipo di decisioni si può presentare ulteriore richiesta di revisione del documento stesso?

PS: mentre scrivevo, vedo che Roberto ha praticamente letto il mio pensiero.

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Concordo in pieno con le conseguenze ipotizzate da Marcello e con quanto scritto da Roberto e Maurizio B. (mi sa che ormai per non confonderci ci toccherà chiamarci Maurizio P., Maurizio B., Maurizio G., ecc., visto che ci sovrapponiamo sempre più spesso nelle stesse discussioni).
Effettivamente ci sarebbe da fare qualche richiesta ufficiale, non solo per questo, ma anche per altri Buprestidi, ma francamente ho già troppi impicci per conto mio per andarmene a cercare altri, e poi preferisco di gran lunga cercare gli insetti, capire che diavolo fanno, se possibile scoprire qualche nuova specie piuttosto che impelagarmi in discussioni puramente tassonomiche. Solo al pensiero di quel che succederà, sempre per quanto riguarda la nomenclatura, nella revisione degli Julodis che con Muehle (mi adeguo alle regole senza accenti) ci stiamo accingendo a preparare, mi viene voglia di lasciar perdere subito!

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Maurizio Gigli
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Il paradosso è che Alonso Zarazaga, quale membro della Commissione di nomenclatura, dovrebbe ricercare e promuovere la stabilità della nomenclatura che è il fine primo del Codice.

Si veda anche come avrebbe preteso di modificare la nomenclatura di alcuni Cerambycidae, andando a scovare presunte omonimie e priorità proponendo di sostituire nomi in uso da secoli come quella di Aegomorphus clavipes (che pretendeva di cambiare in varius Fabricius in nome di un presunto Cerambyx clavipes Forster, nomen incertae sedis !!), Stenurella nigra che dovrebbe chiamarsi S. atra Fabricius, Ropalopus clavipes (Fabricius) che avrebbe voluto chiamare R. nigroplanus (DeGeer) ed altre facezie del genere.
E per fortuna che con queste questioni ha ritardato la stampa della fauna Iberica di Vives che è apparsa con data 2000, giusto in tempo perché questi cambiamenti non fossero accettabili in quanto in evidente contrasto con le norme del Codice di Nomenclatura appena entrato in vigore.
Alla faccia della coerenza !

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