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Notoxus59
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Inviato: 02/04/2010, 16:47 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6356 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Questa è un po che ce l'avevo, non l'ho catturata in Sicilia ma a: Emilia-Romagna: Calanchi della Abbadessa, (BO), 250m., 17.VI.2008, leg. A. Degiovanni Lunghezza 10mm Di solito sono verdi questa è blu, se è una varietà ha un nome ?
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Julodis
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Inviato: 02/04/2010, 17:08 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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No, rientra nella normale variabilità della specie, anzi spesso le femmine di questo colore sono più frequenti di quelle con colore predominante verde.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 02/04/2010, 19:33 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Aggiungo che qui nel Salento sono tutte blu. Mai vista una femmina verde.
_________________ Maurizio Bollino
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Notoxus59
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Inviato: 02/04/2010, 22:22 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6356 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Grazie per la conferma  , da noi invece è più comune la verde 
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Julodis
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Inviato: 02/04/2010, 22:26 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Qui nel Lazio, invece, si trovano di entrambi i colori, anche se in alcune locaòità sono più frequenti le blu e in altre le verdi. Possibile che ci sia un gradiente in senso latitudinale, per cui la colorazione blu aumenta verso le regioni meridionali. Almeno nei Buprestidi la variazione dal verde al blu e viceversa è quasi la regola.
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Notoxus59
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Inviato: 02/04/2010, 22:46 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6356 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Julodis ha scritto: Qui nel Lazio, invece, si trovano di entrambi i colori, anche se in alcune locaòità sono più frequenti le blu e in altre le verdi. Possibile che ci sia un gradiente in senso latitudinale, per cui la colorazione blu aumenta verso le regioni meridionali. Almeno nei Buprestidi la variazione dal verde al blu e viceversa è quasi la regola. Io ti posso confermare che anche per alcuni Anthicidae succede la stessa cosa, più si sende e più le specie sono melaniche.
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Julodis
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Inviato: 02/04/2010, 23:10 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Notoxus59 ha scritto: Io ti posso confermare che anche per alcuni Anthicidae succede la stessa cosa, più si sende e più le specie sono melaniche. La cianescenza dei Buprestidi presenta anche un legame, accertato un po' da tutti i "buprestidari" con la stagione: in piena estate tendono a prevalere individui cianescenti. Si verifica soprattutto con le Anthaxia. Francamente non so se qualcuno si sia mai messo a studiare il fenomeno seriament, e se sia dovuto alle diverse temperature che conferiscono una colorazione diversa (dovuta a diverse dimensioni della microscultura della cuticola, visto che parliamo di specie con colorazione fisica) agli individui sfarfallati a stagione avanzata, al diverso grado di umidità del legno in cui è scavata la celletta in cui avviene l'ultimo stadio della metamorfosi, ad un effetto delle temperature sull'adulto o semplicemente sono gli stessi individui che tendono a cambiare colore gradualmente col passare del tempo, avvicinandosi alla fine. Potrebbe anche essere la combinazione di due o più di questi fattori. Chissà se Francesco ne sa qualcosa di più o se comunque ha una sua idea in proposito?
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Plagionotus
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Inviato: 03/04/2010, 12:56 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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qua (non qua a Bergamo dove sono adesso, ma a Modena) si trovano credo tutte e due, anche se io l'ho trovata solo blu
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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f.izzillo
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Inviato: 06/04/2010, 8:09 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Posso solo riportare alcune osservazioni personali e qualche mia convinzione, ovviamente, non suffragata da prove certe. In particolare in molti anni di caccia al Pollino ho avuto modo di osservare il fenomeno della cianescenza in alcune specie di Buprestidi. Ho l'impressione che per alcune specie (ad es. la hungarica) la cianescenza nelle femmine è assolutamente casuale e rientri nel range di variabilità della specie forse con maggiore frequenza delle tonalità blu per esemplari del sud Italia. In altre invece mi sembra di poter affermare con ragionevole certezza che la cianescenza si verifichi con maggiore frequenza in concomitanza di almeno due fattori: l'altitudine ed il periodo di sfarfallamento tardivo. Al Pollino le Anthaxia semicuprea che si prendono da giugno all'inizio di luglio presentano colorazione classica con pochissimi esemplari cianescenti; viceversa man mano che che ci si inoltra verso agosto si rinvengono solo esemplari più o meno cianescenti con sporadicissimi individui di colorazione normale. Lo stesso dicasi per l'Agrilus viridis la cui percentuale di forme cianescenti aumenta con l'avanzare della stagione. Sempre al Pollino sono frequenti, nella stagione avanzata, esemplari di A.nitidula con elitre di un blu profondo. Infine addirittura l' A.kochi, che già normalmente è di colore blu, in agosto, in molti esemplari, assume una colorazione di tonalità ancora più profonda con chiazze leggermente violacee.
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 06/04/2010, 21:51 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Aggiungo che questo fenomeno della cianescenza si verifica anche in specie di colore bronzato o quasi nero. L'Anthaxia mendizabali è normalmente di un bronzato scuro, ed è una specie tardiva di suo (la trovo prevalentemente a luglio - primi di agosto) anche a bassa quota (pianura e collina, fino a bassa montagna). Ho trovato rari esemplari a fine agosto - primi di settembre, di colore più o meno blu. Rimane comunque irrisolto il quesito che avevo posto: perchè gli esemplari che si trovano a stagione avanzata sono più blu degli altri? Nel caso specifico delle mendizabali tardive, propenderei per esemplari che hanno cambiato colore nel tempo, visto che erano tutti con parti di arti e antenne mancanti, quindi probabilmente in attività da parecchio tempo, e non sfarfallati tardivamente. Ma forse in altri casi è diverso.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 06/04/2010, 22:00 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Almeno nei Lepidotteri le condizioni ambientali influiscono, in fase di metamorfosi, sulla pigmentazione. Per esempio, è risaputo che le generazioni primaverili di molte specie polivoltine come Papilio machaon e Pieris sp. sono più scure delle generazioni estive. Si potrebbe quindi ipotizzare che in qualche modo le condizioni climatiche (maggior temperatura, minore umidità ambientale, ecc.) influenzino la sintesi dei pigmenti in fase di metamorfosi anche nei Buprestidi. Sarebbe interessante, per chi fa allevamenti, "forzare" qualche campione in condizioni limite, per vedere cosa succede.
_________________ Maurizio Bollino
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AdYRuicanescu
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Inviato: 07/04/2010, 9:46 |
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Iscritto il: 22/03/2010, 10:17 Messaggi: 1158 Località: Cluj-Napoca, Romania
Nome: Adrian Ruicanescu
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This is very interesting for me. I have collected many (tens) specimens of A. hungarica and each of my females have the elytra blueish. I never saw a female with green elytra. As well as I have collected 2 specimens (females only) of A. (C.) sponsa, one of them was identified by Dr. S. Bily (so no doubt about the determination) and both have dark blue elytra too (I saw in pictures A. sponsa females with green elytra). Unfortunately I didn't find yet a male of A. sponsa. Offopic, but interesting: I found in that area (Gura Vaii - Mehedinti cnt., Romania) the biggest diversity of color in Cetonia aurata aurata I could see in my life; green, gold, cooper, red, violet, purple, cyan and combination.
_________________ Ciao  Adrian
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Glaphyrus
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Inviato: 07/04/2010, 10:21 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
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Maurizio Bollino ha scritto: Si potrebbe quindi ipotizzare che in qualche modo le condizioni climatiche (maggior temperatura, minore umidità ambientale, ecc.) influenzino la sintesi dei pigmenti in fase di metamorfosi anche nei Buprestidi.
Non è da escludere l'influenza delle condizioni climatiche, ma attenzione che i colori dei buprestidi non sono dovuti a pigmenti, ma a variazioni degli strati epicuticolari dell'ordine di poche decine di nanometri.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 07/04/2010, 11:39 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Glaphyrus ha scritto: Maurizio Bollino ha scritto: Si potrebbe quindi ipotizzare che in qualche modo le condizioni climatiche (maggior temperatura, minore umidità ambientale, ecc.) influenzino la sintesi dei pigmenti in fase di metamorfosi anche nei Buprestidi.
Non è da escludere l'influenza delle condizioni climatiche, ma attenzione che i colori dei buprestidi non sono dovuti a pigmenti, ma a variazioni degli strati epicuticolari dell'ordine di poche decine di nanometri. E allora la idratazione maggiore o minore potrebbe essere la causa della variazione cromatica. Un tessuto più o meno idratato credo rifranga la luce in modo diverso.
_________________ Maurizio Bollino
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