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Ankareus luciphilus Bílý, Curletti & Van Harten, 2003 - Buprestidae

4.I.2001 - YEMEN - EE, Al Kowd


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MessaggioInviato: 01/01/2016, 23:17 
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Nome: Maurizio Gigli
Ankareus luciphilus Bílý, Curletti & Van Harten, 2003 - Paratipo

Visto che è il primo dell'anno, ecco un Buprestidae piccolo e nero, tanto per cambiare. Questa è probabilmente una delle specie più piccole della famiglia. Pensate che ce ne vorrebbero circa 100.000 per raggiungere la massa di un solo esemplare di Aaata finchi o di Megaloxantha concolor. Un'altra caratteristica di questa specie è che è una delle pochissime che vengono attirate dalla luce, tra i Buprestidae (lo dice anche il nome specifico).
Scusate la preparazione all'americana, ma essendo l'unico esemplare che ho in collezione, e viste le dimensioni, non mi sono fidato a riprepararlo.

Yemen, Al Kowd, 4.I.2001, to light trap, Van Harten & Al Haruri legit

1,75 mm
Ankareus_luciphilus_Yemen_AL-Kowd_4.I.2001_light_trap_1,75mm_grey.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 02/01/2016, 0:26 
 

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AAAAAA, a great insect !!!! :o :rey
The new year starts with something very beautiful ...
Antennae with only 9 articles or do something missing ???


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MessaggioInviato: 02/01/2016, 0:44 
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Nome: Maurizio Gigli
strepens ha scritto:
AAAAAA, a great insect !!!! :o :rey
The new year starts with something very beautiful ...
Antennae with only 9 articles or do something missing ???

Yes, 9 articles. Another unusual character for Buprestidae is that antennal articles are very hairy.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 02/01/2016, 1:08 
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Che bestia assurda!! :p :birra:

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Nome: Andrea Petrioli
Il fatto che venga attratto dalla luce vuol dire che è una specie notturna?

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:hi:
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Andrea


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MessaggioInviato: 02/01/2016, 9:08 
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Nome: Maurizio Gigli
Anillus ha scritto:
Il fatto che venga attratto dalla luce vuol dire che è una specie notturna?

Non necessariamente. Io conosco, come certamente attratte dalla luce, solo pochissime altre specie di Buprestidi: Melanophila acuminata, Melanophila cuspidata e poche altre dello stesso genere (quelle nere che depongono sul legno appena bruciato, che possiedono dei recettori per gli infrarossi per localizzare gli incendi) e Merimna atrata, che pur non essendo dello stesso gruppo, si comporta in maniera analoga (ed ha un aspetto simile) in Australia. Queste arrivano regolarmente alla luce, probabilmente perché i sensori vengono tratti in inganno dalle frequenze emesse dalle lampade.
Poi può capitare che occasionalmente arrivi qualche altra specie normalmente non attirata; a me è capitato con un Agrilus. Ma non si tratta di specie notturne, per quanto ne so. Se poi questa lo fosse, non mi meraviglierei neanche troppo. In fondo, sembra più un Anobiidae che un Buprestidae!
Gianfranco, che è uno dei descrittori, certamente ne saprà di più.

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MessaggioInviato: 02/01/2016, 9:09 
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Davvero strano!
Si sa qualcosa sulla sua biologia? Sono stati raccolti altri esemplari dopo la descrizione?
:hi:

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La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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MessaggioInviato: 02/01/2016, 9:13 
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Nome: Maurizio Gigli
marco villa ha scritto:
Davvero strano!
Si sa qualcosa sulla sua biologia? Sono stati raccolti altri esemplari dopo la descrizione?
:hi:

Controllo sulla descrizione e ti faccio sapere. Per quanto riguarda altri ritrovamenti, non so nulla.

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MessaggioInviato: 02/01/2016, 10:24 
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Nome: Maurizio Gigli
Sulla biologia non c'è scritto niente, nel lavoro di descrizione.

Da notare che, su 74 esemplari della serie tipica, tutti raccolti alla luce nello stesso posto in diversi periodi, tra aprile e agosto del 2001, uno solo è femmina. Questa si distingue perchè molto più grande, protorace di forma diversa, antenne più corte e senza setole, occhi più piccoli.

Devo correggermi riguardo a questo:
Julodis ha scritto:
Yes, 9 articles. Another unusual character for Buprestidae is that antennal articles are very hairy.

In realtà gli articoli antennali sono 11, come di regola nei Buprestidi. Solo che il primo e il secondo, in foto (ed anche guardandolo al binoculare, osservandolo il quella posizione) sembrano uno solo (girandolo di lato o frontalmente, si vede che sono due), e il terzo articolo è molto piccolo e parzialmente fuso con il quarto, che è invece ben sviluppato. Se non l'avessi letto nella descrizione, non me ne sarei mai accorto.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 02/01/2016, 12:18 
 

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A very strange species... It seems that the female has different habits from the male. The female, may be difficult to find, even from the males of its own species. Probably with this way, was developed these extra-hairs on the antennae of the male.
However it seems that Ankareus is a "successful" genus with an ancient origin: from the catalogs has reported 23 species in mainland Africa, Madagascar and the islands around it, one species in Yemen (this one) and 2 species in India and Sri Lanka.
Many thanks Maurizio :hi: :hi:


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MessaggioInviato: 02/01/2016, 15:52 
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Non immaginavo ci fossero buprestidi così piccoli :shock:
e le antenne sono strane in effetti, lunghe e pelose, sembra quasi un altra cosa!

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Valerio V


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MessaggioInviato: 02/01/2016, 19:00 
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Nome: Maurizio Gigli
Valerio ha scritto:
Non immaginavo ci fossero buprestidi così piccoli :shock:
e le antenne sono strane in effetti, lunghe e pelose, sembra quasi un altra cosa!

In realtà, qui dovremmo essere abbastanza vicini ai Buprestidi ancestrali. Nella sottofamiglia Polycestinae ci sono alcuni tra quelli che sono probabilmente i gruppi di Buprestidae più antichi, che credo siano di origine gondwaniana, a giudicare dalla distribuzione attuale, prevalentemente sud-americana, africana e australiana, mentre altri sono presumibilmente più recenti, o almeno si sono allontanati maggiormente dalla struttura base. Il genere Ankareus, in particolare, appartiene alla tribù Haplostethini, con un po' più di un centinaio di specie, tutte piccole e con aspetto più o meno simile a questo, distribuite in una decina di generi, concentrate appunto tra Sud America, Africa australe e Australia, con alcune specie che hanno raggiunto le zone limitrofe delle regioni Neartica, Paleartica e soprattutto Orientale. Dovrei avere qualche esemplare dei generi Mastogenius, Helferella e Micrasta. Quando li ritrovo li fotografo.

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Maurizio Gigli
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Nome: Gianfranco Curletti
Julodis ha scritto:
Anillus ha scritto:
Il fatto che venga attratto dalla luce vuol dire che è una specie notturna?

Non necessariamente. Io conosco, come certamente attratte dalla luce, solo pochissime altre specie di Buprestidi: Melanophila acuminata, Melanophila cuspidata e poche altre dello stesso genere (quelle nere che depongono sul legno appena bruciato, che possiedono dei recettori per gli infrarossi per localizzare gli incendi) e Merimna atrata, che pur non essendo dello stesso gruppo, si comporta in maniera analoga (ed ha un aspetto simile) in Australia. Queste arrivano regolarmente alla luce, probabilmente perché i sensori vengono tratti in inganno dalle frequenze emesse dalle lampade.
Poi può capitare che occasionalmente arrivi qualche altra specie normalmente non attirata; a me è capitato con un Agrilus. Ma non si tratta di specie notturne, per quanto ne so. Se poi questa lo fosse, non mi meraviglierei neanche troppo. In fondo, sembra più un Anobiidae che un Buprestidae!
Gianfranco, che è uno dei descrittori, certamente ne saprà di più.


Non ne so molto più di voi, ma il fatto che la totalità degli exx. (non pochi) siano stati presi al lume mi farebbe pensare a una specie notturna, il che trova anche conferma anche nel colore nero opaco sommato alla lunghezza delle antenne, che nei Buprestidi è un fatto abbastanza raro.


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Nome: Maurizio Gigli
Aspettavo proprio il tuo intervento, Gianfranco.
Sono del tuo stesso parere. Non vedo perchè debba esserci un veto all'attività notturna dei Buprestidi. E' vero che in genere sono animali fortemente amanti del sole e del caldo, ma qualche eccezione ci può sempre essere. Soprattutto considerando che in quelle zone, se non si è in alta montagna, le notti non credo siano molto fredde, e le giornate saranno anche troppo calde.
Solo che per dimostrarlo bisognerebbe trovarli in attività di notte.

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Maurizio Gigli
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Nome: Gianfranco Curletti
Julodis ha scritto:
Aspettavo proprio il tuo intervento, Gianfranco.
Sono del tuo stesso parere. Non vedo perchè debba esserci un veto all'attività notturna dei Buprestidi. E' vero che in genere sono animali fortemente amanti del sole e del caldo, ma qualche eccezione ci può sempre essere. Soprattutto considerando che in quelle zone, se non si è in alta montagna, le notti non credo siano molto fredde, e le giornate saranno anche troppo calde.
Solo che per dimostrarlo bisognerebbe trovarli in attività di notte.


Van Harten che li ha trovati è un buon ricercatore. Per esperienza diretta so che piazza parecchie malaise. Il fatto che non ne abbia catturati in pieno giorno e che li abbia trovati solo al lume (e come sai ne ha trovati parecchi e in periodi diversi) fa pensare a questa ipotesi e che la specie si comporti come le nostre Melanophila e che sia attratta dagli incendi


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