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Chalybion
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Inviato: 11/01/2016, 20:08 |
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Iscritto il: 08/12/2013, 1:52 Messaggi: 7349 Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
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Resti trovati, in una uscita con Marco Villani, sotto corteccia di probabile Populus alba; sono rimasto molto sorpreso poichè non l'ho mai vista in pianura in Romagna e per la verità non è citata per la regione E-R nè da P. Zangheri nè nel catalogo di Curletti. Da comunicazioni private di un collega sembra invece che vi siano catture in collina, zona Casola Valsenio (RA). Continuerò a interrogare gli amici romagnoli ad iniziare da Magnani G. per aggiornamenti. mm 17, restano capo, torace ed elitre. 
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marco villa
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Inviato: 11/01/2016, 20:20 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5613 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Qui, qui e qui ci sono altri reperti per l'Emilia-Romagna. 
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Mikiphasmide
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Inviato: 11/01/2016, 20:22 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Anche io ho trovato dei resti sotto corteccia di Populus lungo un fosso tra i campi, provincia di Reggio Emilia, in pianura sotto i 100 metri slm.
_________________ Michele 
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Chalybion
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Inviato: 11/01/2016, 20:42 |
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Iscritto il: 08/12/2013, 1:52 Messaggi: 7349 Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
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marco villa ha scritto: Qui, qui e qui ci sono altri reperti per l'Emilia-Romagna.  Grazie a te e a Michele: intendevo dire che era insolita per la pianura di Romagna ed infatti i reperti che citi ne sono fuori. Avevo visto quei topic e riportavo quei due lavori giusto per avere info su eventuali scritti che ne segnalassero la presenza e tu Marco sai perchè. 
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Julodis
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Inviato: 11/01/2016, 21:21 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Negli ultimi anni sta invadendo zone dove prima non si trovava. Se non sbaglio è arrivata fino in Veneto.
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marco villa
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Inviato: 11/01/2016, 21:28 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5613 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Sarà forse per la diffusione della coltura a vite maritata? 
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f.izzillo
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Inviato: 11/01/2016, 21:32 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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marco villa ha scritto: Sarà forse per la diffusione della coltura a vite maritata?  Sicuramente. In Campania era molto diffusa proprio grazie alla cultura della vite maritata (asprinio) molto sviluppata in passato nel napoletano e nel casertano nonchè nelle alberatura a bordo strada che una volta erano a pioppo nero.
_________________ Francesco Izzillo
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marco villa
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Inviato: 11/01/2016, 21:45 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5613 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Qui in zona è ancora piuttosto diffusa (ma l'asprino non si fa  ), quindi è probabile che la Eurythyrea non sia così rara. Semplicemente a pochi entomologi verrebbe in mente di cercare in un vigneto! Vicino all'abitato di Alfonsine inoltre, ho visto due pioppi in un vigneto con dei fori (circolari, diametro di circa 5 mm) di sfarfallamento di cerambice (spero Pedostrangalia revestita) e altri (ovali, sui 9-15 mm di larghezza) che avevo inizialmente identificato come di Aegosoma, ma ora che ci penso potrebbero benissimo essere di E. micans. Ma quindi attacca legna morta, viva o deperente?
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f.izzillo
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Inviato: 11/01/2016, 22:07 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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marco villa ha scritto: Qui in zona è ancora piuttosto diffusa (ma l'asprino non si fa  ), quindi è probabile che la Eurythyrea non sia così rara. Semplicemente a pochi entomologi verrebbe in mente di cercare in un vigneto! Vicino all'abitato di Alfonsine inoltre, ho visto due pioppi in un vigneto con dei fori (circolari, diametro di circa 5 mm) di sfarfallamento di cerambice (spero Pedostrangalia revestita) e altri (ovali, sui 9-15 mm di larghezza) che avevo inizialmente identificato come di Aegosoma, ma ora che ci penso potrebbero benissimo essere di E. micans. Ma quindi attacca legna morta, viva o deperente? Fotografa quei buchi e postali; attacca il morto e il deperiente. Anche i pioppo vivi ma sofferenti (principalmente per insufficienza idrica) nei punti dove gli alberi hanno punti scoperti dalla corteccia (calli cicatriziali, etc...).
_________________ Francesco Izzillo
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marco villa
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Inviato: 11/01/2016, 22:12 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5613 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Quando ci torno faccio qualche foto. Ma ci risentiamo in marzo, che intanto devo prelevare le larve delle presunte Pedostrangalia. 
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f.izzillo
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Inviato: 11/01/2016, 22:15 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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marco villa ha scritto: Quando ci torno faccio qualche foto. Ma ci risentiamo in marzo, che intanto devo prelevare le larve delle presunte Pedostrangalia.  Segnati anche le dimensioni esatte.
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 11/01/2016, 22:27 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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I fori circolari temo siano del solito Xylotrechus stebbingi, anche se ti auguro qualcosa di meglio.
I fori ovali potrebbero pure essere di Eurythyrea, ma 1,5 cm sono decisamente troppi per questa specie; 9-10 mm già può andare. Poi, bisogna vedere se sono fori recenti o no. Capita che i fori vecchi siano più grandi di quando è uscito l'insetto.
In quanto a dove si sviluppano le larve, questa specie depone in genere nelle parti morte e decorticate di alberi vivi. I punti preferiti sono quelli di contatto tra la corteccia viva che sta ricrescendo e il legno scoperto e ormai secco. Poi, tra il periodo di vita larvale, pluriennale, ed il fatto che per più generazioni ridepongono sullo stesso legno, finisce che continuano a svilupparsi anche dopo che la pianta è morta.
Qui nel Lazio questa specie ha una distribuzione particolare. Si trova sporadicamente per la campagna, sempre in pianura o a bassa quota, ma diventa comune in città e nelle immediate vicinanze, dove attualmente sembra essere più frequente dell'altra specie con cui compete: Dicerca aenea, mentre anni fa i rapporti numerici erano invertiti. Si trova soprattutto sui grossi pioppi ibridi, anche quelli piantati lungo le strade. Addirittura, fino a un paio di anni fa, in un mercato coperto non lontano da qui, avevano lasciato un vecchio pioppo, lasciando un foro nel tetto, da cui usciva la parte superiore dell'albero. Ovviamente, dopo qualche anno, è morto, e l'hanno tagliato, lasciando in piedi il tronco tagliato a 3-4 m di altezza. Benché fosse praticamente al chiuso, con solo il foro nel tetto e l'ingresso al mercato coperto aperto a pochi metri di distanza, dopo qualche anno c'erano centinaia di fori d'uscita di Eurythyrea, e probabilmente avrebbero continuato a svilupparsi ancora per anni nel legno strasecco, se non l'avessero tagliato alla base.
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marco villa
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Inviato: 26/01/2016, 20:00 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5613 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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La settimana dopo sono tornato sul posto ed ho rinvenuto un secondo esemplare sotto corteccia. Purtroppo questo manca della testa e del protorace, nonché di gran parte delle zampe. C'è un bel pioppo morto da qualche mese e caduto a terra che la prossima estate mi piacerebbe esaminare in cerca di adulti in attività. 
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elleelle
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Inviato: 27/01/2016, 0:48 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4959
Nome: luigi lenzini
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Mi chiedo perché ne muoiono così tanti nella cella in cui fanno la metamorfosi. A occhio e croce, almeno il 10% non ce la fanno ad uscire.
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Julodis
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Inviato: 27/01/2016, 10:25 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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elleelle ha scritto: Mi chiedo perché ne muoiono così tanti nella cella in cui fanno la metamorfosi. A occhio e croce, almeno il 10% non ce la fanno ad uscire. Le cause di morte possono essere varie: 1 - funghi: i Buprestidi sono piuttosto sensibili alle muffe, ed allo stato di pupa sono completamente indifesi, e l'adulto in celletta non è che stia messo molto meglio 2 - Betilidi: questi maledettissimi animaletti, se riescono a raggiungere una galleria, in qualche modo, la seguono aprendosi la strada nella segatura compressa lasciata dalla larva, e per il povero buprestidae non si prospetta un bel destino 3 - eccesso di umidità: ai Buprestidi l'umido non piace molto. Se il legno si impregna d'acqua, spesso non ce la fanno a sopravvivere. 4 - eccessivo riscaldamento: spesso le larve dei Buprestidi scavano la celletta sotto la corteccia o al massimo un paio di cm dentro il legno (come nel caso dell'Eurythyrea), sul lato esposto al sole del tronco/ramo, perché notoriamente amanti del caldo. Se però capitano delle giornate più calde del normale, prima del previsto, quando l'adulto è in celletta, in attesa della bella stagione, può capitare che il povero animale muoia letteralmente di caldo (una volta fuori, non hanno problemi, perché se si scaldano troppo si mettono all'ombra, ma in una celletta nel legno non c'è via di scampo. L'ultima causa di morte è forse la più frequente. A volte capita di trovare un intero lato di un tronco pieno di Buprestidi adulti morti in celletta per questo motivo. Non so se possa essere chiamato in causa anche il gelo, almeno non per questa specie. Ho notato invece spesso adulti di Phoracantha semipunctata morti in celletta, probabilmente per il freddo.
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