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Andricus
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Inviato: 11/02/2016, 18:23 |
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26 Messaggi: 5426 Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
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Entoandrea ha scritto: aguaplano ha scritto: Julodis ha scritto: (in realtà ci sono posti dove ne farebbero volentieri a meno. Per esempio, anni fa, hanno fatto notevoli danni alle piantagioni di eucalipti in Israele) Non ho capito la considerazione fra parentesi. Penso che Maurizio si riferisce al fatto che ci sono posti dove gli Julodis si sono "abituati" ad ambienti che non sono per loro molto favoreli... In realtà credo intendesse dire che, mentre a lui piacerebbe trovarli a Maccarese, ci sono persone che preferirebbero non trovarli.
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Entoandrea
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Inviato: 11/02/2016, 18:32 |
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Iscritto il: 17/12/2015, 11:17 Messaggi: 195 Località: Manduria(TA)
Nome: Andrea Marino
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Andricus ha scritto: In realtà credo intendesse dire che, mentre a lui piacerebbe trovarli a Maccarese, ci sono persone che preferirebbero non trovarli. Effettivamente... Ciao Andrea
_________________ Ciao Andrea
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Julodis
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Inviato: 11/02/2016, 19:34 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Andricus ha scritto: In realtà credo intendesse dire che, mentre a lui piacerebbe trovarli a Maccarese, ci sono persone che preferirebbero non trovarli. Intendevo quello. A noi può far piacere trovare insetti simili, ma per gli agricoltori può non essere una presenza gradita. Gli adulti provocano danni al fogliame e ai rametti giovani, se sono in gran numero, e le larve si pappano le radici. Chi non li ha mai trovati può facilmente pensare che siano bestie rare, o comunque poco frequenti, ma chi ha fatto un po' di pratica sa che in certe condizioni posso diventare localmente numerosissimi. Per esempio, anni fa, in Marocco, in un solo posto, un campo arato con un po' di arbusti di giuggiolo sparsi, in una mezz'ora avevo raccolto 200 Julodis manipularis (il cui nome è indicativo). Altre volte, ti va bene se in una intera giornata riesci a trovarne uno (sempre in posti e periodi adatti, ovviamente). Per cui, in teoria, nessuno può escludere che possa esistere una popolazione scarsa sulle Murge (per rispondere a Giuseppe). Perchè ci credo poco ad una possibile presenza in Puglia/Basilicata? In teoria, come c'è la Capnodis miliaris, o Cyphosoma euphraticum ci potrebbe pure essere J. pubescens, che arriva in Albania, o J. ehrenbergi, che arriva addirittura in Croazia. Il problema è che il genere Julodis è caratteristico di ambienti steppici, semidesertici, o veramente desertici, di zone subtropicali e tropicali, anche se alcune specie si sono adattate ad ambienti più temperati, ed alcune vivono in steppe con inverni freddi. Probabilmente, se anche in passato fossero vissuti in Italia, potrebbero essere stati sterminati dal cambiamento dell'ambiente durante i periodi glaciali, mentre specie con esigenze diverse possono essere sopravvissute in biotopi particolarmente favorevoli. Nei Balcani il discorso è diverso, poichè le parti più meridionali dovrebbero aver subito cambiamenti climatici meno drastici, e per il collegamento con la Turchia e il Medio Oriente. Lo stesso vale per la Penisola Iberica. L'influenza delle glaciazioni sulla distribuzione delle specie di Julodis in Europa mi sembra abbastanza evidente. Nella Pen. Iberica ci sono due specie, entrambe imparentate col gruppo di J. onopordi del Nord Africa. Una delle due strettamente affine, l'altra un po' meno. Probabilmente frutto di due invasioni indipendenti, dopo due diversi glaciali, dal Marocco. Una delle due è risalita fino alla costa mediterranea francese. Delle due specie balcaniche, entrambe imparentate col ramo orientale, il più ricco di specie, del gruppo onopordi, una, J. pubescens, è endemica dei Balcani e di Creta (con una sottospecie endemica dell'isola), l'altra, J. ehrenbergii, si fa tutto il Mediterraneo orientale, raggiungendo a Sud l'Egitto, e ad Est l'Iran. Presumo che questa specie sia di espansione recente, e potrebbe aver raggiunto i Balcani dopo l'ultimo glaciale, mentre l'altra potrebbe essere di origine più antica, ed essere rimasta isolata nei Balcani durante uno dei glaciali precedenti. E l'unica che vive in Italia. J. onopordi lampedusanus *(o splichali, secondo Kuban), è strettamente imparentata con le popolazioni di J. onopordi della Tunisia. Il Tunisian Plateau che divide Lampedusa dalla Tunisia dovrebbe essere stato in gran parte emerso nell'ultimo glaciale, e questo spiegherebbe la presenza di questa specie, che nel successivo periodo di isolamento si è leggermente differenziata. *) tra l'altro, non dovrebbe essere lampedusanus, ma lampedusana, essendo Julodis femminile.
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aguaplano
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Inviato: 11/02/2016, 20:16 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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Julodis ha scritto: Per cui, in teoria, nessuno può escludere che possa esistere una popolazione scarsa sulle Murge (per rispondere a Giuseppe). Era quello che immaginavo e che speravo di sentirti dire. Grazie.
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Julodis
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Inviato: 11/02/2016, 20:40 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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aguaplano ha scritto: Julodis ha scritto: Per cui, in teoria, nessuno può escludere che possa esistere una popolazione scarsa sulle Murge (per rispondere a Giuseppe). Era quello che immaginavo e che speravo di sentirti dire. Grazie. Una volta ho pure fatto un tentativo, nelle Murge di Monopoli, ma avevo solo poche ore, e non era neanche il periodo adatto. Però i posti sono interessanti. Sembra quasi di essere a Cipro.
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f.izzillo
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Inviato: 11/02/2016, 20:45 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Julodis ha scritto: aguaplano ha scritto: Julodis ha scritto: Per cui, in teoria, nessuno può escludere che possa esistere una popolazione scarsa sulle Murge (per rispondere a Giuseppe). Era quello che immaginavo e che speravo di sentirti dire. Grazie. Una volta ho pure fatto un tentativo, nelle Murge di Monopoli, ma avevo solo poche ore, e non era neanche il periodo adatto. Però i posti sono interessanti. Sembra quasi di essere a Cipro. Mi ricordo, fu quella volta che prendesti un mare di coccinelle!
_________________ Francesco Izzillo
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aguaplano
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Inviato: 11/02/2016, 22:03 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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f.izzillo ha scritto: Mi ricordo, fu quella volta che prendesti un mare di coccinelle! Julodis ha scritto: Una volta ho pure fatto un tentativo, nelle Murge di Monopoli, ma avevo solo poche ore, e non era neanche il periodo adatto. Però i posti sono interessanti. Sembra quasi di essere a Cipro. Insomma, me le darai delle dritte o mi dovrò arrangiare da solo?
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Julodis
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Inviato: 11/02/2016, 22:31 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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aguaplano ha scritto: Insomma, me le darai delle dritte o mi dovrò arrangiare da solo? Se ti riferisci alle Murge, io non sono certo quello che può darti le indicazioni migliori, perché sono zone che conosco molto poco, purtroppo. Sono dovuto andare, non di mia volontà, 3 volte a Monopoli, qualche anno fa, per testimoniare ad un processo, e mi sono fermato ogni volta una notte a dormire in una villetta in mezzo alla campagna, in un posto veramente bello e da persone gentilissime, che poi è questo. Ed ogni volta, avendo qualche ora a disposizione, ho fatto qualche ricerca nei dintorni. Purtroppo ci sono stato due volte in inverno ed una a settembre (un anno caldissimo e secchissimo), per cui in giro non c'era molto. Però ci sono dei bei posti. Per i Buprestidi, la zona migliore è probabilmente questa. Di quella zona boscosa, il versante occidentale è un bosco misto fresco, con una buona varietà di piante, mentre il versante orientale è una variante di macchia mediterranea con aspetto molto "orientale". Quegli alberi distanziati che si vedono sui versanti che scendono verso la pianura che poi va verso il mare, non sono, per la maggior parte, olivi, come si potrebbe pensare, ma grossi carrubi, che sono proprio l'elemento che ricorda tanto alcune zone di Cipro. E' una zona dove mi piacerebbe tornare, prima o poi, possibilmente in periodo adatto. Così come mi piacerebbe vedere come sono le Gravine, che non conosco affatto. Ma a pensarci bene sono parecchie le zone del versante adriatico, dall'Abruzzo in giù, dove mi piacerebbe andare a cercare qualcosa. Sono posti un po' diversi da questi del versante tirrenico, e in cui sono andati molti meno entomologi.
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aguaplano
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Inviato: 11/02/2016, 23:12 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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Interessanti questi posti che indichi e che non conosco ma io non mi riferivo alle dritte sui posti che sono in grado di cercare sulla base dell'ecologia delle specie potenzialmente degne di attenzione. Mi riferisco alla biologia del gruppo, alle piante ospiti, alla fenologia. Appena avrò la possibilità di parlarti a quattr'occhi ti sottoporrò ad un pressante interrogatorio.
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Julodis
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Inviato: 12/02/2016, 1:28 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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aguaplano ha scritto: Interessanti questi posti che indichi e che non conosco ma io non mi riferivo alle dritte sui posti che sono in grado di cercare sulla base dell'ecologia delle specie potenzialmente degne di attenzione. Mi riferisco alla biologia del gruppo, alle piante ospiti, alla fenologia. Appena avrò la possibilità di parlarti a quattr'occhi ti sottoporrò ad un pressante interrogatorio. Non si era capito. La biologia te la sintetizzo così: Il genere Julodis è limitato al vecchio mondo, con due centri principali di diffusione: uno in Sud Africa, regione del Capo, l'altro in Medio Oriente in senso esteso (tutta la zona comprea tra Turchia, Iran, Afganistan, Iraq e Med. orientale. Il gruppo capense si estende un po' nell'Africa australe, ma non più di tanto, quello medio-orientale ha generato qualche centro di diffusione secondaro, tra cui il meglio definito è quello che si impernia sul Maghreb. La distribuzione geografica del genere è approssimativamente questa: Le zone più umide dell'Africa e del Sud Est asiatico sono occupate dal genere affine Sternocera. Mentre il genere Neojulodis convive con gli Julodis sudafricani, ma si estende fino all'Etiopia, il genere Julodella comprende varie specie dall'Iran al Caucaso e dintorni, e qualcosa in Sud Africa, Amblysterna in Africa orientale e Aaata è endemico del Beluchistan. L'origine della sottofamiglia non è chiara, e ci sono teorie contrastanti, ma l'ipotesi per me più probabile è che si originino nelle steppe dell'Asia centro-occidentale, ma poi chissà quante vicende hanno passato, tra cui la divisione in due territori separati, da cui i due gruppi di cui sopra. La femmina depone le uova nel terreno, che in genere è, almeno in superficie, molto duro; infatti l'ovopositore è conformato come una specie di fresa, ed è estremamente robusto. Le larve (di cui non sono mai riuscito a vedere esemplari oltre il primo stadio) sono una via di mezzo tra quelle di un buprestide e di una cetonia: col protorace allargato a disco e con le classiche piastre dei buprestidi, ma col corpo coperto di setole rivolte all'indietro come le larve dei Cetonidae. Vivono per un periodo imprecisato (probabilmente un paio d'anni, in media) scavando nel terreno e mangiando radici di qualunque cosa, dalle erbe agli alberi. Sono molto sensibili alla umidità e alle caratteristiche chimiche e granulometriche del terreno. In natura, è il loro vero limite. Le varie specie sono adattate a terreni diversi: argillosi, sabbiosi, calcarei, gessosi, salati, ecc., ma sempre a bassa umidità. La larva matura si costruisce un bozzolo nel terreno, simile a quello dei Cetonidae, ma più allungato, e quando l'adulto è pronto si scava un passaggio fino in superficie. Gli adulti passano la notte nelle crepe del terreno (spesso alla base dei cespugli) o sotto le pietre, e al mattino si spostano sulle piante su cui mangiano. Possono essere alberelli, per esempio mandorli, arbusti come i giuggioli o i Rhus, o gli oleandri, le retama, ecc., cespuglietti come gli astragali, cardi, eringi, erbe varie, perfino felci. In pratica, mangiano quasi tutto, comprese piante alloctone. Sono attivi più o meno dalle 10 alle 17, con differenze secondo la stagione, ma nelle ore più calde di solito non volano e se ne stanno sulle piante, un po' all'ombra. La sera se ne tornano nei loro nascondigli. Il periodo di attività varia secondo la specie e la zona. Le specie magrebine, che conosco meglio, sono attive alcune a marzo - aprile, e già ai primi di maggio sono sparite (per esempio, aristidis e chrysesthes), mentre altre sono più amanti del caldo, e arrivano fino a tutto luglio ( lucasi ed onopordi, per esempio). Alcune specie dell'Oman settentrionale, che ho anche allevato, presentano un massimo a maggio, ma poi si ritrovano, meno comuni, a settembre. So di Julodis aequinoctialis raccolti nel Sahara Occidentale a gennaio. Quelli che vivono sul Tibesti, Hoggar, Ennedi, ecc., hanno periodi tutti loro. Il singolo esemplare adulto vive in media uno o due mesi, anche meno, ma solo perché predato o per problemi vari, altrimenti possono vivere molto di più, tranquillamente 4-6 mesi. E' anche possibile che, in condizioni favorevoli, qualche esemplare possa raggiungere l'anno successivo. Le specie iberiche, balcaniche e turche sono attive di solito tra maggio e luglio. In quanto alle quote, io li ho trovati dal livello del mare, anzi, qualche metro sotto, fino a oltre 2000 m (in Marocco e Turchia), ma penso arrivino fin sui 3000, probabilmente oltre, in Pakistan. Sono tra i pochi Bup ad essere attivi (di meno) anche col tempo brutto. Mi è capitato di trovarli anche con la pioggia.
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aguaplano
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Inviato: 12/02/2016, 12:03 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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interessante, grazie Maurizio
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Julodis
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Inviato: 12/02/2016, 12:07 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Notare quanto stona quell'Italia bianca circondata dal verde!
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Carlo A.
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Inviato: 12/02/2016, 12:32 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1132 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Julodis ha scritto: Notare quanto stona quell'Italia bianca circondata dal verde! Infatti......la mancanza di questo genere nel nostro paese sembra un'anomalia. Verrebbe da pensare che, almeno in Sicilia e Sardegna, qualcosa debba esserci.
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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aguaplano
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Inviato: 12/02/2016, 12:37 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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Julodis ha scritto: Notare quanto stona quell'Italia bianca circondata dal verde! già
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Fumea crassiorella
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Inviato: 12/02/2016, 13:15 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8693 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Ho provato a cercare Julodis a maggio a Malta (soprattutto a Gozo, l'isola in assoluto meno antropizzata dell'arcipelago) ma ovviamente con esito negativo. D'altronde dal punto di vista biogeografico - in seguito alle vicissitudini paleogeografiche di Malta - le connessioni più persuasive sono intrattenute con la Sicilia piuttosto che con il Nord-Africa.
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