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Julodis
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Posted: 01/05/2010, 23:17 |
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Joined: 30/12/2009, 22:20 Posts: 31564 Location: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Continuando con la serie dei Buprestidi "insoliti", ecco uno degli Agrilus più strani: Agrilus squalus Waterhouse 1889 Costa Rica, Santa Rosa Park, 12.VII.1983, B. Gill legit 11,5 mm Per favore, non ditemi niente dello spillo! Non è opera mia, ma di chi me lo ha dato.
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Glaphyrus
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Posted: 02/05/2010, 23:20 |
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Joined: 05/02/2009, 17:28 Posts: 3223
Nome: Marco Uliana
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Molto curioso. Esiste qualche ipotesi interpretativa circa quella strana coda di squalo?
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Julodis
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Posted: 02/05/2010, 23:39 |
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Joined: 30/12/2009, 22:20 Posts: 31564 Location: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Glaphyrus wrote: Molto curioso. Esiste qualche ipotesi interpretativa circa quella strana coda di squalo? Non ne ho idea. So solo che in Centro America e Messico esiste un intero gruppo di specie con questa strana "coda". Senza contare il genere sudamericano Agrilodia, in cui c'è lo stesso tipo di morfologia elitrale in tutte le (poche) specie note, anche se meno evidente. Vedi questa. Una struttura uguale in due gruppi non strettamente correlati, deve avere certamente una qualche funzione, non può essere solo frutto della deriva genetica.
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Glaphyrus
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Posted: 02/05/2010, 23:51 |
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Joined: 05/02/2009, 17:28 Posts: 3223
Nome: Marco Uliana
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Certo è difficile immaginare a cosa può serivire. Mi pare di ricordare che le denticolazioni apicali delle elitre siano presenti in vari (molti?) generi di buprestidi fra loro lontani, dico bene? Nemmeno su questi ci sono ipotesi?
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Hemerobius
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Posted: 03/05/2010, 7:21 |
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Joined: 02/02/2009, 23:32 Posts: 5642 Location: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Julodis wrote: ...Per favore, non ditemi niente dello spillo! Non è opera mia, ma di chi me lo ha dato. Prova a fare uno scatto anche con la testa dello spillo a fuoco, dovrebbe diminuire il "disturbo". Ciao Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Julodis
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Posted: 03/05/2010, 7:30 |
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Joined: 30/12/2009, 22:20 Posts: 31564 Location: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Glaphyrus wrote: Certo è difficile immaginare a cosa può serivire. Mi pare di ricordare che le denticolazioni apicali delle elitre siano presenti in vari (molti?) generi di buprestidi fra loro lontani, dico bene? Nemmeno su questi ci sono ipotesi? La denticolazione delle elitre (si va da un unico dente, come nella specie qui raffigurata, fino a tutta la metà posteriore, o apicale, del margine elitrale denticolata) è presente in più specie che in quelle che non ce l'hanno. Se qualcuno si è mai posto il problema della loro funzione, non credo che si sia mai giunti ad una risposta. Sicuramente non è un carattere sessuale, perchè è presente in entrambi i sessi. Che possa avere una qualche utilità contro la predazione?
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Julodis
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Posted: 03/05/2010, 7:36 |
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Joined: 30/12/2009, 22:20 Posts: 31564 Location: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Hemerobius wrote: Julodis wrote: ...Per favore, non ditemi niente dello spillo! Non è opera mia, ma di chi me lo ha dato. Prova a fare uno scatto anche con la testa dello spillo a fuoco, dovrebbe diminuire il "disturbo". Ciao Roberto  Questo problema l'ho già avuto in passato fotografando dei tipi al Museo di Praga. Se metti a fuoco anche lo spillo è peggio, perchè il programma di stacking, combinando tutte le parti a fuoco, di fatto produce un appiattimento dell'immagine e la testa dello spillo sembra allo stesso livello della superficie elitrale. In pratica nel risultato ottenuto sembra che la testa in nylon sia un rigonfiamento delle elitre, con tanto di passaggio graduale dal colore dell'insetto a quello della testa dello spillo! Provare per credere. Meglio lasciarlo sfocato. Se gli insetti spillati sono grandi rispetto alla capocchia dello spillo, allora il fenomeno non si nota.
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