lorenzo12 ha scritto:
Ti ringrazio! è stato più che altro un colpo di fortuna, ma sono comunque soddisfatto del ritrovamento. Ora sapendo che la specie è presente vorrei provare a ricercarla il prossimo anno. Sapresti darmi qualche informazione sulla biologia, o qualche consiglio per trovarla?
Non è una specie facile da trovare, a differenza del congenere
Coraebus fasciatus. Gli adulti di entrambe le specie si trovano normalmente sulla chioma di alberi di varie specie del genere Quercus, per cui si trovano battendo le fronde con retini con manico lungo, od ombrellando in orari in cui l'insetto non è reattivo, e cade, invece di volare via, o casualmente, come capita di solito (morti a terra, come è successo a te, o beccato in volo in una zona in cui c'erano solo quercette arbustive, per cui volava basso, come è successo a me). Questo rende difficile il ritrovamento di adulti in attività di entrambe le specie, ma mentre
fasciatus da noi è molto comune,
undatus non lo è, normalmente, e questo lo rende molto più difficile da trovare.
Inoltre, allo stato larvale
fasciatus attacca rami di sezione piuttosto piccola (mediamente 2-5 cm di diametro). Un singolo uovo viene deposto presso la parte apicale di un ramo, spesso nella parte alta della chioma di un leccio, sughera, roverella, ecc. Crescendo, la larva scende verso la parte prossimale del ramo, e quando è pronta per completare il ciclo, scava una galleria ad anello (ciò che si dice "anellare") tra il legno e la corteccia del ramo, interrompendo così il passaggio dei liquidi tra il ramo ed il resto della pianta, poi si sposta nel legno del ramo che sta seccando, a due o tre cm dall'anello, dove può completare lo sviluppo nella celletta pupale, senza essere disturbata dalla ricrescita della pianta e dai suoi liquidi. Di conseguenza, se si tratta di una pianta sempreverde, come un leccio, d'inverno i rami attaccati si vedono subito, perché nella chioma verde si stagliano questi rami con le foglie secche. Nelle querce che perdono le foglie d'inverno, l'attacco si nota meno, ma ad inizio primavera, quando rimettono le foglie, si notano dei rami che ne restano privi nella parte distale, e che ad un certo punto della loro lunghezza presentano vari germogli freschi che crescono velocemente, formando una specie di manicotto verde, dove arrivano i liquidi della pianta, ovvero subito prima dell'anello scavato dal
Coraebus. Intorno ad aprile, il momento migliore per questa ricerca, basta guardare le chiome delle querce e cercare questi rami secchi, tagliare il ramo nel punto della ricrescita e portarsene via un pezzo lungo una ventina di cm, qualche cm della parte verde, per sicurezza, e la parte prossimale di quella secca, in cui c'è l'adulto in attesa di sfarfallare (o la pupa, o la larva matura, a seconda del periodo). A maggio - primi di giugno, escono gli adulti, uno per ramo, salvo quelli parassitati o morti per altri motivi.
Invece
Coraebus undatus non fa niente di tutto questo. Non attacca rami piccoli, ma i tronchi, ed eventualmente rami molto grossi. Normalmente non uccide la pianta (a meno di occasionali infestazioni), ed ovviamente non la anella, per cui all'esterno di solito non si notano segni della sua presenza, finché non esce l'adulto, lasciando il foro d'uscita. Ne consegue che è molto difficile individuare se una pianta è attaccata, almeno da noi, dove normalmente è in numero abbastanza scarso (mi è noto un caso in Toscana in cui era diventato molto numeroso ed infestante, che mi è stato riferito anni fa).
Il mio consiglio, per provare a trovare questa specie, è munirsi di un retino a manico molto lungo e provare a battere le fronde. Visto il prezzo dei retini entomologici di questo tipo, consiglio di usare un guadino da pesca (cambiando il sacco, ovviamente), oppure una canna da pesca, togliendo un paio di segmenti terminali e fissandoci un raccordo con attacco a vite adatto ai cerchi dei retini (su Ebay, dai venditori cinesi, una canna da pesca adatta la si può trovare a 6-7 Euro). Da un paio d'anni, e soprattutto quest'anno, ho cominciato ad usare regolarmente un retino del genere, ed i risultati sono stati spesso inaspettatamente buoni, e mi sono pentito di averlo usato solo saltuariamente in passato.