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Chrysobothris (Chrysobothris) amabilis (Laporte & Gory, 1837) - Buprestidae

VIII.2017 - GUYANA FRANCESE - EE, Belizon


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 31/01/2018, 20:21 
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Chrysobothris (Chrysobothris) amabilis (Laporte & Gory, 1837)

Questo esemplare mi è arrivato determinato come Chrysobothris amabilis, ma sono un po' perplesso.

Infatti, secondo Bellamy, questa specie dovrebbe essere un sinonimo di Chrysobothris biimpressa (Chevrolat, 1838).

Già mi ha stupito un po' il fatto che sia C. amabilis che C. biimpressa siano state descritte non come Chrysobothris ma come Colobogaster, genere neotropicale di Chrysobothrini affine a Chrysobothris ma caratterizzato, oltre che da alcune differenze morfologiche, da dimensioni generalmente notevoli (anche più di 40 mm, in certe specie), mentre il mio esemplare non arriva a 10 mm.
Inoltre, cercando sul web ho trovato, sul sito Entomofauna Guyane (i cui curatori sono probabilmente gli stessi che hanno raccolto anche il mio esemplare, o almeno si conoscono), sia la foto di C. amabilis che di C. biimpressa. Sono chiaramente imparentati, ma altrettanto chiaramente non possono essere conspecifici (e nemmeno sottospecie, visto che vengono dalla stessa area).
Tra l'altro, il primo, perfettamente corrispondente al mio esemplare, viene indicato come lungo 10 mm, mentre il secondo viene accreditato di una dimensione di 20 mm, che insieme alle differenze morfologiche e di colorazione visibili li rendono facilmente riconoscibili.
Per cui, per ora mantengo questa denominazione, in attesa di avere a disposizione un esemplare di C. biimpressa (non si sa mai. Fossero magari tutti maschi i primi e tutte femmine i secondi, si potrebbe pensare ad un dimorfismo sessuale, ma non credo sia questo il caso).

Guiana Francese, Belizon, VIII.2017, raccoglitore locale
9 mm
Chrysobothris_amabilis_Guyane_Francaise_Belizon_VIII-2017_9mm_grey.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/02/2018, 9:45 
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E fai bene a dubitare. Che io sappia non esistono specialisti di questo genere per il Neotropico, le specie sono tante e bisognerebbe risalire ai tipi per capirci qualcosa. Per questo motivo ti avevo chiesto, riguardo la specie che hai postato precedentemente, se la tua determinazione era sicura.
Sei fortunato ad avere dei maschi: io trovo sempre e solo femmine. I maschi presi con le trappole o a vista sono rarissimi.


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MessaggioInviato: 01/02/2018, 13:42 
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Nome: Maurizio Gigli
Autarcontes ha scritto:
E fai bene a dubitare. Che io sappia non esistono specialisti di questo genere per il Neotropico, le specie sono tante e bisognerebbe risalire ai tipi per capirci qualcosa. Per questo motivo ti avevo chiesto, riguardo la specie che hai postato precedentemente, se la tua determinazione era sicura.
Sei fortunato ad avere dei maschi: io trovo sempre e solo femmine. I maschi presi con le trappole o a vista sono rarissimi.

In realtà c'è Rick Westcott, che conosce piuttosto bene i Chrysobothris neartici e neotropicali. Tra l'altro, è iscritto al nostro forum già da qualche anno, anche se interviene molto raramente.

Ero convinto che la domanda sull'altra specie me l'avesse fatta Federico Rosso! Avete l'avatar quasi uguale! :no1:

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/02/2018, 15:20 
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Nome: Gianfranco Curletti
Mi pare di aver contattato Rick anni fa per questo problema, ma se ricordo bene mi disse di non essere ancora pronto. Provo a ricontattarlo perchè ho un discreto numero di specie che aspettano un nome. Grazie per l'info.
Riguardo all'avatar di Federico hai ragione: sono due specie colombiane, entrambe della stessa località tipica, ma sono ben diverse se le avvicini.


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MessaggioInviato: 01/02/2018, 19:05 
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Nome: Gianfranco Curletti
Ho ora la risposta di Rick. Purtroppo può dire la sua solo sui Chrysobothris messicani. Nulla da fare per le specie centro e sudamericane.


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MessaggioInviato: 02/02/2018, 8:33 
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Hai provato a sentire Wolfgang Barries? Lui si interessa solo di Chrysobothris.

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MessaggioInviato: 02/02/2018, 9:37 
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Nome: Gianfranco Curletti
Sì lo avevo contattato qualche anno fa ma anche lui non era pronto per il neotropico. Mi sa che i miei esemplari continueranno a rimanere indeterminati.


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MessaggioInviato: 02/02/2018, 22:41 
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Nome: Maurizio Gigli
Il problema principale è che non ci sono revisioni recenti dei Chrysobothris mondiali. Non si può fare nemmeno riferimento a quello che per molti altri gruppi di Buprestidi è il punto di partenza nei miei tentativi di identificazione, ovvero la monografia di Kerremans (che malgrado un secolo e passa di età, non è male), visto che è rimasta incompiuta e la parte dei Chrysobothrini manca completamente. C'è qualcosa su altri lavori, ma sono chiavi parziali, di faune di zone limitate, prevalentemente del vecchio mondo, e descrizioni varie sparse qua e là. E le oltre 700 specie note (e chissà quante da descrivere) non facilitano le cose.

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MessaggioInviato: 02/02/2018, 23:47 
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Nome: maurizio pavesi
Julodis ha scritto:
... E le oltre 700 specie note (e chissà quante da descrivere) non facilitano le cose.

da quel che mi sembra di capire :oops: (dato che io di buprestidi non capisco praticamente niente :oooner: ) si tratta di oltre 700 specie nominali descritte, definirle "specie note" (nel senso di "effettivamente conosciute") mi sembra in qualche modo esagerato... ovviamente non per tutte ;)

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MessaggioInviato: 03/02/2018, 15:31 
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Nome: Maurizio Gigli
gomphus ha scritto:
Julodis ha scritto:
... E le oltre 700 specie note (e chissà quante da descrivere) non facilitano le cose.

da quel che mi sembra di capire :oops: (dato che io di buprestidi non capisco praticamente niente :oooner: ) si tratta di oltre 700 specie nominali descritte, definirle "specie note" (nel senso di "effettivamente conosciute") mi sembra in qualche modo esagerato... ovviamente non per tutte ;)

Pochi anni fa, al momento dell'uscita del Catalogo mondiale di Bellamy, 708 specie riconosciute come valide, più i sinonimi e le sottospecie. Probabilmente ci sarà tra queste una certa percentuale di taxa ancora da sinonimizzare, come pure alcuni sinonimi da "desinonimizzare", qualche specie da declassare a sottospecie, qualche sottospecie da elevare a specie. Più tutte quelle ancora da descrivere.
Molti Chrysobothris sono molto elusivi, essendo non floricoli, molto veloci nella fuga, e probabilmente la maggior parte delle specie di foresta equatoriale/tropicale sono strettamente acrodendriche.
Per farti un esempio di quanto possa essere difficile trovarli, io sono andato più d'una volta a cercare Chrysobothris astarte in Tunisia, nella fascia predesertica, e malgrado la vegetazione scarsa, non sono mai riuscito a vederne uno. Ho raccolto dei rami attaccati, ma senza ottenere l'adulto (probabilmente ho fatto il prelievo troppo presto). Se una specie può passare inosservata in un ambiente con così poche piante, pensa che può essere in foresta!

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Maurizio Gigli
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