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Latipalpis (Latipalpis) plana plana (A. G. Olivier, 1790) - Buprestidae
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Autore:  Carlo A. [ 18/05/2019, 16:31 ]
Oggetto del messaggio:  Latipalpis (Latipalpis) plana plana (A. G. Olivier, 1790) - Buprestidae

Direi che sulla determinazione non ci dovrebbero essere dubbi, la posto perché questa mi è nata da dei rami di Leccio che ho raccolto a dicembre scorso durante un intervento di potatura su una pianta secolare ubicata nel cortile della ex pretura di Imola.
Si tratta di una pianta isolata, di dimensioni ragguardevoli (circa 25 m di altezza per 35/40 m di larghezza della chioma) che si trova nel centro storico, in un palazzo del XV secolo; la pianta avrà circa 200 anni.
In aprile me ne erano nate altre tre sempre dai rami della quercia da cui mi era nata la prima, questa viene da una pianta a diversi chilometri di distanza, in pieno centro urbano.

Lunghezza 24 mm
Latipalpis leccio Imola.JPG



leccio pretura.jpg


In questa foto si può notare il mio socio al lavoro sul primo palco di rami, a circa 15 m da terra.

Resta il mistero su come questa specie sia arrivata a Imola; nella zona del primo ritrovamento sono presenti diverse aree boschive di non grandi dimensioni ma caratterizzate tutte dalla presenza di numerose Querce secolari. Nella zona ci sono anche diverse ville antiche con grandi parchi storici. La mia ipotesi è che la Latipalpis sia stata importata con le piante ornamentali (Querce e Lecci) provenienti di vivai toscani.

Autore:  AleP [ 18/05/2019, 16:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Latipalpis plana plana

Ciao Carlo, perché escludi l’ipotesi che la specie, come altre, sia in espansione verso nord, causa cambiamenti climatici?
:hi:

Autore:  Carlo A. [ 18/05/2019, 17:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Latipalpis plana plana

Ciao Alessandro,
è che siamo molto lontani dalle zone dove si trova abitualmente, lungo la fascia tirrenica, e non credo che sia risalita dal versante adriatico perché non è segnalata in quelle regioni. Inoltre non ci sono altre segnalazioni per il versante emiliano-romagnolo dell'Appennino.
E' pur vero che se non la cerchi difficilmente ci incappi casualmente, io visito regolarmente le piante da cui mi nascono, che tra l'altro sono di dimensioni ridotte e con la chioma piuttosto rada, ma non ne ho mai vista una in attività; però tutte le volte che taglio un ramo secco da quelle piante mi nascono, sia rami di 10/15 cm di diametro che rami più piccoli, di 3/4 cm.
Considera che gran parte delle piante ornamentali che vengono vendute dalle mie parti provengono dai vivai di Pistoia, compresi grandi esemplari di querce e lecci, per questo ipotizzo che possa essere stata introdotta in questo modo.
Questo esemplare però proviene da una pianta piuttosto isolata, a parte pochi vecchi lecci non ci sono molte querce nel centro storico di Imola, i viali sono tutti di tigli, platani e bagolari e nei giardini privati abbondano le conifere.

Autore:  AleP [ 18/05/2019, 23:36 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Latipalpis plana plana

Carlo A. ha scritto:
Ciao Alessandro,
è che siamo molto lontani dalle zone dove si trova abitualmente, lungo la fascia tirrenica, e non credo che sia risalita dal versante adriatico perché non è segnalata in quelle regioni. Inoltre non ci sono altre segnalazioni per il versante emiliano-romagnolo dell'Appennino.
E' pur vero che se non la cerchi difficilmente ci incappi casualmente, io visito regolarmente le piante da cui mi nascono, che tra l'altro sono di dimensioni ridotte e con la chioma piuttosto rada, ma non ne ho mai vista una in attività; però tutte le volte che taglio un ramo secco da quelle piante mi nascono, sia rami di 10/15 cm di diametro che rami più piccoli, di 3/4 cm.
Considera che gran parte delle piante ornamentali che vengono vendute dalle mie parti provengono dai vivai di Pistoia, compresi grandi esemplari di querce e lecci, per questo ipotizzo che possa essere stata introdotta in questo modo.
Questo esemplare però proviene da una pianta piuttosto isolata, a parte pochi vecchi lecci non ci sono molte querce nel centro storico di Imola, i viali sono tutti di tigli, platani e bagolari e nei giardini privati abbondano le conifere.

Ciao Carlo,
Condivido entrambe le tue considerazioni: ha senso che possano essere arrivate dai vivai toscani, ed é la spiegazione più logica finché non verrà raccolta in altre zone del nord, Emilia in primis. Personalmente sono convinto che verrà fuori, come é successo per E. micans, a condizione che qualcuno la cerchi attivamente, sapendo dove e come cercarla!
:hi:

Autore:  Plagionotus [ 20/05/2019, 16:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Latipalpis (Latipalpis) plana plana (A. G. Olivier, 1790) - Buprestidae

Per E. micans il discorso è diverso: la pianta ospite è molto diffusa in pianura, è stata trovata anche verso nord e sta sulle chiome e scende solo per deporre e quindi è plausibile che non sia stata trovata in molte località.
Secondo me l'ipotesi più supportata è di una introduzione con le piante ornamentali, poi visto che il clima non è così lontano da quello delle colline Toscane si è acclimatata.

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