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Anthaxia (Anthaxia) candens (Panzer, 1792) Dettagli della specie

15.VI.2018 - ITALIA - Lazio, Appennino Laziale


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MessaggioInviato: 24/08/2019, 21:56 
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Anthaxia (Anthaxia) candens (Panzer, 1792)

Per molti anni ho cercato di trovare nel Lazio e dintorni questa bella specie, relativamente frequente in Europa Centrale, ma molto sporadica in Italia, dove praticamente è nota solo di alcune località in provincia di Trieste, vicine al confine, di una località nel Veronese e per ritrovamenti occasionali a Falconara Marittima, Massa Marittima e Roma (a poche centinaia di metri da casa mia, in una località ormai completamente urbanizzata). Questi ultimi tre ritrovamenti sospetto possano riguardare popolazioni involontariamente introdotte con il giliegio coltivato.

Inizialmente l'ho cercata a Montesacro e dintorni, sia nella località dove l'aveva rinvenuta Gianni Gobbi molti anni fa, ora però completamente cambiata, che nell'area circostante della periferia romana. Qualche anno fa ho trovato gli attacchi su un ciliegio nel giardino del Polo Geriatrico in Via di Casal Boccone, ma non potevo certo prelevare l'alberello, attaccato sul tronco, ma ancora vivo. Poi mi sono esteso ad aree più naturali sparse per l'Appennino. Niente per anni.
Finalmente, dall'anno scorso, la fatica è stata premiata ed ho trovato due popolazioni, una nel Lazio ed una in Abruzzo. Le località esatte me le tengo per me, per ora, in attesa di ulteriori sviluppi, ma intanto vi mostro un accenno della grande variabilità di queste popolazioni appenniniche, che mi fa ritenere che si tratti di popolazioni relitte di una specie che in passato era probabilmente molto più diffusa lungo la catena appenninica.

Questo è un esemplare molto scuro, la forma cromatica nettamente prevalente in questo ristretto biotopo laziale, pur essendo presenti anche esemplari abbastanza chiari e con tutte le forme di passaggio.

Lazio, Appennino Laziale, 15.VI.2018
9 mm
Anthaxia_candens_Lazio_Appennino_Laziale_15-VI-2018_9mm.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/08/2019, 2:18 
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Nome: Vittorio Risoldi
...che pianta e' il GIGLIegio ? Ahahahh

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Ciao
Vittorio


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MessaggioInviato: 25/08/2019, 9:23 
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Molto bella!
Julodis ha scritto:
Finalmente, dall'anno scorso, la fatica è stata premiata ed ho trovato due popolazioni, una nel Lazio ed una in Abruzzo. Le località esatte me le tengo per me, per ora, in attesa di ulteriori sviluppi, ma intanto vi mostro un accenno della grande variabilità di queste popolazioni appenniniche, che mi fa ritenere che si tratti di popolazioni relitte di una specie che in passato era probabilmente molto più diffusa lungo la catena appenninica.

Secondo te la frammentazione dell'areale della specie è dovuta ai cambiamenti climatici post-glaciali oppure agli interventi umani operati negli ultimi millenni? Mi sembra di capire che, nonostante la presenza in Europa centrale, la specie sia presente da noi anche a basse quote.
Marco :hi:

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La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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MessaggioInviato: 25/08/2019, 10:21 
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Allora, la mia idea, ma non ci sono abbastanza dati per confermarla, è che in periodi di clima più fresco ci fosse un areale continuo dall'Europa Centrale fino all'Appennino centrale, e probabilmente anche più a Sud. Poi i cambiamenti climatici hanno frammentato l'areale della sua pianta ospite originaria, a quanto pare Prunus mahaleb e simili, e di conseguenza anche del Buprestide. In seguito, la bestia si è adeguata allo sviluppo in altre specie di Prunus, che andavano diffondendosi in seguito a coltivazione (Prunus avium e Prunus cerasus).
L'esemplare noto di Roma, il più meridionale in Italia, fino ad ora, è stato sicuramente trovato da Gianni Gobbi su Prunus avium, visto che nella zona della periferia di Roma intorno a Via del Podere Rosa, luogo di quell'unico rinvenimento, altri ciliegi non c'erano. Anche i fori da me osservati ad un paio di km da lì erano sempre su Prunus avium. Presumo che si tratti di una popolazione introdotta involontariamente coi ciliegi coltivati. Forse lo stesso è successo per Falconara Marittima, nelle Marche, e Massa Marittima, in Toscana, ma non ho dati precisi. Si tratta comunque di località di pianura, non lontano dal mare e in zone con presenza di coltivazioni di piante da frutto. La presenza nella zona intorno a Trieste credo sia invece da attribuire a popolazioni autoctone.

In poche parole, io credo che le popolazioni triestine e dell'Appennino (centrale, per ora, ma potrebbero uscire fuori nuovi rinvenimenti in quello settentrionale o meridionale) e forse del Veronese, siano popolazioni relitte dell'ampio areale antico della specie, rimaste in alcuni dei posti dove è rimasta la pianta ospite originaria, mentre i tre ritrovamenti di pianura sono dovuti ad importazione con il ciliegio coltivato. L'esame di materiale più abbondante potrebbe chiarire la questione.

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MessaggioInviato: 25/08/2019, 10:25 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Io praticamente a Falconara ci abito.
Riesci a dirmi di più su data e luogo?

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MessaggioInviato: 25/08/2019, 10:56 
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Purtroppo no. Il dato viene da "I Buprestidi d'Italia" di Curletti, e cita solo: Falconara Marittima! (Coll. Luigioni).

Questo ci dice che si tratta di un ritrovamento di circa un secolo fa, e forse più, per essere in collezione Luigioni.
Obenberger la cita di Falconara (sarà sempre lo stesso ritrovamento) in un lavoro del 1925.

A parte le località dei dintorni di Trieste, dove questa specie viene trovata abbastanza di frequente, per il resto, il ritrovamento italiano più recente è quello di Roma Montesacro, a uno o due km da casa mia, citato da Gobbi in un lavoro del 1964, ed avvenuto ad opera dello stesso poco prima. E queste due serie di esemplari trovate da me negli ultimi due anni.

Visto il posto, io cercherei qualche ciliegio malandato, morente, o comunque dall'aspetto sofferente. Si sviluppa nel fusto principale e nei rami, in genere di sezione dai 5-6 cm in su. Dovrebbe impiegare, in condizioni normali, due anni a svilupparsi. Oppure devi osservare le fronde dei ciliegi in orari tra le 10:00 e le 12:00, anche prima, se fa caldo, per vedere se ci sono esemplari che svolazzano intorno al fogliame o stanno sulle foglie a scaldarsi. Ovviamente, piante ben esposte al sole.
In pianura, credo che a maggio siano già fuori.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/08/2019, 14:49 
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Nome: Carlo Arrigo Casadio
Julodis ha scritto:
Presumo che si tratti di una popolazione introdotta involontariamente coi ciliegi coltivati.

Non ne sono molto convinto, considera che i ciliegi, come tutte le piante da frutto, si impiantano quando sono astoni di uno o due anni, raramente più grandi, quindi piante non adatte ad ospitare le larve dell'Anthaxia.
Forse più probabilmente introdotta con il commercio di legname, il legno di ciliegio un tempo era molto pregiato e veniva utilizzato per costruire mobili di lusso.
Di ciliegi adatti ad ospitare questa Anthaxia ce ne sono molti anche nell'Appenino tosco romagnolo, chissà...

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Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
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MessaggioInviato: 26/08/2019, 23:33 
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Carlo A. ha scritto:
Di ciliegi adatti ad ospitare questa Anthaxia ce ne sono molti anche nell'Appenino tosco romagnolo, chissà...

Lì non so, ma non vedo perché no. Sicuramente ho visto biotopi molto adatti in Umbria

Carlo A. ha scritto:
considera che i ciliegi, come tutte le piante da frutto, si impiantano quando sono astoni di uno o due anni, raramente più grandi, quindi piante non adatte ad ospitare le larve dell'Anthaxia.

Potenzialmente un fusto di 3-4 cm di diametro potrebbe già andare bene. I ciliegi che hanno piantato dietro Villa Talenti recentemente (vicino casa mia), ad esempio, andrebbero benissimo. Infatti li sto tenendo d'occhio. Comunque la mia è solo un'ipotesi.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/08/2019, 19:37 
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Che soddisfazione Maurizio!

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MessaggioInviato: 28/08/2019, 9:23 
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Ci sono voluti 12 anni di ricerche mirate per questa specie in tutto l'Appennino centrale. Ed è uscita fuori mentre cercavo altro!

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