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Hemerobius
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Inviato: 02/09/2011, 18:47 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Vi sottopongo un quesito riguradante tre specie di Lepidotteri descritte nel 1839 nel volume: Esercitazioni accademiche degli Aspiranti Naturalisti diretti dal Dottor O-G. Costa P. P. di Zoologia nella R. Univ. Di Napoli ec. ec. ec. Memorie risguardanti la Zoologia e l’Anatomia comparata con tre tavole in rame esposte in adunanza speciale il di 2 giugno 1839. Napoli dai tipi di Azzolino e compagno Strada S. Giov. In Porta N.° 40. – 1839 [pp. 68, Tavv. I-III(?)]ed esattamente nei lavori di Achille Costa Descrizione di due novelle specie di Lepidotteri – pp. 24-30 e di P.[ietro] Corigliano Cenni intorno alla fauna entomologica delle adiacenze di Reggio - pp. 31-38. Entrambi i lavori fanno riferimento alla tavola seguente
fig. I, Satyrus Belzebub di grandezza naturale e veduto di fronte fig. 2, lo stesso con le ali spiegate per vederne la faccia posteriore fig. 3, Ornix colunbaepennella, a grandezza naturale, A ingrandita fig. 4, Pyralis brunnea del dattero fig. 5, la sua larva in mezzo al bozzolo
Quella qui riprodotta è identica all'originale, ma è quella riprodotta in Corrispondenza zoologica : destinata a diffondere nel Regno delle Due Sicilie tutto cio che si va discuoprendo entro e fuori Europa (e viceversa) risguardante la zoologia in generale / redatta da O. G. Costa Napoli : dai tipi di Azzolino e compagno, 1839 1 v. (194 p.)rivista in cui i due lavori sono stati riassunti (e contenente anche la descrizione del famoso Carabus variolosus). La mia domanda è: che fine hanno fatto oggi questi nomi? sono ancora validi? sono diventati sinonimi e di cosa? oppure sono nomina oblita o nomina dubia? Grazie a chi mi aiuterà. Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Velvet Ant
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Inviato: 02/09/2011, 19:01 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Satyrus belzebub A. Costa, 1839 è sinonimo di Erebia pluto (de Prunner, 1798) (fonte: fauna.eur) Ornix columbaepennella A. Costa, 1839, sembrerebbe specie ancora valida: Caloptilia columbaepennella (A. Costa, 1839) - Gracillariidae (fonte: Global Taxonomic Database of Gracillariidae), anche se non la trovo in faunaeur. P.S. - Nella checklist della Fauna d'Italia Caloptilia columbaepennella (A. Costa, 1839) è riportata, ma come specie di dubbia validità (vedi qui) ed è attribuita, erroneamente, a O. G. Costa.
_________________ Marcello Romano
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Velvet Ant
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Inviato: 02/09/2011, 19:25 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Per quanto riguarda infine la piralide del dattero, Corigliano sembrerebbe limitarsi a riportarne il nome comune, una breve descrizione in latino ed alcune osservazioni biologiche, ma non ne è il descrittore. " Piralis brunnea, fronte flavo" etc. non mi sembra il nome specifico in latino, ma sembrerebbe indicare solo il colore della piccola falena, "d'un bel bruno colorita", come lo stesso Corigliano scrive poco dopo. Da una breve ricerca trovo che potrebe trattarsi della Cadra cautella (Walker 1863) (Pyralidae Phycitinae), specie sulla quale qui, per esempio, c'è una buona scheda (sub Ephestia cautella - tignola dei datteri). Mi chiedo però con quale nome scientifico fosse nota nel 1839, magari confusa con altra specie (visto che sarebbe stata descritta solo 24 anni più tardi) 
_________________ Marcello Romano
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Hemerobius
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Inviato: 02/09/2011, 19:39 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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non mi inoltrerò certo in un'analisi tecnica per stabilire se Piralis brunnea sia o meno una buona descrizione. La scadente qualità del lavoro del Corigliano è evidente ancora oggi (con tutta la mia simpatia per questo nostro collega appassionato che viveva allora in una delle più remote regioni del Regno delle Due Sicilie). Il buon S. Tommasi, relatore di molti dei sunti prensenti nella Corrispondenza Zoologica, dice però testualmente: Cita: Quello che poi chiama l'attenzione di questa memoria si è la descrizione di una novella specie di Piralide, ch'ei dice Piralis brunnea di cui eccone la breve descrizione penso quindi, vista la contemporaneità del Tommasi, che nelle intenzioni del Corigliano vi fosse quella di descrivere la specie. Dal Tommasi ha tratto la stessa posizione il Guérin-Méneville nella sua Revue Zoologique 1841 p. 248. Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Velvet Ant
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Inviato: 02/09/2011, 20:16 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Ma, in casi analoghi a questo (se ce ne sono), in cui il nome specifico che l'Autore voleva dare alle specie descritta non è poi così chiaro, questo può essere dedotto dalla descrizione?
_________________ Marcello Romano
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Hemerobius
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Inviato: 02/09/2011, 20:42 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Giusto per "esercitazione accademica" (  ) possiamo dire che l'opera è binomiale, come si evince dalla lista di specie e da altre citazioni nel testo. Il nome non è chiaramente indicato nel lavoro originale, ma abbiamo già trovato due "riviste", che all'epoca avevano un po' la funzione odierna del web per diffondere le informazioni, che lo adottano come binomio "buono". Attribuirei quindi più ad una cattiva esposizione del lavoro che ad altro la mancata sottolineatura del nuovo binomio (sfortunatamente neppure le tavole avevano didascalia). In conclusione siamo in una situazione border-line in cui non vedrei motivi di rifiutare il nome se fosse stato usato successivamente, se invece non fosse stato usato non mi parrebbe necessario rigettarlo come "non nome", più semplice considerarlo come oblitum o dubium. Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Velvet Ant
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Inviato: 04/09/2011, 15:07 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Ho trovato ancora qualche informazione su Corigliano e la sua Piralis brunnea nel primo dei due piacevoli Volumi di A. Goidanich: "Uomini, storie e insetti italiani nella scienza del passato - I precursori minori" - 1975. Sostanzialmente l'Autore giunge alle nostre stesse conclusioni, sia nei riguardi della probabile identità di questa piralide con Ephestia [sin. di Cadra] cautella (Walker 1863), sia sul fatto che il nome non fu più usato successivamente e venne poi completamente dimenticato. Riporto un passaggio del testo, scritto con lo stile inconfondibile di Goidanich:
"...nella loro ormai non più recente revisione mondiale (A contribution to the study of the Genera Ephestia...del 1932), O. W. Richards e W. S. Thomson non nominano la specie egizio-calabra né, ahimé, il loro Autore. Ancor più triste che altrettanto avessero fatto il pur pedante Otto Staudinger con l'evoluto H. Rebel nel loro Catalog der Lepidopteren des palaearktischen Faunengebietes (Berlin, 1901). Malinconie, da registrare con dispiacere: pur se il de cujus, senza prevedere l'oblio futuro, avesse già piantata li tutta la bella scienza..."
_________________ Marcello Romano
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