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f.izzillo
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Inviato: 10/07/2013, 12:01 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Anche a me, quest'anno, è capitato insieme a Curletti di trovare una presenza inusitata di zecche in Basilicata sulle Rive del Sarmento. E' una località che frequento tutti gli anni e qualche zecca l'ho sempre vista ma quest'anno erano proprio tante. Personalmente spruzzo, quando mi ricordo  , sugli scarponi e un po' sul pantalone un anti-zecche per cani. 
_________________ Francesco Izzillo
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Anillus
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Inviato: 10/07/2013, 15:51 |
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24 Messaggi: 3904 Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
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_________________ ______ Andrea
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Loriscola
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Inviato: 10/07/2013, 16:00 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25 Messaggi: 4891 Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
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Quelle sicule perché non mi conoscevano  ....ma ti assicuro che le zecche felsinee mi reputano davvero "gustoso" e non vedono l'ora di potersi aggrappare 
_________________ Loris
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Entomarci
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Inviato: 10/07/2013, 20:13 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Suppongo che anche le condizioni climatiche abbiano una qualche responsabilità nella faccenda, inverni troppo miti, estati afose... anche in romagna alcune zone sono letteralmente infestate, tanto da scoraggiarmi a rifrequentarle in primavera sopratutto. Per fortuna che la raccolta di legna la posso anticipare ai mesi inverani (novembre-gennaio) quando queste bestie orribili non ci sono, anche se mi capitò, alcuni anni fa, di trovare una bella ixodes sul maglione dopo una escursione nel forlivese durante il mese di febbraio, quando ancora la temperatura era di poco sopra ai 10 gradi... Non posso dare consigli su come arginare una infestazione del genere, ma da fobico delle zecche quale sono io penso che traslocherei (non sto esagerando...)! Ribadisco il mio sistema che consiste nel utilizzare una tuta da lavoro di robusto cotone con i pantaloni infilati dentro gli scarponi, il tutto sigillato con un passaggio di nastro per pacchi (quello marrone). Infine una considerazione: in Grecia ci sono gregge di pecore e capre dovunque, ma incontrare una grossa ixodes è tutto sommato relativamente raro (due o tre zecche in 10 giorni in mezzo ai boschi), in Italia, ai margini delle città, basta fare due passi nell'erba alta per trovarne a volte parecchie decine in una sola giornata. Evidentemente il problema non è l'ambiente in sè, nè la presenza di animali da pascolo, quanto piuttosto l'aumento vertiginoso di selvaggina ungulata... forse un capriolo in salmì in più sulle tavole degli italiani sarebbe d'auspicio, e non mi farebbe nemmeno schifo mangiarmelo...
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Tc70
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Inviato: 11/07/2013, 0:36 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Entomarci ha scritto: Suppongo che anche le condizioni climatiche abbiano una qualche responsabilità nella faccenda, inverni troppo miti, estati afose... anche in romagna alcune zone sono letteralmente infestate, tanto da scoraggiarmi a rifrequentarle in primavera sopratutto. Per fortuna che la raccolta di legna la posso anticipare ai mesi inverani (novembre-gennaio) quando queste bestie orribili non ci sono, anche se mi capitò, alcuni anni fa, di trovare una bella ixodes sul maglione dopo una escursione nel forlivese durante il mese di febbraio, quando ancora la temperatura era di poco sopra ai 10 gradi... Non posso dare consigli su come arginare una infestazione del genere, ma da fobico delle zecche quale sono io penso che traslocherei (non sto esagerando...)! Ribadisco il mio sistema che consiste nel utilizzare una tuta da lavoro di robusto cotone con i pantaloni infilati dentro gli scarponi, il tutto sigillato con un passaggio di nastro per pacchi (quello marrone). Infine una considerazione: in Grecia ci sono gregge di pecore e capre dovunque, ma incontrare una grossa ixodes è tutto sommato relativamente raro (due o tre zecche in 10 giorni in mezzo ai boschi), in Italia, ai margini delle città, basta fare due passi nell'erba alta per trovarne a volte parecchie decine in una sola giornata. Evidentemente il problema non è l'ambiente in sè, nè la presenza di animali da pascolo, quanto piuttosto l'aumento vertiginoso di selvaggina ungulata... forse un capriolo in salmì in più sulle tavole degli italiani sarebbe d'auspicio, e non mi farebbe nemmeno schifo mangiarmelo... Zzzzarola....vallo a spiegare a certi ambientalisti....è quello che fa girar....  ......
_________________ Tc70
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Maura
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Inviato: 11/07/2013, 12:33 |
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43 Messaggi: 2210 Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
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Siete già arrivati tutti correttamente alle logiche deduzioni  , il fenomeno dell'esplosione demografica delle zecche in realtà è in atto da parecchi anni, anche se ovviamente il problema si va aggravando in maniera esponenziale col tempo. Ho letto (ma non chiedetemi dove e quando, di sicuro parecchi anni fa) e vi confermo che questo aumento è legato all'espansione degli ungulati (quasi scomparsi fino agli anni '70) ed accentuato dalla diminuzione delle attività agro-pastorali (anche dal venir meno di tutti quegli animali da cortile di cui avete ricordato.. e che in realtà fungevano da "barriera" come ospiti naturali, e questo risponde anche all'interrogativo di Andrea: le zecche si attaccano ovunque, però ogni specie tende a prediligere certi ospiti (più idonei) rispetto ad altri.. e l'uomo non è tra i più appetitosi, ma in mancanza d'altro...) Il fenomeno è tenuto sotto osservazione per via delle popolazioni di zecche portatrici di agenti patogeni che dal nord-est d'Italia si stanno progressivamente espandendo al resto della penisola (portate soprattutto dal capriolo). L'abbattimento degli ungulati come soluzione presenta un inconveniente, che ho potuto costatare personalmente proprio quest'anno: lo scorso anno qui da me la popolazione di cinghiali era talmente fuori controllo che sono state effettuate battute di caccia intensive e il numero dei capi è stato drasticamente ridotto... risultato: ora zecche più che mai  (e con l'inverno mite che ha fatto ne ho trovate in quantità sul cavallo perfino a gennaio)... quindi, anche se la speranza è che sul lungo termine pure le zecche diminuiscano, l'effetto immediato è un netto peggioramento della situazione Mi domando se sia mai stato preso in considerazione un approccio di lotta biologica al problema  (penso ad esempio all'immissione di individui sterili o portatori di patogeni), per ora mi risulta solo che sia stata ideata una trappola biologica innescata con sostanze attrattive e armata con funghi patogeni, ma non so se sia già commercializzata...
_________________ Maura (Mitakuye oyasin)
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f.izzillo
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Inviato: 11/07/2013, 12:39 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Maura ha scritto: Siete già arrivati tutti correttamente alle logiche deduzioni  , il fenomeno dell'esplosione demografica delle zecche in realtà è in atto da parecchi anni, anche se ovviamente il problema si va aggravando in maniera esponenziale col tempo. Ho letto (ma non chiedetemi dove e quando, di sicuro parecchi anni fa) e vi confermo che questo aumento è legato all'espansione degli ungulati (quasi scomparsi fino agli anni '70) ed accentuato dalla diminuzione delle attività agro-pastorali (anche dal venir meno di tutti quegli animali da cortile di cui avete ricordato.. e che in realtà fungevano da "barriera" come ospiti naturali, e questo risponde anche all'interrogativo di Andrea: le zecche si attaccano ovunque, però ogni specie tende a prediligere certi ospiti (più idonei) rispetto ad altri.. e l'uomo non è tra i più appetitosi, ma in mancanza d'altro...) Il fenomeno è tenuto sotto osservazione per via delle popolazioni di zecche portatrici di agenti patogeni che dal nord-est d'Italia si stanno progressivamente espandendo al resto della penisola (portate soprattutto dal capriolo). L'abbattimento degli ungulati come soluzione presenta un inconveniente, che ho potuto costatare personalmente proprio quest'anno: lo scorso anno qui da me la popolazione di cinghiali era talmente fuori controllo che sono state effettuate battute di caccia intensive e il numero dei capi è stato drasticamente ridotto... risultato: ora zecche più che mai  (e con l'inverno mite che ha fatto ne ho trovate in quantità sul cavallo perfino a gennaio)... quindi, anche se la speranza è che sul lungo termine pure le zecche diminuiscano, l'effetto immediato è un netto peggioramento della situazione Mi domando se sia mai stato preso in considerazione un approccio di lotta biologica al problema  (penso ad esempio all'immissione di individui sterili o portatori di patogeni), per ora mi risulta solo che sia stata ideata una trappola biologica innescata con sostanze attrattive e armata con funghi patogeni, ma non so se sia già commercializzata... Speriamo trovino qualcosa anche per le Coccinelle! 
_________________ Francesco Izzillo
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Hemerobius
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Inviato: 11/07/2013, 12:59 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Maura ha scritto: ... per ora mi risulta solo che sia stata ideata una trappola biologica innescata con sostanze attrattive e armata con funghi patogeni, ... Questo è il livello ... Adesso il discorso sarebbe un po' lunghetto ma la lotta agli insetti e agli artropodi andrebbe fatta fare a chi ha le adeguate competenze entomologiche, non se ne può più di ... tante lauree che ti formano per tutto tranne che per l'entomologia (oggi sono particolarmente diplomatico  ). Per tornare all'esempio riportato da Maura, a cui certamente non attribuisco alcuna responsabilità, vi faccio una domanda. Perché dovrei permettere alle zecche attirate di andarsene dopo essere forse state infettate da un fungo? L'unica altra zecca che una zecca incontra nella vita è il partner, e si accoppiano una volta sola, quindi non per propagare l'infezione. Quindi perché non ucciderle direttamente (quelle attirate), magari con una semplice superfice ricoperta di colla (per insetti, simile a quella per topi)? Semplice. Per farsi finanziare delle ricerche sui funghi patogeni. E sia chiaro che io non ho nulla in contrario a questo, ma però non raccontiamocela con la trappola biologica. Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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hutia
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Inviato: 11/07/2013, 21:51 |
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almeno da Morse 1995 aumento dei vettori aumento di zecche.
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Julodis
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Inviato: 12/07/2013, 0:01 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Il fenomeno della proliferazione delle zecche non è poi così recente. Ricordo che una volta, negli anni '80, dopo un breve giro nel bosco di Foglino mi sono dovuto levare i pantaloni per togliermi di dosso le zecche che mi si stavano arrampicando addosso. Tra quelle sui pantaloni, sulle scarpe, sui calzini e sulle gambe ne contai non ricordo se 23 o 27. Comunque troppe!
Sul fatto che in Grecia ce ne siano poche avrei da ridire. Dipende dai posti e dal momento. Ho ancora su una gamba il segno lasciato da una zecca che mi ha beccato a Capo Sounion nel 1984.
La relazione tra zecche e cinghiali mi sembra più che plausibile. Si spiegherebbe così perchè in posti dove in passato non vedevo nè le une nè gli altri ora ci siano entrambi.
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Entomarci
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Inviato: 15/07/2013, 8:22 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Julodis ha scritto: Sul fatto che in Grecia ce ne siano poche avrei da ridire. Dipende dai posti e dal momento. Ho ancora su una gamba il segno lasciato da una zecca che mi ha beccato a Capo Sounion nel 1984.. Boh...forse dipende anche dal fatto che in Grecia sono sempre andato in Maggio/Giugno...magari a inizio primavera le cose sarebbero state diverse immagino... certo a Creta in 7 giorni non ne abbiamo vista una, dico nemmeno una a volerla cercare...la entomovacanza più bella della mia vita!!!!!
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Julodis
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Inviato: 16/07/2013, 9:27 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Entomarci ha scritto: Julodis ha scritto: Sul fatto che in Grecia ce ne siano poche avrei da ridire. Dipende dai posti e dal momento. Ho ancora su una gamba il segno lasciato da una zecca che mi ha beccato a Capo Sounion nel 1984.. Boh...forse dipende anche dal fatto che in Grecia sono sempre andato in Maggio/Giugno...magari a inizio primavera le cose sarebbero state diverse immagino... certo a Creta in 7 giorni non ne abbiamo vista una, dico nemmeno una a volerla cercare...la entomovacanza più bella della mia vita!!!!! I miei viaggi in Grecia, purtroppo, si sono svolti sempre a fine giugno - luglio (in genere dopo il 23-25 giugno). In un periodo in cui quel paese non è certo caratterizzato da un fresco clima primaverile! Per fortuna che ero abituato a girare per il Nord Africa a luglio! Comunque l'unica volta che sono stato a Creta, per pochi giorni, non ne ho vista una nemmeno io (comunque in quell'isola, salvo alcuni posti, c'è molto meno pascolo ovino/caprino che in Grecia continentale).
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