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Carlo A.
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Inviato: 18/01/2015, 17:03 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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In Papua ho raccolto alcune larve di Cerambycidae che si trovavano in cellette pupali; non potendo raccogliere gli alberi  ho messo le larve in delle provette con un po' di legno della pianta originale. Dato che sono sopravvissute al viaggio pensavo di trasferirle in una sistemazione migliore ma non ho idea di che tipo di legno offrire loro. La più grossa dovrebbe essere di Batocera e l'ho raccolta in un Ficus sp. praticamente morto; ho pensato di provare a metterla in un pezzo di legno di fico o di gelso, sono tutte Moracee, come i Ficus tropicali, anche se di generi diversi. Le altre potrebbero anche stare dove sono, non sembrano soffrire per la loro attuale sistemazione, ma vorrei sapere se c'è un tipo di legno "neutro" che potrebbe adattarsi ad ospitarle. Non ho la più pallida idea di cosa possano essere e mi piacerebbe molto vedere cosa salta fuori! Qualche consiglio? Grazie in anticipo.
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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Sleepy Moose
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Inviato: 18/01/2015, 18:10 |
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05 Messaggi: 2978 Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
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Ciao Carlo, non vorrei dire una castroneria ma se le larve erano in celletta pupale dovrebbero aver già finito di alimentarsi per cui presumo che ogni legno (o quasi...) possa andare bene. Magari eviterei quelli che rilasciano essenze o liquidi vari (tipo la resina od eventuale lattice). 
_________________ Carlo Massarone
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Julodis
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Inviato: 18/01/2015, 18:29 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Se non devono più mangiare, basta che in una scatoletta costruisci una "celletta" con della carta igienica, e non gli serve altro.
Altrimenti, fico o gelso mi sembrano legni adatti.
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Carlo A.
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Inviato: 18/01/2015, 22:27 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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E' che non sono proprio sicuro che non debbano più nutrirsi.....io li ho estratti da delle cellette nel legno con un tappo di rosura sul foro di uscita, ma dopo due settimane non danno segni di volersi trasformare, sono ancora larve e, quella che credo di Batocera, anche piuttosto vivaci. Forse avrei dovuto raccoglierne di più ma non pensavo riuscissero a sopravvivere al viaggio di ritorno (ho fatto fatica io  ).
_________________ Carlo Arrigo
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AleP
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Inviato: 21/01/2015, 9:27 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Carlo, secondo me, se le larve hanno veramente ancora bisogno di nutrirsi, l'ideale è il fico, evitando però legno troppo fresco per via del possibile lattice, come detto da Carlo M. Se invece sono prepupe, basta poco. Io ho fatto schiudere coleotteri di varie famiglie, non solo cerambicidi, semplicemente sistemandoli dentro scatolette di plastica, con un po' di carta igenica intorno per simulare la celletta, tenute al buio. Ho invece una domanda da farti, ma le larve questo lungo viaggio lo hanno fatto nel bagaglio a mano o in stiva? 
_________________ AleP
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Carlo A.
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Inviato: 21/01/2015, 15:47 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Proverò a cercare un pezzo di legno di fico abbastanza stagionato (sono sicuro di averne in legnaia, ma ci sono circa 100 ql di legna stipata). Le larve hanno viaggiato nella stiva; dovendo cambiare 5 aerei con tutti i controlli di sicurezza non ho voluto rischiare e per non avere dei problemi le ho messe nel bagaglio imbarcato. Erano dentro delle provette in plastica con dei fori nei coperchi ed un po' di trucioli di legno, mescolate con i vestiti. Considera che la temperatura della stiva è più bassa di quella della cabina, ma non di tanto. E' una leggenda che nella stiva bagagli la temperatura vada sotto zero, infatti gli animali domestici viaggiano nella stiva. Il problema è dove tenerle a casa, ho circa 20 gradi in quasi tutta la casa (e sono pochi visto da dove vengono); la stanza più calda è quella della caldaia dove probabilmente supero i 25 e dove pensavo di sistemarle una volta deciso se rimetterle nel legno o lasciarle nelle provette con della carta. Quella più grossa messa al caldo si agita ed esce dal legno di gelso in cui l'ho sistemata, penso di doverle trovare un'altra sistemazione. Magari nei prossimi giorni le fotografo e le posto sul forum.
_________________ Carlo Arrigo
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Julodis
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Inviato: 21/01/2015, 19:44 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Carlo A. ha scritto: Quella più grossa messa al caldo si agita ed esce dal legno di gelso in cui l'ho sistemata, penso di doverle trovare un'altra sistemazione. Se si contorce con una specie di movimento stereotipato, potrebbe essere semplicemente in procinto di mutare in pupa. Il legno di gelso mi sembra comunque adatto. Se poi stavano in legno vecchio, è probabile che si accontentino anche di altro, magari pure legno di pioppo (sempre vecchio e tenero, magari spugnoso).
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AleP
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Inviato: 22/01/2015, 13:41 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Carlo, hai toccato esattamente il punto che intendevo. Anche io, in passato, ho portato legna attaccata in stiva ed ho sempre avuto schiuse. Lo ho fatto anche di recente, essendo stato per lavoro in Sicilia la scorsa settimana. La Vox Populi secondo cui la stiva va sottozero è sbagliatissima! In bocca al lupo con gli allevamenti! 
_________________ AleP
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Autarcontes
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Inviato: 22/01/2015, 15:07 |
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Iscritto il: 19/04/2012, 7:52 Messaggi: 1082
Nome: Gianfranco Curletti
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Ricordo che anni fa avevo letto e messo da parte un articolo su diete artificiali per xilofagi. Devo ancora avere l'estratto da qualche parte, ma non ricordo dove. Forse lo trovi in rete. Dovessero ancora nutrirsi potresti tentare con questa dieta.
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Julodis
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Inviato: 22/01/2015, 17:54 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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AleP ha scritto: Carlo, hai toccato esattamente il punto che intendevo. Anche io, in passato, ho portato legna attaccata in stiva ed ho sempre avuto schiuse. Lo ho fatto anche di recente, essendo stato per lavoro in Sicilia la scorsa settimana. La Vox Populi secondo cui la stiva va sottozero è sbagliatissima! In bocca al lupo con gli allevamenti!  Il problema non è la temperatura (anche se fosse freddo, a meno di una lunga permanenza, prima che arrivi a raffreddarsi la larva tanto da danneggiarla, considerando che è nel legno, oppure, nel peggiore dei casi in una scatoletta, e questa è stipata in mezzo a vestiti ed altra roba in una valigia, tutta roba che ci mette tanto a perdere calore, il volo è finito), quanto il fatto che nella stiva, come del resto nella cabina dell'aereo, la pressione non resta quella al suolo, ma viene fatta scendere sensibilmente, in modo da ridurre la differenza con l'esterno. Se, quando viaggiamo a 8000 - 9000 m di quota, in cabina abbiamo una pressione pari a quella a 3000 m di quota, noi, seduti in poltrona, quasi non ce ne accorgiamo, ma le larve, che non sono fatte per cambiare quota, visto che al massimo si spostano di qualche decina di cm, o forse uno o due metri in tutta la loro esistenza, sono molto più sensibili di noi ai cambiamenti di pressione. Alcune sopportano abbastanza bene, altre molto meno, come ho potuto constatare una volta, in cui mi sono morte quasi tutte le larve che avevo riportato, senza apparente motivo (i Buprestidi sono più delicati dei Cerambycidi, in genere, salvo alcuni).
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AleP
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Inviato: 27/01/2015, 19:43 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Hai ragione Maurizio, la pressione è l'altro, peggiore problema! Tra l'altro, più il volo è a lungo raggio maggiore di solito è la depressurizzazione (il velivolo vola a quota superiore) e la sua durata, eccezion fatta per quei casi di voli corti ma che devono superare ostacoli alti (montagne). 
_________________ AleP
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Entomarci
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Inviato: 28/01/2015, 17:07 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Autarcontes ha scritto: Ricordo che anni fa avevo letto e messo da parte un articolo su diete artificiali per xilofagi. Devo ancora avere l'estratto da qualche parte, ma non ricordo dove. Forse lo trovi in rete. Dovessero ancora nutrirsi potresti tentare con questa dieta. Dieta di soccorso di raul de pontivy, vado a memoria però!!! Un articolo su un informatore del giovane entomologo. In sostanza devi procurarti degatura finissima nel tuo cado medcola ficus e morus e impastarla con una soluzione gelatinosa di agar agar piu un po di vitamine (tipo mezza pasticca di multicentrum o dimili). Fai dei cubi e ci piazzi le larve
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Fumea crassiorella
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Inviato: 28/01/2015, 17:49 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8701 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Per comodità allego di seguito il lavoro di cui parlano Gianfranco e Marcello:
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Carlo A.
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Inviato: 28/01/2015, 22:44 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Ancora grazie a tutti! Le larve sono ancora vive, e questo è già qualcosa dato che sono state raccolte tra Natale e la Befana, che si sono fatte mezzo giro del mondo in aereo e che sono passate dal caldo dell'equatore al freddo dell'Appennino tosco-romagnolo!
Che effetto leggere il lavoro di Campadelli, alla fine degli anni ottanta sono stato suo allievo all'Università di Bologna e ricordo che ancora lavorava sulla ricetta del pabulum per Cerambycidae!!
Vi terrò informati sugli sviluppi.
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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