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Entomologi leccesi?



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Pagina 1 di 1 [ 7 messaggi ]
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 19/05/2017, 12:30 
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Iscritto il: 07/04/2017, 17:25
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Località: Serrano (LE)
Nome: Filippo Tomasi
Buongiorno a tutti
Volevo sapere se ci sono qui nel forum degli entomologi leccesi che mi possano "insegnare" l'ABC della ricerca degli xilofagi e del loro allevamento (in cui mi sono gia cimentato ma principalmente con gli stebbingi)
Vorrei raccogliere soprattutto i cerambyx se quindi qualcuno conosce qualche posto dalle mie parti dove sono presenti (ne avevo visto uno circa 7-8 anni fa me lo aveva portato mio padre dopo aver sradicato una quercia.
Pultroppo siccome avevo solo 8 anni non l'ho ne conservato e ne sono andato a cercarne altri)

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Filippo


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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 20/05/2017, 18:06 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Di Lecce mi viene in mente un solo entomologo: Maurizio Bollino. Non si occupa specificamente di Coleotteri xilofagi, ma qualche indicazione sui posti penso te la possa dare.

Un consiglio: ma perché, invece di iniziare coi Cerambyx, che sono piuttosto impegnativi, viste le abitudini e le necessità delle larve, non provi prima con cose più semplici? O, meglio ancora, non provi a fare prelievi di varie parti di piante, di diverse specie, e vedi che ti esce fuori? Puoi imparare molte cose, e chissà mai che non ti esca pure qualcosa di inaspettato. Dalla tua zona non mi meraviglierebbe affatto.

Comunque, se vuoi cercare i Cerambyx (intanto, bisognerebbe sapere quali Cerambyx), le due specie più grandi che puoi trovare, C. cerdo e C. welensii, stanno sui tronchi e rami molto grossi di varie specie del genere Quercus. Una delle più attaccate è Quercus ilex (il leccio), ma si trovano facilmente anche sulle altre, come roverella, rovere, farnia, ecc. Le piante debolmente attaccate mostrano, in genere, qualche grosso foro ovale nella corteccia, da cui spesso esce della rosura (e nel periodo di attività degli adulti, spesso ci si vedono spuntare le antenne, poco prima di sera). Quando l'attacco procede, di solito iniziano a staccarsi pezzi di corteccia, e sulla superficie del legno scoperto si vedono le tracce molto evidenti di grosse gallerie tortuose (le larve scavano soprattutto tra legno e corteccia ed entrano nel legno per impuparsi). Alla fine la pianta muore, e dopo un po' non è più adatta allo sviluppo dei Cerambyx. Gli adulti li trovi più o meno da questo periodo a tutto luglio. C. cerdo esce generalmente dopo metà pomeriggio, e resta attivo tutta la sera e notte. C. welensii (ex C. velutinus) esce più tardi, praticamente la sera, ed è ad attività più notturna del precedente. Quando sono attivi li puoi osservare in volo (quando c'è ancora luce), oppure che camminano o si accoppiano sui tronchi e i rami, o tra il fogliame delle piante ospiti.

Non è necessario, per trovarli, andare in un vecchio bosco di querce (anche se sarebbe un buon posto). Basta un filare di grosse querce lungo una strada di campagna, o anche qualche grande pianta isolata. Si possono trovare anche sulle querce in città, anzi spesso sono le più attaccate.

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 20/05/2017, 18:39 
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Iscritto il: 07/04/2017, 17:25
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Località: Serrano (LE)
Nome: Filippo Tomasi
Grazie per la risposta molto esauriente

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Filippo


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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 20/05/2017, 18:39 
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Iscritto il: 07/04/2017, 17:25
Messaggi: 137
Località: Serrano (LE)
Nome: Filippo Tomasi
Volevo provare con i cerambyx perche sono a parer mio uno dei piu bei generi di insetti sebbene sappia che appunto vivono nelle quercie vive quindi posso avere solo una generazione

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Filippo


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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 20/05/2017, 18:41 
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Iscritto il: 07/04/2017, 17:25
Messaggi: 137
Località: Serrano (LE)
Nome: Filippo Tomasi
Comunque ho a casa tanti contenitori pieni di rami attaccati dalle larve e proprio ora sto in un boschetto a prenderne degli :D

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Filippo


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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 20/05/2017, 23:18 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8156
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Presente, anche se, come ha detto il mio omonimo, non mi occupo di xilofagi. Nonostante ciò, mi sento di poter dire che non ho mai visti Cerambyx nel leccese. A riprova di questo basta dare uno sguardo alle mappe corologiche di CKmap.
Le nostre leccete, inoltre, sono quasi azoiche, a differenza, per esempio, di quelle del Gargano. Meglio cercare nei boschi misti (bosco di Cardigliano, bosco di Rauccio, bosco de Lu Fau, ecc. ecc.). In alternativa converrebbe spostarsi verso le Murge, a cominciare da Bosco Bottari o meglio dal Bosco delle Pianelle. Non so dire, però, quali sono proprietà privata e/o aree soggette a vincoli di tutela.

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Entomologi leccesi?
MessaggioInviato: 21/05/2017, 7:35 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Le nostre leccete, inoltre, sono quasi azoiche, a differenza, per esempio, di quelle del Gargano

Non è la prima volta che sento questa cosa. E' veramente strano. Ci sarà pure una spiegazione. Che tipo di ambiente sono? Sono naturali o piantate?

Maurizio Bollino ha scritto:
In alternativa converrebbe spostarsi verso le Murge, a cominciare da Bosco Bottari o meglio dal Bosco delle Pianelle. Non so dire, però, quali sono proprietà privata e/o aree soggette a vincoli di tutela.

Non sono certo un esperto degli ambienti pugliesi, che ho avuto modo di visitare poche volte e troppo in fretta, purtroppo, però ricordo che qualche anno fa, purtroppo in periodi infelici per la ricerca entomologica, mi è capitato di fare un paio di brevissime escursioni (dell'ordine di un'ora o poco più), sui rilievi, sempre parte delle Murge, appena a Sud di Monopoli (zona di Gorgofreddo, per capirsi). Sono rimasto impressionato dalla varietà della vegetazione: i pochi boschetti sul lato Ovest somigliavano a boschi misti freschi, bastava spostarsi di poco, sul versante Est, per trovarsi in ambiente di macchia mediterranea con carrubi che mi ricordava molto certe zone di Cipro. Non garantisco che lì ci sia Cerambyx cerdo, ma gli attacchi di xilofagi non mancavano di certo.

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Maurizio Gigli
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