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TheWings
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Inviato: 24/06/2017, 22:12 |
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Iscritto il: 13/06/2015, 13:46 Messaggi: 1669 Località: Milano
Nome: Claudio Leali
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Ho letto, che ci sono larve di Cerambicidi che possono arrivare a vivere in questo stadio, fino a 10-15 anni e alcune arriverebbero addirittura fino a 45 anni prima di diventare esemplari adulti. Vorrei sapere se questi dati sono veritieri, ed eventualmente, quali sono le sp. che hanno questi tempi così lunghi...  Claudio
_________________ "E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura." Christopher Lee
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Julodis
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Inviato: 24/06/2017, 23:12 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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TheWings ha scritto: Ho letto, che ci sono larve di Cerambicidi che possono arrivare a vivere in questo stadio, fino a 10-15 anni e alcune arriverebbero addirittura fino a 45 anni prima di diventare esemplari adulti. Vorrei sapere se questi dati sono veritieri, ed eventualmente, quali sono le sp. che hanno questi tempi così lunghi...  Claudio Per i Cerambycidae non lo so, ma per i Buprestidi mi pare che sia accertato un caso di almeno 20 anni per una specie di Buprestis. Personalmente, il record nei miei allevamenti è detenuto da una Acmaeodera crinita che mi è sfarfallata da un rametto di leccio raccolto in Marocco sul Tizi-n-Test 14 anni prima. Per cui, considerando che probabilmente la deposizione dell'uovo era dell'anno precedente il prelievo, una bestiolina di 1 cm scarso ha impiegato almeno 15 anni a svilupparsi! Ed era in perfetto stato! Comunque, questi periodi elevati della vita larvale si ottengono di solito in allevamento (se non in base ad una stima della presumibile durata di vita larvale di esemplari sfarfallati da legno posto in opera: mobili, travature, ecc.), ovvero in condizioni che possono essere molto diverse, per temperatura, umidità, variazioni ambientali, ecc., da quelle naturali. In natura probabilmente le specie xilofaghe con vita larvale più lunga completano il ciclo in 2-4 anni, di più solo in condizioni particolari. Sempre in allevamento, capitano casi di larve che, col cambiamento progressivo delle qualità del legno, o per chissà quale altro motivo, non riescano più a crescere, e rimangano per anni in una sorta di fase di metabolismo rallentato, diventando sempre più corte e asciutte, fino a morire.
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TheWings
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Inviato: 25/06/2017, 0:26 |
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Iscritto il: 13/06/2015, 13:46 Messaggi: 1669 Località: Milano
Nome: Claudio Leali
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Quindi per i Buprestidi, tempi di 15/20 anni sono comunque moltissimi, e da adulti, i generi indicati (Buprestis e Acmaeodera) quanto tempo vivono, +/- una stagione o meno? Maurizio, te lo chiedo perchè trovo molto interessante il rapporto tra la durata della vita larvale, e quella della vita adulta. Ad esempio, sempre per rimanere nel mondo degli insetti, una sp. di cicala (Tibicen septemdecim) vive per 17 anni allo stato larvale, e soltanto poche settimane a quello adulto! 
_________________ "E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura." Christopher Lee
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Julodis
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Inviato: 25/06/2017, 6:20 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Quello di alcune specie di cicale americane è un caso ben noto e studiato, e sembra sia un sistema per ridurre la pressione dei predatori. Nel caso degli xilofagi questi lunghi periodi, invece, non sono la regola ma eccezioni, in genere dovute a condizioni di sviluppo non ottimali. Ad esempio, in un legno più secco di quello in cui abitualmente si sviluppa una specie, questa avrà più difficoltà a nutrirsi e crescerà più lentamente.
I casi nei generi Buprestis ed Acmaeodera sono solo due esempi, ma il fenomeno si può verificare anche in specie di altri generi, chi più, chi meno. Restando a questi, le Acmaeodera adulte normalmente vivono una stagione, ovvero pochi mesi. In genere lo stesso dovrebbe accadere ai Buprestis, ma è possibile che alcuni esemplari riescano a svernare, anche se non sono a conoscenza di casi simili in questo genere. Ma altri Buprestidi della stessa taglia lo fanno. Il fatto è che, mentre abbiamo parecchi dati sulla durata della vita larvale in cattività, ben pochi sono stati i casi di allevamento di adulti, per cui ci si deve basare sui ritrovamenti in natura, generalmente sporadici e non sempre facilmente interpretabili. Aggiungiamo anche che diverse specie svernano allo stadio adulto in celletta, ovvero completano la metamorfosi in autunno ed escono in primavera. Caso tipico, da noi, Latipalpis plana, ma anche alcune specie di Anthaxia.
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TheWings
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Inviato: 25/06/2017, 11:41 |
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Iscritto il: 13/06/2015, 13:46 Messaggi: 1669 Località: Milano
Nome: Claudio Leali
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Maurizio, grazie mille per le spiegazioni/considerazioni, ed il gradito intervento. Vediamo se "passa" anche qualche cerambiciaro a raccontarci le proprie esperienze al riguardo. 
_________________ "E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura." Christopher Lee
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Entomarci
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Inviato: 29/06/2017, 21:18 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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i concetti espressi da Maurizio sono esaustivi, non posso che confermarli. In generale negli allevamenti i tempi di sfarfallamento tendono a dilatarsi a causa del progressivo deteriorarsi del legno, d'altro canto l'assenza di predatori (betilidi, siricidi, ecc...) favorisce lo sviluppo di più adulti rispetto a quanto avviene in natura. Anche le dimensioni medie tendono ad essere maggiori in laboratorio rispetto a quelle riscontrate in natura, per la maggiore abbondanza di substrato. Quindi diciamo, in media, tempi di sviluppo più lunghi ma mortalità ridotta e dimensioni maggiori. La media dello sviluppo larvale dei cerambicidi è di 1 anno comunque. Solo le specie che si sviluppano nel legno molto marcio hanno dei tempi più lunghi.
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Julodis
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Inviato: 29/06/2017, 22:17 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Entomarci ha scritto: Quindi diciamo, in media, tempi di sviluppo più lunghi ma mortalità ridotta e dimensioni maggiori. Non sempre è così. Molto dipende anche dalla temperatura. Chi alleva gli xilofagi in casa, o comunque non all'aperto, può osservare tempi di sviluppo diversi dal normale anche per la mancanza del periodo freddo, dopo il quale alcune specie sfarfallano. Se non percepiscono l'abbassamento invernale delle temperature, le larve di alcune specie, invece di impuparsi, possono continuare a svilupparsi, con un doppio effetto: allungamento del periodo larvale e dimensioni superiori al normale. D'altro canto, se le condizioni del legnoo peggiorano, e soprattutto se diventa più secco del normale, c'è sempre un allungamento del period larvale, ma non accompagnato da aumento di dimensioni, anzi possono anche diminuire. Se poi si tratta di specie in grado di riprodursi e compiere più generazioni in cattività, può accadere che, col succedersi delle generazioni, le dimensioni diminuiscano progressivamente. Mi è successo, ad esempio, con lo Pseudosphegesthes turco che porta il mio nome, che dopo non so quanti anni era diventato di dimensioni medie minuscole rispetto a primi sfarfallati. Legno troppo vecchio? Endogamia? Non lo so, ma era un fenomeno evidente. Altre volte, con degli Stenopterus rufus di Tunisia, e con alcuni Acmaeoderini (Acmaeodera e Acmaeoderella), non ho notato cambiamenti.
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