AleP ha scritto:
Le segnalazioni di L. decipiens al nord sono tutte in Alto Adige eccetto 3, di cui una in Piemonte, una in prov di Verona (ma in zona purtroppo oggi ultrasfruttatta per fare vino e olio, quindi con ben poche specie arboree spontanee

) ed una in Trentino che potrebbe essere esplorabile in giornata.
Alessandro, come pure per la Trachypteris, non tenere troppo conto delle citazioni di CKMap. Non perchè possano o meno essere sbagliate (la stragrande maggioranza sono esatte) o non aggiornate, ma semplicemente perchè, come in qualsiasi altro lavoro, sono solo le citazioni dei ritrovamenti effettuati e di cui l'autore è a conoscenza, o che sono stati pubblicati. Ciò vuol dire che spesso ci sono altri ritrovamenti per località differenti, di esemplari sparsi nelle collezioni, ma che non risultano perchè mai comunicati (soprattutto per le specie più diffuse, non è che ogni volta che qualcuno trova una specie da qualche parte lo comunica ad uno specialista o ne pubblica il dato! Inoltre spesso vi sono esemplari raccolti in località diverse che giacciono in collezioni indeterminati o con determinazione sbagliata).
Ma più di ogni altra cosa devi tener conto della distribuzione geografica di chi li cerca!
Per farti un esempio ti metto le cartine, che conosci, della distribuzione di qualche specie di ampia diffusione, che sicuramente dalle tue parti non manca.
Poecilonota variolosa
Lamprodila decipiens
Trachypteris picta decostigma
Analizziamo le distribuzioni.
Poecilonota variolosa sembra essere concentrata in Piemonte, Trentino Alto Adige e Lazio, e caso strano in Piemonte hanno raccolto/raccolgono Curletti e Gianasso, in Trentino Alto Adige Hellrigl, nel Lazio Tassi e Gobbi (senza contare i vari Marozzini, Liberto, Baiocchi, me, ecc.).
Lamprodila decipiens sembrerebbe limitata essenzialmente a Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e alcune regioni meridionali.
Per le prime due regioni vedi sopra, in Emilia Romagna abbiamo Magnani (e non dimentichiamo Sama, che pur cercando Cerambycidae ha trovato anche un sacco di Buprestidae), e nel Sud, oltre a tante escursioni di entomologi soprattutto romani e napoletani (vedi Izzillo), c'è Angelini, che pur non essendo specializzato in Buprestidi si è fatto scappare ben poco.
Per la
Trachypteris, stessa storia: Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio e vicina Umbria, e qualcosa tra Campania, Basilicata e Calabria.
Insomma, la mancanza o scarsità di segnalazioni per molte specie in Veneto, soprattutto quelle legate ad ambienti di pianura e bassa quota, normalmente i più antropizzati, è probabilmente almeno in parte dovuta al fatto che in zona non ci sono mai stati specialisti di Buprestidi (se non me ne è sfuggito qualcuno), e quelli delle zone limitrofe, ad esempio Magnani o Hellrigl, se hanno fatto qualche ricerca in Veneto probabilmente si sono concentrati su ambienti particolari, dubito sulla zona di pianura, che non dovrebbe presentare molte differenze rispetto a quella delle regioni vicine.
Insomma, più o meno lo stesso motivo per cui in Umbria sulla Checklist sono citate pochissime specie di Buprestidae rispetto al vicino Lazio (circa una sessantina, contro un numero quasi doppio del Lazio). Tolte le specie legate ad ambienti costieri, ci dovrebbero essere più o meno le stesse cose, ed infatti ultimamente, grazie a pochi entomologi umbri, le specie note per questa regione stanno rapidamente aumentando.