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Euscorpius sp. pugliese - Allevamento



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Euscorpius sp. pugliese - Allevamento
MessaggioInviato: 05/12/2010, 13:40 
 

Iscritto il: 06/08/2010, 22:31
Messaggi: 140
Nome: giovanni tinella
Trovato nella legna! Qualcuno saprebbe dirmi come si alleva?
Giovanni :hi:


IT/Puglia
San Vito dei Normanni(BR)
05/12/10

Euscorpius Italicus.JPG

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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 05/12/2010, 14:10 
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Iscritto il: 14/01/2010, 0:10
Messaggi: 3603
Località: Liguria, Genova
Nome: Giovanni Ratto
Io ho allevato dei Buthus della Tunisia collocandoli in un fauna box con sabbia e alcuni sassi piatti (questi ultimi presi sul posto).
Ogni tanto mettevo dentro diverse "camole" che acquistavo in un negozio di articoli per pescatori e che erano molto gradite.
Inoltre, un po' infossata nella sabbia, una vaschetta bassa con acqua (bellissimo vedere uno scorpione mentre si disseta!)
Ogni tanto ripulivo la sabbia dei pochi residui ed escrementi per evitare il rischio di batteri o muffe, a parte questo nient'altro.
Due esemplari sono vissuti due anni, il terzo tre.

Nel tuo caso, trattandosi di una specie nostrana, devi ricreargli un ambiente adeguato, al posto della sabbia credo sia meglio della terra e sempre qualche sasso dove si possa riparare.
Anche per l'alimentazione ci vorrebbero prede di dimensione adeguate, nel mio caso le "camole" andavano bene trattandosi di esemplari che andavano dai 7 ai 10 cm!


:hi:

_________________
ImmagineGiovanni
Pactolinus gigas (Paykull, 1811)


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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 05/12/2010, 14:46 
 

Iscritto il: 06/08/2010, 22:31
Messaggi: 140
Nome: giovanni tinella
Ok grazie,vedrò cosa posso fare,spero solo non mi muoia,lo scorso anno ne trovai un altro ma purtroppo morì dopo 2-3 giorni a causa della mia mancanza di esperienza:nella mia zona non ci sono scorpioni,io qualche volta ne trovo uno nella legna proveniente da altre zone,quindi non ho avuto molte possibilità di allevarne! :(
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 07/12/2010, 20:09 
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Iscritto il: 13/06/2010, 13:54
Messaggi: 329
Località: Zavattarello (PV)
Nome: major gigliotti
io ne ho allevati alcuni insieme a degli stafinilidi ho creato una vaschetta con terriccio e qualche roccia che fungesse da riparo.
cm nutrimento usavo grilli.
non è difficile allevarli se li nutri bene

_________________
MAJOR GIGLIOTTI


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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 07/12/2010, 22:11 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
aracnovanni ha scritto:
Ok grazie,vedrò cosa posso fare,spero solo non mi muoia,lo scorso anno ne trovai un altro ma purtroppo morì dopo 2-3 giorni a causa della mia mancanza di esperienza:nella mia zona non ci sono scorpioni,io qualche volta ne trovo uno nella legna proveniente da altre zone,quindi non ho avuto molte possibilità di allevarne! :(
:hi:

Da quel che ho capito, vivi nel Brindisino. Che non ci siano scorpioni mi sembra un po' strano.

_________________
Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 07/12/2010, 23:11 
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11
Messaggi: 732
Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
Euscorpius sono ben presenti in tutt'Italia, tutto sta nel trovarli e nell'individuare gli ambienti giusti per loro.

Osservarli in cattività è molto semplice. Occorre un contenitore areato di dimensioni massime 20*20cm, con qualche centimetro di terriccio o meglio ancora torba. Un pezzo di corteccia, di sughero preferibilmente, come riparo. Il substrato andrà mantenuto moderatamente umido e facendo si di ricreare un gradiente di umidità tra una zona e l'altra del contenitore. Cosi facendo lo scorpione, in base alle proprie necessità, potrà posizionarsi. Quindi da un lato piu umido, da un lato piu secco.

Durante le ore crepuscolari e notturne lo si vedrà fuoriuscire dal riparo, con le chele aperte, in appostamento per catturare qualsiasi artropode di dimensioni adeguate passi li davanti.
Si potrà alimentare secondo la taglia con Tisanuri, larve di Tenebrionidi, piccole farfalline, mosche private di un'ala, grilli o blatte. La preda non dovrà essere piu grande della metà dello Scorpione. Se cosi non fosse questo potrebbe spaventarsi e rinunciare a predare. Come tutti gli Aracnidi il metabolismo abbastanza lento farà si che un pasto ogni settimana sarà piu che sufficiente.

Basterà mantenerlo a temperature ambientali stando attenti a non posizionare la teca in pieno sole o in piena luce essendo animali abbastanza lucifughi.

L'esemplare in foto non mi sembra molto E.italicus. Potrei dirtelo con una foto nitida della parte ventrale della chela. la lunghezza dei pettini inoltre potrà indicarti se maschio o femmina (dal telson sembrerebbe femmina)

:ok:

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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 07/12/2010, 23:42 
 

Iscritto il: 06/08/2010, 22:31
Messaggi: 140
Nome: giovanni tinella
Esattamente,ma non saprei,quando chiedo a quqlcuno di eventuali avvistamenti mi vengono date sempre risposte negative,non ho mai sentito parlare di scorpioni in Puglia,forse è la zona in cui mi trovo a non essere popolata!
Comunque ho letto attentamente l'ultima risposta,vedrò cosa posso fare,effettivamente avevo pensato anch'io che non si trattasse dell'Italicus per il colore delle zampe:mi sembra di aver letto che L'Italicus è completamente nero,questo ha le zampe gialle.In ogni caso vorrei precisare che non ha toccato cibo in 3 giorni,certo,avrà anche il metabolismo lento,ma dalla forma dell'addome comincio a pensare che debba mutare,correggetemi se sbaglio.
Grazie per i consigli... :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Euscorpius Italicus
MessaggioInviato: 08/12/2010, 1:30 
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11
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Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
Dalla foto si vede poco, i segmenti del metasoma sembrano ben distanziati ma da una foto migliore potrei dirti di piu. Lo foto ventrale della chela, per la conta dei tricobotri, potrà illuminarci sulla specie.

Gli aracnidi non sono animali da compagnia e hanno un funzionamento tutto loro. Intanto per mangiare, potendo affrontare lunghissimi digiuni, occorre metterli nelle condizioni ambientali ideali, a loro agio. Spesso se si tengono in condizioni non idonee questi non mangiano, non tessono etc....e alla fine si lasciano morire. Anche l'offrire continuamente cibo non è altro che fonte di disturbo. Se l'esemplare avrà fame si metterà in posizione di attesa e se la preda avrà la taglia giusta l'afferrerà. Se invece l'esemplare non ha fame, o è in fase di premuta, o ha mutato da troppo poco, o è nell'ultima fase di gravidanza, qualsiasi preda inserita nella teca sarà un disturbo per lui.

Occorre aver pazienza, ripeto, non sono gattini. E infatti non sono animali adatti a tutti ;)
Tu stabulalo nel migliore dei modi, fallo ambientare per qualche giorno, lascialo tranquillo. E vedrai che tutto andrà a regime.

Immagine

:ok:

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MessaggioInviato: 08/12/2010, 4:17 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Nome: Vinicio Salami
negli anni in cui di professione realizzavo mostre di Rettili ed Aracnidi ho tenuto in cattività una montagna di Migali e Scorpioni; in circa 20 anni di attività sono arrivato a questa sacrosanta conclusione:
terrario secco= nessun problema
terrario umido= casini a non finire
questa regola vale non solo per gli Aracnidi ma anche per Anfibi e rettili.
ovviamente nel caso mio si trattava di gestire circa 200 esemplari in cattività...era molto difficile seguirli tutti adeguatamente.
con poche bestie la cosa migliora un pochino, ma è innegabile che è più facile stabulare perfettamente un Buthus o un Androctonus, piuttosto che un Euscorpius.

:to:


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MessaggioInviato: 08/12/2010, 10:58 
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11
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Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
Cita:
terrario umido= casini a non finire


Non vorrei sminuire i 20 anni di esperienza ma non concordo. O meglio questa tua affermazione è solo una leggenda...

Come per tutte le cose a questo mondo occorre, per ottenere risultati ottimali, seguire delle regole basilari.
Nei terrari tropicali il problema principale è dato dalla formazione di muffa e funghi, nonche da proliferazioni di acari o collemboli sul substrato. Le cause di questi problemi sono dovute ad alcuni fattori facilmente controllabili quale ricircolo d'aria, aspetto su cui puntare molto l'attenzione in fase preliminare, e pulizia del substrato da resti di cibo, feci e altro materiale organico marcescente. Altro aiuto indiscutibile è l'utilizzo come substrato di torba molto acida che inibisca da sola la formazione di muffe e manifestazione mungine.
In ultimo occorrerà preferire teche allestite in maniera minimalista in modo da fornire agli esemplari tutto ciò che serve prendendo spunto dalle condizioni di vita in natura, evitando però tutto ciò che, superfluo, potrebbe complicare la gestione.

Facendo attenzione a queste poche e semplici regole si possono allevare senza problema centinaia di esemplari di origine tropicale, come ad esempio animali provenienti dal sud-est asiatico che necessitano di alte temperature, 25-30Celsius, e umidità relativa tra l'80% e il 95%.

Con qualche piccolo trucco ormai ben rodato(fondo del substrato drenante...) si possono mantenere senza troppi problemi anche Dendrobates o Urodeli in teche biotopo dove l'umidità ricreata è notevole.

Riassumendo, è ovvio che un biotopo pluviale/tropicale sarà di piu delicata gestione rispetto ad uno temperato o desertico ma "casini a non finire" mi pare oggettivamente esagerato. I deserticoli ad esempio necessitano spesso di gradienti di temperatura giorno/notte molto estesi, condizione questa veramente di difficile realizzazione in cattività, molto piu difficile che tener pulito un substrato tropicale.
Del resto poi è normale che mantenere centinaia di esemplari di specie diverse, che necessitano di parametri ambientali diversi, diventi un problema. Ma se ci si pensa un attimino il problema sta a monte, ovvero nella scelta del tutto personale e che non condivido di osservare in cattività, contemporaneamente, un numero cosi ingente di animali tanto da non aver tempo materiale per gustarseli, osservarli, curarli.....

:birra:

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MessaggioInviato: 08/12/2010, 11:16 
 

Iscritto il: 06/08/2010, 22:31
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Nome: giovanni tinella
Mamma mia troppe risposte! Cercherò di rispondere a tutti senza citare:intanto vorrei precisare che non è molto facile fotografarlo in molte pose,non è particolarmente fotogenico,sembra proprio non gli piaccia farsi fotografare :)Comunque cercherò di fargli qualche altra foto. In ogni caso leggendo le risposte mi sono un pò preoccupato,anche perchè ribadisco che ho solo 18 anni,non sono esperto di niente,per me l'allevamento di artropodi è solo "un'avventura",una serie di tentativi e di rischi,con la consapevolezza che da un momento all'altro potrei trovare dei problemi che non mi sarei mai aspettato,proprio come mi è successo con delle tegenarie pochi mesi fa... :(


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MessaggioInviato: 08/12/2010, 13:19 
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L'età non conta, occorre solo essere cauti e informarsi preventivamente. Si può sempre andare avanti per tentativi, con i decessi del caso, ma credo sia piu furbo informarsi soprattutto da persone competenti e che hanno gia fatto queste esperienze.

Visto che sei interessato a queste tematiche ti faccio presente l'esistenza del forum di Aracnofilia http://www.forum.aracnofilia.org/ , amministrato da me e da due amici, dove son certo potrai soddisfare tutte le tue curiosità.

:ok:

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MessaggioInviato: 08/12/2010, 20:39 
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Nome: Vinicio Salami
00xyz00 ha scritto:
Ma se ci si pensa un attimino il problema sta a monte, ovvero nella scelta del tutto personale e che non condivido di osservare in cattività, contemporaneamente, un numero cosi ingente di animali tanto da non aver tempo materiale per gustarseli, osservarli, curarli.....

:birra:


forse ti sei dimenticato che lo facevo di professione (non per gustarmeli, ma per farli gustare ad altri, previo il pagamento di un biglietto di ingresso), ergo era il mio lavoro; vorrei inoltre farti notare che nei primissimi anni '80 si conosceva ben poco sulla vita e le abitudini della stragrande maggioranza degli Aracnidi e credo proprio che siamo stati noi i pionieri (in Italia) nell'allevamento e la stabulazione di queste bestiole, cercando di riprodurre quello che già facevano svizzeri, olandesi e tedeschi, affinchè fosse realizzabile in esposizioni itineranti.
ti ricordo che gli animali dovevano necessariamente essere esposti al pubblico, per cui diventava problematico gestire dei terrari come quelli che ti puoi attrezzare in casa (con le caratteristiche che hai consigliato tu, adesso che è ormai consolidato come si deve fare per realizzarli)...il tutto doveva essere omogeneo, perfettamente illuminato e con gli animali visibili; ogni 15/20 giorni si cambiava città, si doveva smontare il tutto e rimontarlo altrove.
per questo motivo la scelta delle specie si è piano piano spostata verso quelle meno esigenti e più adattabili, ovverosia quelle deserticole, non solo per gli Aracnidi ma anche per i Rettili.
poi c'era il magazzino, dove venivano ricoverati TUTTI gli animali (circa 300 in tutto) durante i periodi di inattività...figurati se si poteva anche solo pensare a substrati di torba, piuttosto che a quelli di corteccia di pino, di terriccio o di ghiaietto, ad umidificatori, a cascatelle d'acqua, etc, etc.
inoltre 25/30 anni fa non esistevano tutti i marchingegni che si trovano in commercio oggi, per far vivere al meglio queste bestiole.
quanti anni avevi allora?...visto che hai dichiarato che sei studente, non è che per caso eri alle elementari, o all'asilo?
probabilmente allora non hai vissuto il tuo hobby in quel periodo e non conosci le problematiche che abbiamo dovuto superare noi della vecchia guardia.

:birra: :birra:


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MessaggioInviato: 08/12/2010, 20:53 
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Nome: Carlo L.
Vinicio non prenderla come una critica :D Non volevo attaccarti e la tua difesa è superflua. Ho preso spunto dalla tua frase specificando che, oggi almeno, non sono casini a non finire. Ho poi aggiunto un paio di considerazioni che potevano essere utili per eventuali utenti interessati alle modalità con cui affrontare l'allevamento di questi animali.

Tutto qui :ok:

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MessaggioInviato: 08/12/2010, 22:46 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Nome: Vinicio Salami
00xyz00 ha scritto:
Vinicio non prenderla come una critica...


non l'ho presa come una critica...ho solo cercato di far capire come eravamo messi 25 anni fa con gli Aracnidi.

:ok: :ok:


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