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Pubblicazioni http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=8&t=16526 |
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Autore: | conan [ 21/01/2011, 1:31 ] |
Oggetto del messaggio: | Pubblicazioni |
Ciao a tutti, troppo spesso ho sentito dire da alcuni entomologi "una pubblicazione? no, non è abbastanza interessante!" riguardo ad esemplari trovati e studiati. Dunque, una domanda/tante domande.... pubblicazioni: come, quando e perchè? ovvero, come si fanno? dove pubblicare? quando pubblicare? in che modo e che cosa pubblicare? da dove si parte per una pubblicazione? quanto costa pubblicare? dove reperire pubblicazioni? Tutte queste domande sicuramente sono passate x la mente di molte persone, etranee all 'utilizzo di questo mezzo bibliografico..... quindi, chiedo a chiunque ne sappia qualcosa, di indicare più informazioni possibili sulle pubblicazioni, per aiutare coloro che già le fanno di perfezionarsi, e per colore che non ancora hanno avuto il "coraggio" di farlo... beh di valutare bene il dafarsi. Grazie a tutti colore che collaboreranno ciao |
Autore: | Julodis [ 21/01/2011, 8:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Pubblicazioni |
Ciao. Premetto che non sono uno che sforna pubblicazioni, perchè fondamentalmente sono un cercatore, non un preparatore, nè tantomeno un pubblicatore (nel senso che mi piace andare a cercare insetti e osservarli e raccoglierli ogni volta che posso, li preparo perchè devo, e pubblico qualcosa solo perchè spinto dagli amici), comunque ti posso dare qualche consiglio generico, poi altri approfondiranno la questione. come si fanno? dove pubblicare? Si pubblicano generalmente su riviste specializzate, sia in Italia, sia all'estero. Giusto per farti qualche esempio, il Bollettino della Società Entomologica Italiana, quello dell'Associazione Romana di Entomologia, Fragmenta Entomologica, Redia, Folia Heyrovskiana, Lambillionea, ecc. Oltre a bollettini e annali di musei, università e associazioni entomologiche, ci sono gli atti dei convegni, senza contare improbabili riviste che si occupano di altro ma che occasionalmente ospitano lavori di entomologia. le grosse monografie possono poi essere pubblicate come lavori a parte. Ora poi ci sono anche le pubblicazioni on-line, prima fra tutte Zootaxa, o come fa Trevor Awkeswood, che si pubblica in proprio i lavori sul suo sito Calodema(cosa non molto apprezzata). Sul come si fanno, basta seguire le indicazioni della rivista scelta per la pubblicazione, che sono tutte molto simili, ma differiscono per alcuni particolari minori. quando pubblicare? Quando hai qualcosa di valido da portare a conoscenza della comunità scientifica in che modo e che cosa pubblicare? Sul cosa, tutto ciò che ritieni aggiunga qualcosa di nuovo a ciò che già è stato pubblicato. Ti faccio qualche esempio: descrizione di nuovi taxa, ad esempio una nuova specie di Chrysomelidae revisione di gruppi. Che so, ristrutturazione del genere Buprestis con introduzione di nuovi sottogeneri lavori faunistici, ovvero cose come i Coleotteri di Palazzo Rossi (che spero prima o poi Loris scriverà) ![]() indicazioni sulla biologia, tipo la descrizione del ciclo vitale di specie di cui non si conosceva ci sono anche altre possibilità, senza parlare di lavori di entomologia applicata che affrontano aspetti particolari Sul modo, se intendi come farlo pubblicare, devi contattare l'editore, se intendi come si procede, vedi punto successivo da dove si parte per una pubblicazione? Prima di tutto devi avere i dati. Facciamo un esempio semplice: trovi una specie che pensi non sia mai stata segnalata in Italia. Prima di tutto devi accertarti che sia veramente quella specie, magari con l'aiuto di qualche specialista. Poi devi controllare che effettivamente non sia mai stata trovata in Italia, o che almeno non vi sia mai stata segnalata. Quindi, un lungo lavoro di controllo delle pubblicazioni esistenti sull'argomento (la parte più rognosa del lavoro, spesso). A questo punto devi descrivere nel modo più preciso e sintetico tutti i dati a tua disposizione, che ritieni pertinenti col tuo lavoro, preparare eventualmente foto, cartine di distribuzione, tabelle comparative, ecc. (se si tratta solo della citazione di una specie nuova per un territorio, il lavoro è molto semplificato, se invece è una specie nuova per la scienza c'è molto più da fare). Nel testo, se citi informazioni o concetti presenti su altri lavori (tuoi o di altri), devi indicare un riferimento bibliografico. Poi, in fondo al tuo lavoro dovrai elencare tutti i lavori citati per esteso (la cosiddetta bibliografia). Ti consiglio di segnarteli di volta in volta su un file, man mano che li trovi e ne utilizzi parte del contenuto. Una volta finito il lavoro, ti consiglio di tenerlo da parte per un po' di tempo (1 o 2 settimane vanno bene) e di rileggertelo poi. Vedrai che troverai diverse cose da modificare. E' anche consigliabile farlo leggere a qualche amico. Poi lo invii all'editore che lo sottoporrà ad un referee, che eventualmente proporrà delle modifiche, ed infine andrà in stampa. quanto costa pubblicare? Dipende da cosa e dove pubblichi. Vi sono diverse riviste scientifiche che fanno pubblicare gratis, tra cui alcune di quelle che ho citato prima (ovviamente, il lavoro dovrebbe avere un valore scientifico, altrimenti non viene accettato) dove reperire pubblicazioni? Ora col web siete fortunati e molte le trovate facendo una semplice ricerca con Google. Intanto, senza andar lontano, fatti un giro qui. Quando trovi una pubblicazione che riguarda il tuo soggetto di interesse, vatti a spulciare la bibliografia in fondo al lavoro e parti da quell'elenco per trovare altri lavori che possano servirti. Una volta trovati, fai lo stesso, e pian piano avrai messo su una base che diventerà sempre più consistente. |
Autore: | Fumea crassiorella [ 21/01/2011, 10:26 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Pubblicazioni |
conan ha scritto: da dove si parte per una pubblicazione? A quanto scritto da Maurizio aggiungo, in relazione a questa domanda, che più a monte ancora dei dati si parte da una idea, da una domanda: la ricerca sostanzialmente non è altro che un modo che noi mettiamo in atto per rispondere a una domanda che ci siamo posti. Ed è quindi importante prima di tutto avere ben chiara nella nostra testa la questione a cui vogliamo dare una risposta perché così la nostra ricerca di dati sarà ben orientata e non dispersiva. ![]() |
Autore: | magosti [ 21/01/2011, 10:46 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Pubblicazioni |
Fumea crassiorella ha scritto: A quanto scritto da Maurizio aggiungo, in relazione a questa domanda, che più a monte ancora dei dati si parte da una idea, da una domanda: la ricerca sostanzialmente non è altro che un modo che noi mettiamo in atto per rispondere a una domanda che ci siamo posti. Ed è quindi importante prima di tutto avere ben chiara nella nostra testa la questione a cui vogliamo dare una risposta perché così la nostra ricerca di dati sarà ben orientata e non dispersiva. ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Fumea crassiorella [ 21/01/2011, 11:04 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Pubblicazioni | ||
Tra l'altro c'è anche una discreta bibliografia su come scrivere un articolo scientifico, ho raccolto un po' di lavori relativi a questo aspetto: ne inserisco uno ma, se il FEI è interessato, posso metterne degli altri. Questo è incentrato su come scrivere un articolo scientifico di paleontologia ma ci sono dei consigli validi per tantissime altre discipline. E' un lavoro leggibilissimo, scritto con grande semplicità ed efficacia:
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Autore: | Maurizio Bollino [ 21/01/2011, 12:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Pubblicazioni |
Fumea crassiorella ha scritto: conan ha scritto: da dove si parte per una pubblicazione? A quanto scritto da Maurizio aggiungo, in relazione a questa domanda, che più a monte ancora dei dati si parte da una idea, da una domanda: la ricerca sostanzialmente non è altro che un modo che noi mettiamo in atto per rispondere a una domanda che ci siamo posti. Ed è quindi importante prima di tutto avere ben chiara nella nostra testa la questione a cui vogliamo dare una risposta perché così la nostra ricerca di dati sarà ben orientata e non dispersiva. ![]() Quasi sempre è così, ma detta come la pone Roberto sembrerebbe che sia un processo a compartimenti stagni. In realtà i quesiti a cui non c'è ancora risposta, essenziali per avviare un processo di ricerca, quasi sempre scaturiscono da una domanda precedente, per rispondere alla quale si inizia un'indagine che porta spesso a dei risultati inerenti la prima e degli interrogativi addizionali e collaterali. In pratica, è un continuo porsi domande, cercare delle risposte, e scoprire che intanto gli interrogativi aumentano, ed anche l'esigenza quasi fisiologica di trovare le relative risposte. E più aumenta il know-how, più domande ci si pone, a cui, purtroppo, non sempre si riesce a dare una risposta. |
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