Ciao Michela. Non sapevo che ci fosse qualcuno del Forum dalle parti di San Gregorio! E' una delle zone che frequento di più in cerca di insetti.
Per rispondere alla tua domanda, bisognerebbe intanto distinguere tra durata della vita complessiva larvale e durata della vita dell'adulto (ed a voler essere pignoli, nella durata complessiva bisognerebbe contare pure il periodo passato alo stato di uovo, che in certi casi non è trascurabile).
Comunque, allo stato aduto molti insetti vivono poco. Questa fase della loro vita è dedicata principalmente alla riproduzione, anzi in diverse specie serve esclusivamente a questo, tanto che alcuni in questo stadio non hanno neppure l'apparato digerente e la bocca, o li hanno rudimentali, e comunque non si nutrono. In questi casi, ovviamente, l'adulto vive poco. Il caso più noto è probabilmente quello degli Efemerotteri, che vivono, da adulti, da alcune ore a giorni (qualche specie, forse, settimane). Nella maggior parte dei casi, comunque, lo stadio adulto, o immagine, si esaurisce entro l'arco di un anno, generalmente qualche settimana o pochi mesi nella stagione per loro più favorevole e, almeno col nostro clima, col cambiare delle condizioni climatiche e della disponibilità di risorse (in particolare, cibo), per la maggior parte muoiono, lasciando la prole a continuare la specie. Però c'è un discreto numero di specie che riesce a superare il periodo difficile (che dalle nostre parti corrisponde quasi sempre al'inverno), nascosti in ibernazione allo stadio adulto, e anche in attività, magari ridotta, e possono vivere da adulti due o più anni. Considera che comunque nella stragrande maggioranza dei casi la vita da adulto è piuttosto breve, poichè gli insetti si riproducono solo una volta nella vita, ed in genere non presentano cure parentali dopo la nascita delle larve (eccetto gli Imenotteri sociali, alcuni Silphidae, come i Nicrophorus, i Passalidae e pochi altri). Questo determina che non sia di alcun vantaggio in termini di sopravvivenze dei discendenti un allungamento della vita degli adulti dopo la riproduzione, e la selezione naturale non ha quindi potuto agire in tal senso. In certe specie la vita degli adulti si può allungare di molti mesi, forse di un intero anno, grazie ad un periodo di "stasi" in cui restano inattivi e non si nutrono, in attesa di condizioni adatte. Ad esempio, capita con diverse specie di xilofagi, soprattuto Cerambycidae e Buprestidae, in cui gli adulti possono rimanere in celletta per molto tempo. Tipicamente da noi molte di queste specie completano la muta a fine estate - inizio autunno, e restano adulte in celletta, nel legno, fino alla primavera. Ad esempio la bella Latipalpis plana, comune nelle querce sulle tue colline, fa così. In questo momento è adulta in celletta in attesa del caldo. Poi esce e di solito resta attiva fino a luglio, e non dovrebbe raggiungere la fine dell'estate.
Allo stato larvale (inteso in senso lato, ovvero neanidi e ninfe degli eterometaboli e larve vere e proprie degli olometaboli, semplificando) la durata della vita è molto più variabile.
Vi sono specie che vivono in microhabitat di breve durata. Pensa ad esempio agli insetti cin larve che vivono nei funghi, o nei cadaveri di altri animali, o anche in parti vegetali in decomposizione rapida. Qui la necessità prima è crescere velocemente e completare il ciclo prima che si esauriscano le risorse o il substrato cambi radicalmente caratteristiche. Di conseguenza tutto l'arco della vita larvale si svolge in giorni o settimane (ad esempio, le larve di molti Ditteri che vivono in piccoli cadaveri, escrementi, funghi, frutta marcescente, ecc.). Molte altre specie non hanno una esigenza di crescita rapida così impellente e si sviluppano in qualche mese, potendo fare qualche generazione all'anno, o in quasi un anno, che consente loro, insieme alla durata allo stadio di uovo e di adulto, di avere un ciclo annuale sincronizzato con le stagioni. Poi vi sono specie che hanno una durata di vita larvae pluriennale. Tra queste vi sono soprattutto specie, spesso di grandi dimensioni, che si nutrono di sostanze difficili da digerire ed assimilare, come il legno, o in substrati poveri di nutrimento, ed in ogni caso che vivono in ambienti che restano stabili per tempi piuttosto lunghi (soprattutto, nel terreno e nel legno). In questi casi molte specie hanno una durata larvae pluriennale (anche se vi sono diverse specie annuali), che in genere va da 2 a 4 anni (ad esempio, la maggior parte dei Buprestidae e Cerambycidae di dimensioni medie e grandi, il maggiolino, ecc.). Il record credo sia detenuto dalle neanidi e ninfe di alcune cicale. Già le nostre vivono alcuni anni, ma in Nord America ve ne sono con una durata di molti anni, il massimo credo lo raggiunga una specie che se ben ricordo si chiama Magicicada septemdecim, che come dice il nome vive ben 17 anni (da qualche parte sul Forum se ne è discusso).
Per il resto, bisognerebbe limitare il campo a specie o gruppi precisi, altrimenti sarebbe necessario scrivere un trattato!
A proposito, hai scaricato questo libro?
http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=183&t=30720Penso che lo troverai interessante.