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Uccidere è necessario?



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 18:51 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Ciao a tutti,sono nuovo del forum e non voglio risultare arrogante o giudizioso, la mia è semplice curiosità.
Da un pò mi chiedo se la pratica dell'uccidere gli esemplari sia totalmente necessaria, tento di spiegarmi meglio...Nel tempo anche io ho accumulato diversi esemplari sistemati "a modo" in teche entomologiche, sia esemplari derivanti dai miei allevamenti sia raccolti in natura (evitando con attenzione ogni specie protetta). Ad oggi però inizio a ripudiare la pratica in se per il semplice fatto che non mi allieta uccidere la mia passione, la domanda in sostanza è questa, è davvero necessario alla determinazione dell'esemplare o si potrebbe evitare? Per caso ci sono alcuni esemplari in cui è fondamentale e senza la quale la determinazione risulta insicura/incompleta ?

Grazie mille
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:00 
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59
Messaggi: 1920
Località: Como
Nome: Matteo Zugno
Ciao Nicola

Le tue considerazioni sono in parte corrette.
Per alcuni esemplari, sopratutto di grandi dimensioni, potrebbe non essere necessario, come giustamente sostenevi.
L'entomologia è una scienza vastissima, gli insetti vanno da enormi dimensioni a piccolissime. Per riuscire a studiare un esemplare è quindi necessario averlo tra le proprie mani, per i più piccoli serve addirittura uno stereomicroscopio per poterli vedere meglio. Capisci che se un insetto fosse vivo, tutto ciò non sarebbe possibile!
Senza dimenticare che molti necessitano dell'estrazione dei genitali per poter essere studiati.

:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:05 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Appunto, quindi in sostanza è inevitabile per gran parte dei casi. Speravo ci fossero eventuali scappatoie per la maggior parte degli esemplari per un semplice rispetto dell'animale in se.
Grazie mille in ogni caso!


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:07 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Il caso più tipico si ha quando per distinguere una specie è necessario estrarre ed esaminare i genitali.
Capirai che non è possibile farlo su esemplari vivi.

Anche altri caratteri distintivi possono essere così minuti da essere visibili solo al microscopio, e un insetto vivo non se ne starebbe fermo a farsi esaminare.

Inoltre devi considerare una cosa. Per poter veramente studiare un gruppo è necessario avere sotto gli occhi più specie possibili; spesso poi anche la variabilità intraspecifica è importante.

Insomma, se ti metti a studiare un gruppo la collezione di esemplari conservati non è solo per scopi decorativi o puramente collezionistici, è indispensabile per ogi studio serio.

Se invece ti metti a studiare l'etologia o l'ecologia di una specie ben identificata, il problema non sussiste, e puoi anche permetterti di non ammazzare nemmeno un esemplare. Ma qualcuno deve però averlo fatto in precedenza!

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:13 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Xylotrechus ha scritto:
Per alcuni esemplari, sopratutto di grandi dimensioni, potrebbe non essere necessario, come giustamente sostenevi.

Giustamente hai scritto "potrebbe".
Faccio un esempio che mi è vicino. Il genere che è il mio avatar comprende specie belle grandicelle, eppure non solo in molti casi se non si esaminano particolari non visibili dal vivo non si determina la specie, ma a volte non ci si riesce con certezza nemmeno sotto al binoculare e coi genitali estratti! In certi casi se non hai a disposizione delle serie corpose di esemplari, possibilmente da zone diverse dell'areale, non ne vieni a capo.

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:15 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Capisco benissimo i motivi, la domanda nasce semplicemente dal pensiero che se (facendo il primo esempio che mi viene in mente, anche se non è molto pertinente )un ornitologo dovesse uccidere, anche solo pochi esemplari, per classificarli credo impazzirebbe. In sostanza sta tutto nel capire quando è necessario e quando evitabile (anche se uno su 1000 avrebbe sicuramente senso).
Grazie per la conferma dei miei timori :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:20 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Probabilmente speravo che con il progresso generale delle tecnologie si potesse arrivare a compromessi, siano nel campo della fotografia o nella chimica con anestetici o simili. Tentavo una sorta di scappatoia ma a quanto pare è troppo presto...peccato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:21 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Strudel ha scritto:
Appunto, quindi in sostanza è inevitabile per gran parte dei casi. Speravo ci fossero eventuali scappatoie per la maggior parte degli esemplari per un semplice rispetto dell'animale in se.
Grazie mille in ogni caso!


Come ti hanno già risposto, non è possibile evitare la soppressone degli esemplari, se devono essere studiati. Per attenuare i tuoi scrupoli (o forse accentuarli, chi lo sa?) fai un piccolo esperimento: prendi l'auto, LAVALA ACCURATAMENTE, poi fatti 100 km di strada, fermati e conta quanti insetti sono attaccati al radiatore, fari e parabrezza. Se sei sopra i 100 (quindi più di un esemplare per km), allora hai ucciso mediamente più bestiole di quante ne possa uccidere un entomologo nello stesso arco temporale. Se a quel punto calcoli quanti ne uccideresti percorrendo 20.000 km (percorrenza media annuale di un'autovettura), certamente superi il numero di catture annue di un entomologo full time.

:hi: :hi: :hi:

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:26 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Maurizio Bollino ha scritto:
Strudel ha scritto:
Appunto, quindi in sostanza è inevitabile per gran parte dei casi. Speravo ci fossero eventuali scappatoie per la maggior parte degli esemplari per un semplice rispetto dell'animale in se.
Grazie mille in ogni caso!


Come ti hanno già risposto, non è possibile evitare la soppressone degli esemplari, se devono essere studiati. Per attenuare i tuoi scrupoli (o forse accentuarli, chi lo sa?) fai un piccolo esperimento: prendi l'auto, LAVALA ACCURATAMENTE, poi fatti 100 km di strada, fermati e conta quanti insetti sono attaccati al radiatore, fari e parabrezza. Se sei sopra i 100 (quindi più di un esemplare per km), allora hai ucciso mediamente più bestiole di quante ne possa uccidere un entomologo nello stesso arco temporale. Se a quel punto calcoli quanti ne uccideresti percorrendo 20.000 km (percorrenza media annuale di un'autovettura), certamente superi il numero di catture annue di un entomologo full time.

:hi: :hi: :hi:


Su questo non discuto era la volontà nel gesto che mi turbava, volevo solo avere conferma della necessità effettiva e non della comodità.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:30 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Non è necessario che ti giustifichi. Il tuo dubbio é comprensibile, e dal tono della tua domanda si era capito benissimo che non c'era dietro nessun tentativo di provocazione o di condanna, ma solo la volontà di capire.


Il paragone con gli uccelli non è proponibile perchè sono molto più grandi, i caratteri sono quasi sempre visibili anche su animali vivi, a volte non sono visibili, ma "udibili" solo da animali vivi. Ma soprattutto quanti sono? 10.000 in tutto il Mondo, se ci arrivano. Meno di quanti sono i soli Coleotteri, o i Ditteri, nella sola Italia! In pratica il rapporto è almeno di 100 a 1, forse anche 1000 a 1.
E comunque considera che se ora possiamo identificare quasi tutti gli uccelli anche solo vedendoli in natura, lo dobbiamo a due o tre secoli di raccolta, esame e classificazione di esemplari impagliati.

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:32 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8156
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Strudel ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Strudel ha scritto:
Appunto, quindi in sostanza è inevitabile per gran parte dei casi. Speravo ci fossero eventuali scappatoie per la maggior parte degli esemplari per un semplice rispetto dell'animale in se.
Grazie mille in ogni caso!


Come ti hanno già risposto, non è possibile evitare la soppressone degli esemplari, se devono essere studiati. Per attenuare i tuoi scrupoli (o forse accentuarli, chi lo sa?) fai un piccolo esperimento: prendi l'auto, LAVALA ACCURATAMENTE, poi fatti 100 km di strada, fermati e conta quanti insetti sono attaccati al radiatore, fari e parabrezza. Se sei sopra i 100 (quindi più di un esemplare per km), allora hai ucciso mediamente più bestiole di quante ne possa uccidere un entomologo nello stesso arco temporale. Se a quel punto calcoli quanti ne uccideresti percorrendo 20.000 km (percorrenza media annuale di un'autovettura), certamente superi il numero di catture annue di un entomologo full time.

:hi: :hi: :hi:


Su questo non discuto era la volontà nel gesto che mi turbava, volevo solo avere conferma della necessità effettiva e non della comodità.


Il problema, invece, è proprio qui: se sei consapevole che uccidi insetti anche con l'auto, girare la chiave d'avviamento rende l'atto volontario.
Questo, ovviamente, se il tuo è un problema etico.

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:35 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
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Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Il paragone è nato semplicemente dal fatto che sono reduce da 10 giorni in una stazione di inanellamento di volatili, ed era ammirevole la cura di ogni esemplare e la tutela di ogni singola vita. Il fatto dei numeri, e non solo,è vero non si può trascurare. Grazie a tutti per i chiarimenti e le conferme.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 19:46 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Maurizio Bollino ha scritto:
Strudel ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:

Come ti hanno già risposto, non è possibile evitare la soppressone degli esemplari, se devono essere studiati. Per attenuare i tuoi scrupoli (o forse accentuarli, chi lo sa?) fai un piccolo esperimento: prendi l'auto, LAVALA ACCURATAMENTE, poi fatti 100 km di strada, fermati e conta quanti insetti sono attaccati al radiatore, fari e parabrezza. Se sei sopra i 100 (quindi più di un esemplare per km), allora hai ucciso mediamente più bestiole di quante ne possa uccidere un entomologo nello stesso arco temporale. Se a quel punto calcoli quanti ne uccideresti percorrendo 20.000 km (percorrenza media annuale di un'autovettura), certamente superi il numero di catture annue di un entomologo full time.

:hi: :hi: :hi:


Su questo non discuto era la volontà nel gesto che mi turbava, volevo solo avere conferma della necessità effettiva e non della comodità.


Il problema, invece, è proprio qui: se sei consapevole che uccidi insetti anche con l'auto, girare la chiave d'avviamento rende l'atto volontario.
Questo, ovviamente, se il tuo è un problema etico.


Il "problema" è semplicemente legato alla necessità o meno di uccidere esemplari per comprenderli meglio e quindi arrivare a tutelarli. Etico si ma legato allo studio.Insomma se per esempio devo studiare una popolazione di lepidotteri in una data area magari per capire se l'inserimento di capi agricoli sta influendo in modo negativo sulla popolazione(tento di farti capire il miei dubbi con esempi inventati, ma credo diffusi) io devo comunque eliminare alcuni esemplari, anche in gran numero, per capire cosa tratto con certezza. Il fatto in se mi suscita controsensi, e da qui le domande.
Logico che sta poi all'individuo capire la quantità o la modalità di raccolta però ammetterai anche tu che per chi come me ha per ora esperienze puramente autodidatte è, in parte, sconsolante.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 20:33 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
Messaggi: 5907
Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
Strudel ha scritto:
...Il "problema" è semplicemente legato alla necessità o meno di uccidere esemplari per comprenderli meglio e quindi arrivare a tutelarli. Etico si ma legato allo studio...


sarebbe ipocrisia pura astenermi dal risponderti...non hai considerato che molti di noi sono anche accaniti "collezionisti" di insetti.
chi poi raccoglie e colleziona bestie ipogee spesso mette in gioco la propria incolumità (in grotte a rischio di crolli ed in miniere pericolanti) per accapararsi una particolare specie.

:ok:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 20:55 
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Iscritto il: 24/02/2009, 21:13
Messaggi: 1518
Località: Palermo
Nome: Calogero Muscarella
Sai la tua osservazione è più che lecita e ti dirò che anch'io tempo fa avevo questi scrupoli. Poi ho cominciato a spulciare la letteratura entomologica e leggevo citazioni di specie interessantissime che gli entomologi nel 900 raccoglievano in grandi quantità perchè allora assai comuni, come lo scarabeo sacro un mio pallino simbolico. Andavo poi a visitare le stesse località e le trovavo estremamente alterate, letteralmente divorate dal cancro antropico, impossibile che quelle specie fossero ancora presenti e ho cominciato a chiedermi se Ragusa o Alliata non avessero raccolto quelle specie che testimonianza avremmo oggi della fauna entomologica di quelle aree... e spesso si tratta di specie estinte in Sicilia o addirittura di specie nuove descritte sugli esemplari di quei ricercatori da entomologi successivi. Potrei anche dirti che se ti limiti a fotografare un insetto che ti sembra banale e poi magari si scopre che era una specie interessante, molto interessante, tu rimani con un pugno di mosche e il rimpianto di non averlo raccolto (caso che più volte mi è capitato...)... Oppure potrei dirti che l'impatto di un raccoglitore amatoriale (non dei professionisti che fanno raccolte massive per poi rivendere gli esemplari) su una popolazione di insetti è pressocchè ininfluente. Ma sono argomenti che col tempo metabolizzerai anche tu. In bocca al lupo comunque

_________________
stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus


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