La domanda non è priva di senso, e qualcuno potrà probabilmente darti una risposta molto precisa. Io i lepidotteri li conosco poco o niente, ma posso risponderti in modo più generico (lo stesso problema si pone in altri gruppi, tra cui i "miei" Buprestidi).
E' una questione di scelte evolutive. Per favorire la sopravvivenza, alcune specie tendono a diventare (o a restare) polifaghe, in modo da riuscire ad adattarsi a molte fonti di cibo diverse (foglie di diverse piante nel tuo caso, legno di specie diverse, nel mio). In questo modo difficilmente restano prive di fonti di cibo, ma in genere non riescono a sfruttarne nessuna in modo perfetto. Altre specie scelgono una via diversa: si adattano sempre meglio a sfruttare una determinata risorsa alimentare, diventando sempre più efficienti nel farlo, ma perdono la capacità di sfruttarne altre. A seconda dell'ambiente, della competizione con le altre specie, e di altri fattori, risulta migliore una strategia o l'altra, con vari gradi di specializzazione.
Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, ovvero che succederebbe obbligando una specie a nutrirsi di una pianta che non è la sua abituale, ci sono più possibilità:
1 - la specie ha mantenuto ancora una buona polifagia, pur preferendo altre piante, e si sviluppa normalmente
2 - la specie riesce a nutrirsene, ma l'alimentazione non risulta ottimale, e si possono verificare ritardi nello sviluppo, elevata mortalità, ecc.
3 - la specie non può proprio nutrirsi di quella pianta, e sopravvive solo finchè ha riserve (magari può provare a rosicchiarla per ottenere liquidi, ma è giusto un modo per sopravvivere un po' di più).
4 - la pianta contiene sostanze tossiche per quella specie, quindi
