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allevamento insetti minacciati



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: allevamento insetti minacciati
MessaggioInviato: 30/08/2014, 14:09 
 

Iscritto il: 06/07/2014, 15:04
Messaggi: 29
Nome: Jacopo Lupoletti
Ciao a tutti!
Vorrei chiedere a Voi del Forum quali specie di insetti ( con preferenza per gli ordini Lepidoptera e Coleoptera) sarebbe opportuno allevare per ripopolare la zona in cui vivo e in generale l'ambiente del nostro Paese.
Si consideri che vivo ad Atri (TE) 446m s.l.m.
Mi scuso se la sezione in cui posto la domanda non è quella corretta ma sono nuovo e devo ancora ambientarmi!
Grazie a tutti!


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 Oggetto del messaggio: Re: allevamento insetti minacciati
MessaggioInviato: 30/08/2014, 15:22 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Nessuno. Se gli ambienti sono adatti, ci sono anche gli insetti.

Se non ci sono, a parte che un allevamento casalingo sarebbe come una goccia nel mare per ripopolare un ambiente, c'è invece il rischio di fare danni.

Infatti bisogna capire prima di tutto perchè in certi posti certi insetti non ci sono.

Possono mancare perchè l'ambiente o il clima non sono adatti, ed in questo caso introdurli non ha senso, perchè o fanno una brutta fine o, peggio, si adattano occupando una nicchia ecologica diversa da quella loro normale, perturbando l'ecosistema.

Possono mancare perchè, pur essendoci condizioni adatte, non hanno mai raggiunto quella zona per motivi zoogeografici. In parole povere, si sono evoluti altrove e hanno incotrato qualcosa che nella loro espansione gli ha impedito di raggiungere quella zona. Se ce li portiamo noi, a volte non riescono ad ambientarsi, ma quando ci riescono di solito diventano quelle che chiamiamo specie alloctone (o aliene) invasive, che possono anche provocare danni considerevoli all'ambiente, alle coltivazioni, all'entomofauna originaria del posto, ecc.

Possono mancare perchè l'ambiente è stato alterato e pur essendo in precedenza presenti, la loro popolazione locale si è estinta. Questo sarebbe l'unico caso in cui potrebbe avere un senso reintrodurli, ma prima bisognerebbe ripristinare un ambiente idoneo, o aspettare che ridiventi tale naturalmente. Ad esempio, se mai si dovessero ricreare ambienti palustri idonei nelle pianure costiere del Lazio, ed eliminare specie aliene che ora vi si sono insediate, come il gambero Procambarus clarkii, si potrebbe anche pensare di reintrodurre il Carabus clathratus antonellii, attualmente estinto nella regione, ma facendo pure attenzione a dove si prelevano gli esemplari da allevare per poi rilasciarli (per fare un esempio, l'introduzione in Italia di cinghiali dell'Europa centro-orientale è probabilmente una delle cause dei danni che ora questo animale produce in ambienti appenninici).

Una cosa invece più fattibile, e che può essere interessante, sarebbe ricreare, ad esempio in un giardino, o magari in un piccolo appezzamento di terreno privato, un ambiente adatto a varie specie di insetti. Ad esempio piantando piante con fiori graditi agli insetti floricoli, farfalle e non solo, cercando se possibile di usare piante autoctone, lasciando sul posto le piante morte, che possono diventare microhbitat adatti ad una entomofauna xilofaga, e tanti atri piccoli accorgimenti.

Una raccomandazione, comunque. Se allevi specie esotiche, siano esse insetti od altri animali, mai liberarle nell'ambiente! Il più delle volte non sopravvivono, ma se lo fanno e si riproducono, possono provocare danni inimmaginabili (oltre ad essere vietato dalla legge).

_________________
Maurizio Gigli
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http://bup.xoom.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: allevamento insetti minacciati
MessaggioInviato: 30/08/2014, 16:10 
 

Iscritto il: 06/07/2014, 15:04
Messaggi: 29
Nome: Jacopo Lupoletti
Caro Julodis
Intanto grazie mille per la risposta decisamente esaustiva e corretta, soprattutto eticamente. Devo però riconoscere che ho sbagliato la domanda essendo stato troppo generalista. In primis mi riferisco esclusivamente a specie autoctone (es: Papilio machaon L.); in secundis intendevo situazioni in cui una specie, come quella citata, è originariamente presente nel territorio anche se negli ultimi anni è in netto calo a causa di erbidici e altri prodotti chimici.
Mi scuso per la leggerezza con cui ho formulato la domanda. Ad ogni modo terrò ben conto del tuo consiglio di ricreare degli habitat per favorire la prolificazione di questi insetti.
Grazie ancora


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