Benvenuto Ospite

Forum Entomologi Italiani

www.entomologiitaliani.net/forum
 
Oggi è 20/04/2024, 2:30

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Informazioni su presenza di Scarabaeus in Romagna



nuovo argomento
rispondi
Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5  Prossimo
Pagina 3 di 5 [ 63 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 11/09/2017, 14:28 
Avatar utente

Iscritto il: 06/11/2011, 23:59
Messaggi: 1132
Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
Ciao Nicola,
complimenti per il ritrovamento, bellissima bestia e il fatto che provenga dal nostro littorale la rende ancora più bella :lov3: :lov3:
Questo mi fa pensare che anche quello che vidi volare alcuni anni fa sulle dune del Boca Barranca di Marina Romea fosse proprio uno Scarabaeus.

Dovresti postarlo anche in Nuove richieste di determinazione e di conferma, in modo che il dato rimanga nel database del forum.

_________________
Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
Alfred Russel Wallace


Top
profilo
MessaggioInviato: 13/09/2017, 16:56 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Ciao Nicola, Marco, Carlo Arrigo e Stefano, e ciao a tutti.
Io ho raccolto A.semipunctatus a fine anni '90, in 2-3 loc. del litorale ravennate(Cesenatico/Zadina e Casal Borsetti, sempre a marzo, ed esclusivamente in volo o su cacche di cane.
A mio avviso la fenologia in Romagna è più precoce che altrove, proprio per la mancanza di pascoli.
In stagione tardo primaverile/estiva, nei pressi dei bagni dove ho raccolto gli esemplari, viene fatta attenta e meccanizzata pulizia delle spiagge e persino delle dune, quindi le deiezioni scompaiono. Inoltre le cacche dei cani seccano molto in fretta.
In conclusione secondo me la specie è potenzialmente presente su tutto il litorale, ma drammaticamente rarefatta e da cercare ad inizio primavera.
Sarebbe comunque sensato provare anche a metà settembre, perché a volte gli Scarabaeus estivano e rientrano in attività ai primi freschi.

Valerio

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 13/09/2017, 17:10 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
ah ah ah
dopo la puzza si dice dalle mie parti.
Non avevo letto l'ultimo messaggio di Nicola, poi ho postato il mio, finito sotto i complimenti di Arrigo e quindi ho capito di avere fatto una mezza gaffe.

Benissimo.
Devo dire che si conferma anche la mia tesi dell'estivazione!

E' una bella notizia, ma ero sinceramente ottimista.

Altra storia sono le altre specie, che a mio avviso come confermato da S.Ziani, sono estinte qui da noi.
E' pur vero però che è ricomparso il Sysiphus e che le bestie selvatiche quali Caprioli e Cervi, stanno ripopolando tutto il territorio, pianura compresa. Da est entrano gli orsi, ai visto mai che si facciano accompagnare da qualche Pio pius?
e da sud potrebbero salire variolosi e sacer.
Da ovest, infine, qualche striolato bel laticcollis potrebbe pure emigrare, no?

La cosa preoccupante è che anche a sud sono in calo drastico gli allevamenti. Sulle Alpi le poche vacche sono ormai un'attrazione turistica e in Salento le pecore sono sull'orlo dell'estinzione...

Tempi duri per i nostri amati e pure per noi merdajuoli :x :x
Ciao a tutti

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 13/09/2017, 17:54 
Avatar utente

Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5570
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Ciao Valerio :hi: .
I coprofagi che sono divenuti rari in tempi recenti potrebbero essere quelli che preferiscono lo sterco bovino (per esempio i più grandi rotolatori, che hanno bisogno di cacche grandi e che non si accontentano delle "palline" rinsecchite di molti ungulati selvatici)? Forse con la scomparsa del pascolo, le specie legate a capre e pecore hanno ripiegato sugli ungulati selvatici, ma quelle che preferiscono lo sterco bovino sono andate in declino, dal momento che in natura non esistono bovini selvatici in Italia, sempre che non si decida di reintrodurre i Bos primigenius :to: .
Marco :hi: .

_________________
La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


Top
profilo
MessaggioInviato: 14/09/2017, 10:33 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Mah... non sono del tutto daccordo.
O meglio, sugli effetti non ci sono dubbi, i grossi coprofagi sono molto diminuiti come specie, ma non oggi.
Stefano Ziani potrebbe dare dati più precisi, ma a memoria gli ultimi Scarabaeus sono degli anni 60 e gli ultimi Copris h.cavolini degli anni 70...
Allora c'erano ancora tanti bovi cavalli e pecore.

Inoltre Scarabaeus sacer pillola tutto, uomo, cane , pecora, etc... oltre che, ovviamente bove.
S.pius è osservato prevalentemente su Cervo in foresta.
S.laticollis pillola anche i sassi, come anche variolosus.
Son cose che ho visto, non dati antichi o sentito dire.
Per quanto riguarda i geotrupes posso garantirti che non ne ho mai visti così tanti ovunque. S niger e G.spiniger, rarissimi nel bolognese ai miei tempi, ora si incontrano in ogni stagione, così come Tipocopris e Anoplotrupes.

In conclusione dico che paradossalmente la fauna coprofaga, risoetto agli anni 90, a mio avviso non se la passa malissimo, almeno nel Bolognese collinare.

In pianura invece, scomparse le ultime greggi di pecore, la questione appare più compromessa.
Ma devo ancora campionare in modo più serio le mie vecchie zone di raccolta...non ho ancora dati oggettivi.
Magari alcune soecie si son spostate sui selvatici, lungo le aste fluviali ed altre nei paddok dei cavalli ed asini oggi assai comuni...chissà...devo controllare.

Ciao :hi:

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 14/09/2017, 12:15 
Avatar utente

Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
Messaggi: 4890
Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
...ho voluto riguardare i dati di cattura dei miei esemplari.
Personalmente, trovavo i semipunctatus nella zona di Casalborsetti a fine giugno (stiamo parlando del 1998). Li trovavo vaganti nella zona retrodunale, ma potrei giurare di aver visto le classiche "tane" lenticolari anche negli anni 2000 ed oltre (ma non li raccoglievo più).

Guardando tutti quelli in collezione (un trentina scarsa), vedo che si parte da marzo ....per terminare con fine agosto.
Ne ho della Romagna, Toscana, Corsica (Castagniccia mt. 400 :o ), Veneto, Puglia, Molise e Sardegna.

:hi: Loris

_________________
Loris


Top
profilo
MessaggioInviato: 14/09/2017, 21:55 
Avatar utente

Iscritto il: 06/11/2011, 23:59
Messaggi: 1132
Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
Nella zona della Vena del Gesso, e nei calanchi limitrofi, la situazione degli allevamenti non è cambiata molto dai tempi di Zangheri, sono ancora presenti, ed in numero rilevante, bovini, ovini ed equini (al pascolo da aprile a ottobre/novembre); credo che la causa dell'estinzione dei grossi Scarabaeus da queste zone sia da imputare ad altri fattori, che non conosco.
Io non trovavo più neanche il Copris lunaris da diversi anni, poi nella seconda metà di Agosto ne sono arrivati due esemplari maschi alla lampada che ho nel giardino dietro casa. Il mio giardino confina con il bosco frequentato, oltre che dai miei gatti, da tassi, istrici, caprioli e forse anche qualche volte, ma niente di più grosso...il pascolo più vicino con bovini ed ovini si trova dalla parte opposta della valle a circa 2 km in linea d'aria e non credo che i Copris provenissero da li.

_________________
Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
Alfred Russel Wallace


Top
profilo
MessaggioInviato: 15/09/2017, 8:15 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Direi che il resoconto di Carlo Arrigo sia in linea con la mia tesi...che dite?

Ciao

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 15/09/2017, 9:22 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
Messaggi: 608
Nome: fabrizio fabbriciani
Ciao a tutti.In base alla mia esperienza di cattura di scarabeidi coprofagi sull'appennino tosco-emiliano sul versante sud, quello toscano,posso dire che la tesi di Valerio mi sembra corretta solo in parte.Alcune specie come Anoplotrupes,Trypocopris e Typhoeus sono senza dubbio più adattive di altre e quindi con l'aumento di ungulati sono senza dubbio aumentati in numero e si ritrovano anche in zone dove decenni fa erano introvabili.Lo stesso vale da me anche per Geotrupes niger e spiniger per il forte aumento di maneggi anche in pianura.Per altri invece molto più selettivi in fatto di tipologia di ambiente e sterco, come i Copris , gli Scarabeus , il Geotrupes mutator, la faccenda mi sembra diversa.Fortunatamente da questa parte dell'Appennino i pascoli con ovini e bovini sono ancora numerosi.
E' vero che molti Scarabeus sono attratti da tanti tipi di sterco ma per loro mi sembra che conti tanto anche l'ambiente.Una causa plausibile della diminuzione di tali coleotteri,esposta in altre discussioni su questo forum, è l'aumento di cornacchie, taccole e cinghiali.Ho visto personalmente cinghiali devastare un pascolo appenninico alla ricerca di esemplari di Copris,Geotrupes e delle loro larve.
In generale mi sembra che se per alcune specie si possa effettivamente parlare di aumento di numero, per altre il fatto di avere ambienti degradati e un eccessivo sbilanciamento del numero di predatori siano effettivamente motivazione da prendere in considerazione.


Top
profilo
MessaggioInviato: 15/09/2017, 18:34 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Salve Fabrizio, piacere di conoscerti! :gh:
Ho da poche ore steso delle tue Hoplia dubia del Serchio, passatemi da Daniel, eh eh eh!
Ci vediamo a Modena?

Sono molto daccordo con te e non trovo contraddizioni tra le nostre tesi, solo delle giuste precisazioni tue.
D'altro canto mutator e lunaris sono sempre stati più localizzati, almeno qui da noi, e anche negli anni 90 non li trovavi che in pochi pascoli del ravennate(Senio e Santerno).
Gli Scarabaeus invece, ribadisco, mancano da molto prima del pullulare degli odiati corvidi...aimè.
Comunque sia è giusto mantenere alta la guardia e l'attenzione ai cambiamenti che si presentano...

A presto

:hi:

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 16/09/2017, 22:00 
Avatar utente

Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
Valerio Gallerati ha scritto:
Direi che il resoconto di Carlo Arrigo sia in linea con la mia tesi...che dite?

Ciao


guarda un po' che brutti incontri si fanno sul fei, di sti tempi...

_________________
Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/09/2017, 13:29 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6961
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Di questo argomento si è parlato molto sul forum, secondo me l'unica cosa certa è che ad oggi non sappiamo il motivo per cui siano scomparsi i rotolatori, e quasi sicuramente non è un solo motivo ma tante cause diverse. Nei due anni scorsi ho provato, per pura curiosità scientifica visto che sapevo di non poter trovare grandi cose, a indagare la presenza di coprofagi di grosse dimensioni nelle colline emiliane, e ho ragionato molto sull'argomento. Sono arrivato, parlandone anche con Stefano e Loris, a queste conclusione ipotetiche:

1) sicuramente la scomparsa degli allevamenti al pascolo è una delle cause dominanti. Nelle zone in cui ci sono tanti allevamenti o comunque tanto bestiame che pascola (come il Lazio o la Toscana) ho visto questo fenomeno: un pascolo che magari rimane in un raggio di 3-4km quadrati per un mese o due viene comunque colonizzato da moltissime specie di grossi coprofagi (Sysiphus, Scarabaeus, Chironitis, Geotrupes, Copris etc.), nonostante rimanga per poco tempo. Questo perchè essendoci tanti pascoli e in posizioni vicine questi pascoli temporanei si comportano come isole tra cui i coprofagi possono muoversi liberamente quando cercano cibo. Nelle zone come l'Emilia dove i pascoli ormai sono cosa rara occorre cercare pascoli attivi da decine di anni nello stesso luogo per trovare qualcosa di interessante. Per esempio in una zona dove c'è pascolo di ovini dai tempi dei romani (e dove ormai è abbandonato) ho trovato Sysiphus e Geotrupes spiniger solo in un paese in cui è attivo un allevamento di pecore da almeno 40 anni. In un'altra zona ho trovato lo spiniger e basta in una zona dove mandrie di vacche pascolano da ormai 20 anni. Ma in zone dove c'è pascolo da pochi anni ho trovato al massimo 5-6 specie di Onthophagus e Aphodius.

2) quasi sicuramente in epoca pre-agricola le specie di grandi coprofagi si sostentavano con il "materiale" lasciato dalle grandi mandrie di bufali, uru e altri grandi mammiferi erbivori che popolavano l'Italia prima che l'uomo provvedesse a sterminarle. Questo succede ancora oggi nella steppa e nella savana. Gli ungulati che ci sono adesso possono avere un certo peso ma non lo stesso peso. Per esempio ho visto Copris e Geotrupini su escrementi di daino e cervo, il Ceratophyus per esempio va proprio sul daino, in mancanza del cavallo e nelle zone più interne della pineta dove i cavalli non arrivano.

3) alcune specie sono sensibili agli sverminanti, c'è anche un lavoro a riguardo su uno Scarabaeus iberico di cui non ricordo il nome.

4) l'aumento dei corvidi potrebbe agire come un'eccessiva predazione.

_________________
Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
la libertà della poesia,
al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia...
Negrita, Rotolando verso sud


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/09/2017, 16:58 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Caro Riccardo,
Concordo con te nel ritenere che alla base del drammatico problema sia una serie di concause.
Devo però ritenere inutili al nostro scopo i tuoi punti 1 e due per i seguenti motivi:
1)perché zone Emiliane e Romagnole di pascolo, dove da almeno 50 anni non è mai mancato pabulum, non ospitano comunque scarabaeus,Cheronitis o Copris hispanus cavolini;
2)perché valido per tutte le aree, anche quelle in cui sono attualmente presenti le specie in oggetto
Quindi rimarrebbero gli sverminanti e i Corvidi e i cinghiali citati da Fabrizio. A mio avviso non ci siamo ancora, cioè son cose già dette e considerate, ma altrettanto poco probanti.

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/09/2017, 17:01 
Avatar utente

Iscritto il: 15/07/2015, 4:33
Messaggi: 17
Località: San Pietro in Casale(BO)
Nome: Valerio Gallerati
Tenete conto che a sud i Gen.Scarabaeus e Cheronitis, nonché Onitis, sono ben presenti un po' ovunque, seppur non dappertutto.
Per es. O.furcifer era presente anche in Romagna ma è scomparsa negli anni 70.
Invece la vedo resistere in angoli di Puglia e Basilicata, semisteppici e legati a 4 vacche in croce.
4 vacche in croce ci sono in 1000 posti qui da noi, (diversi ne frequento io da 30 anni), ma le Cheronitis no. Perché? Io direi che il problema è molto lontano dall'essere risolto.
Aggiungerei quindi un altro fattore, il clima, ai vari già proposti.
La nostra regione ha clima continentale, con inverni rigidi ed estati torride, inadatto a molte specie di coorofagi, in primis certamente agli Scarabaeus.
Infatti mancano laticollis, variilosus e sacer-tiphon, che a sud trovi anche in montagna
Mentre sono presenti pius e semipunctatus.
S.pius viveva lungo i fiumi nelle aree xeriche semiboscose della fascia pedecollinare di Bologna e Ravenna...vi dice nulla? Aree estremamente limitate e peculiari fredde ma non troppo e boscate.
Oggi completamente antropizzate!
Vulnerabile per quantità e qualità del biotopo, quindi.
Semipunctatus vive solo al mare, al caldo e sulla sabbia.
Biotopo vasto...tanto è vero che è ancora presente.
Più difficile a mio avviso è spiegare la scomparsa di Copris h.cavolinibe C.furcifer.
Polifagi, indifferenti al suolo, non legati ai boschi ne ad una precisa altitudine.
Che ne dite?
Stefano non si sbilancia?

Ciao a tutti...Marcello Benellix compreso!

_________________
Valerio Gallerati


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/09/2017, 22:42 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6961
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Beh, in realtà io ho fatto una spiegazione più articolata: è vero che c'è un numero maggiore di specie nei pascoli "datati" e meno in quelli non "datati", ma è di primaria importanza la presenza di pascoli diffusi e interconnessi in qualche modo. Ci sono pascoli anche qua da me in mezzo alla pianura o anche in collina dove da 50 anni almeno ci sono mucche o cavalli o pecore, ma se sono isolati non c'è nulla nella maggior parte dei casi, o specie banalissime come lo spiniger. Quindi non penso che non sia valido il mio ragionamento, almeno in linea generale.
Per il punto due non ho ben capito cosa intendi con "perché valido per tutte le aree, anche quelle in cui sono attualmente presenti le specie in oggetto"
C'è poi da considerare anche che il pascolo deve proseguire anche in autunno e primavera, e in appennino solo i cavalli girano anche in questo periodo, la maggioranza dei pascoli sono estivi e in quota (alpeggi), mentre pochi lasciano le mandrie o le greggi al pascolo in una sola zona tutto l'anno.

_________________
Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
la libertà della poesia,
al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia...
Negrita, Rotolando verso sud


Top
profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
nuovo argomento
rispondi
Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5  Prossimo
Pagina 3 di 5 [ 63 messaggi ]

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a: