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Arfem
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Inviato: 21/06/2019, 15:24 |
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Iscritto il: 25/07/2018, 23:17 Messaggi: 146 Località: Firenze, Toscana
Nome: Arturo Femia
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Da qualche tempo ho iniziato a raccogliere, parallelamente ai vespidi, anche i buprestidi e ieri mi sono cimentato per la prima volta nella preparazione su cartellino. Il risultato, qui condiviso, non è terribile, ma è comunque lontano dai livelli di precisione e simmetria raggiunti da utenti che hanno senza dubbio più esperienza e manualità. Volevo quindi chiedere se qualche buon samaritano avrebbe dei consigli a riguardo; in particolare su come estrarre le zampe da sotto il corpo dell'insetto: io ho usato un microspillo e più di una volta ho temuto che la zampa mi restasse in mano. Ho anche provato a divaricare le zampe con l'esemplare sul dorso, ma queste tornano puntualmente a richiudersi sotto l'insetto. Forse devo lasciare l'esemplare con qualche goccia di etere per qualche ora, in modo che le articolazioni si ammorbidiscano? Help 
_________________ Arturo Vespidae enthusiast
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Alessio89
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Inviato: 22/06/2019, 17:33 |
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05 Messaggi: 2580 Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
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Ciao Arturo, mi sembra di capire che il problema principale sia l'irrigidimento dell'insetto, non tanto il metodo di preparazione, perché se l'esemplare fosse morbido, non avresti nessun problema ad allargare e a posizionare le zampe. Mi hai fatto ripensare a quando uccidevo i micro coleotteri (stafilinidi e simili) con l'ultima boccetta di etere "svampato" che non mi decidevo a buttare  , e alle difficoltà che puntualmente incontravo nel prepararli  . Se stiamo parlando di "etere" inteso come acetato di etile, e se il tuo è nuovo, comprato magari da poco, allora il tuo potrebbe essere solo un problema di quantità. Se ce ne metti troppo, gli esemplari muoiono troppo velocemente e si irrigidiscono. In genere va dosato in base alle dimensioni dell'animale. Se invece l'acetato di etile è vecchio... buttalo  o usalo magari per altri scopi, magari per conservare insetti già morti, perché ti farà solo perdere tempo. Capita spesso però, in particolare con insetti di piccole dimensioni, che per quanto si faccia, non si riesce ad evitare il problema. A volte sono completamente rigidi e gommosi a causa della contrazione dei muscoli, altre a causa della pressione del liquido all'interno del corpo. In quest'ultimo caso se si buca l'insetto (o ancora meglio se lo si estrae) si riesce a recuperare tutta o una parte della normale mobilità. Nei casi più gravi si può ricorrere all'immersione in vari liquidi (ad es.liquido Pavesi  ), vedi discussioni in merito sul Forum. Riguardo al metodo di posizionamento degli arti, io personalmente procedo in questo modo. Giro l'insetto sul dorso e allargo zampe, appendici, ecc. (se sono rigide cerco di allentarle), dopodiché lo ribalto in posizione normale, e lo trasporto tramite una pinzetta a presa morbida o, se l'insetto è molto piccolo, con un pennellino imbevuto di saliva, sopra il cartellino, dove avrò messo precedentemente un pochino di colla. Successivamente procedo con l'incollare arti e antenne, ma questa volta con della colla più diluita. Tieni comunque presente che, per una raccolta di studio, conta poco l'estetica  . 
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eurinomio
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Inviato: 23/06/2019, 3:24 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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ciao Arturo, sono assolutamente d'accordo con tutto quello che ti ha consigliato Alessio89...solo un'aggiunta: in molti casi, dopo aver lasciato l'insetto per 2/3 giorni nel barattolo con qualche goccia di etere, se noto che l'esemplare non è perfettamente morbido, lo tengo in immersione fin che serve in aceto di vino bianco decolorato. vorrei anche aggiungere che, per essere la tua prima preparazione, hai ottenuto un risultato buono, molto meglio di quello che vedo spesso realizzato da entomologi con decine di anni di esperienza; non è mia intenzione essere polemico con nessuno (sicuramente non con Alessio89 anche perchè non ho mai visto le sue bestiole) ma la scusa che viene propinata da chi non sa preparare è sempre la stessa: in una collezione per studio conta poco il livello della preparazione...l'importante è che tutti i caratteri utili alla determinazione siano visibili. parole sante, però anche l'estetica ha la sua importanza ed una raccolta ben ordinata e con gli esemplari sistemati al meglio è sicuramente più agevole da consultare e da apprezzare, rispetto ad una con le bestiole incollate a casaccio. continua così che vai bene. 
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Livio
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Inviato: 23/06/2019, 9:44 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:01 Messaggi: 5005 Località: Castel Mella (Brescia)
Nome: Livio Mola
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Io ammorbidisco gli esemplari irrigiditi in piastre di petri, in cui ho messo un disco da strucco (che frego alle mie donne!) imbevuto di aceto. Tra tampone ed esemplari metto un disco di carta cerata debitamente forata, per evitare che i fili di cotone mi sequestrino le bestiole ... Per fortuna (questoni di tempo, ne ho pochissimo) sono sempre pochi. Per quanto riguarda la preparazione, senza polemica con alcuno, faccio come Alessio: me ne frego dell'estetica e ne monto solo un paio. Gli altri li appiccicco anche sul fianco, soprattutto se sono di 1-2 mm. Gusti personalissimi, s'intende! Ed emotivi: una raccolta "troppo" ordinata mi angoscia, perché mi sembra di avere una collezione di francobolli ... Ripeto, senza alcuna polemica con i collezionisti. Alla fine, comunque, le bestiole sono mie e se a chi me le determinerà vanno bene sistemate così ... chissenefrega se sono poco "etetiche"? In questo caso, contento IO contenti tutti! 
_________________ L'oca è ritenuto l'animale simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.
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Alessio89
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Inviato: 23/06/2019, 12:10 |
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05 Messaggi: 2580 Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
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eurinomio ha scritto: però anche l'estetica ha la sua importanza ed una raccolta ben ordinata e con gli esemplari sistemati al meglio è sicuramente più agevole da consultare e da apprezzare Su questo hai perfettamente ragione  . In realtà entrambi i metodi di preparazione hanno punti deboli e punti di forza. Un compromesso fra i due sarebbe l'ideale. Collezione coleotterologica con esemplari ben sistemati:
- più agevole da consultare, fare confronti, ecc. - bella esteticamente - esemplari più facili da scambiare Collezione coleotterologica con esemplari sistemati alla buona:
- minor tempo nel prepararli - non dover ripreparare esemplari provenienti da scambi - non aver paura di compromettere l'estetica staccando o rovinando alcune parti durante l'estrazioneQuesto discorso è valido pero se parliamo di una raccolta coleotterologica "moderna", ad esempio orientata sui gruppi principali, tipo carabidi, cerambycidi, scarabeoidei ecc., ma se si tratta di una raccolta coleotterologica "classica" allora il discorso cambia: alcuni coleotteri per estrarli vanno privati dell'addome, altri incollati sulla punta di un cartellino, e così via. In altri tipi di raccolte, per esempio riguardanti altri ordini, l'estetica non conta proprio. Io personalmente ritengo che la raccolta deve seguire le regole "classiche" del gruppo che si studia, ma va adattata in base alle proprie esigenze (e possibilità) di studio. Ma questo è solo il mio parere ovviamente  . 
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eurinomio
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Inviato: 23/06/2019, 15:36 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Livio ha scritto: ...una raccolta "troppo" ordinata mi angoscia, perché mi sembra di avere una collezione di francobolli ... Ripeto, senza alcuna polemica con i collezionisti. Alla fine, comunque, le bestiole sono mie e se a chi me le determinerà vanno bene sistemate così ... chissenefrega se sono poco "etetiche"? In questo caso, contento IO contenti tutti!  ci sono molti filatelici che tengono i loro francobolli a casaccio e senza alcun ordine. 
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eurinomio
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Inviato: 23/06/2019, 15:47 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Alessio89 ha scritto: Io personalmente ritengo che la raccolta deve seguire le regole "classiche" del gruppo che si studia, ma va adattata in base alle proprie esigenze (e possibilità) di studio. Ma questo è solo il mio parere ovviamente  .  parere che condivido...infatti difficilmente ripreparo, come facevo in passato, gli esemplari che mi vengono dati, in parte per pigrizia ma soprattutto per non privarli della loro essenza, sempre legata a chi li ha raccolti e preparati; inoltre, grazie ai consigli dell'amico Vittorino Monzini, devo ammettere che una collezione "varia" con cartellini di farie fogge e con insetti preparati in modo differente, è sicuramente più interessante e "genuina". ovviamente quando ricevo esemplari che sembrano "le belle statuine" sistemati nei modi più impensabili ed asimmetrici, metto mano alla camera umida. 
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Arfem
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Inviato: 25/06/2019, 11:37 |
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Iscritto il: 25/07/2018, 23:17 Messaggi: 146 Località: Firenze, Toscana
Nome: Arturo Femia
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Grazie a tutti per i consigli! Ammetto che gli esemplari a cui stavo facendo riferimento erano stati sacrificati in freezer per una momentanea carenza di etere (e sì: per etere intendo l'acetato di etile, studiando chimica dovrei essere il primo a rifiutare il nome "trivial" di etere acetico  ). Ho ancora alcuni esemplari uccisi in questo modo, esporli a vapori di acetato adesso dopo la morte potrebbe aiutare a sciogliere un po' le articolazioni? O meglio ricorrere al sopra citato liquido Pavesi? Non sono maniacale nel sistemare gli insetti e ovviamente concordo sul fatto che l'importante sia la comodità nello studiare gli esemplari, ma al contempo una collezione ordinata è un piacere per gli occhi e mi sembra di avere un maggiore rispetto per gli insetti sacrificati al fine di costruirla (quest'ultima affermazione è molto personale, probabilmente una specie di fissa tutta mia). Questo discorso mi fa ripensare ad un post condiviso su un gruppo di facebook dedicato agli insetti in cui una ragazza mostrava la sua fantasiosa collezione, realizzata appiccicando gli insetti e i ragni (trovati già morti) con lo scotch sulle pagine di un diario 
_________________ Arturo Vespidae enthusiast
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eurinomio
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Inviato: 25/06/2019, 14:04 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Arfem ha scritto: Grazie a tutti per i consigli! Ammetto che gli esemplari a cui stavo facendo riferimento erano stati sacrificati in freezer per una momentanea carenza di etere (e sì: per etere intendo l'acetato di etile, studiando chimica dovrei essere il primo a rifiutare il nome "trivial" di etere acetico  ). Ho ancora alcuni esemplari uccisi in questo modo, esporli a vapori di acetato adesso dopo la morte potrebbe aiutare a sciogliere un po' le articolazioni? O meglio ricorrere al sopra citato liquido Pavesi? meglio tenerli a mollo in aceto di vino bianco decolorato. Arfem ha scritto: ...Non sono maniacale nel sistemare gli insetti e ovviamente concordo sul fatto che l'importante sia la comodità nello studiare gli esemplari, ma al contempo una collezione ordinata è un piacere per gli occhi e mi sembra di avere un maggiore rispetto per gli insetti sacrificati al fine di costruirla (quest'ultima affermazione è molto personale, probabilmente una specie di fissa tutta mia). concordo in pieno...cerchiamo almeno di dare un po' di dignità alle bestiole che abbiamo sacrificato. Arfem ha scritto: una schifezza... 
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Arfem
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Inviato: 25/06/2019, 17:06 |
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Iscritto il: 25/07/2018, 23:17 Messaggi: 146 Località: Firenze, Toscana
Nome: Arturo Femia
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eurinomio ha scritto: Arfem ha scritto: Grazie a tutti per i consigli! Ammetto che gli esemplari a cui stavo facendo riferimento erano stati sacrificati in freezer per una momentanea carenza di etere (e sì: per etere intendo l'acetato di etile, studiando chimica dovrei essere il primo a rifiutare il nome "trivial" di etere acetico  ). Ho ancora alcuni esemplari uccisi in questo modo, esporli a vapori di acetato adesso dopo la morte potrebbe aiutare a sciogliere un po' le articolazioni? O meglio ricorrere al sopra citato liquido Pavesi? meglio tenerli a mollo in aceto di vino bianco decolorato. Ottimo, farò così. Grazie! eurinomio ha scritto: O un allevamento di dermestidi, dipende dai punti di vista 
_________________ Arturo Vespidae enthusiast
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eurinomio
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Inviato: 25/06/2019, 19:58 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Tc70
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Inviato: 02/07/2019, 23:21 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4518 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Ma solo io per ammorbidirli e o staccarli dal cartellino li metto solo in acqua tiepida? Se ho paura con uno spillo di rompere le zampine,durante la preparazione, non faccio altro,una volta girato sottosopra l'esemplare, che usare un pennellino di buona fattura, a punta tonda del doppio 00, per poi lasciarlo li qualche secondo in modo che con lo stesso pennellino riesca a girarlo e poggiarlo su cartellino, cosi come fa Alessio...poi non è questione di francobolli o meno, è che quando hai in mano bestioline che hai sudato,che hai messo anni per poterne raccoglierne 1 solo esemplare, che lo vado a preparare alla Livio?  No...lo preparo manialcalmente bene, e quando lo riguardo, son felice e dico ''azzo''(scusate il francesismo) che bella bestiolina e anche una bestiolina preparata bene,ha più probabilità di esser scambiata negli scambi tra entomologi...tra 2 esemplari della stessa specie,sceglieri sicuramente quello messo meglio,dato che anche chi sceglie tra i miei ,fa questo tipo di cernita...poi sono daccordo che non è la preparazione che da il valore scientifico della specie,ma il suo tanto lo fa,eccome... Ps: Livio, non te la prendere, è che mi sei capitato in zona ''tiro''...
_________________ Tc70
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