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Un futuro nell'entomologia e disegno



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Un futuro nell'entomologia e disegno
MessaggioInviato: 29/11/2019, 11:48 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Buongiorno a tutti, premetto che mi sembrava la sezione giusta dove mettere il messaggio. Nel caso mi fossi sbagliato, chiedo venia in anticipo e vi prego di spostarlo nel la sezione apposita.
[center]La situazione generale è questa; entro il prossimo anno (finalmente) dovrei finire la magistrale in biologia, e poi dovrò divincolarmi in una nuova avventura. La tesi che sto facendo non riguarda l'entomologia, in quanto non vi era disponibilità.
Il mio sogno, da principio, era entrare nel mondo della ricerca entomologica. Ma con il passare del tempo mi sto accorgendo di una cosa; non mi piace la vita di laboratorio. Non so se è giusto comparare la routine del mio laboratorio con uno dove studierei veramente gli insetti, ma il "tarlo" ormai mi è entrato nel cervello. Non mi sento all'altezza ed è molto stressante. Come potete ben immaginare, da una situazione stabile adesso è tutto caotico e confuso. Sto pensando di fare comunque un master, e secondo quello che vedo, ci sono diverse possibilità:
- Un master in agraria, magari concentrato sulla lotta biologica , oppure agraria in generale
- Master in entomologia forense, ma non penso di avere lo "stomaco" per certe cose
- Master in illustrazione scientifica
Quest'ultimo l'ho scoperto recentemente e mi sembra un ottima soluzione per unire i miei due interessi principali (lo studio degli animali e il disegno). Ora, per fare effettivamente la domanda:
Secondo voi può essere utile un Master in illustrazione scientifica, per portare avanti la mia passione per gli insetti? Potrei effettivamente trovare lavoro con un Master del genere? Cosa mi consigliate di fare, per dedicare parte del mio lavoro verso lo studio di questi meravigliosi animali?? Grazie in anticipo per chiunque abbia la cortesia (e la pazienza) di rispondermi. :)


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MessaggioInviato: 29/11/2019, 16:22 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Ciao Marco, è sempre brutto leggere di persone che hanno desiderio di studiare l'entomologia e che rinunciano per le difficoltà che si presentano. Io ho appena finito la specialistica e quello che ti posso dire è che se vuoi veramente fare ricerca in ambito entomologico non devi aver paura di spostarti, chiedere e andare dove c'è la possibilità di fare quello che vuoi. Rinunciare solo perchè nella tua facoltà non c'è nessuno che si occupa di insetti è una pessima scelta.
Sulla vita da laboratorio sono d'accordo con te, anche nel mio caso non amo stare tutto il giorno in un laboratorio molecolare a pipettare e non fare altro, ma la ricerca vera quasi sempre è molto varia. All'inizio devi sorbirti ore e ore di lavori ripetitivi e noiosi, ma poi con il tempo le cose cambiano! Non so esattamente cosa ti piace dell'entomologia, quindi grandi consigli non te li posso dare, come non è chiaro se tu voglia fare ricerca o no.
Sul fatto del disegno però posso dirti qualcosa, se pensi a una carriera come disegnatore scientifico in un'istituzione secondo me sarà davvero molto difficile, certo è una qualità in più ma non credo che tu possa trovare lavoro esclusivamente come disegnatore scientifico. Aggiungo però che se la passione è il disegno in generale è un'altra cosa.
Insomma...in poche parole, dicci qualcosa di più!

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Riccardo Poloni
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Negrita, Rotolando verso sud


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MessaggioInviato: 29/11/2019, 17:32 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Plagionotus, innanzitutto grazie per la risposta :)
Volevo precisare, che la paura non riguarda assolutamente lo spostarsi e il chiedere in giro. Più che altro, sono quasi arrivato ad avere trenta anni e mi rendo conto che la vita del dottorando e del ricercatore è davvero impegnativa. Adoro gli animali, ma semplicemente non so se ho le capacità e la forza di vivere tutta la vita con l'ansia da ricercatore. Tutto qui (volevo solo precisare, nessuna critica). Diciamo che comunque ci sto pensando, ma con il passare del tempo questa possibilità sta scemando sempre di più.
Diciamo che gli insetti che mi affascinano di più, sono sicuramente i Mantodea e gli insetti saproxilici. Per il triennio ho portato la tesi su Osmoderma eremita. Insetto sicuramente affascinante ma purtroppo non ho un buon ricordo di quest'esperienza.
Parlando con professori e con dottorandi, sono sorte due cose fondamentali:
- Non fare tassonomia
- Se vuoi studiare gli insetti, devi per forza affiancarli a qualcosa (come ad esempio, l'utilità di determinati insetti nella lotta biologica).
La mia esperienza entomologica è totalmente amatoriale; leggo, allevo, spillo e seguo diversi forum (questo in particolare, è la mia Bibbia XD). Sono "passato" a biologia ( prima facevo scienze naturali) per incrementare quegli argomenti che non avevo nel piano di studi del triennio ( es. genetica, biochimica ecc.). Andai anche ad Entomodena, per chiedere direttamente ai venditori informazioni riguardanti un possibile sbocco lavorativo; con mia sorpresa, nessuno di loro era entomologo ( almeno con quelli con cui ho parlato).
Quindi, questa è la situazione. Sto cercando di constatare quale strada sia la migliore per me, purtroppo ultimamente mi sento un pò perso. Ammetto di non sapere se queste informazioni ti/vi possano essere utili per aiutarmi. Nel caso, vi ringrazio e vi chiedo di aver pazienza :)


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MessaggioInviato: 30/11/2019, 12:52 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6962
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Se il tuo interesse per l'entomologia è generale, ti consiglio di provare a trovare uno sbocco lavorativo nell'ambito agrario. Questo però sarebbe stato più facile se avessi fatto agraria. In ogni caso, se provi a fare una tesi in ambito agrario poi potresti trovare qualcosa in aziende o istituti non di ricerca.
ALtrimenti...prova!! C'è sempre la strada dell'insegnamento anche se è quasi più frustrante che quella del ricercatore per come la vedo io, visto come vanno le cose ultimamente in Italia.
Io, per esempio, se tornassi indietro, non farei biologia e non farei niente di ambito entomologico, farei tutt'altro e terrei l'entomologia come una bellissima passione. Avere una bella passione è sempre una cosa molto positiva.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 30/11/2019, 15:17 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Va bene, ti ringrazio molto delle risposte :) Comunque quest'anno cercherò di chiarirmi le idee e vedere dove mi porterà tutto ciò. Purtroppo, l'unica cosa da fare è provare :) Grazie mille :)


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MessaggioInviato: 30/11/2019, 18:23 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
Messaggi: 3112
Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
Cita:
Parlando con professori e con dottorandi, sono sorte due cose fondamentali:
- Non fare tassonomia
- Se vuoi studiare gli insetti, devi per forza affiancarli a qualcosa (come ad esempio, l'utilità di determinati insetti nella lotta biologica).


Due cose fondamentali, e non fare tassonomia è la prima... Che vasto programma :x :x . Se poi gli insetti sono determinati male, fa lo stesso?

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 30/11/2019, 19:25 
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Iscritto il: 11/06/2014, 12:12
Messaggi: 703
Località: Calabria
Nome: Ferdinando Giovine
Io faccio tassonomia dei molluschi da moltissimi anni. Non sono riuscito a fare carriera universitaria per il troppo nepotismo, ma non è che non ci fossero prospettive, tutt'altro! Si sono accorti di me quando ho chiuso con l'università e non potevo più fare ombra a nessuno e sono cominciate le pubblicazioni ad invito compresa la checklist della fauna d'italia con grandi soddisfazioni personali. Quindi non sottovalutare la tassonomia.
Ho un rimpianto. Non so assolutamente disegnare ed invidio ed ammiro chi lo sa fare. Il disegno naturalistico è un'arte fantastica perchè un biologo può mettere in risalto alcuni aspetti che nessuna foto è in grado di fare, pensa agli apparati copulatori degli invertebrati! Se decidi per questa branca ti consiglio qualche corso, come tecniche incisorie, presso un'accademia d'arte, che ti serviranno sicuramente.
:hi:

_________________
Fai attenzione a chi calpesti per salire, potresti incontrarlo mentre scendi. Marcela Jalife


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MessaggioInviato: 30/11/2019, 23:32 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Scusate, rileggendo mi sono accorto di quanto mi sia espresso male XD Nel senso che, almeno da quello che mi hanno risposto persone e qualche docente universitario, sarebbe stato meglio non intraprendere la carriera da tassonomo. Anche se è un aspetto che vorrei approfondire; lo trovo alquanto interessante. Ammetto con mia somma tristezza, di non aver mai effettuato riconoscimento tramite apparati copulatori :oops:
Leggerò sicuramente qualche post del forum e nel caso avessi dubbi, chiederò nell'apposita sezione . :ok:
Acquarius sarei molto interessato a qualche corso riguardante il disegno naturalistico! Grazie! Mi piace molto disegnare e, anche se non ho ancora molta esperienza da fare, penso di esserci portato.


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MessaggioInviato: 01/12/2019, 1:44 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
La tassonomia, più che alquanto interessante, è semplicemente la primissima pietra della fabbrica di san pietro (le minuscole intenzionali).
Come già autorevolmente scritto da Gabrif, senza una determinazione esatta non si va da nessuna parte, ti fermi al crocicchio e resti li'. Tutto sta a farsi pagare, è lì che viene difficile. Ma c'è ad esempio un noto collega che per anni ha fatto lavori primariamente da tassonomo, determinando Coleotteri potenzialmente utilizzabili nella lotta biologica contro piante infestanti coltivi negli Stati Uniti, determinando prima e studiando poi la biologia di vari Curculionidi europei.

Tassonomia fortunatamente se ne fa ancora, ed alcuni professori nelle nostre università hanno formazione da tassonomi e formano le nuove generazioni di tassonomi. Alcuni di loro si aggirano talvolta qua sul forum.

L'illustrazione naturalistica: se vuoi davvero spaventarti, cerca i lavori di Mark Russell.

Ad esempio, "Russell, M. 2001. Apionidae of the Western Palaearctic, Volume 1, Introduction and Synopsis of Tribes. Crocodile Press, Peterborough, 24 pp. + XIII tavole".

Presane visione, medita se prevedi di poter fare altrettanto, o meglio. Augurissimi, A


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MessaggioInviato: 01/12/2019, 16:21 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Davvero, grazie a tutti per le risposte :D Comunque cercherò immediatamente Mark Russel ( mi hai messo un pò di fifa a dire il vero) :lol1: :lol1: :lol1: .
Non mi aspettavo così tante risposte e così tanti consigli :) :)


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MessaggioInviato: 02/12/2019, 10:27 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6962
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Marco, non avevo risposto sulla tassonomia perchè mi sembrava quasi ovvio, però, effettivamente, almeno a livello universitario, fare solo tassonomia non porta da nessuna parte. Se poi uno conosce bene anche uno o più gruppi di insetti a livello specialistico tanto meglio, un valore aggiunto, ma prima di tutto bisogna essere bravi in altre cose. Considera che saper riconoscere, che ne so, tutte le specie italiane di libellule non significa essere un tassonomo, significa essere un buon conoscitore delle libellule, occuparsi della tassonomia, biogeografia, etc. è tutta un'altra cosa. Quindi per precisare, una buona conoscenza di alcuni gruppi è fondamentale, molto utile e sicuramente ti da una marcia in più, essere un tassonomo può essere una marcia in più ma è una cosa marginale, da non prendere come attività principale almeno a livello accademico.
Vuoi un consiglio spassionato? Se ti piacciono gli insetti nel senso "tassonomico" e il disegno, tienilo come una passione e fai altro. Se invece ti piace la biologia in quanto tale, pensaci.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 02/12/2019, 13:27 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3203
Nome: Marco Uliana
Marco, comprendo piuttosto bene la tua condizione, avendola vissuta in prima persona a suo tempo.
Conciliare passione e professione è un processo ogni volta diverso, la riuscita è dovuta a fattori importanti quali: quanto e di cosa sei appassionato, quanto puoi e sei disposto a investire (che è in parte conseguenza del precedente), a cosa vorresti puntare, quanta fortuna avrai. L'ultimo fattore, benchè fondamentale, è imponderabile e lo lasciamo da parte.

Quanto e di cosa sei appassionato? Da quanto scrivi non è molto chiaro... certo, affermare che la vita da laboratorio ti piace poco non è proprio una partenza in quarta. Anche l'insofferenza che accusi per lo stress associato mi fa pensare che l'ambiente della ricerca, caratterizzato da una competizione fortissima per le poche risorse, non sia proprio il posto più adatto per te.

Investimenti: se vuoi provare l'ambiente della ricerca pura, mettiti nell'ordine di idee di sacrificare molto alla realizzazione della tua passione: tempo, soldi... eccetera. Soprattutto, il fatto che tu sia disposto o meno a cercare un futuro all'estero (temporaneo o definitivo) fa una differenza enorme.

A questo proposito, dissento rispetto al fatto che la tassonomia non possa essere un'attività principale a livello accademico: fare il tassonomo è una professione, e c'è chi in università fa solo o principalmente quello, inclusi giovani. Oltre, certamente, a quanti che se ne occupano secondariamente, o completamente al di fuori della professione.
Certo, pensare di fare il tassonomo professionsita nelle università italiane è forse appena più probabile che vincere alla lotteria. All'estero ci sono decisamente più possibilità. Comunque, tieni ben presente che un tassonomo lavora prevalentemente, talvolta quasi esclusivamente, a un tavolo. Oggi, anche al bancone biomolecolare.

Se c'è una professione meno probabile del tassomo, tendo a pensare che sia l'illustratore scientifico... io ne ho conosciuti due. Uno lavorava in ambito universitario, l'altro in ambito museale, entrambi non rimpiazzati dopo il pensionamento.
Ma può essere semplicemente un errore di valutazione dovuto al fatto che non conosco nè il settore grafico nè quello editoriale.

Da quel poco che so di te, ti vedrei meglio in ambito agrario, che essendo applicativo produce più offerta.


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MessaggioInviato: 02/12/2019, 23:37 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
La risposta di Glaphyrus esaustiva e ne sottoscrivo ogni parola. Non professionista, ma a contatto con molti professionisti universitari e non. "Sentito dire", non sarebbe accettato in tribunale, ma un'idea me la sono fatta e coincide con quanto detto da Marco Uliana.

Aggiungo solo una postilla: oggi l'illustrazione scientifica percorre le vie dell'immensa e galoppante innovazione tecnologica in ambito "fotografico", in senso latissimo.

Vari gruppi di ricerca in ambito tassonomico stanno sviluppando tecniche straordinarie, di cui ho avuto un assaggio durante un recentissimo incontro ospitato dall'Università Roma Tre, patrocinato dall'A.R.D.E., l'Associazione romana di entomologia.

Ci è stata illustrata (giornata partecipata, molti dottorandi orgogliosi di mostrare al pubblico le ultime novità in materia di indagini sulla morfologia degli Insetti mediante tecniche innovative) la possibilità di "costruire" un esatto modello delle strutture muscolari, ghiandolari, "vascolari" degli Insetti.

Il gruppo scelto, i Paussini, con le loro antenne "a sventola", correlate alla loro precaria vita nei formicai, ecc.

Credetemi, tecnica ed immagini che sconvolgono. Ecco, questo che ho così sommariamente accennato (ma se ne leggerà sul prossimo Bollettino dell'ARDE con dovizia di dettagli), è senz'altro il "futuro" dell'illustrazione scientifica.

Per lavorare con queste tecnologie, come al solito, è necessaria una solida base fornita dalla tassonomia tradizionale.

Si chiude il cerchio, e auguri. A.


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MessaggioInviato: 04/12/2019, 10:30 
 

Iscritto il: 25/11/2019, 23:46
Messaggi: 10
Nome: Marco tornifoglia
Scusate se son mancato, giorni di fuoco all'università ;) Va bene prenderò in considerazione tutte queste proposte; sinceramente non è per niente rosea la situazione XD Comunque questo è il mondo che va oggi, ci piaccia o no. Vedrò cosa potrò fare con le mie possibilità e risorse. Grazie ancora per la vostra solerzia e gentilezza nel rispondere a un neofita come me :) Buona giornata ragazzi ;)


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MessaggioInviato: 07/12/2019, 1:02 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Ma un soffio di "passione" ? C'è, o cerchi solo un lavoro ?

Fa differenza, ma va bene in entrambi i modi. Solo che se c'è "passione", magari sopporti più "ritorni alla base" come nel Monopoli, o magari alla fine becchi il trenino giusto, quando altri meno motivati hanno già mollato da un pò.

Ma non è detto, manco questo. Purtroppo, non è detto niente.

Allora, solo tantissimi auguri. A.


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