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Dimorfismo sessuale nei Coleotteri mirmecofili



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 30/05/2020, 2:52 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Una curiosità, forse oziosa e peregrina o forse no.

Mi chiedo, in punta di appisolamento, se qualche autore (magari di quelli ben sovvenzionati, 'mericani o svizzeri) abbia mai affrontato un dubbio che mi rode (e che di certo si rivelerà stupido, alla fin fine). Domando aiuto per eventuali riferimenti biblio, è cosa che davvero mi incuriosisce molto.

Il mio dubbio è della massima semplicità: come mai nei Coleotteri conosciuti come mirmecofili (in sommo o modesto grado, da commensali a ospiti obbligatori e fino ai più definitivamente specializzati in tale direzione) è stato conservato dalla selezione il dimorfismo antennale tra maschi e femmine, eredità evidente delle specie che mirmecofile non sono e che appunto mostrano una vistosa differenza di sviluppo delle antenne nei gruppi NON mirmecofili, presumibilmente "plesiomorfi", in una chiara e antecedente differenziazione dei sistemi sensoriali nei due sessi ?

Bene, i sistemi sensoriali che hanno sede nelle antenne dei due sessi, nei vari gruppi prima non mirmecofili poi divenuti più o meno mirmecofili, vengono conservati dalla selezione, il dimorfismo sessuale "garantito" pure dentro al formicaio.

Quando si "sceglie" di vivere in un microambiente a rischio estremo come un formicaio affollato da "soldati" mandiboluti capaci di farti a pezzi in men che non si dica, mi pare suscettibile di approfondimento il fatto che maschi e femmine di un certo Coleottero, quale che sia, mantengano ben distinti i loro sistemi sensoriali e la sede che li ospita (le antenne, appunto).

Eppure entrambi i sessi convivono nei nidi, e devono affrontare il medesimo problema, che sarebbe poi quello di inibire la vivacissima e letale tendenza delle formiche a uccidere e mangiare tutto e tutti.

Insomma, dev'essere un problema serio, per i due sessi di un mirmecofilo, attrarsi e riprodursi in una "selva" di segnali chimico-fisici che coinvolgono formiche e ospiti nello stesso tempo e nello stesso spazio (angustissimo e saturo di segnali).

La selezione deve aver lavorato benissimo. Il tutto mantenendo una morfologia antennale sessualmente differenziata, che però necessariamente deve aver mantenuto la capacità di inibire l'aggressività delle formiche.

Spero di non essere stato troppo tortuoso.

Mi piacerebbe discutere con chi di voi lo voglia su "come" la selezione potrebbe aver conservato il dimorfismo antennale, o almeno ricevere qualche "suggestione", che mi sarebbe graditissima.
Solo per chiacchierare, che le idee magari nascono così, a forza di chiacchiere….

Allego qui sotto un'immagine del dimorfismo antennale in un gruppo di mirmecofilia conclamato e arcinoto come i Paussini.

viewtopic.php?f=143&t=87757&hilit=paussus

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 30/05/2020, 8:41 
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12
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Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
Non ci sono differenze nel dimorfismo dell'antenna nel gruppo Staphylinidae.
differenza in altre parti
femmine senza questo segno


Zyras (Termidonia) siwalikensis Cameron, 1939.jpg

Zyras (Termidonia) siwalikensis Cameron, 1939 - Kopie.jpg

Zyras (Glossacantha) armifrons Eppelsheim,1890.jpg

Zyras (Glossacantha) armifrons Eppelsheim,1890 - Kopie.jpg


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Taxonomy, ecology, biomonitoring , faunistic of Staphylinidae
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MessaggioInviato: 30/05/2020, 21:02 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
!!!! :o

Evidentemente ieri sera ero in realtà già appisolato, perché ho scritto corbellerie.

In effetti, il dimorfismo sessuale nella morfologia delle antenne modificate dei mirmecofili può tranquillamente essere apomorfo in molte specie, e magari nella maggior parte dei casi è proprio così.

Ma sebbene "invertita", la curiosità rimane: cosa rende possibile, ai Coleotteri che vivono perigliosamente in un formicaio, differenziarsi tra sessi nella morfologia delle antenne, che quando sono modificate (come nei mirmecofili più spinti), dovrebbero a rigor di logica essere modificate proprio per "ammansire" le bellicose formiche ?

Lo sapevate ? Sapevatelo.

Grazie a chiunque abbia da segnalarmi lavori che affrontino o anche solo sfiorino il tema.

E grazie, Honza.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 31/05/2020, 22:59 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
Messaggi: 4788
Nome: luigi lenzini
A quali coleotteri ti riferisci?
Io, per esperienza diretta, conosco Amorphocephala, Oochrotus e Cholovocera


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MessaggioInviato: 01/06/2020, 1:53 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Pensavo, per le antenne, ai Paussini e a Pleganophorus (Endomichide, un mio post di qualche giorno fa).

Amorphocephala: forte dimorfismo della capsula cranica, il clipeo stramodificato tra i due sessi, le antenne apparentemente non dimorfiche (ma chissà col SEM…).

In generale, mi incuriosisce il dimorfismo sessuale dei mirmecofili che devono giocarsela su due fronti, assecondare la pressione selettiva che fa sviluppare loro meccanismi di inibizione dell'aggressività degli ospiti ma nel medesimo tempo devono subire la pressione della necessità di incontrare l'altro sesso e magari pure la "normale" selezione sessuale intraspecifica. In Amorphocephala mi pare di distinguere (ne ho una dozzina) maschi "minori" e maschi "maggiori", ma parlo da profanissimo.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 01/06/2020, 9:50 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
A mio parere la domanda non è peregrina, ma mi domando: forse sarà posta su basi incomplete o da ridefinire?

Il dimorfismo sessuale è generalmente legato al corteggiamento o al recepimento dei segnali (di solito: chimici) emessi dal partner. Peraltro, non possiamo legare a doppio filo comunicazione chimica e dimorfismo: esistono tante specie con dimorfismo sessuale modesto o nullo che basano la propria comunicazione su segnali chimici, o almeno così riteniamo. Dunque, altro problema che sintetizzo con: "perchè Acanthocinus aedilis sì, e Acanthocinus reticulatus no?"

Dunque, diamo per buono che fra i mirmecofili vi sia comunicazione per feromoni. Possiamo anche assumere che la forma del mirmecofilo sia indifferente per le formiche. Credo allora che la domanda sia: com'è possibile per un mirmecofilo servirsi di segnali chimici sessuali in un formicaio, senza che questi vengano intercettati dalle formiche?
Effettivamente la domanda mi incuriosisce. Forse i segnali chimici che le ingannano riescono a sopraffare la risposta aggressiva che altrimenti manifesterebbero, come del resto accade in generale nella vita del mirmecofilo (anche quando non emette feromoni).

Più in generale, credo che la questione sia da inquadrare nei fenomeni di parassitosi dei segnali chimici, che penso siano molto diffusi fra i parassitoidi che trovano i propri ospiti seguendone il feromone.


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MessaggioInviato: 01/06/2020, 22:16 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Cita:
A mio parere la domanda non è peregrina, ma mi domando: forse sarà posta su basi incomplete o da ridefinire?


La seconda che hai detto.

Cercavo appunto qualcuno che mi spiegasse le mie idee (confuse), o meglio i miei confusi dubbi, facendomeli capire.

Cita:
Possiamo anche assumere che la forma del mirmecofilo sia indifferente per le formiche.


Non ne sarei poi così sicuro. Le formiche si formano senz'altro un' "idea" della tridimensionalità di ciò che hanno di fronte, sia un oggetto inanimato che uno animato. Le vediamo "palpare" frammenti di mondo con zampe e antenne….
Le modificazioni morfologiche generali dei Coleotteri che con esse convivono non devono essere così neutre come sembri suggerire. Ma vado a "naso", e non sono certo un Cyrano.

Ad ogni modo, quel che più incuriosisce me e su cui giro a vuoto per mancanza di letteratura (ed anche di una "chiave" per cercarla) è: come risolvono i mirmecofili il problema della comunicazione tra sessi (sia essa chimica, come tendo a credere, o di altra natura) in un ambiente altamente letale come un formicaio ?

Andando un poco più indietro con l'immaginazione (che ancora qualcuno si ostina a ritenere antiscientifica), davvero non riesco a immaginare "i primi passi" della convivenza forzata nei nidi di formiche da parte di un qualunque insetto estraneo. Dev'essere stata un'epopea straordinaria, altro che imparare i funghi commestibili perdendo vite di uomini-scimmia.

E per oggi, 'sta curiosità ce la teniamo. Ciao, A.


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MessaggioInviato: 01/06/2020, 22:41 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
Cita:
Più in generale, credo che la questione sia da inquadrare nei fenomeni di parassitosi dei segnali chimici, che penso siano molto diffusi fra i parassitoidi che trovano i propri ospiti seguendone il feromone.


Questa me la spieghi meglio ? Suona benissimo, ma qualche spiegazione aggiuntiva farà di me un tuo sempiterno seguace. Tipo le ragazzine che vanno a strillare ai concerti dei loro idoli e lanciano…. indumenti.

Groopies, mi pare. A proposito, a quando il tuo prossimo concerto di musica "New Age ?"

Perdonami, A. :birra:


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MessaggioInviato: 02/06/2020, 0:01 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
Comunque, visto che il sonno tarda e che sono cocciuto anche (e soprattutto) nell'errore, registro quanto segue ad alimento della chiacchierata:

Formicaio di Lasius sp. in un albero morto e riverso e marcescente di Abies cephalonica.

Giù colpi di male e peggio, nido scoperchiato, ci trovo:

1 P. bispinosus (antenne molto modificate ed inoltre distinte per sesso)
2 Rhopalocerus rondanii, Zopheridae con antenne non modificate, simili nei due sessi, frammisti a Pleganophorus negli stessi quartieri del formicaio
3 Un Curculionide (credo un Cossonino) abbondantissimo in tutti i corridoi e le camere del nido. Sta in collezione, da qualche parte, non l'ho sotto mano. Appena lo trovo vi dico il nome con cui mi è stato determinato.

A….. Ronf (manca l'appropriato emoticon).


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MessaggioInviato: 02/06/2020, 8:55 
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Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
Myrmecophily in beetles (Coleoptera): evolutionary patterns and biological mechanisms

https://www.antwiki.org/wiki/images/5/5 ... r_2016.pdf

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MessaggioInviato: 02/06/2020, 17:38 
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Nome: Gabriele Franzini
Cita:
mi pare suscettibile di approfondimento il fatto che maschi e femmine di un certo Coleottero, quale che sia, mantengano ben distinti i loro sistemi sensoriali e la sede che li ospita (le antenne, appunto).

Dal momento che il successo riproduttivo dipende dalla continuità del funzionamento dei suddetti sistemi specializzati, la loro conservazione strutturale e funzionale anche nel nuovo ambiente non mi sembra una stranezza. Anzi, è quello che ci si dovrebbe aspettare.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 02/06/2020, 21:16 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
Cita:
Dal momento che il successo riproduttivo dipende dalla continuità del funzionamento dei suddetti sistemi specializzati, la loro conservazione strutturale e funzionale anche nel nuovo ambiente non mi sembra una stranezza. Anzi, è quello che ci si dovrebbe aspettare.


Certamente, Gabriele.
Ma ammetterai che la situazione in cui si trova un mirmecofilo è un tantino diversa da quella in cui si trovano una pletora di specie che mirmecofile non sono, e che hanno un problema in meno. O magari due in più che non sospettiamo, ma questo ci porterebbe in acque ancora più profonde.

Insomma, a me sembra un po' come la differenza tra un giocoliere che rotea tre palle ed un altro che ne rotea cinque o più. Insomma, una differenza c'è. E nei formicai c'è pure buio….

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 02/06/2020, 21:20 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Hi Honza: thank you so much for sharing that paper, perhaps any answer there to my questions…

To be(come) or not to be(come) mirmecophilous ?

Thanks a lot, A.


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