Personalmente l'ultimo viaggio all'estero che sono riuscito a fare risale al 2007, poi per vari problemi non ne ho più potuti fare, comunque ti posso dire come mi sono regolato fino ad allora.
Premetto che i viaggi entomologici all'estero nel mio caso coincidevano con le mie vacanze, di conseguenza il più delle volte non erano mirati esclusivamente alla ricerca di determinate specie, ma avevano scopi misti: entomologico-turistici. Di solito quindi mi sceglievo un territorio che, compatibilmente con il periodo che avevo disponibilie, mi desse buone probabilità di trovare in giro specie del gruppo di mio interesse (i Buprestidi, nel mio caso), possibilmente diverse da quelle rinvenibili vicino casa. Ovviamente per far questo bisogna prima conoscere qualcosa sulla vita delle specie (gruppi di specie, generi, ecc.) a cui si è interessati, il tipo di ambiente in cui vivono, il periodo di attività degli adulti, e cose del genere. Poi bisogna informarsi sulle condizioni climatiche e sul tipo di ambienti presenti dove si vuole andare, individuare le località più promettenti (sia in base alle caratteristiche ambientali, sia alle citazioni di rinvenimenti di specie presenti in letteratura o alle indicazioni di altri entomologi), cercando di organizzare un percorso che ne comprenda un numero ragionevole in funzione del tempo previsto per il viaggio, possibilmente (nel mio caso) vicino a qualcosa di interesse turistico, tanto per tener conto anche dell'altro aspetto. Soprattutto, cercando di evitare lunghissime tappe di trasferimento, se non proprio inevitabili, perchè altrimenti si rischia di passare la maggior parte del tempo in macchina combinando poco. Se si tratta di un territorio molto esteso, e con caratteristiche molto variabili, come per esempio la Turchia o il Marocco, ma anche semplicemente la Grecia, mi preparo almeno due itinerari alternativi, che poi sceglierò di seguire in base alle condizioni che troverò quando arriverò sul posto. Per cui se mi accorgo che la stagione è più avanti del previsto sceglierò un itinerario che privilegi le quote più alte, o comunque ambienti in cui si possa trovare ancora qualcosa in giro, al contrario se la stagione dovesse rivelarsi indietro (in genere poi va quasi sempre a finire che seguo un percorso misto tra quelli che avevo previsto). In genere mi programmo sempre la durata della permanenza in ogni zona, ma lasciandomi la possibilità di aumentarla o ridurla a seconda di quel che capita e di cosa si trova. Per ogni giorno cerco di mantenere una media di km percorsi che non mi impegni per più di un certo numero di ore e nel mio caso specifico cerco di organizzarmi in modo da viaggiare nelle primissime ore del mattino (dall'alba o prima, fin verso le 9:00) e nel pomeriggio, riservando le ore della mattinata e della parte centrale del giorno alle mie ricerche sul campo (sono le ore migliori per i Buprestidi!).
Ovviamente in ogni viaggio ci sono di solito dei posti in cui è imprescindibile andare, ed in genere sono le classiche località in cui vanno tutti gli entomologi, ed in cui è nota la presenza di un gran numero di specie. Ma ugualmente in ogni viaggio cerco sempre di inserire località di cui si sa ben poco da un punto di vista entomologico. A volte si rivelano una fregatura, ovvero posti di cui si hanno poche notizie perchè c'è effettivamente poco, ma a volte sono buoni posti che sono stati semplicemente trascurati dagli altri entomologi (purtroppo sono sempre meno!), e magari possono offrire qualche sorpresa.
Capita a volte, soprattutto nei viaggi in cui torno in territori che conosco bene, che vada invece a fare delle ricerche mirate, ed allora mi concentro solo in quei pochi posti che mi danno le migliori possibilità di trovare quel che cerco.
|