ciao marcello
in effetti, il sistema adottato dal codice di nomenclatura zoologica, ossia autore e data del "taxon nominale del livello specie", il tutto fra parentesi se il taxon era originariamente incluso in un genere differente, come
chiunque dovrebbe ricordarsi ... dicevo, questo sistema non è certo il massimo come "contenuto di informazioni"
esempi:
1) quello citato da marcello, che non è un caso isolato; io stesso qualche anno fa avrei potuto diventare autore
di un bembidiino, quando avevo scoperto che il nostro
Ocydromus (Nepha) schmidti jeanneli (Dewailly), descritto come
Peryphus jeanneli, era omonimo anche primario di
Ocydromus jeanneli (Alluaud) dell'africa orientale, ugualmente descritto come
Peryphus; in quell'occasione mi era sembrato ridicolo appropriarmi in quel modo della paternità del nome, e avevo preferito comunicarlo ad altri due specialisti (con il suggerimento di mantenere la dedica, rinominandolo
jeannelianus, nome attualmente valido), che se non altro lo hanno inserito in un grosso lavoro sui carabidi del piemonte, invece che farlo come semplice nota nomenclatoriale...
2) c'è un altro caso in cui il merito viene sottratto a colui al quale spetterebbe, per essere conferito a chi in realtà non lo merita: quante volte una specie, riconosciuta come valida in seguito a un approfondito studio di revisione, riceve un nome istituito decenni prima per quella che era stata ritenuta una semplice varietà di qualcos'altro (magari qualcosa che non c'entrava niente), semplicemente perché quello è il più antico nome disponibile?
3) quando trovate nome dell'autore e data fra parentesi, sapete solo che in origine la specie era stata assegnata a un genere differente, ma non avete modo di sapere chi e quando l'ha trasferita al genere attuale, né su quali basi lo ha fatto; preciso che questa manchevolezza è solo del codice di nomenclatura zoologica, perché quello di nomenclatura botanica prevede che di seguito all'autore (e data) del nome, messo fra parentesi, venga citato anche l'autore della combinazione
in realtà, anche il punto 2) è proprio del solo codice di nomenclatura zoologica, ma la soluzione adottata da quello botanico la trovo un tantino radicale: in pratica in botanica ogni nome ha la priorità solamente entro il rango in cui è stato istituito, cosicché se ad esempio (rendiamo onore alle "velvet ants"
), l'attuale
Dasylabris atrata (sinonimo
D. arenaria) fosse stata descritta dapprima come
Mutilla atrata, successivamente come
Mutilla maura arenaria, e infine trattata come
Mutilla maura atrata, per chi la considerasse una sottospecie il nome
arenaria avrebbe la priorità, in quanto la descrizione della sottospecie
M. maura arenaria sarebbe precedente all'istituzione della combinazione sottospecifica
M. maura atrata ... personalmente lo trovo un po' eccessivo, mentre non sarebbe male che accanto al nome di chi ha istituito il taxon comparisse anche quello di chi, poniamo, lo ha elevato al rango di specie