Visto l'interesse vi dico la mia, anche perché sono in parte responsabile dell'incertezza.
Allora, fino a diversi anni fa si riteneva che ci fosse in Italia ed in Europa una specie ad ampia distribuzione, corrispondente al vecchio concetto di
A. lutulenta, ad eccezione di una fascia che si estende dalla zone sabbiose interne della Germania settentrionale, sulle quali si trova la bellissima Lüneburger Heide (cioè la brughiera del Luneburgo), alle dune del Mare del Nord. In tale zona compare infatti un'entità assai differenziata corrispondente al vecchio concetto di
A. lueneburgensis. Tali entità mostrano in Europa centro-settentrionale una distribuzione rigorosamente parapatrica, cioè dove finisce una comincia l'altra, e questo ha sempre rappresentato un problema perché il confine è così netto che è compatibile sia con l'esistenza di due specie che si sostituiscono ecologicamente sia di due ecotipi (razze ecologiche) di una medesima specie. Se ben mi ricordo fu Lempke a lavorare meticolosamente sulla zona di contatto ed a concludere che si trattasse di due specie, date le vistose differenze nell'aspetto (in breve, marrone e ad ali ampie
lutulenta, grigio-argento e ad ali strette
lueneburgensis).
Orbene, col progredire delle esplorazioni entomologiche in Italia, nel centro-sud della penisola ci si è accorti della presenza di qualcosa di apparentemente diverso dal vecchio concetto di
lutulenta ed alcuni autori si sono riferiti per esclusione a tali esemplari con l'unico altro nome possibile rimanente, cioè
lueneburgensis. In realtà, tra tali esemplari (neri e ad ali ampie) e la
lueneburgensis originale del Luneburgo non c'è alcuna somiglianza; ecco perché scrissi che
lueneburgensis non fosse presente in Italia: intendevo la
lueneburgensis 'DOC' originale dell'Europa centro-settentrionale, cioè quella che era l'unica e vera
lueneburgensis al momento in cui lo affermai.
Successivamente, altri autori, lavorando su caratteristiche dell'apparato copulatore hanno rimodulato completamente i confini morfologici (e quindi anche geografici...) tra
lutulenta e
lueneburgensis, concludendo che in Europa ci fosse una
lutulenta con distribuzione ben più ristretta di quella corrispondente al vecchio concetto di
lutulenta ed una
lueneburgensis con distribuzione assai più ampia di quella della
lueneburgensis originale. La neo-
lueneburgensis però includerebbe anche le popolazioni corrispondenti al vecchio concetto di
lueneburgensis, motivo per il quale, viene distinta col nome più antico disponibile per tale entità nel suo complesso, che è appunto
lueneburgensis.
La questione quindi non è più tanto "c'è in Italia o no la
lueneburgensis?" perché sono i confini morfologici (e di conseguenza geografici) della
lutulenta e della
lueneburgensis che sono cambiati: la prima si è "ristretta" e la seconda si è "allargata".
Premetto di non aver ancora cominciato a lavorare sull'argomento per cercare una soluzione, ma penso che l'attuale sistemazione non sia soddisfacente, ed in ciò sono confortato anche da tanti colleghi olandesi e tedeschi che vedono un confine netto tra due entità ben diverse passare attraverso il loro paese e non capiscono perché il confine tra i due nomi sia diverso. E' anche possibile che ci siano due livelli differenti di differenziazione, uno più elevato tra popolazioni corrispondenti ai nuovi concetti di
lutulenta e di
lueneburgensis ed uno gerarchicamente subordinato all'interno di quest'ultima, cioè tra
lueneburgensis simile a
lutulenta e
lueneburgensis corrispondente a quella del vecchio concetto originale. Tutto da valutare poi se le ultime due siano specie distinte o ecotipi.
Resta pure il mistero di cosa rappresentino quegli strani individui peninsulari cui prima accennavo. Insomma, per chi volesse cimentarsi nella risoluzione del problema ce ne sarebbe di lavoro da fare!
