Benvenuto Ospite | Iscriviti

Forum Entomologi Italiani

www.entomologiitaliani.net/forum
 
Oggi è 24/04/2024, 1:44

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Il genere Caradrina (Noctuidae) a Tempio Pausani

ITALIA - Sardegna - OT, Tempio Pausania


nuovo argomento
rispondi
Pagina 1 di 1 [ 11 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 09/09/2018, 21:34 
Avatar utente

Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
Come annunciato in questa discussione, posto qualche foto di esemplari di Noctuidi del genere Caradrina fotografati tutti nello stesso terrazzo di Tempio Pausania, alla luce appositamente lasciata accesa per attirare falene e altri notturni, in anni diversi.
Questa è la prima, fotografata il 26.09.2013:
tempio260913 003mod.jpg


Questa seconda è fotografata il 21.05.2017:
tempio210517 068mod.jpg


Questa terza è quella che fu erroneamente classificata come clavipalpis in questa discussione:
tempio300618 005mod.jpg



Aggiungo per confronto diretto quella che credevo terrea (e che invece è clavipalpis) di questa discussione:
tempio08se18 002mod.jpg


Tutte fotografate qui:
tempio.JPG


_________________
:hi:
Mauro


Top
profilo
MessaggioInviato: 09/09/2018, 23:40 
 

Iscritto il: 30/04/2012, 17:20
Messaggi: 454
Località: Roma & Londra
Nome: Alberto Zilli
Andiamo sul difficile... comunque mi sembrano tutte clavipalpis ad eccezione della terza, che continua a non convincermi. Francamente mi sembra più una selini. Comunque il gruppo è decisamente ostico!


Top
profilo
MessaggioInviato: 10/09/2018, 9:55 
Avatar utente

Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
OK, grazie Alberto.
Le Caradrina sono veramente frustranti per come la variabilità delle diverse specie si interseca e sovrappone. Nel complesso tutte clavipalpis, tranne la terza, che per ora classificherò come Caradrina cf. selini; ma solo fidandomi della tua esperienza, perché più materiale trovo su questo genere più le specie mi sembrano indistinguibili. Non è pane per i miei denti.

_________________
:hi:
Mauro


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 2:25 
 

Iscritto il: 30/04/2012, 17:20
Messaggi: 454
Località: Roma & Londra
Nome: Alberto Zilli
Più la guardo più mi sembra Platyperigea kadenii insularis (Hacker, 2004)... Ma le tieni o le fotografi solo? Con una dissezione non sarebbe difficile determinarla...

Comunque, sapevo che prima o poi saremmo arrivati a questo punto: prendiamo il toro per le corna ed affrontiamo le Caradrina! In realtà da tempo ho avviato un progetto volto alla chiarificazione delle Caradrine italiane assieme a Valerio e pensavamo di coinvolgere gli amici del forum nella richiesta e mappatura del materiale. Volevamo giusto avere qualche certezza in più prima di ufficializzare la discussione. Direi che oramai, dopo diverse centinaia di dissezioni, quasi ci siamo, anche se rimangono dei dubbi su alcuni taxa, e poi in ogni caso bisognerebbe determinare la distribuzione completa delle varie specie in Italia. Le novità non sono poche, ma premetto che tutto quanto leggerete è ancora inedito, quindi NON ha validità nomenclaturale (e poi è ovviamente criticabile e discutibile come ogni affermazione scientifica).

Ecco la situazione in Italia quale ci risulta oggi, specie per specie, esclusivamente sulla base di materiale esattamente verificato. Per semplicità usiamo qui i sottogeneri ancora come generi, anche perché poi francamente le differenze strutturali nei genitali sono molto forti. Usiamo le sottospecie presenti in Italia, laddove ve ne siano di segnalate nella letteratura scientifica, anche se spesso si tratta di taxa di limitata significatività.

Specie italiane:
Caradrina morpheus morpheus (Hufnagel, 1766) – Italia continentale e Sicilia
Platyperigea terrea (Freyer, [1839]) – Alpi
Platyperigea proxima proxima (Rambur, 1837) – Sardegna
Platyperigea proxima rufostigmata Rothschild, 1914 – Sicilia
Platyperigea kadenii kadenii (Freyer, [1836]) – Tutta Italia, Sardegna esclusa
Platyperigea kadenii insularis (Hacker, 2004) – Sardegna
Platyperigea aspersa aspersa (Rambur, 1834) – Tutta Italia
Platyperigea montana rougemonti (Spuler, 1908) – Alpi
Boursinidrina germainii germainii (Duponchel, 1835) – Coste della Penisola, Sicilia e Sardegna
Eremodrina vicina castrensis Berio, 1981 – Qua e là nella Penisola, Sicilia
Eremodrina gilva gilva (Donzel, 1837) – Italia continentale
Eremodrina flava flava (Oberthür, 1876) – Toscana e Sardegna
Paradrina clavipalpis clavipalpis (Scopoli, 1763) – Tutta Italia
Paradrina flavirena flavirena (Guenée, 1852) – Tutta Italia
Paradrina selini selini (Boisduval, 1840) – Italia continentale e Sicilia (ne dobbiamo ancora vedere di sicure della Sardegna)
Paradrina fuscicornis fuscicornis (Rambur, 1832) – Sardegna
Paradrina wullschlegeli wullschlegeli (Püngeler, 1903) – Alpi


Misteri:
Paradrina noctivaga noctivaga (Bellier, 1863) – Da escludere altrove in Italia, potrebbe effettivamente essere presente in Sardegna, dove è stata segnalata con chiarezza da diversi autori, tra cui Boursin, il quale era certamente uno che di Caradrine se ne intendeva. Tuttavia, non è mai stata veramente riconfermata con segnalazioni raffiguranti l’endofallo. Di distinzione quasi impossibile esternamente da alcune forme di P. flavirena, abbiamo dissezionato decine di esemplari sardi ma tutti si sono sempre dimostrati flavirena.

Paradrina abruzzensis abruzzensis (Draudt, 1933) – Nonostante decenni di ricerche su tutti i gruppi montuosi dell’Appennino Centrale da parte nostra e di amici e colleghi, non l’abbiamo mai trovata. Tutte le volte che abbiamo dissezionato esemplari perfettamente corrispondenti a quelli illustrati come abruzzensis nella letteratura scientifica oppure sul web questi si sono sempre dimostrati essere P. selini. Anche la distribuzione generale della specie, cioè Abruzzo, Madonie e Iran, ci sembra abbastanza insolita. Abbiamo perciò il dubbio che i pochissimi esemplari italiani così determinati sulla base dei genitali, tra i quali anche i tipi, portino cartellini con errate indicazioni di località. Ci piacerebbe molto vedere delle vere abruzzensis italiane.

Principali novità:
Paradrina levantina levantina (Hacker, 2004) – Segnalata per il Sud Italia e la Sicilia, riteniamo che questa specie non sia valida (o almeno non lo siano le popolazioni italiane) e che si tratti esclusivamente di esemplari di seconda generazione particolarmente piccoli di P. flavirena sviluppatisi in annate ed in luoghi particolarmente aridi del sud. Anche nelle zone calde litoranee dell’Italia Centrale gli individui di seconda generazione sono più piccoli di quelli della prima in modo statisticamente significativo, facendo con ciò pensare ad un trend graduale di riduzione delle dimensioni associato all’incremento delle condizioni di aridità da parte della generazione le cui larve devono svilupparsi in piena estate. Abbiamo esaminato individui veramente microscopici della Puglia e della Sicilia ed i loro apparati copulatori coincidono sempre perfettamente con P. flavirena. Anche dalla descrizione originale non si evince alcuna differenza significativa rispetto a P. flavirena, ma non avendo a disposizione esemplari del Mediterraneo Orientale al momento non ci pronunciamo espressamente su queste popolazioni. Poiché però i reperti sono sempre tardo-estivi o autunnali e di zone molto calde di bassa quota, supponiamo che alla base vi sia sempre lo stesso fenomeno.

I rapporti di abbondanza tra Paradrina flavirena flavirena (Guenée, 1852), P. selini selini (Boisduval, 1840) e P. suscianja suscianja von Mentzer, 1981. Per oltre un secolo i lepidotterologi hanno determinato le Caradrine assegnando gli individui con segni distintivi sulle ali alle varie specie ben caratterizzate nel pattern ed attribuendo tutti i rimanenti a selini. Ad esempio, venivano considerate flavirena solo quelle con ali anteriori di colore marrone abbastanza scuro e la macchia reniforme chiaramente costellata da evidenti bolle dorate. E’ evidente che col tempo P. selini è giunta ad essere un contenitore-spazzatura in cui sono confluiti esemplari eterogenei d’ogni tipo, chiaramente non conspecifici, nonché la Caradrina più comune, diffusa e variabile d’Italia (e non solo). Dai nostri studi risulta invece che è P. flavirena la Caradrina più abbondante e variabile italiana, potendosi annoverare tra di essa anche infiniti esemplari di colore beige e con reniforme priva di bolle dorate, più o meno stretta e/o scura, e con una distribuzione altitudinale che va dalla costa alla montagna. Paradrina selini, al contrario, è una specie abbastanza localizzata, preferenzialmente anche se non esclusivamente in aree montane. Insomma, il concetto di flavirena va allargato ed “invade” gran parte di quello che per lungo tempo è stato considerato proprio di selini; di conseguenza, quello di selini va ristretto, o meglio immaginando una distribuzione continua dei fenotipi delle specie, quello di selini si restringe dal lato di flavirena ma si estende in direzione opposta a comprendere al suo interno anche Paradrina suscianja. Infatti, quest’ultima non ci risulta distinta da P. selini (anche se l’ho segnalata io stesso per l’Italia, quando però il comune concetto di selini era più spostato a comprendere anche individui che oggi sappiamo essere flavirena).

Specie da confermare:
Kalchbergiana ingrata ingrata (Staudinger, 1897). Segnalata per la Sicilia, isola compatibile con l'areale generale della specie, non ne abbiamo visto esemplari. Presente anche nelle Alpi extra-italiane, prima o poi potrebbe essere reperita in qualche nostra località alpina.

Specie da escludere dalla fauna italiana (salvo sorprese...):
Platyperigea albina albina (Eversmann, 1848)
Platyperigea petraea petraea (Tengström, 1869) (= grisea Eversmann, 1848)

:hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 13:48 
 

Iscritto il: 22/02/2011, 12:19
Messaggi: 1053
Nome: carlo cabella
urca!!!
Ciao Alberto, ciò che scrivi corrisponde più o meno a quanto ho io in collezione (eccetto Paradrina wullschlegeli wullschlegeli (Püngeler, 1903, mai da me raccolta), con esemplari del continente e delle isole. Alcune le ho determinate come abruzzensis (Italia centrale) e levantina (Trapani) :? .
Se posso essere utile.....
:hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 19:42 
 

Iscritto il: 30/04/2012, 17:20
Messaggi: 454
Località: Roma & Londra
Nome: Alberto Zilli
Magari! Se cominciassi ad esaminare le tue probabili abruzzensis...
Dovrebbe essere come una grossa selini col lobo basale della vesica diverso.
Facci sapere... :hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 19:44 
Avatar utente

Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
AZi ha scritto:
Più la guardo più mi sembra Platyperigea kadenii insularis (Hacker, 2004)... Ma le tieni o le fotografi solo? Con una dissezione non sarebbe difficile determinarla...

No, non conservo le falene, mi limito a fotografarle. Ma se sono utili posso farlo da ora in poi, e con le Caradrina (sensu lato) sicuramente lo farò; anche se quando decido di raccogliere qualcosa che prima fotografavo soltanto capita spesso che il soggetto smetta di rendersi disponibile.
Ovviamente quando sospetti di Platyperigea kadenii insularis ti riferisci alla terza vero? le altre posso darle come come clavipalpis sicure?

_________________
:hi:
Mauro


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 21:48 
Avatar utente

Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
P.S. se ne prendo, come le conservo, le fisso in alcol?

_________________
:hi:
Mauro


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/09/2018, 23:05 
 

Iscritto il: 30/04/2012, 17:20
Messaggi: 454
Località: Roma & Londra
Nome: Alberto Zilli
Sì, mi riferivo ovviamente alla terza.

Per conservarle conviene spillarle e seccarle, così si può controllare meglio il pattern.
:hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 12/09/2018, 0:17 
Avatar utente

Iscritto il: 28/04/2010, 23:44
Messaggi: 2107
Località: Roma
Nome: Valerio Viglioglia
Mi affaccio pure io visto che la discussione mi interessa ;) anche se mi sono arrugginito molto sulle Caradrine.

Ieri ero pure stato tentato di scrivere che per me erano tutte clavipalpis per via della fascia premarginale rossiccia ma ho preferito aspettare che passasse Alberto e direi che ho fatto bene.
Prima o poi ti faccio vedere pure il mio materiale nuovo, non è tantissimo e non credo cambierà le cose ma piuttosto che ignorarlo ...

:hi:

_________________
Valerio V


Top
profilo
MessaggioInviato: 12/09/2018, 11:05 
 

Iscritto il: 30/04/2012, 17:20
Messaggi: 454
Località: Roma & Londra
Nome: Alberto Zilli
Ottimo Valerio, e speriamo che almeno tu abbia preso qualche vera "abruzzensis"! :hi: :hi:


Top
profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
nuovo argomento
rispondi
Pagina 1 di 1 [ 11 messaggi ]

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a: