All'altra tua domanda non hai ricevuto la risposta che volevi anche perchè tu stesso non hai risposto a chi ti ha chiesto di precisare quel che volevi sapere!
Per quanto riguarda questa, io non sono uno "scienziato esperto di biochimica degli insetti", ma posso dirti che non è solo quella cocciniglia a essere immune dal veleno dell'oleandro.
Come ho scritto da qualche altra parte tempo fa, alcuni anni fa, allevando degli adulti di Julodis (il genere di Buprestidi che comprende anche la specie che mi fa da avatar), ho potuto osservare che sono in grado di nutrirsi tranquillamente di foglie, boccioli e corteccia giovane di oleandro. Anzi, non solo lo tollerano, ma risulta una delle piante che preferiscono, anche di fronte alla possibilità di nutrirsi d'altro. Il bello è che non lo fanno solo le specie che si nutrono sui Nerium anche in natura, che potrebbero aver evoluto qualche forma di difesa, ma anche le specie che vivono in ambienti in cui l'oleandro non c'è. Di conseguenza, presumo che non abbiano avuto bisogno di sviluppare alcuna difesa. Probabilmente l'azione tossica di questa pianta si verifica nei vertebrati, mentre la fisiologia degli insetti è abbastanza diversa da non risentirne.
tancredi ha scritto:
credo abbia a che fare con il suo Ph. Sto cercando di comprendere come fanno gli insetti a neutralizzare l'effetto cancerogeno con il loro sistema di Ph.
Ma sei sicuro di questo, o è solo una tua ipotesi? E poi, tanto per riprendere ciò che ti ha chiesto Roberto nell'altra discussione, il pH di quale parte, tessuto organo o liquido dell'insetto?
Che poi gli insetti "neutralizzino l'effetto cancerogeno con il loro sistema di Ph" (per inciso, si scrive pH) è tutto da dimostrare. Tieni conto che gli insetti, per la loro stessa natura, sono sicuramente meno soggetti all'incidenza di tumori, dal momento che questo tipo di anomalie è strettamente dipendente dalla durata di vita dell'organismo e dalle sue dimensioni (ovvero dal numero di cellule). Per cui, è normale che un insetto 100.000 volte più piccolo (in massa, e approssimativamente in numero di cellule) e decine o centinaia di volte meno longevo di un uomo, abbia automaticamente una possibilità molto più bassa di sviluppare un tumore, anche senza particolari sistemi di difesa. Anzi, ho la vaga idea che l'evoluzione abbia invece potenziato le difese antitumorali proprio nei vertebrati.
P.S. - L'oleandro come pianta non credo sia fortemente cancerogeno. Contiene una sostanza che sembra aumentare la frequenza di alcuni tumori. Ma bisogna vedere in che quantità. Credo che rispetto alla tossicità questo sia un problema minore.