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Lo strano caso dell'idrofilo e del bivalve



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MessaggioInviato: 17/02/2019, 14:08 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
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Nome: Enzo Funghini
Ciao a tutti!
Spero di aver "beccato" la sezione più adatta per questo post: se lo ritenete opportuno, spostatelo tranquillamente in una sezione più idonea.
La lettura di un libro mi ha suscitato in questi giorni una grande curiosità che riguarda la relazione tra due invertebrati d'acqua dolce, di cui non ero a conoscenza. Considerando che uno dei due “attori” in questione è un coleottero acquatico, ho pensato di rivolgermi a voi per saperne di più.

Arrivo subito al dunque...
Sto leggendo “E Marx tacque del giardino di Darwin”, un avvincente romanzo storico della scrittrice tedesca Ilona Jerger, che ho segnalato tempo fa in questo post: viewtopic.php?f=183&t=83254
Nel capitolo “La morte e la scommessa” viene ricostruita una conversazione tra Darwin e suo cugino Francis Galton, incentrata su di un articolo che il padre dell'evoluzionismo aveva appena pubblicato su Nature (è il 18 aprile 1882, la vigilia della morte del padre dell'evoluzionismo!). Nell'articolo in questione, Darwin descrive un mollusco bivalve che utilizza un idrofilo come “mezzo di locomozione”: per l'esattezza, si aggrappa alla sua zampa per farsi trasferire da uno stagno all'altro. Vi riporto le parole testuali del dialogo: “Lo sapevi che questo mollusco bivalve si aggrappa alla zampa di un idrofilo per farsi trasportare in volo da uno stagno all'altro? Non è cosa da poco”- dice Darwin, entusiasta, al cugino Francis.

Ho fatto qualche ricerca in rete ma non sono riuscito a trovare niente in proposito. Sapete dirmi qualcosa? A quali specie appartengono i due invertebrati? Si tratta di specie presenti anche in Italia? Per quanto riguarda l'idrofilo, pensate possa trattarsi del nostro Hydrophilus piceus?
Attendo con piacere qualche notizia,
grazie in anticipo!

Enzo :hi:


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MessaggioInviato: 17/02/2019, 22:19 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
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Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
Dytiscus marginalis: https://biodiversitylibrary.org/page/28512833 .

Troppo strano, veramente.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 17/02/2019, 22:56 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Ho letto questo episodio nella biografia di Darwin che forse, tra tante, è la mia preferita: "L'evoluzionista riluttante", di David Quammen, Edizioni Codice, 2008. E' nell'ottavo capitolo, che si intitola "L'ultimo coleottero". Queste sono le ultime due pagine:

001.jpg


002.jpg



Le implicazioni del fatto, di per sè quasi insignificante, mi hanno colpito e con questo episodio ho concluso, qualche anno fa, la mia conferenza su Darwin "Un collezionista di fatti e di coleotteri".

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 12:06 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Non sapevo niente di questo caso particolare, ma è noto che le forme giovanili di alcuni Lamellibranchi d'acqua dolce (li conosco per certo della famiglia Unionidae, ben presente anche in Italia, ed a cui appartiene anche la nota Anodonta, che credo essere il nostro più grande bivalve d'acqua dolce) hanno le valve dentate e con queste si aggrappano ai pesci per diffondersi in altre acque. Non mi meraviglierebbe se, occasionalmente o regolarmente, lo facessero anche con grossi Coleotteri acquatici.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 20/02/2019, 12:23 
 

Iscritto il: 21/09/2009, 9:34
Messaggi: 1535
Località: Padova
Nome: Gianfranco Salvato
Grazie delle informazioni, come Maurizio non sapevo del coleottero.
Gianfranco


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 18:38 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
gabrif ha scritto:
Dytiscus marginalis: https://biodiversitylibrary.org/page/28512833 .

Troppo strano, veramente.

:hi: :hi: G.


Grazie mille, Gabriele!
Non credo ai miei occhi: l'articolo originale! Mi colpisce la data della pubblicazione: 6 aprile 1882.
E' impressionante constatare come il padre dell'evoluzionismo fosse praticamente a un passo dalla morte (avvenuta appena 13 giorni dopo): ha lavorato forsennatamente fino all'ultimo: tipico di tutti i grandi!!

Quanto al coleottero, che nel romanzo della Jerger viene descritto come un idrofilo, presumo si tratti di un errore di traduzione, problema purtroppo tutt'altro che raro.

Enzo :hi:


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 18:59 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
Apoderus ha scritto:
Ho letto questo episodio nella biografia di Darwin che forse, tra tante, è la mia preferita: "L'evoluzionista riluttante", di David Quammen, Edizioni Codice, 2008. E' nell'ottavo capitolo, che si intitola "L'ultimo coleottero". Queste sono le ultime due pagine:

001.jpg

002.jpg


Le implicazioni del fatto, di per sè quasi insignificante, mi hanno colpito e con questo episodio ho concluso, qualche anno fa, la mia conferenza su Darwin "Un collezionista di fatti e di coleotteri".

:hi:


Ciao Silvano, grazie mille per la condivisione e per la dritta!
La lettura di questo romanzo mi ha invogliato a passare ad una biografia di Darwin: ma come giustamente hai sottolineato, c'è solo l'imbarazzo della scelta. In questo periodo sono "tentato" dal recentissimo "Darwin. L'evoluzione di una vita" di Janet Browne (Hoepli, 2018), che ho segnalato tempo fa nella sezione dedicata ai libri. L'unica perplessità è la mole del volume. Si tratta infatti di una biografia "monumentale di circa 1200 pagine: se non si è sicuri di poter essere abbastanza continuativi, si rischia di perdere il filo e di dover ricominciare ogni volta da capo...
Quanto al libro di Quammen, l'ho sfogliato anni fa in libreria e mi ha fatto un'ottima impressione: mi è sembrato molto scorrevole e accattivante, un libro che si finisce tutto d'un fiato senza rischi di lasciarlo a metà. Terrò senz'altro conto del tuo suggerimento!

Enzo :hi:


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 19:30 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
Julodis ha scritto:
Non sapevo niente di questo caso particolare, ma è noto che le forme giovanili di alcuni Lamellibranchi d'acqua dolce (li conosco per certo della famiglia Unionidae, ben presente anche in Italia, ed a cui appartiene anche la nota Anodonta, che credo essere il nostro più grande bivalve d'acqua dolce) hanno le valve dentate e con queste si aggrappano ai pesci per diffondersi in altre acque. Non mi meraviglierebbe se, occasionalmente o regolarmente, lo facessero anche con grossi Coleotteri acquatici.


Ciao Maurizio!
Ho postato la domanda anche nel nostro Forum "gemello", ma nella sezione molluschi:
https://www.naturamediterraneo.com/foru ... _ID=310569. Per quanto riguarda il bivalve, a quanto pare si tratta probabilmente di un Pisidium, o comunque qualche bivalve strettamente imparentato. E' vero: comportamenti analoghi sono molto frequenti nei molluschi. A tal proposito, tempo fa sono venuto a conoscenza di alcuni studi su Dreissena polymorpha. Sembra che, grazie proprio a questa abitudine, questa "piaga" delle acque dolci potrebbe per certi versi trasformarsi in una preziosa "alleata": sono stati osservati esemplari di Dreissena mentre aderiscono sul corpo di alcuni gamberi della Louisiana (Procambarus clarkii ), arrecando a questi aggressivi crostacei notevole disturbo. Insomma, come dire? Il nemico del mio nemico... è mio amico ;) ...
Se riesco a ritrovare la fonte la posto senz'altro.

Enzo :hi:


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 20:28 
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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Facendo qualche ricerca ho trovato che qualche anno dopo l'articolo di Darwin, esattamente nel 1893, in un volume intitolato "The dispersal of shells, an inquiry into the means of dispersal possessed by fresh-water and land Mollusca" di Harry Wallis Kew, c'è un capitolo espressamente dedicato ai casi fino ad allora documentati di insetti acquatici ritrovati con molluschi bivalvi aggrappati alle articolazioni.
Ci sono tre bei disegni.
Uno mostra una larva di libellula, un altro una Nepa e infine un terzo proprio una femmina di Dytiscus.
Reperti conservati, almeno a quell'epoca, tutti al Manchester Museum.

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:hi: Marcello Romano


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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44
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Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
Ci abbiamo :hp: certi speleobibliotecari :gh: , qui noi...

_________________
Augusto (aug)
Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)


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MessaggioInviato: 21/02/2019, 15:20 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
Grazie mille, Marcello!
Non si finisce mai di imparare: a saper cercare, ci si spalanca sempre un mondo!

Enzo :hi:


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