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Forum Entomologi Italiani

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Limitazioni nelle raccolte sul campo



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MessaggioInviato: 25/04/2010, 23:51 
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Nome: Maurizio Gigli
dadopimpi ha scritto:
Le cose importanti le avete già dette voi. Le leggi restrittive sulla raccolta degli insetti in effetti sono una cosa senza senso, faccio un semplice esempio: in una zona qua vicino dove si prendeva il Cerambyx cerdo (protetto anche se infestante, e comunque comune), poi hanno tagliato gli alberi e ovviamente il Cerambyx è scomparso.

Ecco una delle specie protette anche da noi per via della CE, dal momento che è considerato a rischio estinzione in Svezia.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 26/04/2010, 0:28 
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Nome: Maurizio Gigli
dadopimpi ha scritto:
Bè, fai conto che io penso ai Cerambycidi :gh: . Sulle tigelle non c'è dubbio, sono moooolto meglio delle leggi del nostro governo :mrgreen:

I Cerambycidae, come i Buprestidae, hanno ben poche specie endemiche anche dell'Italia intera, ma di una sola regione, a parte qualcosa in Sicilia (e Sardegna?) non mi viene in mente niente.
In altri gruppi, come Carabidae o Curculionidae, che almeno dalle nostre parti speciano di più, il discorso è diverso.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 26/04/2010, 8:51 
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Nome: Francesco Izzillo
Capito Francesco? Come ti metti con le aprutiana?

Con l'aprutiana sono a cavallo: c'è anche a Malta! :mrgreen:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 26/04/2010, 13:17 
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Nome: Franco Da Re
Hydropaulus ha scritto:
Non si potrebbe pensare ad una vera e propria "licenza per motivi di studio"



Non ti conosco , non prendere quindi il mio intervento come un attacco personale .
Cos'è "007 licenza di uccidere" ....? Credo che tra un entomologo ed un collezionista di spoglie ( ma che tali non erano fino all'intervento dello "studioso") ci sia , e nel caso non ci fosse , ci dovrebbe essere , una qualche differenza . L'approccio scientifico allo studio degli insetti ( e non solo ) non può essere lo stesso del collezionista di francobolli ; non raccolta indiscriminata ( magari per poi scambiare i doppioni ) , ma studio , ALLEVANDO la/e specie che ci interessa/no e condividendo con gli altri , possibilmente ANCHE al di fuori delle "sedi istituzionali ", i risultati cui siamo pervenuti . Questo non esclude che ci possano essere delle persone cui inviare i nostri soggetti per uno studio comparativo o di sintesi etc..ma mette dei paletti alla raccolta indiscriminata di soggetti da parte di chiunque . Con affetto ( anche per gli entomo-patologi ) l' entomo-allevatore Franco

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Perchè non avvenga più che si dia come carità ciò che è loro dovuto per giustizia


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MessaggioInviato: 26/04/2010, 14:47 
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Nome: Riccardo Poloni
Bè Franco, devi contare che per studiare gli insetti occorre anche avere una collezione, e spesso per fare ciò bisogna anche ricorrere a scambi, compra-vendite e altro. Quindi l'approccio di uno studioso di insetti (io parlo dal punto di vista sistematico, altrimenti si parla di etologia ed etologo) non può essere di pura collezione ma neanche solo allevamenti o osservazioni sul campo. Il tuo mi sembra infine, e non prenderlo come un attacco personale ma come una critica civile, un atteggiamento, più che entomologico, ambientalistico, e non nel senso buono della parola. Sono io il primo che mi oppongo a certa gente che si fa chiamare entomologo, e poi distrugge una popolazione di Carabidi ipogei tirando giù mezza montagna per prenderne molti esemplari, però la raccolta, la collezione e in certi casi anche lo scambio di materiale risulta necessario. E qui si ripropone il discorso di prima, se di un insetto un entomologo ne raccoglie anche centinaia di esemplari non distruggerà mai la popolazione, ma togliendo l'ambiente sì. Ergo sono gli ambienti che andrebbero protetti dall'edilizia senza scrupoli, non gli insetti direttamente.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 26/04/2010, 17:40 
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Nome: Davide Badano
dadopimpi ha scritto:
Bè Franco, devi contare che per studiare gli insetti occorre anche avere una collezione, e spesso per fare ciò bisogna anche ricorrere a scambi, compra-vendite e altro. Quindi l'approccio di uno studioso di insetti (io parlo dal punto di vista sistematico, altrimenti si parla di etologia ed etologo) non può essere di pura collezione ma neanche solo allevamenti o osservazioni sul campo. Il tuo mi sembra infine, e non prenderlo come un attacco personale ma come una critica civile, un atteggiamento, più che entomologico, ambientalistico, e non nel senso buono della parola. Sono io il primo che mi oppongo a certa gente che si fa chiamare entomologo, e poi distrugge una popolazione di Carabidi ipogei tirando giù mezza montagna per prenderne molti esemplari, però la raccolta, la collezione e in certi casi anche lo scambio di materiale risulta necessario. E qui si ripropone il discorso di prima, se di un insetto un entomologo ne raccoglie anche centinaia di esemplari non distruggerà mai la popolazione, ma togliendo l'ambiente sì. Ergo sono gli ambienti che andrebbero protetti dall'edilizia senza scrupoli, non gli insetti direttamente.


:ok: :ok:

oltre al fatto che molto spesso una collezione è fondamentale non solo per studiare la tassonomia ma anche per capire cosa si sta allevando, non è che tutti i gruppi sono conosciuti come i Lepidotteri Ropaloceri...


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MessaggioInviato: 26/04/2010, 18:50 
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Nome: Salvatore Saitta
Nei due anni in cui ho cominciato la raccolta di insetti, iniziando dai campionamenti per la tesi ad una raccolta personale per studio/conoscenza, ho visto molti ambienti mutare. Io raccolgo anche i Ropaloceri, sempre limitando il prelievo a 1-2 esemplari per sesso per specie, con la speranza di contribuire alla fine alla conoscenza della fauna della Sicilia nord-orientale che è la meno studiata dell'Isola; lo dimostra il fatto che da uno dei campionamenti fatti sul mio balcone (! e parliamo di periferia, ambiente degradato, solo qualche zona d'erba e una collina coltivata nelle vicinanze) ho trovato una specie che non era stata ancora segnalata nell'Isola (ovviamente non di farfalla diurna ma notturna ;) ). Ebbene, come dicevo, in soli 2 anni ho visto molto ambienti distrutti, e interi prati falciati, e decine di case spuntate come funghi...al punto che sono contento di avere raccolto qualcosa che molto probabilmente fra poco non esisterà più in queste zone :)

Quello però che continua a sembrarmi curioso è che, mentre io un po' mi vergogno ad andare in giro col retino e subire spesso le occhiatacce della gente, quelli che distruggono totalmente interi habitat senza peraltro infrangere alcuna legge (probabilmente), invece se ne fregano altamente!
Io capisco e rispetto chi difende la natura a livello di ogni essere vivente (della serie "io non uccido neanche una zanzara"), però se non si punta sulla conservazione degli habitat piuttosto che con la protezione di qualche specie, resterà ben poco in giro.

Tranne qualche raro caso non è per colpa degli entomologi che una popolazione si estingue (questi ultimi semmai possono gravare su una preesistente situazione già critica), ma per le pressioni antropiche di altro genere.
Pongo un esempio: io non ho ancora avuto la fortuna di vedere la Charaxes jasius. Se nelle zone dei Peloritani in cui io sono solito andare in giro dovesse ormai essere estinta, la causa è la quasi completa assenza di corbezzolo dovuta ad incendi e rimboschimenti assurdi tipo Robinia pseudoacacia e basta...Mio padre mi raccontava che di corbezzoli una volta era pieno, io finora ho visto zone dove massimo sono presenti una decina di esemplari che stentano a sopravvivere...

Scusate, ci tenevo ad intervenire anche se poi ho detto cose che già sapete e/o condividete e avete già espresso meglio prima di me :)

:hi:

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MessaggioInviato: 26/04/2010, 19:48 
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Nome: Maurizio Gigli
Capisco che Franco possa pensarla diversamente, ma tra l'entomologia e lo studio degli altri gruppi animali, specialmente Mammiferi, e Vertebrati in generale, c'è una profonda differenza: neanche sappiamo con precisione cosa effettivamente esista! Un mammalologo può anche permettersi di passare la vita a studiare il lupo appenninico, ma quando abbiamo a che fare con migliaia e migliaia di specie, di cui parecchie molto elusive, prima di studiare nei dettagli l'etologia di ogni singola specie c'è tutto un enorme lavoro tassonomico e morfologico, altrettanto importante, da fare. Poi, nessuno vieta di studiare accuratamente la vita di Lucanus tetraodon senza necessità di sacrificare alcun esemplare. Sfido qualsiasi entomologo a studiare un qualsiasi gruppo senza esaminare esemplari conservati, presi da lui, chiesti in visione, scambiati o comprati, non fa molta differenza. Certo che se vi sono anche osservazioni in natura, è molto meglio, anche per non ricadere in uno studio esclusivamente morfologico come un secolo fa.
Ovviamente, ci sono tutti i passaggi dal ricercatore, senza velleità collezionistiche (che però si deve appoggiare a collezioni altrui o pubbliche) al collezionista puro, che mai si degnerà di impegnarsi in un'escursione, magari dietro casa, per vedere che fanno le bestie che tanto l'interessano, per cui gli insetti non sono niente di diverso dai francobolli, le monete o le carte telefoniche. La maggior parte di noi ha, in diverso grado, entrambi gli aspetti, e non vedo cosa ci sia di male in questo.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/01/2011, 23:59 
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Nome: Giovanni Altadonna
Amici, avete illustrato perfettamente questo tema che mi sta particolarmente a cuore e concordo con quanto avete detto finora, ma vorrei esprimere comunque la mia opinione. In effetti, la protezione degli insetti (come degli altri artropodi, rettili, anfibi) è regolata dall' interesse della massa popolare verso i suddetti animali, commentati semplicemente da esclamazioni come:-"Che schifo! AAAAAAAAAAAAHHH!!! Che orrore!!!" :sick:
(daltronde Invertebrati, Rettili e Anfibi sono gli animali più minacciati...Chissà perchè... :devil: :cry:). Cio è dovuto all' interesse (raro anche questo per di la verità) per la cosidetta "megafauna carismatica" ( i grandi mammiferi che suscitano la sensibilità della gente, come il panda). Esempio: il panda è protagonista di documentari e famoso in tutto il mondo, il Cerambix cerdo, di cui quasi nessuno sa neppure il nome ( apparte noi, ovviamente :gh: ) viene ucciso con l' unica "giustificazione" che è "una bestia schifosa e inutile" :devil: :devil: :devil: :x :x :P :P :P :gun: :gun: :gun: :gun: :no1: :no1:; chi vede un gatto morto per strada manda a quel paese il tizio che (magari per sbaglio) l' ha ucciso, perchè " è un animale così adorabile !!!!!", ma se qualche Deficente ignorante e cretino uccide un Osmoderma eremita, Lucanus cervus o Polyphylla ragusai solo perchè li considera Scarafaggi schifosi nessuno (a parte NOI) avrà niente da replicare :devil: :devil: :devil: :sick:

Questo perchè l' ignoranza la fà da padrona in questo nostro mondo :cry: :cry: :cry:

_________________
"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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MessaggioInviato: 01/02/2011, 19:23 
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Nome: Luca Bodei
Riporto qui un post che avevo messo in un altro discorso simile,premettendo che è un parere del tutto personale,ma spero condivisibile con qualcuno di voi:

Secondo me però la normativa lombarda sulla protezione della fauna minore è un po troppo restrittiva :no: ,limita un pochettino anche la possibilità di raccolta e studio(sempre che se ne trovi) di specie di cui ancora non si sa nulla,oppure non da la possibilità di raccolta in ambienti in cui potrebbe anche esser scoperta qualche specie nuova per la scienza,si è un po troppo generalizzato 'proteggendo' a priori ciò che ancora non si conosce secondo me andrebbe un pochettino rivisitata.
Poi non so se avete visto le firme di questa delibera c'è un certo signore che è tuttora agli arresti per truffa :P e tutti gli altri non so nemmeno che grado di preparazione abbiano in merito :x ,si firma cosi tanto per....secondo me non l'hanno neanche letto ciò che è stato deliberato! :no1:
Parere del tutto personale......
Aggiungerei che purtroppo l'ignoranza di certe persone il più delle volte condiziona l'intelligenza di altre,ed essendo quest'ultime in minoranza,si va a finire che chi ci si rimette(purtroppo) sempre!
:hi: :birra:

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Tc70


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MessaggioInviato: 01/02/2011, 21:54 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
@ Tc70

a quello che hai scritto sarebbe anche da aggiungere che i direttori di alcune istituzioni (che sono al vertice di lobbi di potere) hanno fatto si che venissero chiuse molte cavità entomologicamente interessanti...la motivazione è sempre la solita: preservare l'ambiente che, tradotto in italiano, significa impedire a "noi" di andare a mettere trappole e permettere solo a loro ed ai loro amici/conoscenti di poterlo fare indisturbati (e sembra che li accompagnino pure.... :x ).

:no: :no: :no: :no:


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MessaggioInviato: 02/02/2011, 0:37 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
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Nome: luigi lenzini
Io ho fatto collezione di coleotteri, lepidotteri e imenotteri tanti anni fa, quando ero un ragazzino, e ho continuato fino a metà liceo, ma non sono mai stato un collezionista. Conservavo solo gli insetti che avevo trovato io e di cui ricordavo l'ambiente e i comportamenti, perché quelli allevabili, prima di metterli in collezione, li allevavo, anche per settimane.
Penso che tutti abbiano detto cose condivisibili; ciascuno ha evidenziato un aspetto della questione più di altri, ma mi sembra che siamo sostanzialmente tutti d'accordo, anche sul fatto che ci vuole competenza e equilibrio. Non tutti gli insetti sono uguali; alcune specie vivono un equilibrio dinamico fatto di tantissime nascite e tantissime morti, e in questo caso un morto in più o in meno non significa niente, perché il fattore limitante è l'ambiente; altre hanno pochi discendenti con alta aspettativa di sopravvivenza, e allora un prelievo sostenuto può anche incidere. Se avessi prelevato io 6 Carabus Lefebvrei Bayardi nella pineta di Castelfusano, che non ne è particolarmente ricca, credo che un po' di danno l'avrei fatto.
Per quanto riguarda l'atteggiamento degli enti, è difficilissimo fargli entrare in testa il concetto di ecosistema e di biodiversità, e, come ha detto già qualcuno, a volte bisogna imbrogliarli con una specie simbolo per salvare il resto. E a questo proposito, è difficile trovare ancora in giro associazioni veramente serie che possano dare criteri di riferimento; anche la più emblematica, che non nomino, da almeno 20 anni strizza l'occhio al populismo animalista e alla politica; non segue più una linea rigorosamente scientifica e si impegna in battaglie contraddittorie.
Stando così le cose, non credo che licenze e patentini sarebbero utili, se rilasciati da incompetenti; sarebbero solo burocrazia e tassazione: timbri contro soldi e tutto finirebbe lì.
:hi: luigi


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MessaggioInviato: 02/02/2011, 1:05 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Condivido in pieno tutto quel che hai scritto, Luigi, eccetto una cosa: una volta la Pineta di Castelfusano "era" particolarmente ricca di Carabus lefebvrei bayardi! Ora purtroppo sembra non sia più così, e la specie si è molto ridotta di numero in quell'area, dove tra l'altro gli individui erano notevoli per le dimensioni particolarmente grandi che raggiungevano. Ricordo che nei primi anni '80 bastava sollevare un pezzo di corteccia di qualche vecchio pino morto da tempo, durante l'inverno, per vederne scappare parecchi. Del resto, la stessa sorte è toccata un po' a tutti i Carabus del Lazio, le cui popolazioni sembrano essere state letteralmente decimate in qualche decennio. Dubito che la raccolta degli adulti da parte di qualche entomologo e collezionista, pur considerando l'effetto deleterio delle trappole, possa aver avuto in questo un ruolo decisivo, ed in molti casi non sembra neppure che ci siano state variazioni consistenti dell'habitat, eppure qualcosa deve essere cambiato.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 11/09/2012, 9:42 
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Nome: Francesco Izzillo
Questo Forum è un covo di assassini! :gh:

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Francesco Izzillo


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Località: milano
Nome: maurizio pavesi
da un lato, io sono avvantaggiato dal fatto che come per gli animali in generale, anche fra gli insetti ci sono quelli "di serie A" e "di serie B"

grecia, peloponneso, kalogria: in qualche modo un'area protetta, anche se non ho capito bene come, se parco nazionale (come indicato sulla mia cartina) o no

mi avvio per la salita col retino in mano... arriva una macchina della polizia

"buon giorno, da dove vieni?"
"italia, milano"
"prendi farfalle?"
"no, prendo vespe"
[non era vero del tutto :to: ... non stavo prendendo vespe, stavo tentando senza successo di prenderne :cry: ... ma l'intenzione era quella :mrgreen: ]
"bene, buona giornata" e se ne va :o

e mi è capitato più volte anche qui da noi... appena il talebano della domenica scopre che sto prendendo vespe e non farfalle, ci manca solo che si fermi ad aiutarmi :P

p.s. la normativa lombarda è stata partorita dai cervelli (si fa per dire :P ) di soggetti la cui incompetenza su tutto è sotto gli occhi di tutti, magari il problema si limitasse alle leggi cretine sulle raccolte di insetti

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