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batterio che cambia sesso alle Cicaline !



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Pagina 1 di 1 [ 13 messaggi ]
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MessaggioInviato: 26/09/2009, 15:41 
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Iscritto il: 05/07/2009, 12:23
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Nome: Vittorio Risoldi
Ho letto questo articolo molto interessante su www.pikaia.eu

...dato che e' una scoperta tutta Italiana, sicuramente qualcuno di voi ne avra' sentito parlare...o addirittura partecipato !

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MessaggioInviato: 05/10/2009, 21:31 
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Cita:
...dato che e' una scoperta tutta Italiana, sicuramente qualcuno di voi ne avra' sentito parlare...o addirittura partecipato !


L'articolo, come spesso accade, è sensazionalistico; l'argomento tuttavia è interessantissimo. Appena ho letto mi è venuto un sospetto, confermato da una breve ricerca online: Wolbachia apparteniene alle Rickettsiaceae, organismi parassiti (o simbionti, se preferite) endocellulari davvero peculiari. A Pisa c'è chi le studia (solo il genere Rickettsia però, almeno che io sappia).

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MessaggioInviato: 05/10/2009, 21:41 
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Nome: Vittorio Risoldi
....anche altri parassiti nel genere, Rickettsia , riescono a far cambiare sesso oppure vengono applicati in diverso modo ?

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MessaggioInviato: 05/10/2009, 22:22 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
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Nome: Andrea
Non lo escludo. Ho trovato informazioni su uno dei tanti batteri definiti come Rickettsia-like. In pratica, tale batterio ucciderebbe i maschi del Coccinellidae Adalia bipunctata a fasi precoci del loro sviluppo embrionale. A questo punto esterno un dubbio che mi era venuto leggendo l'articolo che hai postato: in che fase del ciclo vitale avverrà il cambio di sesso nella cicala? Non se ne parla nel testo; io comunque sospetto fortemente che l'inversione avvenga durante le fasi prenatali l'ontogenesi.
Poi vorrei chiedere a voi entomologi informazioni sul ciclo vitale di Adalia bipunctata.

Questa settimana sarò fuori casa; quando torno ti prometto che tornerò sull'argomento.

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MessaggioInviato: 05/10/2009, 22:39 
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Acipenser ha scritto:
in che fase del ciclo vitale avverrà il cambio di sesso nella cicala?


..e' vero, questo non c'e' scritto !!... :?:

Acipenser ha scritto:
In pratica, tale batterio ucciderebbe i maschi del Coccinellidae Adalia bipunctata


...dunque in questo caso il batterio non sfrutta l' atto dell' accoppiamento dell' ospite per moltiplicarsi....

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MessaggioInviato: 12/10/2009, 1:58 
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Nome: Andrea
Cita:
...dunque in questo caso il batterio non sfrutta l' atto dell' accoppiamento dell' ospite per moltiplicarsi....


Così pare; per capire appieno lo stato delle cose bisognerebbe conoscere meglio il ciclo vitale del coccinellide in questione. A naso, sospetto che vi sia un'interdipendenza trofica, o comunque una forma qualsiasi di competizione, tra i vari embrioni della stessa progenie. Questo giustificherebbe la soppressione dei maschi, che sarebbe leggibile come un'eliminazione di competitori di linee cellulari utili (le femmine).
Lo zigote è costituito dall'unione dei due genomi parentali e dal citoplasma del solo ovocita. Per tale motivo, un batterio che vive nel citoplasma trae vantaggio dal trovarsi in un organismo di sesso femminile, perché quest'ultimo consente ad esso di essere ereditato.

In altre parole, mentre Wolbachia massimizza il numero delle linee cellulari utili, il nostro Rickettsia-like si limiterebbe al favorire le linee naturalmente disponibili.

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MessaggioInviato: 12/10/2009, 10:08 
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Nome: Vittorio Risoldi
:shock: capperi !!...certo che approfondendo le cose, se ne scoprono altrettanto interessanti !!
Grazie Andrea per l' interessante spiegazione !!

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MessaggioInviato: 25/10/2009, 9:49 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:05
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Località: Napoli
Nome: Francesco Nugnes
Diamo un'occhiata all'articolo precedente, quello citato non è free (almeno per me)!
http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/273/1599/2409.full.pdf+html?sid=95702b88-9bc8-427e-9223-577e6891e986

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MessaggioInviato: 26/10/2009, 12:40 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
Messaggi: 167
Nome: Andrea
Francesco, io non riesco a visualizzare correttamente la pagina da te linkata :cry:.

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MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:41 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:05
Messaggi: 112
Località: Napoli
Nome: Francesco Nugnes
Io la vedo... :?
Altri con lo stesso problema?

Potrei inviartelo...ma dove?

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MessaggioInviato: 27/10/2009, 9:55 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
Messaggi: 5431
Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Acipenser ha scritto:
Francesco, io non riesco a visualizzare correttamente la pagina da te linkata :cry:.


Ecco l'articolo linkato da Francesco :)


2409.full.pdf [332.58 KiB]
Scaricato 65 volte

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:hi:
Daniele
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MessaggioInviato: 27/10/2009, 10:11 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
Messaggi: 4784
Nome: luigi lenzini
Essendo ignorante in materia, e incapace di interloquire sul merito della discussione, provo a buttare sul tappeto una fantasticheria ....
Credo che esistano meccanismi, non so se tutti noti, che regolano la numerosità dei maschi e delle femmine in molte specie di animali.
In alcuni casi, se non ricordo male, sembra che aumentino i maschi quando l'ambiente è ostile (per aumentare la selezione e potenziare la risposta evolutiva), mentre aumentano le femmine quando l'ambiente è favorevole (per aumentare la numerosità della popolazione).
C'è chi pensa che dei meccanismi del genere possano influenzare la probabilità di avere figli maschi o femmine nella nostra stessa specie.
Scusate se sono andato troppo fuori tema e troppo poco coi piedi per terra ........
:hi: Luigi


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MessaggioInviato: 27/10/2009, 21:45 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
Messaggi: 167
Nome: Andrea
Cita:
Ecco l'articolo linkato da Francesco :)


Perfetto :).

Cita:
Essendo ignorante in materia, e incapace di interloquire sul merito della discussione, provo a buttare sul tappeto una fantasticheria ....
Credo che esistano meccanismi, non so se tutti noti, che regolano la numerosità dei maschi e delle femmine in molte specie di animali.
In alcuni casi, se non ricordo male, sembra che aumentino i maschi quando l'ambiente è ostile (per aumentare la selezione e potenziare la risposta evolutiva), mentre aumentano le femmine quando l'ambiente è favorevole (per aumentare la numerosità della popolazione).
C'è chi pensa che dei meccanismi del genere possano influenzare la probabilità di avere figli maschi o femmine nella nostra stessa specie.
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Chiaramente non è nota la totalità dei meccanismi molecolari favorenti l'uno o l'altro sesso. Mi viene però in mente un esempio: riguarda un pesce generalmente noto come Medaka (Oryzias latipes). In questa specie, un gene della famiglia Sox, situato in un cromosoma sessuale, determina il differenziamento in senso maschile in condizioni fisiologiche; se sottoposti a stress, questi pesci attivano la trascrizione del gene autosomico Dmy (presente quindi tanto in cariotipi maschili quanto in quelli femminili), il quale promuove il differenziamento in senso maschile a prescindere dalla presenza/assenza del gene Sox.

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