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Stenus (Staphylinidae): una infestazione più unica che rara



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MessaggioInviato: 11/03/2009, 11:28 
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Nome: maurizio pavesi
bene, sono stato preceduto :D mentre verificavo in biblioteca... meglio così :to:
siamo seri, torniamo agli Stenus

a giuseppe
con ogni probabilità quelli che vedi in primavera (se sono loro) son proprio gli adulti che hanno svernato e tornano al lago; anche se fosse una specie che si riproduce su terreni relativamente asciutti come la cima della collina, non me li vedo proprio compiere l'intero sviluppo larvale nel cuore del periodo più freddo, se realmente vivono lungo il lago, come penso, non li hai mai visti perché durante la vita attiva dovresti cercarli pazientemente sul terreno umido o decisamente fradicio alla base delle erbe palustri

a questo punto, comincio a ritenere possibile che vengano effettivamente dall'intercapedine, che il suo lato esterno sotto il livello del terreno non sia ermeticamente sigillato come pensi, questi penetrano nell'intercapedine e da lì entrano attraverso i fori di aerazione

il fatto che quelli che vedi in casa da un lato tentino di uscire dalla finestra e dall'altro si ammassino negli angoli e sotto gli oggetti potrebbe non essere una contraddizione... perché forse in realtà quel che cercano non è il buio, ma l'umidità, in un ambiente per loro troppo asciutto

cmq ripeto, sono assolutamente sicuro che in casa tua non possono riprodursi, e il fatto che in primavera non ti trovi la casa invasa dai nuovi nati dovrebbe esserne la prova

a roberto
proverò a informarmi se qualcuno è in grado di determinare il/i nostro/i stafilino/i... intanto, vorrei sapere un paio di cose

1) i dati sulle specie viventi fra le erbe fitte non in zone umide si riferiscono anche all'italia o solo all'europa centrale? perché varie specie che in centro-nord europa abitano anche terreni moderatamente umidi, diventano più legate a zone umide in senso stretto spostandosi a sud; in ogni caso, in base a quel che ho osservato direttamente degli stenus in generale, se non è la fascia palustre vera e propria dovrebbero essere le fasce erbose perimetrali del lago ed evt riparie dei torrenti... ma per essercene una popolazione così gigantesca, continuo a pensare che l'ambiente sia la riva del lago

2) hai qualche dato più preciso su quali specie di preciso sono segnalate come viventi fra le erbe fitte?

alla prossima :)

p.s. vedo ora che paolo suggerisce che quelli che vedi in primavera siano sciamature di formiche... ma se li vedi posati sui muti non dovrebbe essere difficile distinguerli, e cmq se gli sciami compaiono tra fine inverno e inizio primavera non penso siano formiche

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MessaggioInviato: 11/03/2009, 11:39 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
gomphus ha scritto:
a roberto
proverò a informarmi se qualcuno è in grado di determinare il/i nostro/i stafilino/i... intanto, vorrei sapere un paio di cose

1) i dati sulle specie viventi fra le erbe fitte non in zone umide si riferiscono anche all'italia o solo all'europa centrale? perché varie specie che in centro-nord europa abitano anche terreni moderatamente umidi, diventano più legate a zone umide in senso stretto spostandosi a sud; in ogni caso, in base a quel che ho osservato direttamente degli stenus in generale, se non è la fascia palustre vera e propria dovrebbero essere le fasce erbose perimetrali del lago ed evt riparie dei torrenti... ma per essercene una popolazione così gigantesca, continuo a pensare che l'ambiente sia la riva del lago

2) hai qualche dato più preciso su quali specie di preciso sono segnalate come viventi fra le erbe fitte?

Maurizio, le mie sono informazioni raccogliticce derivanti dalle prime letture trovate in rete, quindi nulla di più purtroppo. Se tu hai esperienze più precise (e sicuramente le hai perché sarai andato a cercare Carabidi in quegli ambienti) io ci faccio completo affidamento. Però vedo se trovo qualcosa di più preciso.

Roberto :to:

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MessaggioInviato: 11/03/2009, 11:43 
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Nome: maurizio pavesi
roberto, io ho esperienze "precise" su Stenus dall'identità totalmente imprecisata e al momento imprecisabile, non ho nemmeno idea di quante specie ce n'erano insieme quando li ho visti :D

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MessaggioInviato: 11/03/2009, 12:00 
 

Iscritto il: 06/03/2009, 20:39
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Nome: giuseppe ribelli
ad un livello più basso della mia abitazione esiste una cantina dove se ne annidano a milioni, l'ambiente ideale per svernare forse. il bello è che di fronte alla cantina c'è un'altra abitazione molto più vicina di me e lì non ne entra nemmeno uno.
riguardo al fatto che si tratti di formiche penso di poterlo escludere, sembrano proprio gli stenus.
l'eventualità che non depongano uova da me mi rende un po' felice.
ho pensato di creare un'ulteriore barriera all'ngresso attraverso un pre-ingresso (scusate il giro di parole) tipo doppio portone super sigillato in alluminio (bruttissimo) con super guarnizioni. ovviamente dopo aver cercato di sigillare ulteriormente l'intercapedine (per quanto ancora possibile).


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MessaggioInviato: 12/03/2009, 14:31 
 

Iscritto il: 06/02/2009, 9:10
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Nome: Maurizio Mei
Vorrei aggiungere qualcosa a questa discussione, al solo scopo di rendere ancora più complicato il tutto...
Mi è capitato due volte di vedere una massa di Stenus simile a quella in questione, una volta all'isola di S. Pietro (CA) un'altra nel Lazio, ma non ricordo dove (era tanti anni fa): in entrambi i casi, però, insieme agli Stenus c'erano, più o meno in ugual numero, coleotteri Apionidae! Parlai di questo fenomeno con Enzo Colonnelli e con Roberto Poggi (che era con me a S. Pietro in quell'occasione) ed entrambi conoscevano già il fatto e sapevano di altri entomologi che lo avevano osservato. Naturalmente nessuno aveva una spiegazione... Ricordo molto bene la scena di S. Pietro, la massa di Stenus e "Apion" che anneriva l'erba e le pietre sotto i cespugli ai margini di un campo: era quasi incredibile, sia per il numero, sia per l'apparente inspiegabilità della cosa, sia per lo strano connubio Stenus-"Apion".
In entrambi i casi da me osservati non si trattava, comunque, di un fenomeno di hilltopping. Nel caso di Bolsena, l'hilltopping è più plausibile, come mostrato da Roberto; mi pare però strano che in un sito adatto all'hilltopping ci si trovino soltanto Stenus (di solito c'è un brulichio di insetti vari). E' probabile però che gli altri insetti passino inosservati a Pepper a fronte della massa di stafilinidi.
I misteri della natura (come avrebbe detto mia nonna...!)
Ciao!
Maurizio


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MessaggioInviato: 12/03/2009, 15:20 
 

Iscritto il: 06/03/2009, 20:39
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Nome: giuseppe ribelli
anche nell'area immediatamente esterna alla mia abitazione si verifica questo tipo fenomeno, sono così numerosi da annerire il terreno dove si poggiano. francamente non so se oltre agli stenus ce ne sono degli altri. di certo sono sicuro che quelli che entrano da me sono tutti uguali tra loro.
chissà se il fenomeno che hai osservato si è continuato a perpetuare oppure è terminato.
è molto probabile che quella zona del lazio dove lo hai potuto osservare fosse proprio l'area di fianco alla mia casa!!


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MessaggioInviato: 12/03/2009, 15:40 
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Nome: Danilo Mario Piccolino
;) Per quanto riguarda l'identificazione se non ricordo male uno specialista di Stenus è un tedesco....mi pare si tratti di Volker Puthz, vado a memoria però, mi sembra che abbia collaborato alla stesura della Checklist della fauna italiana.

Anche Adriano Zanetti mi sembra li conosca....si potrebbe anche chiedere lumi a Nicola Pilon per sapere altri determinatori.

:hi:

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Danilo


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MessaggioInviato: 12/03/2009, 16:53 
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Nome: Marcello Romano
Dopo aver passato al setaccio il web ;) , ho finalmente trovato una traccia importante :D

Il fenomeno riguardante queste enormi aggregazioni di Staphylinidae Steninae, a quanto pare è noto sin dal 1856, quando per la prima volta fu menzionato da Léon Fairmaire.
Da allora sono stati riportati altri otto casi, sette dei quali riferibili al genere Stenus e uno a Dianous.
Al di fuori degli Steninae, ma sempre fra gli Staphylinidae, un altro caso è stato segnalato per Ilyusa fugax Erichson (Aleocharinae) nel 1955.
Questo fenomeno, raro e imprevedibile, è apparentemente associato con la riproduzione, ma rimangono oscuri i fattori (stagionale, condizioni meteorologiche, topografia, ecc.) che portano occasionalmente così tanti individui di una specie di Staphylinidae a radunarsi in tal numero: sono state osservate aggregazioni di oltre 30.000 individui :o
Riporto qui appresso il testo (in inglese) dell'Abstract riguardante un poster presentato da Giulio Cuccodoro, (specialista di Staphylinidae viventi nell'humus e collaboratore all'interno del Museo di Ginevra), su un aggregazione di Stenus cf. stigmaticus osservata sulla cima del Mt Borail (Assam, India).
Relazione presentata in occasione del 22nd International Meeting on Biology and Systematics of Staphylinidae, tenutosi presso lo Staatliches Museum für Naturkunde Stuttgart (Germany) dal 17/05/2007 al 20/05/2007.






About Stenus aggregates on top of Mt Borail (Assam, India)
GIULIO CUCCODORO
Muséum d’histoire naturelle, Genève, Switzerland e-mail: Giulio.Cuccodoro@ville-ge.ch __________________________________________________________________________________________

The Mt Borail is located in North East India in the South of the State of Assam (Axom). This about 1800 m high mountain is still densely covered with lush forests. On the 17th of October 2005, I climbed it together with Alessandro Marletta (Catania, Italy) and my Hado Kookie friend Chungkholien Lhouvum (Notun Leikul, Assam). We reached the summital clearing at 2.30 PM. It was cloudy with almost no wind. There, our attention was casually drawn onto the base of a nearby tree at the forest edge by dozens of tiny dark mobile spots contrasting with its pale bark. Giving the tree a closer look, I soon realised that the dark spots were adults Stenus Latreille (Coleoptera Staphylinidae Steninae). They were present in such a number that they could be found almost everywhere on the trunk up to 1.5 m high, as well as on the surrounding couple of square meters of vegetation. They were all together well above 5'000 specimens as if uniformly scattered at a 3-5 cm distance from each other on the bark and leaves of the tree, as well as on neighbouring mosses, ferns, grasses, branches and other vegetational debris on the ground. Density of individuals was particularly high underneath some recurved dead broadleaves and in shallow cavities of the trunk, where they could form a nearly compact layer exceeding 5 individuals / cm2. Most individuals appeared moderately active, and they were many couples in copula. I sampled several hundreds of specimens of various sizes, all of which proved later to belong to an undescribed species of Stenus resem-bling S. stigmaticus Fauvel (V. Puthz pers. com.). The aggregate was still going on when we left the place at 3.30 PM. The next morning we returned to the summital clearing and decided to stay there for a couple of nights. The top of Mt Borail was in the clouds at our late morning arrival and by noon a gentle drizzle started moisturing the place. We couldn’t find even a sin-gle Stenus on or near ‘the’ trunk before rain poored on us from 3 PM until late at night. The 19th of October was sunny until the late morning formation of a thick layer of altostratus, which obscured the sun throughout the afternoon. It was about 1 PM when we first noticed adults Stenus gradually turning up again near the same particular tree, as if they were materi-alising from nowhere. In the matter of half an hour the aggregate resumed exactly at the same place as two days before and with a similar intensity. At around 4 PM, the attendants at the aggregate appeared to have significantly decreased in number, and they were all gone before sunset a 4h30 PM. I returned to Mt Borail in 2006 and camped on its summital clearing from November 15 to 29. Moderate drought conditions due to a deficient monsoon allowed me to experience mostly sustained winds without altostratus cover, and only two night showers. This abnormal climate for the season might eventually explain why I hadn’t the chance to observe an other Stenus aggregate throughout this second and much longer stay on top of Mt Borail.
This is only the eighth aggregate of Staphylinidae reported since Léon Fairmaire first mentioned the phenomenom in 1856. Six of them consisted in Stenus and one consisted in Dianous Leach, with figures ranging from several hundreds to more than 30'000 individuals. So far the only aggregate of Staphylinidae reported out of Steninae consisted in several hun-dreds of Ilyusa fugax Erichson (Aleocharinae) observed in 1955 by Henri Coiffait near the entrance of a cave in Lebanon.
This phenomenom, which seems quite rare and unpredictible, is apparently associated with reproduction, but the precise factors (seasonal, weather conditions, topography, etc.) leading occasionally so many individuals of a single species of Staphylinidae to gather to-gether in such a way remain unclear.

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 12/03/2009, 17:02 
 

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decimo caso al mondo con il mio :cry:
in ottobre tutti a casa mia :birra:


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pepper ha scritto:
decimo caso al mondo con il mio :cry:
in ottobre tutti a casa mia :birra:

Ci puoi contare e chi si perde una cosa simile :gh: !
Coraggio Giuseppe, ti inseriamo in un circuito entomologico così puoi far pagare il biglietto :D !

Ciao Roberto :to:

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pepper ha scritto:
decimo caso al mondo con il mio :cry:
in ottobre tutti a casa mia :birra:

ottimo :hp: , ci conto :birra:

nel frattempo... prima di spendere un patrimonio nel nuovo portone aggiuntivo supersigillato ipertecnologico e quant'altro, io aspetterei di verificare se i famosi fori di aerazione dell'intercapedine non fossero per caso la chiave di tutto; se una quantità di stenus paragonabile a quella della cantina di cui parli trovassero i varchi per infiltrarsi nell'intercapedine di casa tua, il resto verrebbe di conseguenza :x

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in questi giorni i miei vicini (dopo la nascita della bimba, per motivi di comodita', mi sono trasferito per un periodo) hanno visto quantità di questi insetti uscir fuori dalla cantina, probabilmente o si sono schiuse le uova o hanno finito il "letargo". sono andato a casa a verificare e non ne ho trovati. potrebbe quindi significare che da me ne' svernano ne' depongono uova. a questo punto credo che la via di accesso più probabile sia il portone :!: :?:
esisterà un modo per evitare che arrivino?
una barriera sigillante ?!? prima del portone, oppure cambiare il "clima" all'interno della stanza nel periodo del loro arrivo, magari iniziando ad adoperare il riscaldamento sin dalla metà di settembre. che ne dite?
ci sto pensando da un po'.
voglio evitare che entrino, credete l'idea di passare ulteriori mesi in loro compagnia mi terrorizza.


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Secondo me bisogna indurli a nascondersi altrove. Rendere poco appetibile l'entrata o più facile l'uscita. Ma bisognerebbe vedere ...
Sicuro che gli insetti visti dai vicini non se ne fossero già andati quando sei arrivato tu ?

Ciao Roberto :to:

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MessaggioInviato: 23/03/2009, 9:45 
 

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Nome: giuseppe ribelli
non c'era nessuna traccia di loro, ho smontato anche le prese che danno sull'intercapedine, nulla. la mia vicina ne ha trovati parecchi all'interno di un forno esterno (quelli di una volta) ma all'interno di casa mia la benchè minima traccia.


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MessaggioInviato: 23/03/2009, 17:07 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Questo potrebbe proprio significare che casa tua è per loro una trappola senza uscita! Entrano in autunno e vi muoiono dentro. Si potrebbe anche studiare l'ipotesi di dargli una via di uscita !

Ciao Roberto :to:

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