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Il freddo e gli insetti



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Il freddo e gli insetti
MessaggioInviato: 17/04/2014, 7:15 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Noto che dopo Entomodena il Forum è un po' smorto. Saranno tutti intenti a preparare il nuovo materiale?

Ne approfitto per aprire una discussione su un argomento a cui spesso in questo periodo dell'anno mi viene da pensare: come le vicende climatiche invernali (e di inizio primavera) influiscano sulle popolazioni di insetti.

Quest'anno, in particolare, presenta un andamento abbastanza singolare, almeno in base alle poche osservazioni che ho avuto modo di fare negli ultimi mesi (due lunghi periodi influenzali, malgrado il vaccino fatto in autunno, mi hanno impedito di fare le mie solite escursioni in gran parte del periodo tra gennaio e marzo). Vero è che ogni anno siamo soliti ripetere frasi del tipo: "Questo è un anno balordo", "Quest'anno non gira niente", "l'anno passato sì che era buono", ecc. ...
Ma quest'anno indubbiamente abbiamo avuto un inverno abbastanza diverso dal normale, almeno per quanto riguarda il Lazio e regioni limitrofe, probabilmente anche in altre zone d'Italia. In tanti anni di ricerche di insetti non ricordo un altro inverno, in particolare da dicembre a febbraio, così piovoso e con temperature così miti. Ricorderete sicuramente gli allagamenti in varie zone d'Italia (che mi hanno permesso, tra l'altro, di fare le uniche raccolte decenti di questo inverno).
Al contrario, marzo e aprile mi sembrano meno piovosi del normale, e negli ultimi giorni mi pare anche che le temperature notturne siano sensibilmente sotto la media, con tanto di neve fino a quote abbastanza modeste per l'Appennino centrale.
Come reagiscono gli insetti alla variabilità delle condizioni climatiche invernali e d'inizio primavera?

Personalmente ho notato un fenomeno curioso. A metà febbraio sono andato sui Monti Lepini, ad una quota di circa 900 m, convinto che avrei trovato qualcosa solo scortecciando i faggi, sollevando pietre o vagliando il terreno.
Con sorpresa ho notato che, nelle ore più calde, nei prati dei versanti più xerici giravano già Chrysolina, Meloe, alcuni Carabidae, Staphylinidae ed altri insetti.

Lunedì scorso, 14 aprile, per cui due mesi dopo, sono tornato sui Monti Lepini, in un'altra località alla stessa altitudine e con caratteristiche simili, e malgrado la vegetazione fosse già a buon punto, non c'era in giro assolutamente niente, con l'eccezione di qualche dittero, imenottero e minuscoli coleotteri (Scraptiidae o simili) sui fiori di alcune Rosaceae!

Vorrei sapere se in altre zone avete potuto constatare qualcosa di simile o se l'andamento stagionale è diverso. Inoltre potremmo discutere un po' su come l'andamento climatico invernale e primaverile possa influenzare la densità di popolazione degli insetti, il loro periodo di vita attiva, ecc.

Qui ho trovato un articoletto che può essere di spunto per alcune riflessioni.

_________________
Maurizio Gigli
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