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Resti da identificare nella tela di un'Argiope bruennichi.

31.VII.2020 - ITALIA - Sardegna - OT, Santa Teresa Gallura, sulla riva del fiume Liscia


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 09/08/2020, 17:00 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
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Nome: luigi lenzini
Fotografando varie tele di Argiope bruennichi pr uno studio che sto facendo sul cosiddetto "stabilimentum", quel fregio a zigzag che a volte mettono sulle loro tele, ho fotografato i resti di una preda che mi hanno incuriosito.

Purtroppo era stata masticata a fondo e resa quasi irriconoscibile, ma forse un bravo imenotterologo riuscirebbe a farle l'autopsia.

Il mio sospetto, osservando il colore nero e le zampe gialle. è che si tratti di un Batozonellus lacerticida, che è il Pompilidae predatore specifico delle Argiope.

Se fosse così avrei documentato un caso di tentativo di predazione finito male per il predatore.

La prima foto, per confronto, che documenta una predazione riuscita, l'avevo fatta due anni fa nello stesso posto.


Batozonellus e argiope (3).JPG

batozonellus cadavere.JPG

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MessaggioInviato: 09/08/2020, 18:05 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
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Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
da ciò che ancora si vede, i resti nella ragnatela possono benissimo essere di Batozonellus lacerticida. forse avresti dovuto prelevarli per fotografarli con più cura a casa.
Per quanto riguarda la possibilità che le parti tra predatore e preda si invertano, ricordo che mi colpirono le osservazioni esposte da Jean-Henri Fabre nei suoi "Souvenirs Entomologiques" riguardo il Pompilidae che lui chiamava Pompilus apicalis (oggi Agenoideus apicalis) e la sua preda abituale, il ragno da lui chiamato Segestria perfida (oggi Segestria fiorentina). Mi colpirono al punto che, anche se sono passati quasi 40 anni da quando lessi il libro, le ricordo ancora. Se rinchiudeva in un contenitore un esemplare di Segestria e uno di Agenoideus, era il ragno ad avere la meglio e ad uccidere l'imenottero.
quindi i mezzi e le possibilità per farlo il ragno ce li ha. Probabilmente al di fuori delle condizioni naturali il meccanismo di predazione dell'imenottero si inceppa, per mancanza di qualche elemento necessario al suo funzionamento. Evidentemente l'equilibrio di forze è precario, e basta una piccola variazione delle condizioni ambientali per alterarlo.

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Mauro


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MessaggioInviato: 09/08/2020, 21:31 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
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Nome: luigi lenzini
Qui le condizioni erano quelle naturali, ma il rischio c'è.
Da quello che ho potuto osservare, Batozonellus lacerticida attacca l'Argiope volandole incontro dal basso e aggrappandosi al suo corpo senza toccare la ragnatela.
Può farsi che l'Argiope l'abbia visto e si sia girata, o che si sia spostata e che il Pompilidae sia finito contro i fili collosi impigliandosi.
Ad avvolgerlo l'Argiope impiega pochi secondi.


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MessaggioInviato: 11/08/2020, 17:00 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
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Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
elleelle ha scritto:
Qui le condizioni erano quelle naturali,

Certo, non sono esemplari messi in una scatola. Quello che volevo dire che le potenzialità il ragno ce le ha, e che basta che qualcosa vada storta per squilibrare i rapporti di forza, anche in condizioni naturali. Un'improvvisa raffica di vento, il volo di un altro insetto che si frappone tra i due nel momento meno opportuno, un ala dell'imenottero danneggiata, e la sua picchiata sul ragno non è perfetta, con tragiche conseguenze.

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Mauro


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MessaggioInviato: 11/08/2020, 21:56 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
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Nome: luigi lenzini
A parte le considetazioni su come può essere andata, che condivido, mi piacerebbe che qualcuno (Giorgio?) mi dicesse qualcosa di più sull'identificazione della preda.
La nostra che si tratti di un Batozonellus, per ora, è un'ipotesi.


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