cominciamo con gli imenotteri
che sono gli unici, insieme ai coleotteri, che ho la pretesa di conoscere un pochino
(di ditteri ammetto di non capire niente
)
come "predatori" veri e propri, direi che si possono definire quelli, come i vespidi sociali e alcuni crabronidi (oltre ovviamente alle formiche), che uccidono le prede, magari facendole a pezzetti, e le portano alle larve man mano che queste si sviluppano
poi ci sono i "parassitoidi", in effetti predatori anche loro, le cui larve si sviluppano nutrendosi di vittime ancora vive; come è stato osservato, fra un icneumonide che depone l'uovo all'interno del corpo dell'ospite dopo averlo paralizzato, uno scoliide che paralizza una larva di scarabeide e la lascia dov'è dopo avervi deposto sopra un uovo, e uno sfecide o un pompilide che fanno lo stesso con un ragno (o più di uno), solo che prima di deporvi l'uovo lo/li trasportano in un nido allestito all'uopo... la differenza è più di apparenza che altro, in sostanza sono tutti parassitoidi
e qui possiamo fare (ed è stata fatta) una distinzione
ci sono i parassitoidi "cenobionti" (il termine usato per primo è "koinobionti", sgrammaticato e in completo contrasto con tutti i termini derivati dal greco koinòs, "comune", come cenosi), cioè "che vivono in comune" con l'ospite; quest'ultimo, dopo l'attacco del parassitoide, per un certo tempo continua a vivere e comportarsi come se nulla fosse, dato che la larva del parassitoide, di solito all'interno del corpo dell'ospite, fino a che non ha terminato lo sviluppo, sta bene attenta a non comprometterne la vitalità, dato che ne dipende il suo destino futuro
e ci sono i parassitoidi "idiobionti" (dal greco idios, "proprio"), cioè "che vivono per conto proprio", in questi casi l'attacco del parassitoide segna la fine della vita attiva dell'ospite, che viene paralizzato con la puntura; questo indipendentemente dal fatto che l'ospite venga poi trasportato in un nido o lasciato dov'è, e indipendentemente dal fatto che nel primo caso l'ospite sia uno solo, abbastanza grosso da bastare da solo per una larva (es. pompilidi) o che invece per una singola larva ce ne vogliano tanti (es.
Sceliphron); incidentalmente, le mutille sono generalmente considerate "parassite", dato che molte (non tutte) si sviluppano da nidi di altri imenotteri... ma in realtà la mutilla femmina scava fino a raggiungere la celletta dove si trova la larva dell'ospite, già in prepupa, la paralizza e vi depone sopra l'uovo, quindi si tratta a tutti gli effetti di parassitoidi idiobionti
infine ci sono i "cleptoparassiti" (dal greco, "parassiti ladri"), che si sviluppano non tanto a spese dell'ospite, quanto delle provviste accumulate da quest'ultimo, ad es. le api cleptoparassite del genere
Nomada, le cui larve in I età hanno grandi mandibole falcate, inutili per nutrirsi di miele e polline, ma perfette per eliminare la larvetta neonata del legittimo proprietario del nido; compiuto il misfatto, la larva della
Nomada compie la muta, perde le mandibole a falce e inizia a godersi le provviste
in questa categoria rientrano anche i cleptoparassiti opportunisti, come molti sfecidi (tra cui, sono sicuro,
Sceliphron caementarium), che cioè sono perfettamente in grado di costruirsi un nido e approvvigionarlo da soli, ma se gli capita l'occasione di usurparne uno già pronto scacciando in malo modo o eliminando il proprietario, così da risparmiare fatica, non se la lasciano scappare
concludo dicendo che a quanto si sa, i crisidi sono in parte cleptoparassiti; ad es. in
Trichrysis lusca, "parassita" degli
Sceliphron, è stato osservato che la larva del criside, schiusa prima di quella dell'ospite, attende la schiusa di quest'ultima, la assale, e la vincitrice avrà le provviste tutte per sé, ma se l'uovo dello
Sceliphron non si schiude, la larva del criside attende senza toccare cibo, fino a morire di fame;
e in parte parassitoidi cenobionti, questo vale in particolare per le specie che parassitizzano imenotteri melliferi come apoidei o masaridi, dato che le larve dei crisidi sono zoofaghe, delle provviste di miele e polline non se ne fanno niente, devono attendere che la larva dell'ospite le abbia trasformate in bistecche
è però stato osservato in nordamerica un caso interessante, di una specie che depone le uova (anche più di uno per celletta) in nidi di
Ammophila, e le larve di criside e quelle di sfecide iniziano fianco a fianco a nutrirsi delle provviste immagazzinate; se queste sono sufficienti per tutti, alla fine da ogni singola celletta del nido schiuderanno sia un criside, o anche più di uno, che un'ammofila, in caso contrario, a provviste finite anzitempo si arriva alla resa dei conti, sia fra crisidi e sfecide, sia fra un criside e l'altro
concludo dicendo che quanto sopra vale per i crisidini (cioè i crisidi "veri"
), i cleptini sono a quanto si sa parassitoidi di larve di sinfiti, e se siano (e
quali siano) cenobionti piuttosto che idiobionti credo sia sostanzialmente ignoto; quello che si sa è che l'unico genere di crisidini noto per attaccare prepupe di lepidotteri (precisamente limacodidi) invece che imenotteri aculeati, cioè
Praestochrysis, comprende parassitoidi idiobionti, che forano con le mandibole il bozzolo contenente la prepupa dell'ospite, la paralizzano con la puntura (le
Praestochrysis hanno un aculeo ben sviluppato), vi depongono l'uovo e chiudono il buco nel bozzolo con frammenti del bozzolo stesso masticati e impastati con saliva, se non lo fanno tutto il contenuto del bozzolo viene distrutto dalle muffe