Forum Entomologi Italiani

Questa Platystoma sp. era viva e perfettamente integra, ma infilzata in una spina di cardo. Non riesco a spiegarmi cosa sia successo.

Ciao Luigi, potrebbe essere stato un tentativo di predazione da parte di un uccello od un'altro insetto
che ha spinto il Platystoma, fino ad infilzarlo...

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"E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura."
Christopher Lee

Sembrerebbe il lavoro di un'Averla.

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Ciao
Pietro

Diversi uccelli, soprattutto l'averla, infilzano comunemente le loro piccole prede su spine di piante e talora su quelle del filo spinato.

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Silvano

Sembra un po' piccola come preda x un'averla, che spesso infilza cavallette, lucertole e persino topolini, ma chissà, in tempi di magra...

Veramente una cosa curiosa.

Ho scartato l'ipotesi dell'uccello perché la Platystoma era perfettamente integra e vitale, nepure un po' schiacciata.
Nessun uccello l'avrebbe potuta prendere senza danneggiarla. Non ho pensato di liberarla, ma immagino che sarebbe volata via.
Una vespa o altro imenottero può essere preso nel becco senza schiacciarlo, ma un piccolo dittero no.
Sono arrivato alla conclusione che, o si è infilzata da sola, magari per colpa del vento, o è stato un imenottero (Oxybelus? Bembix? ....)
Nessuno ha mai visto qualcosa di simile?

È una situazione che ho osservato parecchie volte sui frutti di Cenchrus, lungo le spiagge, a mio parere si tratta di insetti che sbattono casualmente sulle spine assai affilate.
Questo è un atterraggio sfortunato di Tetanops contarinii (det. V. Korneev), Cà Roman (Venezia), 17.9.2008
L'animale, come puoi vedere, era in "ottima" salute a parte lo spiedo nella testa... sono stato attirato verso di lui dal ronzio dei suoi continui tentativi di volo, ma non era in grado di sfilarsi.

Questo mi convince.
Un po' strano che la mia Platystoma sia atterrata sullo sterno, ma ci può stare.

A me invece, cari amici, non convince per niente. Forse nel caso riportato da Marco l'incidente ci può anche stare, ma guardando le immagini di Luigi (soprattutto la seconda foto) l'ipotesi dell'autoimpalamento non mi sembra realistica. Anche dal punto di vista della fisica, considerando la massa esigua del corpo dell'insetto, non credo sia realizzabile un'infilzatura così profonda se non da parte di un predatore. E' vero che l'averla solitamente infilza animali più grossi (ma un grillo o un piccolo bruco non lo sono poi tanto), ma potrebbe trattarsi di un predatore di dimensioni più modeste.

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Silvano

Se non vedo male un piccolo segno di danneggiamento comunque c'è. Sembra mancargli un tarso.

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Roberto Vanzini

...forse in fase di accoppiamento volante….uno spintone et voila' !

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Ciao
Vittorio


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Anche per me le ipotesi incidenti non convincono: se fosse stato un pigliamosche? Le foto nel web ne mostrano afferrare le mosche tra il torace e l'addome, il che potrebbe spiegare che non siano schiacciati e che forse, almeno per Platystoma, per infilzarlo l'abbia afferrato anche per le zampe staccandone una tibia con tarso.

Forse la tibia mediana (primo piano nella foto di profilo) è solo occultata dall'orientamento dell'arto, con il femore che la nasconde.

Certo che atterrare dritto e infilzarsi così... ci vuole slancio. Non saprei, ma tendo a concordare con Apoderus.

A.

PS: Marco, magnifica la foto di Tetanops.

Si capisce che ha un chiodo fisso. Non riesce a toglierselo dalla testa.