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Fabio23@
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Inviato: 03/08/2011, 1:51 |
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16 Messaggi: 47 Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
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Visto che spesso ho il piacere di visionare alcuni insetti esotici fantastici ho pensato di aggiungere (se pur le foto non sono il top e le informazioni sono sempre quelle di un giovane ed inesperto appassionato) un Reduviidae originario della Tanzania Sud-Orientale e distribuito (che io sappia) fino in Kenya. Ho notato che i femori sono di colore diverso nella stessa specie (rosso vivo e arancio) e varia pure il colore dei due punti sulle emi-elitre (dal giallo all'arancio-rossastro). Un loro metodo di difesa, molto caratteristico, è quello di spruzzare la saliva/veleno mirando agli occhi (già un paio di volte mi è capitato, con la conseguenza di stare un giorno intero con un occhio rosso e dolorante - poi ho imparato che quando pulisco i terrari devo indossare occhiali protettivi -). Appena scoperte queste creature (un paio di anni fa) mi sono subito interessato al loro veleno/saliva, trovando in rete sempre scritti poco attendibili o niente. Ho scoperto da poco un lavoro degli anni sessanta di tale John S. Edwards: http://jeb.biologists.org/content/38/1/61.full.pdfSecondo voi è attendibile? addirittura si paragona (per complessità a livello proteico, credo) la saliva di questi Reduviidae (o meglio di una specie affine: Platymeris rhadamantus) al veleno di alcuni serpenti (di seguito ne riporto la parte che lo dice).
1- Qua la parte del lavoro relativa il paragone saliva Platymeris/veleno serpenti.
Edwards dice anche svariate altre cose, ma non ho grande dimestichezza con l'inglese, specialmente se tecnico, e mi ci vuole un po' per comprendere il tutto . Ma adesso passiamo agli animali: Ne ho una quarantina tra adulti e neanidi in un terrario. Uso come substrato sabbia fine poi ripari in sughero, nutro con camole, tarme e blatte.
2- Qua si vede bene quanto sono variabili i punti sulle ali e i femori.
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4- Dettaglio.
5- Esemplare spillato con caratteristici punti rossi.
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Buonanotte! Fabio
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Julodis
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Inviato: 03/08/2011, 8:40 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Strane bestie! Certo che la loro pericolosità la segnalano bene. Che dimensioni raggiungono? Dalle belle foto fatte in terrario mi sembrano piuttosto grossi come Reduvidi.
Questa discussione la vedrei bene messa in "biologia generale" piuttosto che come semplice "identificazione o conferma" di specie.
Un consiglio sull'inserimento delle foto: la prima che inserisci quando scrivi il messaggio (in ordine di tempo, indipendentemente da dove apparirà nel testo) è quella che il sistema usa come miniatura. In questo caso hai scaricato sul Forum per prima la scansione del testo, e ti ha usato quella, sia come miniatura, sia come anteprima nella pagina iniziale, mentre sarebbe stato meglio se avesse usato una delle foto dell'insetto. (Nota per chi sta aggiornando le funzioni del Forum: questa è una delle cose che andrebbero specificate nelle istruzioni su come si inviano le richieste di determinazione)
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clido
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Inviato: 03/08/2011, 11:14 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:16 Messaggi: 6876 Località: Portici (Napoli)
Nome: Claudio Labriola
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Julodis ha scritto: ... Che dimensioni raggiungono? Dalle belle foto fatte in terrario mi sembrano piuttosto grossi come Reduvidi.... Ho avuto modo di vedere a caccia, proprio ultimamente, degli esemplari di Platymeris biguttata (Linne, 1767), tenuti ovviamente in cattività, di aspetto molto simile a questi e sono effettivamente dei giganti rispetto a quelli che normalmente sono abituato ad incontrare della fauna nostrana. Ad occhiometro direi sui 30 mm e oltre.
_________________ Claudio LabriolaBuona Vita!!!!
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Fabio23@
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Inviato: 03/08/2011, 12:14 |
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16 Messaggi: 47 Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
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Platymeris sp. mombo è leggermente più grande della specie biguttata. Gli adulti che ho variano dai 36 ai 43mm. Sono veramente grandicelli. Pensare che ho iniziato un anno fa con 7 esemplari e ora me ne ritrovo 40 e passa, per di più ho anche regalato/scambiato/venduto circa un centinaio di uova e una trentina di neanidi.
Personalmente trovo interessante anche la predazione e la nutrizione. Capita di trovare sulla stessa preda più di un esemplare (se questa è più grande di loro), però ho sempre notato un unico predatore (commensalismo?).
Grazie Maurizio per il consiglio.
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Dioli
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Inviato: 21/08/2011, 2:13 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:34 Messaggi: 894 Località: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
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I Platymeris sono ormai molto diffusi nei terrari. Ciò ha portato alla formazioni di ibridi la cui esistenza pare sia limitata agli allevamenti stessi (P."mombo"). In natura non sono altrettanto frequenti, a parte Platymeris biguttata presente anche "storicamente" in alcune collezioni radunate dagli esploratrori al seguito degli eserciti coloniali nel Corno d'Africa (Bottego ecc.), oggi conservate nei principali Musei. Le specie note sono: Platymeris biguttatus Platymeris charon Platymeris erebus Platymeris flavipes Platymeris guttatipennis Platymeris insignis Platymeris kavirondo Platymeris laevicollis Platymeris nigripes Platymeris pyrrhula Platymeris rhadamanthus Platymeris rufipes Platymeris swirei Alcune di queste devono però essre riconsiderate criticamente perché, probabilmente, da mettere in sinonimia in quanto ibridi naturali. Va poi aggiunto un altro genere, oggi separato: (Psytalla), caratterizzato da una corona di spine molto prominenti, su tutto il corpo, che tuttavia Villiers considerava sottogenere. Le specie note sono: Psytalla ducalis Psytalla dudgeoni Psytalla horrida Psytalla incognita Psytalla johnstoni Psytalla samwelli
Naturalmente, possedendo in collezione un numero limitato di esemplari ricevuti dall'Africa (Congo Brazzaville, Sierra Leone, Tanzania, Kenia, Eritrea ecc., sarei interessato a visionare serie di questi reduvidi di allevamento. Non mi interessano esemplari vivi, mi basta averne qualcuno da morto quando defungono al termine del loro ciclo vitale in terrario. Se qualche allevatore, al posto di buttare i cadaverini me ne fornisse qualcuno (io sarò a Entomodena il sabato), si potrebbe anche provare a studiare i caratteri che si mantengono più stabili nel succedersi delle generazioni. Per gli aspetti tossicologici credo che i lavori citati, se non troppo vetusti, siano abbastanza attendibili. Per chi ha a che fare con reduviidi di provenienza extraeuropea, consiglio sempre di tenerli (se vivi) ben distanti dalle mani e, anche da morti, dovrebbero essere sottoposti alla "quarantena". Infatti potrebbero veicolare malattie tropicali persino ignote, oltre a quelle già conosciute e trasmesse da Tripanosomi (come nel caso dei Triatomini americani, asiatici e con una specie anche africana) non solo con la puntura, ma persino dalle feci che venissero a contatto con ferite o abrasioni. Girando tra i tavoli delle mostre entomologiche, osservo infatti una certa "leggerezza" nel mettere a disposizione questi insetti ai quali, a mio sommesso avviso, è meglio non dare eccessiva confidenza.
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Fabio23@
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Inviato: 04/09/2011, 12:22 |
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16 Messaggi: 47 Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
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Buongiorno a tutti, perdonate il ritardo mostruoso nella risposta ma dove mi trovavo un PC con internet praticamente non sapevano nemmeno che roba fosse! Speravo in un intervento di Dioli, che ha chiarito già molte delle mie perplessità (consideravo prima Psytalla e Platymeris sinonimi per esempio). Per quanto riguarda la richiesta di materiale da analizzare, avendo una discreta quantità di vivo, non molto in la col tempo avrò una discreta quantità di cadaveri . Già 3-4 ne avrei da farti avere (poca roba ahimè perchè l'allevamento è partito non da moltissimo), unica cosa è che li ho spillati io (principiante quale sono) e quindi puoi immaginare cosa combini (se ne vedono alcuni nelle foto 5-6). In caso ci sentiamo privatamente. Grazie a tutti, Fabio B.
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elleelle
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Inviato: 05/09/2011, 9:30 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4858
Nome: luigi lenzini
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Se sono coswì diffusi nell'ambiente terraristico e anche in mano ad inesperti, ho paura che presto ne fotografaremo qualcuno in natura, scasppato o liberato apposta. E, date le dimensioni, potrebbero fare discreti danni. Speriamo bene! luigi
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Fabio23@
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Inviato: 05/09/2011, 21:23 |
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16 Messaggi: 47 Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
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Non posso che essere d'accordo su quel che sta dicendo Luigi e Dioli. Questione abbastanza discussa in passato su altri forum. Dal nostro canto (noi allevatori amatoriali, con un minimo di buonsenso) cerchiamo di propagandare i metodi di controllo atti a non distribuire esotici in natura (specialmente in modo accidentale) e teniamo sempre a sensibilizzare tutti al rispetto dei delicati equilibri che sono alla base del corretto funzionamento di un ecosistema.
Ma questo non basta mai ed è risaputo.
Fabio
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Dioli
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Inviato: 28/11/2011, 3:38 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:34 Messaggi: 894 Località: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
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Mi sembra che Platymeris biguttata sia ormai naturalizzato in Inghilterra. Probabilmente quello che Luigi teme, lì si è già verificato...
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